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Autore: MandyCri    27/07/2013    15 recensioni
Jack Grant è bello ed è il ragazzo più in vista e popolare di tutto il liceo.
Intelligente, ricco e ben dotato.
Il suo hobby preferito è collezionare ragazze e non francobolli.
Jenna Taylor è bella, ma si nasconde sotto felpe sbiadite e jeans abbondanti.
La sua vita ruota intorno a film romantici, pop corn e sogni ad occhi aperti con l'inseparabile amica Tess.
Jenna non sa nemmeno cosa vuol dire stare con un ragazzo... ma forse Jack glielo insegnerà.
Una storia normale, romantica e spero divertente, ma senza pretese.
E' la prima volta che mi cimento nella classica storia del ragazzo affascinante e del brutto anatroccolo...
Vediamo cosa ne verrà fuori!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'amore non è bello se non è litigarello'
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TRAILER
DI
UN SACCO DI PATATE.
L'AMORE NON E' BELLO SE NON E' LITIGARELLO


by PinkyCCh

http://www.youtube.com/
watch?v=ZFqV8Dj9lFY&feature=you

tu.be


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Ciao a tutti,
come al solito vi ringrazio per tutto.
Per le recensioni, per avere la mia storia tra le seguite, ricordate o preferite, o semplicemente per aver letto la mia storia.
Questo è solo un capitolo di passaggio in preparazione appunto dell'ultimo.
Buona lettura e grazie (non mi stancherò mai di ripeterlo).
Besos MnadyCri


