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Autore: Egomet    05/02/2008    4 recensioni
Molti pensano che badare a dei bambini sia facile. E ti guardano con quegli occhioni angelici e le dita incrociate dietro la schiena. Mi ricordano qualcuno. Lorosono gli eredi della famiglia Malfoy. E quando si mettono in testa una cosa... chi li ferma? Ma non tutti i mali vengono per nuocere.
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Hermione Granger, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Attenti a quei due
Attenti a quei due

Malfoy Manor, ore 9:30 am

Uno sprazzo di luce invase il salotto della famiglia Malfoy, seguito da molta polvere e fumo.
Dal caminetto ruzzolò una figura che, portata troppo in là dalla forza magica, cadde lunga distesa su un pregiatissimo tappeto.
-Ahhh! Il tappeto di nonno Abraxas!- urlò Draco
Colui che era appena stato catapultato a terra si alzò lentamente, ripulendosi la maglia e i jeans.
-Draco… se questa è un’altra delle tua cavolate giuro che me ne strafrego delle buone maniere e ti mando direttamente all’altro mondo!-

Blaise Zabini rivolse uno sguardo omicida verso il suo biondissimo amico.
I due non erano cambiati molto dai tempi della scuola: avevano entrambi venticinque anni, Draco era leggermente meno alto del moro, e l’uno aveva la pelle bianchissima, mentre Blaise era molto abbronzato.
-Ehi, amico, rilassati, qual è il problema?- gli chiese in tono affabile il biondino
-Un corno che mi rilasso! Mi chiami urgentemente perché devo fare non so che cosa e poi scopro, a mie spese, che non pulisci il tuo camino da anni, forse secoli, e quindi la mia maglia nuova si sporca tutta di fuliggine! Spero proprio che sia una cosa seria…- esplose


Il fumo che la sua entrata aveva creato si dissolse così com’era venuto.
-è esattamente quello che dico io!-
Blaise si voltò a vedere da dove proveniva quella voce, e con sua grande sorpresa, Hermione Granger, la secchiona di grifondoro, stava in piedi vicino a lui e sembrava altrettanto arrabbiata con la sua migliore amica, Ginny.
Dovete sapere che i due in questione, Ginny e Draco, si erano sposati da circa due anni, e ora vivevano nel loro mondo felice a Malfoy Manor.

“Però” pensò Blaise “ alla faccia della secchiona. Abbiamo messo su delle buone basi…” il suo sguardo vagava dal petto della ragazza al suo fondoschiena.

-Ok, tesoro, glielo dico io?- chiese Ginny
Draco annuì.
-Bene- iniziò lei -allora, come ben sapete io e Draco non abbiamo avuto tempo per una vera “luna di miele” per via della guerra, eccetera eccetera…  quindi ci chiedevamo se, solo per un giorno ovviamente, voi due potreste…-

-Oh no- iniziò Blaise -no no no no, non se ne parla proprio. Io non farò da babysitter a…-
Ma venne interrotto dal rumore della porta che si apriva e rivelava due bimbetti, più o meno sui sei anni, che, visti i due ospiti, si lanciarono sul moro.

-Zio Blaise!!!- gridarono insieme i due bimbi, un maschietto e una femminuccia.
La piccola si avventò sulle gambe del poveraccio, mentre il maschietto, saltò al collo dello zio, facendolo così cadere a terra per la seconda volta.

Aaron e Rebecca Malfoy, i piccoli gioielli dei genitori. Il piccolo aveva capelli rosso fuoco e occhi verdi, mentre la bimba capelli biondi e occhi come due zaffiri.

