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Autore: alberodellefarfalle    27/07/2013    4 recensioni
Lui un modello famoso, la sua immagine tappezza la città; lei una fotografa alle prime armi, ma molto brava. Ma non si incontreranno nelle loro vesti ufficiali, il loro primo incontro non svelerà le loro identità. Cosa accadrà dopo, quando Margherita scoprirà chi è in realtà lo Straniero entrato in una notte fredda nel pub dove lavora? Nicolas rimarrà abbagliato dalla bella e forte Margherita e lei dovrà ricredersi sui modelli belli e stra-pagati?
Buona lettura
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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La Ragazza e lo Straniero

 
Capitolo 2: La cena


Lui guarda oltre di me puntando gli occhi al tavolo che mi sta dietro. “Per me andrebbe bene pure quell’insalata. Sembra così invitante! Magari accompagnata da un sandwich e una birra. Sarebbe la cena ideale!” Mi volto seguendo la direzione del suo sguardo “Ma di solito non è quello che serviamo ai clienti.” lui ritorna a guardarmi e io faccio lo stesso con lui “E cosa servite?” mi allungo sul bancone per prendere un menù e mostrarglielo. In realtà non è un vero menù, si tratta piuttosto di un foglio stampato sui due lati dove sono elencate le bevande, alcoliche e non, e quei pochi stuzzichini che serviamo. Lui scorre velocemente l’elenco “Fritti, fritti e ancora fritti. Non fa proprio per me.” Adesso questo cosa vuole? Arriva all’ora di chiusura, vuole mangiare e si lamenta pure del menù? “Se non le va bene quanto offriamo provi da un’altra parte.” dico stizzita. Mi fa proprio innervosire questo qui! Io ho ancora un bel po’ di cose da fare prima di chiudere e tornare a casa e sono veramente distrutta. Quindi lo lascio solo al bancone e ricomincio a mettere a posto il locale. “Su Ragazza, ho solo chiesto un’insalata e ne vedo una bella pronta su quel tavolo.” Io questo lo strozzo! Mi giro di scatto a guardarlo con aria furente “Straniero, si da il caso che quella sia la mia cena!” dico con voce alterata “E dolce e gentile Ragazza, lei non sarebbe disposta a dividere la sua cena con un povero Straniero affamato?” chiede invece lui con voce melliflua, cercando di convincermi. “E schizzinoso e complicato Straniero, lei cosa sarebbe disposto ad offrirmi in cambio?” rispondo imitando il suo tono, ma affibbiandogli epiteti meno gentili. Lui mi guarda divertito, poi si alza in piedi e mi viene di fronte “Potrei aiutarla a mettere in ordine e sarei pure disposto a darle un passaggio fino a casa.” Come un passaggio? E lui che ne sa del fatto che sono a piedi? Tento di ribattere ma mi blocca “L’ho sentita imprecare contro qualcuno quando sono entrato, pregava di non lasciarla qui. Ebbene, lei ha l’opportunità di ritornare a casa su una bella e comoda macchina questa sera. Che ne dice, Ragazza?” Io non so che rispondere, sarebbe una bella soluzione, ma posso fidarmi di quest’uomo? In fondo non so nemmeno chi sia. “Non si preoccupi, se avessi voluto farle del male l’avrei già fatto. Come vede non sono né un maniaco né un assassino. Può stare tranquilla.” Ma come fa a rispondere alle domande che affollano la mia testa, ma che non sono mai uscite dalla mia bocca? Quest’uomo continua ad essere un mistero, ma non so bene perché decido di accettare la sua proposta. “E va bene, accetto.” Mi dirigo dietro il bancone, prendo il piatto con l’insalata e lo poggio di fronte all’uomo che è tornato a sedersi. “Ad una condizione!” inarco il sopracciglio insospettita dal suo comportamento “Che lei mi faccia compagnia, che mangiamo insieme, poi finiremo di mettere a posto e la riaccompagnerò a casa.” Faccio un cenno col capo in segno di assenso. Mi dirigo in cucina per prendere due piatti e delle posate e il resto della cena: bresaola condita con scaglie di parmigiano e limone e dei pancarré tostati con su del formaggio morbido spalmabile. Quando poggio tutto sul