___________


CAPITOLO 29
 
Jenna se ne stava appoggiata al muro ad osservare l’incoronazione di Jack alla festa del loro ultimo ballo della scuola.
Non aveva mai avuto dubbi che sarebbe stato lui il Re del liceo anche quell’anno.
Era stato eletto fin da quando era una matricola, perché una bellezza come quella di Jack era indiscutibile.
Perfino al primo anno tutte le ragazzine gli sbavavano dietro e anche le più grandicelle non facevano nulla per nascondere la loro predilezione per il ragazzo.
Il preside gli diede lo scettro e gli mise la corona di cartone.
Una vera indecenza se paragonata a quella della Reginetta che era, perlomeno, in simil alluminio e pietre di plastica.
Tess le diede un colpetto – Dai Jen, vedrai che non farà il suo solito spettacolino.
Jenna alzò le spalle per farle capire che non le importava molto.
In verità, si fidava di Jack e non aveva assolutamente pensato che potesse dar spettacolo. Sapeva che questa volta le cose sarebbero andate in modo diverso, adesso stavano insieme lei e Jack e lui le aveva detto che l’amava, ma soprattutto lei gli credeva.
- Sono convinta che farà il bravo bambino, mi dispiace solo per la sfortunata Reginetta di quest’anno che non avrà il tanto sospirato bacio da Jack Grant – rispose annoiata  all’amica.
Da cinque anni ormai imperversava la Jack-tradizione.
Il ragazzo che era eletto doveva incoronare la Reginetta. Da quando sul “podio” saliva Jack era stato suo uso e consuetudine baciare ardentemente l’eletta davanti a tutti, dando appunto spettacolo.
L’anno scorso, tale Tiffany Jefferson del quinto anno era svenuta dall’emozione.
Jenna alzò gli occhi al cielo a quel ricordo.
Lei e Tess avevano riso a crepapelle in quell’occasione.
Fino all’anno prima erano andate al ballo sempre insieme, assistevano alla premiazione e poi se ne ritornavano a casa con gli occhi sognanti, immaginando che l’anno dopo, avrebbero avuto anche loro un principe azzurro con cui ballare e che le avrebbe fatte sentire le regine della festa.
Era stato così per quattro anni.
Adesso i loro sogni si erano avverati.
Jack Grant era il suo ragazzo e Alex Wright era quello di Tess e poi c’erano anche Karol e Tom che, tra tutti loro, erano sicuramente la coppia più normale.
- Sarà eletta Summer, vedrai… - disse Karol – Con tutta la pubblicità che si è fatta per aver frequentato Jack per quasi due mesi. Tutti sono convinti che sono stati insieme e molti l’hanno votata, perché sperano in un loro riavvicinamento, sai come nei film…
Jenna sollevò un sopracciglio.
Sarebbero dovuti passare sul suo corpo. Jack era suo e nessuno gliel’avrebbe tolto, con tutto quello che aveva faticato per averlo!
Proprio in quel momento Jack le lanciò una lunga occhiata dal palco e poi le sorrise facendole l’occhiolino.
La scuola era finita e il lunedì successivo ci sarebbe stata la consegna dei diplomi.
Per tutta la settimana Jack le era stato incollato nei corridoi della scuola e in mensa, lanciando sguardi di fuoco a tutti i maschietti che osavano solo minimamente posare gli occhi su di lei.
Era veramente geloso e ovviamente lei gongolava di gioia per questo.
Per non parlare poi, di quando era Davis ad avvicinarla: Jack diventava un mastino.
Jenna cercò di non scoppiare a ridere a quel pensiero, la storia del “coso” gli era rimasta impressa e, nonostante gli avesse detto, dato la sua parola e giurato in tutte le lingue che conosceva, che lui era stato l’unico in tutti i sensi, Jack tendeva a cacciare il povero Davis in malo modo.
Non gli aveva raccontato di come si era comportato il ragazzo riccioluto con lei, non gli aveva parlato di come aveva reagito Davis, quando lui gli aveva ceduto la borsa di studio.