Blaise si alzò, tirando su anche Aaron e mettendolo a terra.
-Io non avrò mai dei figli! Potete scommetterci-
-Bisogna prima trovare una che ti sopporti- disse piano Draco, trattenendo le risate
Il moro aprì la bocca per dire qualcosa, ma poi la richiuse, ridendo.
-Voi siete ammattiti- disse -non potete pretendere che io e lei ci stiamo tutto il giorno qui con queste due pesti!-
-Confermo- aggiunse Hermione

Draco e Ginny si scambiarono un’occhiata.
-Bene, noi abbiamo provato con la buone… ma visto che vi dimostrate immaturi… bambini, state indietro- disse Draco, e i due gemelli si scansarono.
Lui e la rossa estrassero la bacchetta

-Incarceramus!- dissero all’uninsono, e Blaise ed Hermione si ritrovarono legati da funi robuste che gli impedivano i movimenti.
-Buona fortuna!- e i due si smaterializzarono

Blaise cercava di divincolarsi, ma le corde erano troppo robuste. I due bimbi, intanto, erano scoppiati a ridere vedendo lo zio e la zia che non riuscivano a liberarsi.
-Aspetta, lascia fare a me- Hermione cercò di prendere la bacchetta che aveva in tasca -Diffindo!-
Riuscì a spezzare le funi e i due ragazzi si guardarono.
-E adesso?- chiese il moro
-Beh, non possiamo mica lasciarli qui da soli- indicò i gemelli
I due sogghignarono.
Blaise guardò Hermione
-Aiuto, questi mi fanno paura…-disse



Ore 11:40

-Allora, e questa è la biblioteca- disse Blaise alla ragazza, mentre le faceva fare il giro del maniero.
Entrarono in una sala enorme, molto vecchio stile, piena di scaffali alti fino al soffitto, su cui erano messi in ordine per argomento centinaia e centinaia di libri.
Hermione si guardò attorno, impressionata.
-E io che pensavo che la biblioteca di Hogwarts fosse grande. Questo posto è enorme!- disse, sbalordita
-Non vorrai metterti a leggere, adesso!- Blaise le sorrise
-Ehm… ok, va bene…- rispose la moretta, dispiaciuta.

-E questa è la cucina- Blaise le aprì un’altra porta
-Sembra quella di un castello-
-Già. Tipico dei Malfoy-
Tornarono nel salotto.

-Ahem, non abbiamo dimenticato qualcosa?- chiese la ragazza
Si guardarono
-I bambini!- dissero insieme
Corsero in camera dei loro amici. Niente.
Nell’altro salotto. Niente.
Nella sala dei trofei. Niente.
Girarono tutto il maniero, finché, sfiniti, non uscirono fuori.
Aaron e Rebecca stavano giocando con quella che sembrava proprio una bacchetta.
-Ehi, quella è la mia!- disse Blaise -ma come…-
-Un trucchetto di zio Fred e zio George!- risposero i due, facendo infiammare un albero lì vicino.
-Aguamenti !- Hermione spense col fuoco le fiamme    
-Expelliarmus!- disarmò il maschietto, rendendo la bacchetta al moro
Blaise li prese in braccio e li riportò dentro.

-D’accordo, promemoria per me. Non perdere mai di vista i bambini- sbuffò, lasciandosi cadere sul divano
-Bene, ehm, e ora che si fa?- chiese Hermione
-Beh, se vuoi posso badare io ai bambini e tu prepari da mangiare, visto che io non so cucinare e Ginny ha licenziato tutti gli elfi domestici-
-E ha fatto bene- aggiunse la moretta
-Si, sì. Allora, siamo d’accordo?-
-Va bene-


Ore 12:15, cucina

Hermione, armata di grembiule, libro di cucina e mestolo, era in piedi davanti all’enorme bancone.
-Ok, non può essere così complicato. Devo solo preparare qualcosa da mangiare-
Aprì la dispensa e rimase a bocca aperta.
C’erano più di cinquecento scatolette di salse e spezie e, conservati con un incantesimo, carni di vario tipo, pesce e verdure.
-Oh la miseria!- esclamò - e io che so fare a malapena un caffè-

Voltò alcune pagine del libro, e lo aprì alla sezione
“Pasticcio di carne”
Lesse le istruzioni due volte e iniziò a prendere gli ingredienti necessari.
Dopo circa mezz’ora non aveva ancora concluso niente.
Si sedette su una poltrona.
Poco dopo sentì un grido provenire da sopra.
-AHIO! PORCA LA P…….-
Hermione rise. Forse Blaise aveva qualche problema.


