Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Celebien    27/07/2013    0 recensioni
tra i banchi di un prestigioso istituto si susseguono le avventure di un gruppo di studenti, raccontate attraverso gli occhi e le orecchie di una studentessa del primo anno che mischierà la sua vita con la loro tra pettegolezzi e voci di corridoio.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo secondo: Prime conoscenze.
Il college è a parecchia strada da casa, circa mezz'ora di macchina se si esclude il tempo perso in mezzo al traffico; ringraziando il cielo non c'è la confusione paurosa tipica di questa strade, il che significa che è davvero tardi! Semaforo uno, semaforo due ovviamente tutti rossi quando arrivo io, la vecchietta che passa con la carrozzina e un gruppo di ragazzini che attraversa la strada con lo skateboard, ma non dovrebbero essere a scuola? Boh, non è affare mio. Un altro paio di isolati e ci siamo, sto abbandonando pian piano i vari grattacieli perché questo benedettissimo posto super chic dove i miei genitori hanno deciso di farmi studiare, è stato costruito lontano dalla caotica città, in una specie di zona che sembra il paese delle meraviglie con tutti quei campi e boschetti, per non parlare della strada incorniciata di alberi giganti che la fanno apparire più stretta di quanto lo sia veramente, faccio un'ultima curva ed eccomi finalmente arrivata alla dimora, bella e imponente come una reggia; sono rimasta a bocca aperta quando sono andata all'open day e la stessa espressione ce l'ho anche adesso! Il cancello è aperto per mia speranza, quindi entro e cerco parcheggio subito a sinistra, un posto vicino all'ombra, un po' di fortuna finalmente. Per mio stupore non sono l'unica ad essere arrivata in ritardo, alcuni gruppi di ragazzi stanno facendo adesso l'ingresso dal cancello mentre altri sono sparsi per tutto il giardino oltre il cancello, diviso in quattro prati separati da stradine di ciottoli che convergono tutte verso le porte d'ingresso aperte, sopra un cartello enorme con su scritto "Welcome"; come sono accoglienti! Scendo dalla macchina, apro il bagagliaio e mi preparo a prendere la valigia che poco fa non mi ero accorta fosse così pesante, forse la fretta di essere in ritardo mi ha dato una forza sovrumana limitata di tempo, "Hai bisogno di aiuto?" esclama una voce alle mie spalle che mi fa sussultare leggermente, mi volto e scorgo la figura di un ragazzo dai capelli neri leggermente rasati ai lati e gli occhi verdi, mi sorride e tiene le braccia tese con i palmi delle mani aperte pronto a farsi spazio verso il cofano della macchina da cui mi allontano leggermente portandomi con timidezza una ciocca di capelli dietro l'orecchio, "Ti ringrazio" esclamo e sempre con quel sorriso, il ragazzo afferra la valigia con una mano per il manico laterale e con l'altra quello superiore e la solleva tendendo i muscoli dei bicipiti palestrati messi in risalto dalla camicia aperta da cui traspare una maglia bianca che mette in risalto un fisico scolpito, porta un paio di bermuda verde militare e un paio di scarpe da ginnastica. Appena poggia la valigia a terra gli scappa uno sbuffo e si passa il dorso della mano sulla fronte "Mi chiedo cos'abbiate voi donne da mettere nelle vostre valigie per farle diventare così pesanti" ovviamente sta scherzando perchè ha mantenuto il sorriso, ho ricambiato e risposto alla battuta con: "solo il minimo indispensabile" afferrando il manico del trolley per dirigermi verso l'ingresso, lui soffoca una breve risata, poi mi tende la mano, "comunque piacere, io mi chiamo Josh, frequento il terzo anno. Tu sei una matricola vero?" si vede così tanto? "piacere mio, io sono Connie -esclamo stringendogli la mano- da cosa l'hai notato?" nel frattempo c'incamminiamo, "perché non ti ho mai vista in due anni e perché ho notato la tua espressione quando sei scesa dalla macchina, tipica delle matricole!" mi viene da ridere e sento leggermente avvampare le guance, "Beh ti lascia senza fiato non c'è dubbio! Ma mi stavi spiando forse?" Ho tentato di utilizzare un tono ironico, spero che lo colga e fortunatamente scoppia a ridere "Ma no, ho notato la macchina, la nuova audi bel modello complimenti, poi vabbè ho anche notato la conducente, è ovvio!" mostra i denti candidi del sorriso che ricambio "si, è la mia bimba! Me l'hanno regalata i miei genitori dopo il diploma. Pensavo di essere in ritardo" aggrotto un po' le sopracciglia per il pensiero delle lezioni e anche perché ho il sole puntato in faccia, "Ah non ti devi preoccupare, il primo giorno è sempre molto tranquillo, tutto si svolge lentamente perché un sacco di ragazzi arrivano in ritardo, ormai si sono rassegnati. Il discorso di benvenuto non si svolgerà prima delle undici così voi matricole avete il tempo di girare un po'  e noi che stiamo qui da un po' più di tempo, ci prepariamo psicologicamente al nuovo anno che stà per avere inizio!"