Sapeva che Jack era un tipo pacifico di natura, però preferiva tenerlo all’oscuro su questa storia, avrebbe potuto avere qualsiasi reazione scoprendo quanto Davis era stato subdolo e sinceramente, in quel caso, lei non avrebbe proprio voluto trovarsi al posto di Davis.
Jack era pur sempre il doppio di lui fisicamente e già ogni occasione era buona per guardarlo storto o aggredirlo in qualsiasi modo, figurarsi se avesse saputo che era stato un vero stronzo.
Era arrivata anche a pensare che Jack avesse intuito qualcosa, il che poteva anche sembrare strano, visto che si stava parlando del Grant junior, ovvero la persona più tontolona sulla faccia della terra per certi aspetti, anche se, pensandoci, sarebbe stato quasi impossibile non accorgersi di niente, dato che Davis si vantava con tutti, che poi Jenna, quella cosa, non riusciva proprio a capirla.
Cosa c’era da vantarsi quando, quella famosa borsa di studio ti era arrivata, solo perché qualcuno più bravo di te ci aveva rinunciato?
Mah!
Vide Jack prendere la busta e avvicinarsi al microfono.
Adesso avrebbe fatto il suo “simpatico” discorso come nei precedenti anni e poi avrebbe letto il nome della Reginetta.
Non aveva ancora confidato a nessuno ciò che c’era stato tra lei e il ragazzo.
Voleva custodirlo ancora per un po’ nel suo cuore, come un loro segreto. Qualcosa di speciale di cui solo loro due ne erano a conoscenza.
Jack la guardò e una fitta le prese lo stomaco.
Jenna avrebbe fatto volentieri un patto con il diavolo, se questo le avesse garantito il perdurare di quelle famose farfalle nel suo stomaco.
Desiderava che rimanessero sempre con lei, ogni volta che Jack le dava attenzione.
Era la cosa più emozionante e bella che le fosse mai capitata.
- Prova, prova… prova – la voce di Jack risuonò in tutta la palestra.
Jenna deglutì sapeva di non essere in lizza, ma aver ricevuto un unico voto della persona che per lei contava, era una piccola vittoria.
- Spero solo che non abbia fatto uno dei suoi soliti casini… – mormorò Alex al suo fianco.
Jenna si girò a guardarlo – Perché? Cosa voleva fare? – chiese guardinga.
Alex divenne rosso – Non lo so… io me ne sono tirato fuori, so che confabulava qualcosa con Tom – balbettò capendo subito che, forse, sarebbe stato meglio stare zitto.
Tess la anticipò prese per un orecchio Tom e lo mise contro il muro – Che cosa avete fatto tu e lo scemo? – domandò con voce minacciosa.
Tom la fissò intimorito, poi rivolse un’occhiata speranzosa a Karol, la quale arricciò il naso contrariata – Cosa avete combinato? – disse infatti acida.
- Non è colpa mia amore mio, te lo giuro… - si giustificò il ragazzo saettando lo sguardo da un volto all’altro, colpevole.
Jenna sgranò gli occhi. Adesso cosa potevano aver mai combinato quei due? – Tom! Voglio sapere tutto! – l’apostrofò.
Il ragazzo sbuffò – Se mi togli Bulldozer da davanti, ti spiego tutto! – rispose scocciato.
Jenna sbuffò. Tess non andava proprio d’accordo con l’universo maschile, fatta eccezione per Alex, ovviamente.
- Tess, lascialo in pace – ordinò – Adesso spara! – disse poi con tono ancora più duro rivolgendosi a Tom.
- Jack… voleva… ecco… imbrogliare. Voleva fare in modo che vincessi tu, perché desiderava fossi tu la sua Regina. Abbiamo minacciato qualcuno del primo anno obbligandolo a votare per te e poi, ad un certo punto, mi ha detto che poteva bastare, che gli era venuta in mente un’idea strepitosa e che non occorreva più continuare con le maniere dure, ma ti giuro Jenna non so cosa abbia in mente… – confessò agitato, vedendo che Tess si riavvicinava – Te lo giuro!
Jenna scosse la testa, ma cosa aveva in testa quel ragazzo?
 