Ore 12:47, salotto

-AHIO!PORCA LA P…….- Blaise si tenne la spalla, che era stata colpita da un petardo lasciato lì per caso da una piccola peste dai capelli rossi.
-Aaron, giuro che questa me la paghi!- tentò di afferrare il piccoletto, ma quello fu più rapido di lui e si infilò sotto le sue gambe.
Rebecca, visto che il moro si era piegato, gli saltò in groppa, seguita dal fratellino.
-Cavalluccio! Cavalluccio!- disse, tirandogli i capelli corvini
Blaise, suo malgrado, dovette obbedire e li trasportò per tutta la stanza circa dieci volte.

Poi finalmente scesero a terra, e nel farlo si aggrapparono alla sua maglietta, che inevitabilmente si strappò.
I due ,vedendo il guaio che avevano combinato, si fermarono a guardarlo.
Blaise respirò profondamente.
-Ti sei arrabbiato, zio?- chiese la bambina
-Allora…prima cosa: non chiamarmi zio. Seconda cosa- sorrise e si portò alla loro altezza -CERTO CHE Sì!-
I due alzarono le spalle e ripresero a girare intorno a lui,
-Ma perché, perché, perché……- gemette il ragazzo


Ore 13:00, cucina

Blaise aprì velocemente la porta e la richiuse alle sue spalle.
Hermione si girò verso di lui.
-Ok……- disse il moro -la situazione sta degenerando…-
Si tolse la maglia ormai ridotta a brandelli, rimanendo a torso nudo.
Hermione alzò lo sguardo e rimase immobile a guardare il petto dell’ ex-sepreverde.
“Sexy” pensò “certo che è proprio bono…”
Il suo sguardo indugiò sugli addominali scolpiti da sette anni di Quidditch.

-Ehi, ci sei?- la voce di Blaise la riportò fra i vivi.
-Ehm… sì, dicevi?- disse la moretta, imbarazzata
-Dicevo che Draco me la ripagherà, sta’ maglia- avanzò fino al centro della cucina, poi si voltò verso la ragazza
-Embé? Non è pronto niente?-
-Ecco…… forse abbiamo tralasciato un importante particolare… io non so cucinare- ammise lei
-Come sarebbe a dire non sai cucinare?- chiese il moro, sconcertato -e a questi due che gli diamo da mangiare?- indicò il soffitto
-Ordiniamo una pizza?- propose lei
-Oh, certo. Te la immagini la scena del fattorino che suona alla porta del castello, chiedendo “qualcuno ha ordinato una pizza?”-
Si appoggiò al tavolo.
-Ehi, forse Rebecca sa cucinare!- disse Hermione

Poco dopo la bambina venne portata giù, e con suo grande entusiasmo, accettò di preparare da mangiare.
-Ma solo se quello zoticone di Aaron non sta fra i piedi- aggiunse
Hermione lanciò uno sguardo eloquente a Blaise, che lo prese in braccio e lo portò nel salotto.
-Bene- disse la bimba, rimboccandosi le maniche -tu segui quello che dico, e mi raccomando, non fare di testa tua!-
La ragazza la guardò, ridendo.



Ore 13:14, salotto col tappeto bruciacchiato e sporco di fuliggine


-Zio Blaise, posso chiederti una cosa?-
-Spara, piccoletto- sorrise il moro
-Ecco, l'altro ieri, mentre papi mi ha fatto fare un giro a Diagon Alley, ho incontrato una bimba…-
Il ragazzo lo guardò, preoccupato. “E mo’ che vuole? Non è che mi sta per chiedere…”
-… e sai, era proprio bella- continuò il piccolo -le ho chiesto come si chiamava e lei mi ha risposto, poi mi ha detto che la mamma lavora al Serraglio Stregato, e che ci possiamo rivedere…-
-Quindi?-
-Quindi io non so che dirle!- sbottò Aaron
Blaise trattenne la risata.
-Cioè, se per esempio ti piacesse una ragazza e lei fosse così carina… tu che faresti?-
Il moro rifletté un attimo
-Beh, credo che cercherei di farla ridere… poi, non so, le farei dei complimenti… boh, e io che ne so? Chiedilo al tuo paparino!-
Il piccolo sembrò soddisfatto della risposta, e ghignò in un modo che a Blaise ricordò tanto il suo “carissimo” amico Draco.