Fa un'espressione da finto disperato, il che mi fa venire l'ansia "sono molto duri i professori?" Chiedo con voce smorzata, "No, non in maniera esagerata almeno -risponde lui facendo spallucce- si studia abbastanza ma quello che snerva un po' è la serie di avvenimenti che si susseguono durante tutto l'anno. Una vera figata se sei fuori a fare da spettatore, non è la stessa cosa per chi è il protagonista dei pettegolezzi di corridoio!" faccio un sospiro di sollievo per la notizia ricevuta e torna anche il sorriso, "Di questo proprio non mi devo preoccupare, non penso di voler diventare protagonista delle voci del college, non sono una tipa popolare!" sembra quasi che me ne stia vantando e un po' è così, devo ammetterlo perché in questi ambienti tutti o la maggior parte, fanno di tutto per apparire al centro della situazione, come se fosse un prestigio essere sulla bocca di tutti, che dicono verità ma anche moltissime stupidaggini per rendere le notizie più interessanti. Lui mi guarda con aria curiosa, poi volge lo sguardo altrove e scuote la testa sorridendo tra se, "Sei proprio una piccola matricola!" esclama poi "nessuno sfugge, neanche il più secchione di tutti. Prima o poi si diventa protagonisti di una vicenda, è inevitabile!" mi aiuta a salire gli scalini della veranda difronte la porta d'ingresso e senza darmi il tempo di replicare mi chiede: "hai fatto colazione?" che parola splendida, sento l'acquolina in bocca e lo stomaco brontolare, "in effetti no, convinta di essere in ritardo non ho mangiato nulla!"
"Bene, allora ti faccio strada verso uno dei bar del college, il mio preferito!" adesso trascina lui il trolley e io lo seguo per un lungo corridoio che finisce in  un'enorme scala al centro e due corridoi che procedono nelle  due direzioni opposte, svoltiamo a sinistra e appaiono ai due lati del corridoio le porte di alcune aule. In fondo al corridoio, sulla destra, c'è una grande porta finestra che dà su un giardino interno alla struttura, uno dei tanti e una stradina in pietre larghe e grezze conduce verso un piccolo bar al centro, ai due lati sono disposte diverse panche sotto gli alberi mentre sotto al sole, sul prato alcuni ragazzi si sdraiano sui teli o stanno seduti a consumare la colazione. Usciamo e andiamo verso il bancone dove alla destra è posto il piano di vetro che lascia intravedere delle paste dall'aria invitante divise in salate e dolci mentre sulla sinistra ci sono gli stuzzichini come pacchi di patatine; chiediamo al barista, un giovane ragazzo di nome Tom che scopro essere uno studente del secondo anno che ha deciso di dare una mano come attività studentesca, di custodire per una decina di minuti il trolley per evitare di rovinare il terreno con le ruote. Infine ordino per me un caffellatte freddo e una pasta alla crema mentre Josh un caffè macchiato con una sfoglia salata. Portiamo il tutto in una panca posta all'ombra sotto un albero e mentre mangiamo, non sapendo bene cosa dire e notando che lui stesso non dice nulla, riprendo il discorso che abbiamo interrotto poco fa all'ingresso, "comunque sono riuscita a non fare voci al liceo, sono più che sicura che riuscirò anche al college!" addento una pasta e mi lascio coccolare dalla crema, Josh nel frattempo sorride, "se ne sei convinta. La stessa cosa ha detto una ragazza che sta giusto dietro di te, insieme al gruppo di ragazzi"  mi volto ma non riesco a distinguere la ragazza di cui parla Josh perché non è l'unica del gruppo, "di chi