***

 
Jack prese la busta che il preside gli passò e si avvicinò al microfono – Questo è l’ultima volta che assisterò all’incoronazione della Reginetta della scuola e devo dire che, dopo tutto questo tempo, sono sicuro che ne sentirò la mancanza, l’anno prossimo. Adesso vi dovrete trovare un altro Re, miei cari colleghi…
Si interruppe un attimo per far sfogare il pubblico che aveva cominciato ad applaudire e colse l’occasione per controllare nuovamente Jenna.
Era con i loro amici e Jack tirò un sospiro di sollievo.
Aveva il timore che qualcuno le chiedesse di ballare, soprattutto quel coglione di Davis, anche se, ci avrebbe pensato lui a sistemare Davis Potter, era solo questione di momenti.
Tra poco, finalmente, sarebbe sceso da quel palco e avrebbe potuto stringere tra le braccia la sua Jenna e guai a chi si fosse solo avvicinato.
- Devo dire che per me è sempre stato un onore essere eletto, significa che ho lasciato un ricordo di me alla maggior parte di voi. Comunque lasciamo perdere queste chiacchiere e vediamo chi è la ragazza che è stata eletta.
Aprì la busta e lesse il nome senza dirlo ad alta voce.
Sbuffò un pochino, poi sorrise alle ragazzine in prima fila che lo guardavano ammaliate.
- Bene, la Reginetta quest’anno è Summer Blake – annunciò – Vieni Summer.
L’applauso arrivò come nelle migliori tradizioni contornato da fischi d’approvazione e urletti di gioia.
Summer si fece largo tra la folla e finalmente salì sul palco, tutta emozionata.
Jack alzò gli occhi al cielo.
Quando vide la ragazza lanciarsi di prepotenza su di lui, si scostò leggermente e le tese la mano – Complimenti – disse in tutta tranquillità.
Summer lo fissò smarrita, si aspettava un bacio, ma quell’anno, purtroppo per lei, l’incoronazione sarebbe stata diversa.
Adesso c’era Jenna e mai e poi mai avrebbe baciato un’altra ragazza.
Nonostante fosse lui il Re della festa, non avrebbe ballato se non con Jenna e lo stesso valeva per le foto di rito per i due eletti. L’unica eccezione erano Tess e Karol e di conseguenza Alex e Tom, perché loro erano i suoi amici.
Prese la terribile coroncina che ormai era diventata sbilenca e la tenne in mano, avvicinandosi al microfono – Summer Blake è la nuova Regina. In questi lunghi cinque anni, oltre alle materie scolastiche, qui nel nostro meraviglioso liceo, gli insegnanti e lo stesso preside – si bloccò un attimo e guardò i professori e il preside che ovviamente si era gonfiato come un pavone nel sentirsi preso in causa – Ci hanno insegnato molti valori importanti, uno di questi è la gratitudine. È proprio di questo sentimento che voglio parlare e Summer mi perdonerà, se tolgo una piccola porzione di tempo al suo momento di gloria.
La ragazza lo guardò stupefatta annuendo come un automa.
- Ho deciso quindi di dimostrare la mia gratitudine ad un ragazzo in particolare, colui che mi ha dato talmente tanto che non saprò mai come ringraziarlo e sdebitarmi, perché niente sarà mai abbastanza. Come tutti sapete, ho rinunciato alla borsa di studio, cosa che volevo tenere nascosta per rispetto a chi è stata data, ma visto che è lui stesso ne parla con tranquillità posso dirlo anch’io in pubblico, senza problemi. Ormai non è più un segreto – si fermò e guardò tutti i ragazzi che lo ascoltavano ammutoliti e interessati, poi cercò gli occhi di Jenna.
Se ne stava appoggiata al muro in attesa delle sue parole.
Era stupita e non riusciva a nascondere una certa incertezza che la rendeva quasi buffa.
Insomma aveva quel suo tipico sguardo che voleva dire solo una cosa: sta attento a quel che dici Jack, altrimenti me la paghi!
Jack le sorrise e lei fece una strana smorfia con la bocca. gli sembrò quasi avesse mimato un “ti uccido”.
- Lui però mi ha donato qualcosa di più grande che nessuna borsa di studio o elezione che sia sarà mai abbastanza per ripagarlo. Ha rinunciato alla ragazza che io amo e che per me è tutto. Quindi detto questo, voglio cedere la mia corona a Davis Carter. Vieni Davis.
Summer non riuscì a trattenere un gemito di delusione.
I professori e il preside applaudirono trascinando anche tutti i ragazzi, ma le urla di Tom si distinguevano chiaramente nel fragore.
Guardò l’amico che gli fece l’occhiolino, scoppiando a ridere.
Quando un Davis impacciatissimo salì sul palco, Jack riprese il suo discorso – Non posso essere io quest’anno il Re della festa, perché non posso baciare, ballare o fare semplicemente delle foto con la Reginetta eletta, perché in realtà io ho già una ragazza che amo e che è la Regina del mio cuore, per cui Davis a te l’onore – gli diede una sonora pacca sulla spalla, si tolse l’orrenda corona di cartone dalla testa, incoronando il suo nemico ed infine gli mise in mano la corona di Summer e lo scettro.
Scese dal palco tra le urla e gli applausi e si diresse rapido verso Jenna.
Appena i suoi occhi incontrarono quelli di Jenna, si accorse che quelli della ragazza erano lucidi.
Le sorrise e le fece un piccolo inchino – Miss Taylor, mi concede questo ballo?
Jenna si scaraventò su di lui.
Per un attimo Jack ebbe quasi paura che lo volesse picchiare (non sarebbe stato un evento eccezionale, visti i precedenti), poi si sentì avvolgere dall’abbraccio della ragazza – Con vero piacere Mr. Grant – gli sussurrò all’orecchio.
 