Dopo poco il piccoletto chiese ancora
-Zio Blaise?-
-Sì?-
-Come nascono i bambini?-
Il ragazzo lo guardò, nuovamente stupito.
“E ora che gli dico a questo?”
-Ok, ehm… diciamo che… quando due persone si vogliono molto… bene, ehm, ad un certo punto…-
-Se è la fesseria della cicogna so già che non è vero- lo interruppe Aaron
“Perfetto! E ora che gli dico, come si fa ad andare a letto con una ragazza?” pensò il moro

 -Allora… -iniziò, imbarazzato - quando due ragazzi si vogliono bene… loro… ecco…-
-…decidono di fare un bambino- lo incalzò il bimbo, attentissimo
-Sì… e…, il papà mette un semino nella mamma, così può crescere e crearsi un bambino- completò, piuttosto soddisfatto della sua risposta
Aaron riflettè
-Ma io non ho capito, come fa a metterlo dentro la mamma?-
Blaise sentì infrangersi la sua brillante e semplice spiegazione del sesso come uno specchio.
-……credo che  quando sarai più grande lo scoprirai da solo, ok?- concluse
-Va bene…-
Aaron non era per niente deciso a demordere
-E tu, zio, lo hai mai fatto un bambino?-
Blaise soppesò la domanda
“Se dico sì, questo vuole sapere dov’è; ma se gli dico no, poi pensa che non l’ho mai fatto… ma perché mi sono cacciato in questo guaio?”
-Io…………no- disse alla fine
Aaron sorrise, o meglio, ghignò, come solo un Malfoy sa fare, e poi disse
-Ma se vuoi provare c’è sempre zia Hermione……- lo guardò maliziosamente
Il ragazzo arrossì e disse
-M-ma che dici?- ma in effetti un pensierino ce l’aveva fatto, in quel senso.


 
 




 
 Ore 13: 26, cucina

La bimba aveva ormai preso il controllo della cucina, e sotto lo sguardo incredulo di Hermione, il pranzo aveva cominciato a prendere forma.
-Uff! E anche questa è fatta!- sbuffò, sedendosi su una poltrona.

Rebecca si tolse il cappello da chef e il grembiule che le arrivava sotto le scarpe. Poi guardò la ragazza e le chiese
-Ma zia Herm, non è possibile che non sai cucinare!-
-Perché?-
-Perché se la scuola l’hai già finita ora vivi da sola. E quindi cosa mangi?-
Hermione rise
-No, io non vivo da sola. Sto con Harry-
-Zio Potty?- esclamò la bimbetta, sorpresa, scatenando nuove risa nella ragazza.
-Sì, proprio lui, aspetta che glielo racconti…-
-Mmm……… quindi sei fidanzata con lui?- chiese pensierosa
-No, viviamo nella stessa casa, ma non siamo fidanzati- rispose la moretta
-Capisco…- aggiunse Rebecca, sempre molto pensosa
-Bene, ottimo direi!- disse poi, illuminandosi
-Perché ottimo?- chiese Hermione, curiosa
La bimba, accorgendosi di aver parlato troppo, disse
-Ops………-
-Che cosa state combinando voi due?-
Rebecca, per rimediare alla gaffe, che sicuramente il fratello non le avrebbe perdonato, disse
-E va bene, l’hai scoperto. Mi piace zio Potty- concluse
Ad Hermione la mascella fece un volo di trenta metri all’ingiù.
“Questa è bella” pensò