parli?" chiedo incuriosita, "dell'unica ragazza dall'aria pensierosa" adesso l'ho inquadrata: stà impiedi poggiata alla panca mentre alcuni ragazzi stanno accomodati a mangiare qualcosa e parlare  ma lei sembra assente da tutto il resto, sta con le braccia conserte a guardare qualcosa d'indefinito davanti a se, porta una camicia bianca a quadri rossi stile bowboy allacciata di lato sul fianco magro e un paio di bluejeans a sigaretta e le converse nere ai piedi, la borsa a tracolla simile alla mia in spalla e i capelli castani lisci le ricadono sulle spalle e le coprono leggermente il viso chinato, ad un tratto una ragazza del gruppo la strattona leggermente e lei sembra tornare con i piedi per terra, sorride lievemente e si mette seduta con il resto del gruppo. "sai cosa le è successo?" chiedo rivolgendo nuovamente lo sguardo verso Josh che riprende anche lui a guardarmi, addenta un pezzo di sfoglia e fa un mezzo sorriso, dopo aver ingoiato riprende a parlare "e chi non lo sa! Il suo ragazzo, cioè ex ragazzo, l'ha tradita quest'estate mentre erano in viaggio con una ragazza che frequenta questo stesso college. O almeno così dicono, se è vero o meno non posso dirlo" rimango sbalordita dalla notizia, "che cosa terribile, non vorrei trovarmi nei suoi panni. Come fai a saperlo? E' successo in estate, hai detto" bevo un sorso di caffellatte mentre lui risponde, "social network, il college ne ha uno tutto suo in cui sono iscritti praticamente tutti gli studenti, lì le voci corrono più veloci di un treno. Che pezzo di.. -si ferma guardando qualcosa davanti a se- merda!" il sorriso è sparito dalla sua faccia lasciando il posto ad un'espressione poco simpatica. Guardo nella sua stessa direzione e scorgo la figura di un ragazzo alto e magro ma dalle spalle larghe, ben impostate, vestito semplicemente con un jeans, scarpe da ginnastica e una polo bianca; ha i capelli biondi leggermente  a spazzola che volteggiano con il vento. Esce dalla porta del corridoio e si avvia verso la panca dove è seduta la ragazza pensierosa e il resto del gruppo. Succede qualcosa di strano perchè non appena si accorgono di lui, tutti i ragazzi presenti smettono di parlare e scherzare, si alzano dal loro posto e vanno via tranne la ragazza pensierosa che adesso lo guarda seria negli occhi, lui fa altrettanto e poi la saluta con un solenne "ciao", lei di risposta si volta e se ne va uscendo dalla porta che dà sul corridoio da dove siamo entrati anche io e Josh. Il ragazzo sospira e si siede sulla panca e viene in fretta raggiunto da Tom che sembra essere un suo amico; tenta di dirgli qualcosa, magari di calmarlo ma il ragazzo biondo scuote la testa con aria nervosa e si lascia andare sulla panca con una mano infilata in mezzo ai capelli. Tom nel frattempo gli da una pacca sulla spalla e torna dietro il bancone per servire due ragazze arrivate in questo momento.
"E' lui il ragazzo che l'ha tradita, vero?" chiedo anche se la risposta la conosco, "già, Sean Metkins il ricco figlio di papà di un grande imprenditore!" non ha un tono amichevole, il che mi fa pensare che ci sia stato qualche contrasto tra i due, "non ti va molto a genio, vedo. Avete litigato?" Non voglio apparire indiscreta o ficcanaso ma tanto mi ha detto lui stesso che quello è il luogo del pettegolezzo gratis, tantovale che cominci ad adempiere al mio compito di spettatrice, "non direttamente, semplicemente non mi è andata giù la notizia che abbia tradito Cheroline, non se l'è meritato!"