bancone lui fa un fischio “E voleva rifilarmi quelle schifezze, quando qui ci sono delle cosa buonissime?” Io involontariamente incurvo di nuovo le labbra in un sorriso e mi maledico per questo, così ritorno subito seria. “Ma non ha ancora assaggiato nulla.” Lui per tutta risposta afferra un pancarré e lo porta in bocca. Io rimango affascinata dalle sue labbra che si muovono. “L’avevo detto che era ottimo! Su mangi con me.” Esclama ancora masticando. Io faccio come dice. Divido l’insalata nei due piatti e inizio a mangiare. “Perché non servite cose come queste ai clienti? Semplice e fresco, ma davvero squisito. Sarebbe una buona alternativa a tutti quei fritti.” Io scoppio a ridere, non ne posso fare a meno perché ripenso a tutte le volte che ho cercato di convincere Gregorio ad ampliare il menù degli stuzzichini, aggiungendo salumi e insalate fresche, ma lui ha sempre detto di no. “Il mio capo è molto tradizionalista.” cerco di spiegare dopo essermi ripresa dalla risata “Nel suo locale si sono sempre serviti questi piatti e non vuole apportare variazioni al menù. Io ho cercato di fargli cambiare idea. Ho preparato per lui tantissime alternative. Lui puntualmente si abbuffa e si complimenta, ma poi rifiuta sempre.” lui annuisce “Questo locale era della sua famiglia ed è sempre stato così, in tutto e per tutto. Lui non vuole cambiare nulla. Effettivamente gli affari vanno bene e quindi non si sente nemmeno stimolato ad apportare delle modifiche. Ai clienti va bene così.” Continuiamo a mangiare in silenzio. Quando finiamo mi aiuta a togliere le cose sul bancone e poi mi da pure una mano a sistemare il locale. Io cerco di oppormi, ma lui imperterrito continua. Lo Straniero è testardo! Dopo un po’ mi arrendo.
Chiudo il locale e ci dirigiamo alla sua auto. Ormai ho capito che è inutile controbattere: se ha deciso di accompagnarmi a casa lo farà. Da vero gentiluomo mi precede e mi apre lo sportello e mi fa accomodare sul sedile anteriore, lato passeggero. “Grazie.” sussurro e nuovamente un sorriso fa capolino sulle mie labbra, ma questa volta non cerco di nasconderlo, anzi mi giro verso di lui per mostrargli tutta la mia gratitudine. Lui risponde sfoderando uno dei sorrisi più belli che abbia visto in vita mia. Rimaniamo a guardarci per qualche istante. Come vorrei strappargli quegli occhiali per scoprire i suoi occhi, per capire almeno da quelli cosa prova in questo istante. Quest’uomo è un mistero. Io invece resto scoperta e nuda in balia del suo sguardo. Non riesco a nascondere la gratitudine e l’ammirazione che provo per un uomo appena conosciuto. Poi finalmente mi fa la grazia di allontanarsi da me. Si dirige dal lato opposto, mentre io mi siedo al mio posto e chiudo lo sportello. Comoda, aveva ragione. Lui mette in moto e parte, mentre io cerco di riprendermi dal tumulto di emozioni di poco prima e per farlo mi volto verso il finestrino e guardo fuori. “Dove?” chiede “Via Marineo. Sa dov’è? Non è molto vicino da qui. Mi spiace farle fare tutta questa strada.” continuo a parlare guardando fuori e comunque non ho dato il mio indirizzo preciso. Sarà pure gentile, ma è pur sempre uno sconosciuto. “Non si preoccupi, mi sono offerto io. Io non so dov’è ma il mio navigatore lo saprà di sicuro.” Percepisco che sta ridendo e nuovamente il mio corpo risponde contro la mia volontà: sorrido anch’io. È mai possibile che non abbia più controllo su me stessa? La città mi passa sotto gli occhi e noi rimaniamo in silenzio. Quando ormai ci avviciniamo alla destinazione mi volto a guardarlo e solo ora mi accorgo che ha tolto gli occhiali. È tutto concentrato nella guida e io mi prendo la libertà di osservarlo meglio. Ha delle lunga ciglia, non posso vedere il colore dei suoi occhi, ombreggiato dal cappello che ancora porta e dall’oscurità dell’abitacolo. Ha un naso dritto, importante e la bocca invitante e bella. L’immagine del suo sorriso mi perseguita. Basta Margherita!
