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Autore: zacra    27/07/2013    1 recensioni
"never enough" letteralmente significa , mai abbastanza, ed è così che si sentono i personaggi principali di questa FF .... mai abbastanza, felici, tristi, arrabbiati.... non raggiungono mai alcun apice....
questo è il mio ultimo lavoro, nato alle 3 di notte della festa di S. Patrizio.... spero possa piacervi
Genere: Erotico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ci sono giorni che non si staccano dalle pareti.”
(A. Merini)
 
 
Jared era seduto nello studio con Tomo ad ascoltare i ragazzi suonare, era passata una settimana da che erano arrivati a Los Angeles, si erano subito messi al lavoro per far si che Liam si integrasse perfettamente nel gruppo, anche se Jared sospettava che lui volesse una maggiore integrazione specialmente con Ariel, lo vedeva da come la guardava, da come si comportava in modo diverso quando lei era nei paraggi, sperava solo che la cotta di Liam per lei non influisse sull’andamento del gruppo, anche perché stavano andando veramente bene, Liam aveva portato all’interno della band quello che mancava.
-          Possiamo fare una pausa?- disse Ariel, la gola le faceva male, e sospettava fosse infiammata.
-          Certo- disse Gan notando che qualcosa non andasse.
Ariel prese la sua bottiglietta d’acqua fredda e cercò di lenire il fastidio.
-          Per oggi fermiamoci qui e basta, tanto io devo andare al lavoro adesso- disse Liam posando la chitarra e andando verso di lei.
-          Tutto bene?- le chiese mettendole una mano dietro la schiena e accarezzandola.
-          Sì- rispose Ariel secca, non le piaceva la piega che stavano prendendo le cose tra lei e Liam, era stata a letto con lui tre giorni dopo essere arrivata a Los Angeles, ma lui sembrava non capire che per lei il rapporto si era concluso lì, erano colleghi, amici, ma non fidanzati.
-          Bene, io vado ciao a tutti- disse Liam, prima di lasciare la stanza.
Gan guardò la sorella con fare di rimprovero, e complice anche la stanchezza non riuscì a frenare la lingua.
-          Devi sempre fare la stronza Ari, è più forte di te-
-          Che vuoi dire-
-          Lo sai anche troppo bene- sbottò uscendo a sua volta.
Tomo e Jared restarono a guardare quella sorta di lite non conclusa in disparte, sapevano che all’interno di un gruppo le cose andavano risolte da soli e basta.
Ariel raggiunse il fratello in giardino, era seduto sul divano , lei si sedette accanto a lui.
-          Gan?-
-          Sei andata a letto con lui Ari?-
-          Sì-
-          Ari, cazzo perché?-
-          È successo, ma non è niente-
-          A no? Spera davvero che la cotta enorme che lui ha per te si esaurisca con il tour- le disse stranamente calmo, lasciandosi poi scivolare contro lo schienale del divano.
La sera dopo aver cenato Ariel decise di fare un salto da Liam per mettere un definitivo “nessuna storia” tra loro.
Prese l’auto e raggiunse il motel  dove lui alloggiava.
-          Ciao- disse Liam aprendo la porta in pantaloni del pigiama.
-          Posso entrare?-
-          Certo accomodati- le disse facendola passare.
Ariel si tolse la giacca e lui la prese per la vita attirandola a sé.
-          Liam, dobbiamo parlare-
-          Dopo…- disse lui cercando la sua bocca.
-          No, adesso- disse lei seria respingendolo.
-          Non siamo una coppia, non stiamo insieme, quindi tutte quelle carezze tutto questo, no ok?-
-          Ok- disse lui.
-          Bene, voglio che le cose funzionino col gruppo, quindi non devono esserci questioni irrisolte-
-          No, certo- le disse lui lasciandosi andare sul letto accanto a lei.
-          Ti lascio riposare-
-          Ariel?-
-          Si- disse lei voltandosi mentre si rimetteva la giacca.
-          Il sesso con te è stato fantastico, volevo solo che lo sapessi, non sono innamorato di te, volevo solo lasciarmi aperta la possibilità di rifarlo, alle ragazze di solito piacciono le carezze e tutto il resto-
-          Io non sono “le ragazze “ Liam, se vuoi fare sesso con me basta chiedere-
-          Voglio fare sesso con te- disse dopo averla raggiunta sulla porta.
Ariel non impiegò troppo a decidere che Liam sarebbe stato il sostituto di Alex, qualcuno a disposizione e nulla di più, qualcuno che facesse il lavoro per lei, che l’aiutasse a non pensare per un paio di volte a settimana.
Aspettò  che il respiro di Liam si facesse pesante e se ne andò.
Rincasando cercò di fare meno rumore possibile, Max  era nella sua stanza con una ragazza e suo fratello doveva già essere a letto, salì le scale senza fare troppo rumore.
-          Bentornata-
La voce di Jared la colse di sorpresa, alzò lo sguardo e lo vide appoggiato al corrimano del soppalco  che la guardava.
-          Che ci fai qui? È tardi, sei venuto a piedi?- chiese consapevole del fatto che le loro abitazioni non fossero poi così tanto distanti e che lui camminasse spesso anche la notte.
-          Sì, ho fatto due passi , volevo parlare con te, ma quando sono arrivato Gan mi ha detto che eri da Liam- le disse.