"Ah si chiama così" esclamo istintivamente perché non mi aveva ancora detto il suo nome, "si, Cheroline Smith. Carina vero?" adesso ha un sorriso imbecille stampato in faccia, "Si,  lo è. Ti sei infatuato di lei, vero? Si vede!" si ricompone immediatamente, "diciamo di si. Tu credi al colpo di fulmine? Io personalmente no, fino all'anno scorso. Quando ho incontrato lei però ci ho creduto. Ma era fidanzata con quel pesce lesso e per rispetto ho lasciato perdere anche perché, per quanto ci potessi provare, gli occhi di Cheroline sono sempre stati puntati su di lui, sono stati insieme per parecchio tempo, sai? Dagli ultimi due anni del liceo e a quanto ho capito non si sono mai lasciati e si vedeva chiaramente che lei era persa per lui, guarda come l'ha ripagata invece!" beve nervosamente l'ultimo sorso di caffè guardando il ragazzo dai capelli biondi intensamente, spero che non si giri sentendosi osservato. Ma per fortuna il momento imbarazzante finisce con la voce di una donna dall'altoparlante che invita tutti gli studenti a recarsi nella sala grande per il benvenuto e tutto il resto; Sean alza la testa dal tavolo, si alza impiedi con la borsa sulla spalla e si avvia verso Tom che lascia il suo posto ad un uomo sulla quarantina e insieme escono dal giardino interno. "dove si trova la sala grande?" chiedo a Josh prendendo la carta della pasta e quella della sfoglia per gettarle in un cestino vicino alla panca, lui si alza impiedi e va a recuperare la valigia, poi mi raggiunge sfoggiando il sorriso di prima come se non fosse successo nulla; "Non è troppo lontano, vieni con me!" quindi insieme torniamo al grande corridoio e percorriamo un pezzo di strada che abbiamo fatto prima fino a raggiungere le scale, lo guardo perplessa "dobbiamo salire? Con il trolley?" sbuffa a ridere, "no non temere, dobbiamo uscire fuori da questo lato" dietro le scale infatti s'intravede una porta antipanico a due ante che fa apri e chiudi per via degli studenti che si dirigono fuori; ci immettiamo anche noi e non appena mettiamo piede fuori ci ritroviamo un altro giardino, quanta vegetazione c'è in questo posto? Adesso mi ricordo, l'open day si è svolta proprio nella sala grande dove dobbiamo andare ma non sapendo che ci fosse quest'uscita, avevo percorso insieme ai miei genitori una strada più lunga facendo il giro dell'intera struttura per raggiungere finalmente il retro. Scesi gli scalini di un'altra grande veranda in pietra bianca con alcuni tavoli disposti con un ordine fluido, ci ritroviamo su un sentiero di mattoni che conduce ad una specie di blocco dello stesso colore e materiale della struttura vera e propria. Le porte sono aperte e una fila di ragazzi procede lentamente verso l'interno, ammoniti da figure adulte che devono essere sicuramente i professori: chi raccomanda di non spingere, chi di affrettarsi ad entrare e prendere posto. Raggiungiamo la fila anche noi e facciamo due passi alla volta e i professori che ci vedono passare cominciano a salutarci con fare educato ma deciso, io ricambio lievemente intimorita soprattutto perché danno tutti l'impressione di essere un po' antipatici, se mi è concesso dirlo e poi sono tutti alti, in confronto mi sto sentendo una bambina. Finalmente entriamo in una grande stanza che somiglia ad un teatro, con il pavimento in legno e le finestre incorniciate da tende sfarzose rosso scuro; le sedie sono disposte in fila dall'ingresso della sala ai posti più avanti che terminano in un piano rialzato anche questo in legno, la parte inferiore è addobbata da bordi decorativi. Il vociare è assurdo, tutti stanno seduti o a cercare posto e nel frattempo parlano e scherzano vivacemente; procedendo quasi a metà sala, intravedo due posti liberi sulla sinistra e decido di fermarmi con Josh per occuparli e faccio per sedermi quando una ragazza dai capelli biondi visibilmente curati come tutto il resto mi punta addosso uno sguardo ostile e provocatorio, lasciando a mezz'aria la spugnetta del fondotinta e nell'altra mano la scatolina con lo specchio aperta: "scusa, ma questi posti sono occupati, vedi di sloggiare!" Santa pace, che maniere non riesco a non ricambiare lo sguardo di questa specie di principessina che riprende a tamponarsi il viso con la spugnetta ma poi sentendosi osservata torna a guardarmi con la stessa espressione di prima: "Non è chiaro qualcosa, forse?" esclama tentando ancora d'intimorirmi ma suppongo che non abbia capito con chi ha a che fare, "non vedo scritto il tuo nome sopra né quello di chiunque si voglia sedere accanto a te. Se ci tenevi tanto ad occuparli ci mettevi sopra qualcosa!" sto per poggiare la borsa sulla sedia quando mi precede lei e con aria smorfiosa catapulta la borsa firmata su una delle due sedie e il cappotto anni settanta all'ultima moda nell'altro, "grazie del consiglio!" esclama poi sfoggiando un sorriso finto e tornando a picchiettare gli zigomi con quella spugnetta che ho voglia di farle ingoiare. Mi sento tirare per un braccio proprio quando sto per tirarle un ceffone e quasi non lo rivolgo a Josh dietro di me che mi riporta nel corridoio centrale della stanza, "Connie ci sono altri due posti più avanti, lasciamo perdere!" Lasciamo perdere? No dico, siamo diventati matti? Sto per riattaccare ma lo sguardo di Josh è talmente serio da farmi intimorire, mi limito a sbuffare rumorosamente, giro i tacchi e torno sui miei passi, non senza aver dato un calcio "per sbaglio" alla sedie di quella specie di vipera che si sta passando il rossetto sulle labbra che per colpa mia si è sbavato; sento il suo sguardo addosso ma non ho intenzione di girarmi.