-Ma……devi capire che fra te ed Harry ci sono ben diciannove anni di differenza- disse la moretta
-Mamma dice che al cuore non si comanda- ribattè la bimba
“Grazie, Ginny”
-Ehm…… ma Harry è già fidanzato. E poi sono sicura che una bella bambina come te avrà certamente tutti i ragazzi ai suoi piedi-
Rebecca colse al volo l’occasione.
-A proposito di questo…………- iniziò, con fare indifferente - tu lo sai come si fa a baciare un ragazzo?-
Hermione rimase interdetta.
-Come?-
-Papi dice che se io e Aaron non teniamo alto l’onore della famiglia, saremo disder… no, desider…, no deresid…-
-Diseredati- completò la ragazza
-Ecco, appunto. È questione di vita o di morte, altrimenti nessuno vorrà mai sposarmi. Io devo saperlo. Ti preeeego, zia Herm…- fece una faccina triste
Hermione sospirò
-E va bene… facciamo questa cosa. Allora, che cosa vuoi sapere?- chiese gentilmente
-Hai mai baciato un ragazzo con la lingua?- domandò la bimba a bruciapelo
“Alla faccia dell’innocenza” pensò Hermione “ma d’altronde sono i figli di Ginny e Draco…”
-Ehm…… in verità, sì-
-Zio Ronnie, vero?-
La moretta annuì.
Rebecca scosse la testolina
-Ma zia Herm, hai in casa un ragazzo bello come zio Blaise e ti vai a scegliere zio Ronnie?-
-Zio Blaise?- arrossì lei
-Sì, scommetto che lui sa come si bacia con la lingua, e lo sa fare anche meglio dell’altro zio. E poi ho visto come ti guarda- aggiunse, con fare saputo
-A me?- Hermione rise
Rebecca annuì più volte.
-E anche tu, zia, lo guardavi per bene… o sbaglio?-
La moretta arrossì ancora di più.
-Ma non è vero…-
-Lo sai che non si dovrebbero dire le bugie ai bambini?-
“Beccata, Hermione, e da una bambina” pensò




Ore 13:45 sala da pranzo

Il pranzo fu molto veloce, ma nel complesso buono, dovettero ammettere Blaise ed Hermione.
Aaron e Rebecca si lanciarono numerose occhiate complici, che misero ancora di più a disagio i due ragazzi.
Dopo circa dieci minuti che la cosa andava avanti, Blaise, tamburellando con le dita sul pantalone, sbottò
-Ok…- si alzò
-Che c’è?- chiese ai due bimbi

Aaron e Rebecca si guardarono
-Niente- dissero insieme, ridendo
Il moro, per niente convinto, si risedette di fronte ad Hermione.
La suddetta, intanto, era ancora impegnata nella contemplazione di quelli che erano gli addominali del bel moro.
L’altro,invece, aveva posato lo sguardo sulla scollatura della maglia della ragazza.

I due bimbi, capendo la situazione, consumarono tutto quello che era rimasto e fuggirono di sopra.
I due ragazzi, che non si erano accorti di niente, troppo occupati a guardarsi di sottecchi, rimasero in silenzio per un po’.
Hermione, notando che c’era troppa calma, distolse lo sguardo dai muscoli di Blaise
-Ehi! Dove sono finiti i bambini?- chiese
Il moro si riscosse dai suoi pensieri, che vagavano da una stanza buia con un letto a sopra un tavolo della cucina dove… beh, ehm… avete capito.
-Eh? Cosa?- domandò
-I bambini!- disse Hermione -Dove sono andati?-
- Boh…- alzò le spalle lui. E che diamine gli importava di quelle due pesti, adesso? Non quando stava elaborando numerose fantasie.
Hermione lo prese per un braccio e lo portò di sopra, dove c’erano le stanze da letto.