-          Si, dovevo sistemare una questione-
-          E l’hai fatto?-
-          È tutto ok- rispose lei.
-          Vieni su dai-
-          In realtà volevo fare una doccia, possiamo parlare domani è tardi-
-          Ti aspetto-
-          Ok, come ti pare- rispose lei entrando in bagno con il desiderio di capire di che cosa volesse che parlassero a mezzanotte.
Jared si sdraiò sul letto di Ariel, era a pezzi, ma voleva parlarle di sua madre e Luca, sapeva che lei era molto arrabbiata per il fatto che lui e Shan avessero comprato la casa per lei ,Gan e Max, voleva solo farle capire che era stato un gesto spontaneo , non la presa di posizione da “io posso” tipica di chi ha i soldi, chiuse gli occhi per un attimo, erano giorni che non dormiva per più di due ore filate si sentiva terribilmente stanco.
Ariel uscì dalla doccia e dopo essersi asciugata i capelli ed aver indossato il pigiama salì di sopra per ascoltare quello che lui avesse da dirle.
-          Allora di che…- si interruppe a metà della frase, si era addormentato.
-          Ti odio Jared- disse con il sorriso sulle labbra, per l’assurda situazione, gli tolse le scarpe e la camicia, lasciandolo con la canottiera e i pantaloni della tuta, poi si distese accanto a lui.
Jared si risvegliò con le prime luci del mattino, non ricordava di essersi spogliato, ad essere onesto non ricordava neppure di essersi addormentato, si voltò verso l’altro lato del letto e prese contro ad Ariel, che riposava beatamente avvolta nel lenzuolo azzurro del suo letto, si sollevò sui gomiti e la osservò per alcuni istanti, quello era probabilmente il primo momento in cui la vedeva con il sorriso sulle labbra, aveva capito com’era lei, cresciuta troppo in fretta, era diventata dura, fredda e distaccata, innamorata per il resto della sua vita della sua rabbia e della sofferenza causate da qualcosa che non potrà mai cambiare, la morte della madre.
Era come se pensasse di non poter essere nulla di diverso, era così e basta, era come se vivesse perennemente con le spalle al muro, solo pronta a difendersi da tutto e tutti, si rimise sdraiato e cercò di riposare ancora un po’.
Jared stava ricominciando a prendere sonno quando la sveglia di Ariel suonò, lei si mosse verso il comodino, si era scordata di Jared e gli diede involontariamente uno schiaffo.
-          Ariel cazzo, la spengo io- disse lui irritato.
-          Scusa, non volevo- rispose  sbadigliando.
Scese dal letto e si stiracchiò guardandolo mentre si massaggiava la guancia.
-          Perché sorridi?- le chiese Jared.
-          Ce l’hai fatta, la mosca si è posata sulla tua zolletta di zucchero- disse lei.
-          Che stai dicendo?-
-          Che palle Jared, non fai che dire che ami il cinema d’autore e non riconosci una citazione, palese come questa-
-          Forse non conosco il film-
-          La ragazza sul ponte- disse Ariel appoggiandosi al corrimano.
-          Non l’ho visto, vuoi spiegarti non tramite metafore o citazioni per una volta-
-          Hai dormito con me- disse Ariel scendendo le scale e lasciandolo solo sul letto.
Si perse ad osservare il soffitto e il biglietto che le aveva scritto attaccato sul muro, certo aveva dormito con lei, ma sapevano benissimo entrambi che non era quello che lui voleva dire, non era solo il dormire insieme, era molto di più, ma era un inizio.
Prese i suoi vestiti e scese di sotto .
-          Fai colazione con noi si?- chiese Ariel uscendo dal bagno in biancheria intima.
-          Si…- disse lui guardando il nuovo tatuaggio sul suo fianco e quello che aveva tutta l’aria di un “succhiotto” sulla sua clavicola sinistra, doveva essersi spiegata più del previsto con Liam la sera precedente, sentì un moto di gelosia inappropriato impadronirsi di lui.
-          Posso usare il bagno?- le chiese entrandovi senza neppure aspettare una risposta.
Chiuse la porta alle sue spalle e si sciacquò il viso con l’acqua fredda, si risollevò con i rivoli d’acqua che gli scendevano lungo il collo e fissò il suo sguardo nello specchio, le avrebbe fatto pagare questa spiacevole sensazione che lei gli aveva volontariamente o meno causato.
Ariel si vestì e cercò il film che aveva citato prima a Jared, perché lo vedesse.
-          ecco, devi assolutamente vederlo- disse appena lo vide uscire dal bagno porgendogli il dvd.
-          Ok, cercherò di trovare un attimo di tempo- rispose secco allacciando gli ultimi bottoni della camicia.
-          Che ti prende?- chiese lei avendo notato il repentino cambio d’umore.
-          Nulla- le rispose prendendo il dvd dalle sue mani e uscendo dalla stanza.
Salutò distrattamente Max che stava versandosi del latte in cucina e uscì di casa.
Ariel si infilò le scarpe e scese di sotto a sua volta, si sedette a tavola con Max e la sua amica e fece colazione, era dell’idea che lasciarlo stare fosse l’opzione migliore, mancava solo una settimana all’inizio del tour e lei non voleva agitare le acque più del dovuto.
  
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