“Di solito come si muove in città?” mi chiede ad un tratto “Di solito uso la mia vespa, ma oggi ha deciso di abbandonarmi. In alternativa uso l’autobus o la metro, ma la vespa è il mezzo che preferisco. Sono libera di muovermi in mezzo al traffico e di recuperare molto tempo per spostarmi da un posto all’altro.” sorrido “Quando riavrà la sua adorata vespa?” continua a chiedermi fissando la strada “Non lo so ancora. Domani la porto dal meccanico. Spero di riaverla presto, altrimenti sarò costretta ancora ad usare l’autobus.” e sbuffo. L’autobus proprio non lo sopporto! “E la notte di rientro dal pub? Non vorrà mica rientrare con l’autobus? È troppo pericoloso.” dice in tono preoccupato “Non si preoccupi, posso sempre chiedere alla mia amica Betty o a Esteban.” lui arriccia le labbra “I due screanzati che stasera l’hanno lasciata a piedi?” dice in tono burbero “Betty aveva un altro impegno ed Esteban ha la febbre. Certo sono le ultime persone che si possono definire screanzate, mi sono sempre vicini, sono tutta la mia famiglia.” dico pronta a difendere i miei amici e infastidita dal suo tono. Chi è lui per giudicare la mia vita? Come si permette? Non sa nulla né di me né dei miei amici. Cala nuovamente il silenzio nell’abitacolo buio della sua macchina.
“Siamo arrivati. Se mi da l’indirizzo preciso l’accompagno fin sotto casa.” mi dice quando giungiamo all’inizio di via Marineo. “Mi può lasciare qui, abito a pochi passi. La ringrazio di cuore, è stato veramente gentile.” dico in tono neutro e apro lo sportello per scendere “Mi scusi per prima, non volevo essere scortese, mi stavo solo preoccupando per lei. Comunque è stato un vero piacere aiutarla.” Dice in tono gentile e si volta a guardarmi, anche io faccio lo stesso e finalmente vedo i suoi occhi, illuminati dalla luce che si è accesa all’interno dell’auto quando ho aperto lo sportello. Sono di un azzurro intenso, come il mare profondo e calmo, luminosi come il sole che si specchia in esso e belli come è bello lui, il mio Straniero. Mi ridesto dai miei pensieri “La ringrazio ancora, è stato veramente gentile.” stavolta lo dico veramente convinta. Lui sorride e io faccio lo stesso “Buona notte e sogni d’oro, Ragazza.” Io, ancora con il sorriso stampato sulle labbra, incapace di nasconderlo, scendo dall’auto per poi voltarmi a guardarlo “Buona notte Straniero e grazie infinite.” Chiudo lo sportello e mi avvio verso casa.

Angolo Autrice: ed eccoci di nuovo qui! Come promesso il capitolo non è arrivato tanto tardi, spero vi piaccia. Anche se noi già sappiamo chi è lo Straniero giocheremo ancora un po' con i due personaggi ignari delle proprie identità. Vedremo Margherita avere sempre pensieri contrastanti, ma sempre più dolci, verso lo Straniero. Scopriremo il suo carattere a poco a poco. Come sarà invece Nicolas? A presto.

  
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