I due bimbi si erano appostati nell’oscurità.
-Pronta?- domandò Aaron alla sorellina
-Quando vuoi, fratello- rispose lei
Blaise ed Hermione stavano perlustrando la camera di Ginny e Draco quando sentirono un rumore provenire dalla camera degli ospiti.
Si scambiarono uno sguardo ed entrarono dentro la stanza.
Due piccole figure scivolarono lentamente alle loro spalle e chiusero la porta a chiave.
I due ragazzi si girarono di scatto e il moro provò ad aprire la porta.
-L’ hanno chiusa a chiave!-
-Beh, tanto abbiamo la……- Hermione si tastò le tasche dei jeans -oh, no…-
-No… -anche Blaise scoprì di non avere la bacchetta e si lasciò cadere a terra
-Siamo bloccati! E quei due sono in giro per casa liberi di sfasciare tutto quanto- disse il moro
-Bene! E ora che si fa?-
Blaise la guardò, poi si alzò e arrivò a pochi centimetri da lei
Hermione arrossì e abbassò gli occhi, posandoli sui suoi addominali.

Il moro, ignaro di quello che passava per la mente della ragazza, le prese un ferretto dai capelli e lo usò per aprire la porta.
La moretta, che aveva frainteso tutto quanto, imbarazzata si complimentò con lui.
-Grazie- le disse lui rendendole il fermaglio e uscendo fuori
Aaron e Rebecca erano dietro la porta, e rimasero molto delusi quando Blaise li prese in braccio e li trascinò di sotto
-Oh, ma non è giusto!- esclamarono

 



Ore 21:30, salotto


-I bimbi dormono?- chiese Blaise, entrando piano
-Sì- Hermione si alzò dalla poltrona -dopo un’ora di favole e fiabe è normale anche per loro-
Il moro sorrise e li prese in braccio, portandoli nella loro stanza.
-Però, come sono belli- commentò Hermione guardandoli dormire
-Sì, anche a me piacciono quando dormono- disse Blaise

La ragazza rise e insieme tornarono in salotto.
-Beh, direi che ce la siamo cavata egregiamente- disse lui
-Sì, niente male, contando che non avevamo mai fatto da papà e mamma a nessuno-
Blaise si sedette su una poltrona
-Dov’è che abiti?- chiese
-A Londra, vivo in un appartamento con Harry- rispose lei
-Ah, quindi…-
-No, non stiamo insieme- sorrise lei
Ci fu un silenzio imbarazzato
-Non hai freddo senza maglia?-
-Tanto non ce ne sono altre in giro, ho controllato prima-
Altro silenzio.
Hermione controllò l’orologio.
-Guarda che ore sono! Ma secondo te il servizio comprendeva anche la notte?-
-Beh, i letti non mancano qui… e poi si è fatto tardi. Potremmo anche…- disse il moro
-… andare a dormire?- completò la ragazza, imbarazzata dal doppio senso -però i letti sono tutti matrimoniali- aggiunse

-Beh, se vuoi posso dormire su un divano…- iniziò lui
-No, non importa. Dai…- lo prese per una mano e insieme si sedettero sul letto nella stanza per gli ospiti
Imbarazzati dalla bizzarra situazione, i due si infilarono sotto le coperte
-Buonanotte Blaise-
- ‘Notte, Hermione-







Ore 6:08,  stanza dei bambini

- Aaron! Svegliati!- Rebecca stava cercando di svegliare il fratellino
-No…… ancora cinque minuti…- borbottò il bimbo, rigirandosi
- E dai!- la bimba lo tirò giù dal letto
-Che c’è? Perché mi hai svegliato?-

Rebecca lo portò davanti alla porta della stanza degli ospiti
-Zio Blaise e zia Hermione- bisbigliò, indicando la porta
-Nooo, dai…- disse lui, avvicinandosi al buco della serratura e spiando dentro


Nella penombra della stanza Blaise si era svegliato.
Sbadigliò in silenzio, poi si accorse che abbracciata a lui c’era Hermione.
“Probabilmente non se n’è accorta mentre dormiva”
Le scostò una ciocca di capelli dal volto. Sorrise vedendola appoggiata alla sua spalla.
“Sì, decisamente mi piace questa posizione”


Ore 6:12, fuori dalla porta

-Che fanno, che fanno?- chiese Aaron
-Boh, lo zio mi sa che si è svegliato, ma da qui non si vede niente. Comunque sono ancora nel letto-