 
Era stata la festa più bella di sempre per Jack.
Aveva ballato fino allo sfinimento con Jenna e i suoi amici più cari, avevano mangiato, scherzato, bevuto e Tom aveva potenziato i loro cocktail analcolici con qualcosa di più forte, senza però esagerare. Karol l’aveva tenuto a bada.
Perfino Tess gli era risultata simpatica e strano a dirsi si era vestita quasi bene, si insomma più sobriamente del solito, o probabilmente, era solo una sua impressione, forse perché era la prima volta che la vedeva indossare un abito nero e non sfoggiava uno dei suoi famosi colori sgargianti.
Ovviamente Jenna era la più bella.
Durante quella settimana, quando lui si avvicinava in cerca di coccole e lei lo respingeva sempre perché aveva il ciclo (Santo e Benedetto ciclo), Jenna l’aveva più volte minacciato che, se continuava così, si sarebbe messa un vero sacco di patate al posto del vestito che aveva comprato per la festa.
All’inizio l’aveva guardata di sbieco, poi però ci aveva pensato su, se si vestiva veramente con un sacco di iuta nessuno l’avrebbe considerata e quindi non avrebbe avuto problemi di rivalità con gli altri ragazzi.
Jenna aveva riso di gusto quando gli aveva esposto i suoi pensieri e poi gli aveva tirato uno scappellotto – Se non esistessi, dovrebbero inventarti! – gli aveva detto ridendo.
Concetto che aveva ribadito quando gli aveva raccontato il motivo del suo crollo emotivo la domenica precedente a casa sua.
Jenna l’aveva guardato attonita per tutto il tempo in cui lui aveva parlato e non l’aveva mai interrotto, cosa che invece era solita fare.
Poi, quando aveva terminato, era scoppiata in una fragorosa risata, l’aveva pregata più volte di smettere di prendersi gioco di lui, lei gli chiedeva scusa e poi cominciava a ridere nuovamente puntandogli anche l’indice contro.
- Oh Dio! Jack… peccato che non possa dirlo a mia madre… Oh Dio! Ti farebbe una statua! Sono sicura che poi ci metterebbe anche i fiorellini e i lumini come si fa con quella della Madonna – gli aveva detto tra una risata e l’altra – Jack… guarda che io ti avrei fermato se non avessi saputo che mi sarebbero venute il giorno dopo. Sono sempre stata puntuale come un orologio svizzero e non sono mica scema come te! Ma come ti è potuto venire in mente che avessi i sintomi di una gravidanza già dal giorno dopo… Santo cielo e la cosa più divertente che abbia mai sentito.
Jack aveva grugnito.
Aveva fatto proprio la figura del fesso!
Poi alla fine la risata pazza di Jenna l’aveva contagiato e si era messo a ridere anche lui di se stesso.
Fortuna che non le aveva detto che voleva fare anche delle ricerche su internet!
- Jack? – la voce di Jenna lo riportò alla realtà.
Erano arrivati davanti alla casa della sua ragazza.
Era stato bravissimo, non aveva sgarrato di un minuto dal coprifuoco imposto da Elizabeth. Era meglio evitare di averla contro, se si poteva!
- Uhmm…
Jenna gli sorrise – È stata la cosa più romantica del mondo quando hai detto che mi ami davanti a tutti.
Jack inarcò un sopracciglio – Non ho detto: Jenna ti amo! Davanti a tutti… - disse per l’ennesima volta in quella serata.
- Si che l’hai detto! – protestò lei – Testuali parole: Non posso essere io quest’anno il Re della festa, perché non posso baciare, ballare o fare semplicemente delle foto con la Reginetta eletta, perché in realtà io ho già una ragazza che amo… – calcò su quella parola platealmente e lo guardò furbetta, prima di riprendere la sua imitazione - …e che è la Regina del mio cuore e bla, bla, bla…
- Bè Jenna ricordatele quelle parole, lo sai che io non sono un tipo per niente romantico, magari è l’ultima volta che le sentirai pronunciare… - la prese in giro.
Jenna fece spallucce – Ok… se vuoi la guerra nessun problema, non mi tiro certamente indietro io… sarà divertente domani raccontare a tutti del tuo bel discorsetto di questa sera, nella simpatica riunione di famiglia che ci sarà a casa tua, quando i tuoi conosceranno mia madre… - lo minacciò assottigliando gli occhi maligna.
Jack deglutì vistosamente.
Oh no! Si era completamente dimenticato che i suoi avevano invitato a pranzo Elizabeth…
Perché era così sfortunato ultimamente?
Era troppo presto per rendere le cose così ufficiali!
Sarebbe stata una giornata pesantissima.
Sapeva già che tutti si sarebbero coalizzati contro di lui…
Una domenica all’insegna del tutti contro Jack.
Una domenica da dimenticare…




Vi ricordo il gruppo face L'amore non è bello se non è litigarello
che è lo stesso del mio nuovo racconto  L'undicesimo comandamento di MandyCri se vi va di passare a darci un'occhiata.

   
 
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