Ore 6:13

Hermione aprì gli occhi e si voltò.
Blaise la guardava, sorridendo
-Buongiorno- le disse
La ragazza si tirò a sedere e si scostò i capelli dalla faccia.
Notò che era praticamente attaccata a Blaise e questo la fece arrossire.
Anche lui si tirò su ed Hermione poté avere di nuovo una panoramica del suo torace.
-Dormito bene?- chiese lui
-Abbastanza. Questo letto è davvero morbido-
-Mmm, forse perché non era il letto quello su cui eri appoggiata- disse lui
Hermione arrossì ancora di più.
-Dove sono i bambini?- chiese la ragazza
-A letto, probabilmente- disse il moro, scompigliandosi i capelli neri
-E che ore sono?-
-Le sei. Abbiamo circa un’ora e mezza per fare niente-
Si rituffò fra le coperte, sempre stando steso sul dorso, e la guardò, ridendo.
-Che hai da ridere?-
-Rido perché hai i capelli tutti spettinati- le disse lui, cercando di aggiustarglieli con una mano.
-E perché, i tuoi?- rise lei a sua volta, rimettendosi distesa, di fianco a lui.
-Ma i letti sono tutti così comodi, qui?- domandò al ragazzo
-No. Vedi, questo letto, mi ha spiegato Draco, veniva usato prima come camera da letto principale, poi solo per fare sesso, perché, ehm… era più appropriato, e adesso invece è quello per gli ospiti- rispose lui
Una goccia colò dal soffitto sulla spalla di Blaise.
Il moro alzò gli occhi.
-Ah, il soffitto perde acqua, dovrò ricordarmi di dirlo a Draco…-

Hermione era rimasta a guardare quella gocciolina. Stava scendendo, birichina, sul petto del moro; si era fermata al centro, e ora era precipitata più giù, sugli addominali.
Blaise, accorgendosi di quello che stava guardando la moretta, ghignò e si mise sopra di lei.
Hermione arrossì e lui si puntellò con i gomiti al materasso, in modo da non schiacciarla con il suo peso.
-Guarda guarda a chi piaccio- sussurrò
-A me no-
-No? Ne sei sicura?- appoggiò la fronte alla sua -in tal caso…-
Si rimise steso al suo fianco
Ancora una volta sorpresa dalla sua reazione, la ragazza lo guardò.
Blaise sorrise in risposta al suo sguardo interrogativo e si portò le mani sopra la testa, sbadigliando e passandosi una mano fra i capelli.
Poi si morse il labbro, ghignando, e si passò la lingua sulle labbra.
Hermione, che non aveva perso una sola mossa, lo trovò terribilmente sexy.

Un piccolo pezzo di soffitto cadde all’improvviso sulla spalla di Blaise, e ruppe la tensione eccitante che si era creata.
-Ahio- disse lui, alzandosi a sedere e massaggiandosi la spalla, dove si era formato un taglio che sanguinava -ma che razza di casa è? Mi sta cadendo addosso!- disse
La ragazza rise e si alzò anche lei per vedere
-Oh, andiamo, è solo un taglio- disse divertita
-Solo un taglio? Un taglio sulla pelle che prima guardavi con sguardo interessato, o mi sbaglio?- la provocò lui


Hermione lo guardò, smise di sorridere e poi si mise a cavalcioni su di lui.
-No, non sbagliavi- disse sensuale
Blaise abbassò lo sguardo, mentre lei cominciava a baciargli la spalla, lambendo i contorni della ferita con la lingua e leccando quel poco di sangue che ne usciva.
Lo guardò negli occhi e lo fece sdraiare. Gli slacciò la cintura dei jeans sotto il suo sguardo.
“Oddio. Se non la smette mi eccito subito” pensò il moro
Gli sfilò la cintura e la posò a terra; si sdraiò su di lui, appoggiando le mani sui pettorali e guardandolo negli occhi
-Che ne pensi?- chiese
-Che ne penso?- sorrise lui -penso che se non ti sbrighi ti sevizio subito-
La ragazza mise la testa nell’incavo del suo collo, respirando il suo profumo e torturandogli il lobo dell’orecchio, che prese in bocca e leccò.

Blaise respirò a fatica e infilò le mani sotto la maglia della ragazza. Gliela tolse, sbottonandole il reggiseno e lasciandola seminuda.
Hermione si staccò dal suo collo e si appoggiò nuovamente alla sua fronte.
Sfiorò la bocca del ragazzo con le labbra, ma senza baciarlo.
Lo fece diverse volte, finché il moro non si stancò e la accarezzò con la lingua; la ragazza, senza baciarlo, fece lo stesso, toccando la sua lingua a mezz'aria, in uno scambio erotico di sensazioni.


Quando il ragazzo non resistette più al gioco che stava facendo con la moretta, la fece voltare su un fianco e si staccò.
Con un dito accarezzò i suoi fianchi, arrivando alla cerniera dei pantaloni.
Lentamente la aprì e, sempre accarezzandole la gamba, le sfilò i pantaloni. Poi toccò ad Hermione.
Lo fece mettere sopra di lei;
-Mi vuoi, Blaise?- gli sussurrò
-è da quando ti ho vista ieri che ti voglio- rispose lui, con voce calda
La ragazza sorrise e aprì la cerniera dei suoi jeans; poi infilò le mani nelle tasche posteriori e gli abbassò i pantaloni.

Lo spogliò completamente, e lui fece lo stesso con lei, ma prima di entrarle dentro le prese il viso fra le mani, avvicinandolo al suo, e la baciò.
Lentamente, con molta calma, approfondì il bacio, reclinando la testa di lato. La baciò come si bacia qualcuno per la prima volta, e quasi con fare inesperto le infilò dentro la lingua.
Era uno di quei baci che erano solo romantici, non lascivi, di quelli che le ragazze sognano sempre.
Hermione si lasciò trasportare da questa sensazione, dimenticando quello che avevano fatto prima e mettendosi a sedere.
Blaise esplorò con calma la bocca della ragazza, assaggiandola; dimenticò l’eccitazione, il fatto che erano nudi su un letto.
Fu come se fossero stati trasportati in un altro posto: alla fermata dell’autobus, sotto un ombrello; su un prato, stesi fra l’erba; a scuola, appoggiati ad un muro; sulla spiaggia, sotto una coperta.

Accorgendosi che la cosa cominciava a diventare impegnativa, Blaise si staccò così come aveva cominciato.
Respirando a fatica la guardò, leggermente imbarazzato.
-Blaise………- ansimò la ragazza
Il moro si allontanò dal suo viso.
-Scusami………io…non volevo- disse lui
Si rimise sopra di lei e le baciò il collo.



Ore 7:03, fuori dalla porta

-Allora? Hanno fatto, sì o no?- chiese Rebecca
-Non ancora, lo zio si è fermato, credo- disse Aaron
-Oh, insomma! Quanto caspiterina ci vuole? Per far capire qualcosa a zia Herm ho dovuto dire che mi piace zio Potty!- esclamò la bimba
I due rabbrividirono
-Io invece ho fatto la figura del cretino che non sapeva cos’era il sesso-



Ore 7:07, letto

Hermione riemerse da sotto le coperte, ansimando.
Blaise si sdraiò accanto a lei e la guardò negli occhi.
-Com’è stato?- chiese il moro
-Fantastico- la ragazza lo baciò, abbracciandolo -ma…-aggiunse
-Ma cosa?-
-……il bacio che mi hai dato prima…- disse -quello è stato bellissimo-
Blaise la strinse a sé, chiudendo gli occhi e passandole una mano fra i capelli.


Ore 7:11

-Missione compiuta- disse soddisfatto Aaron
-E finalmente…- aggiunse la sorellina

-Questi adulti sono così testardi…- iniziò il bimbo
-…ma danno tante soddisfazioni…- completò Rebecca




Grazie infinite a tutte le persone di buon cuore che hanno recensito la mia storia, cercherò di migliorare e di rendere sempre più interessanti le vicende di Blaise e Hermione.


GRAZIE ANCHE A CHI HA SOLO LETTO!



  
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