Raggiungiamo finalmente due posti liberi più avanti, nella corsia opposta e ci sediamo ma non sono per niente calma, la scena di qualche secondo fa mi ha messo a dosso una rabbia indescrivibile e come al solito non riesco a non farla trapelare, "devi farti una calmata Connie" esclama Josh accanto a me senza schiodarmi gli occhi da dosso "come faccio a calmarmi? Ma hai visto come mi ha trattata? Chi si crede di essere quella oca?" cerco di controllare il tono di voce per non dare spettacolo, lui sospira, mi mette una mano sulla spalla e con la testa dà uno scatto verso la corsia opposta dove stà seduta lei, "Quella è Tiffany Rosely, la ragazza con cui quel pesce lesso di Sean ha tradito Cheroline quest'estate ed è anche la nipote del vicedirettore di questo college, mettersi contro di lei significa mettersi contro un mucchio di persone che hanno un certo rilievo in questa struttura, e nel mondo di un sacco di lavori fuori di qui. E' una specie di principessa troppo sicura di se e considerata la sua posizione se lo può permettere!" se pensa di calmarmi si sbaglia, la notizia mi fa infuriare peggio di prima "secondo te dovrei calare la testa davanti a quel manico di scopa con i capelli ossigenati? Chi se ne frega se è la nipote del vicedirettore o del presidente degli Stati Uniti d'America? E' soltanto una smorfiosa maleducata per quel che mi riguarda!" sono seria nel tono e nell'espressione ma Josh scoppia a ridere divertito, il che m'indispone ulteriormente "E menomale che non vuoi metterti al centro delle voci di corridoio. Se ci tieni a rimanere invisibile non cacciarti nei guai, specialmente con quella lì. Ignorala semplicemente" forse ha ragione, quanto odio abbassare la testa ma se non lo faccio rischio grossso; mi calmo chiudendo gli occhi e facendo un sospiro, "daccordo da ora in poi la ignorerò completamente" mi da una paccca sulla spalla che mi fa sorridere ma poi guardo davanti a me: sopra il palco c'è una donna vestita elegantemente, con i capelli corti e vaporosi che parla con una donna pù giovane di lei e tiene in mano una serie di fogli, "chi è quella donna?" chiedo incuriosita "E' la direttrice, la signora Martiz. Una donna da prendere molto con le pinze a mio parere. Quella con cui parla invece, è la professoressa Cook che insegna teatro e tecnica della scenografia, una delle attività a scelta per noi studenti. E' molto tranquilla ma pretende parecchio se decidi di partecipare al suo corso" Teatro e tecnica della scenografia, non sembra male come materia; chissà cosa vorra dire riguardo alla direttrice da prendere con le pinze. Non ho il tempo di chiedere spiegazioni perché proprio la donna ha appena fatto due passi avanti, verso il centro del palco dove si trova un legio in ottone da cui spunta un sottile microfono; poggia alcuni dei suoi fogli, ogni tanto mette davanti agli occhi un paio di occhiali da vista per leggere qualche riga ma subito si rivolge a tutti noi con un sorriso caloro. Fa cenno al professore che stà in fondo alla stanza di chiudere le porte. "Benvenuti a tutti -comincia- oggi inizia un nuovo anno nel nostro istituto e come di consueto, discuterò con tutti i voi le regole che vigono, tutte le attività, sia nuove che vecchie per esporle alle matricole e rinfrescarle agli studenti che studiano qui da più tempo!" non so ancora se mi faccia simpatia o antipatia, continuo a guardarla senza soffermarmi su altro "l'istituto qui presente, come sapete è il più grande dello stato e può fare concorrenza per la sua prestigia agli altri college della zona e dintorni, ma non è dell'aspetto economico che ho intenzione di parlare, di quello si occupano per la maggior parte di voi le famiglie, ho intenzione invece di darvi una panoramica generale della struttura, delle materie con gli orari e via discorrendo. Le lezioni hanno inizio alle ore otto e trenta e durano fino alle tredici, ricominciano alle quattordici e trenta con uno spazio di circa un'ora e mezza per il pranzo che potete consumare nella mensa. Gli studenti che studiano da esterni, ovvero coloro che non hanno l'alloggio, possono portare il pranzo da casa, usufruire dei bar oppure possono richiedere la tessera della mensa ricaricabile oppure provvista di un budjet per i borsisti e per chi vuole usufruire del servizio dall'inizio dell'anno fino alla fine, pagando una sovratassa nella retta del valore del budjet reso disponibile sulla tessera. Regola fondamentale è che tutti gli studenti devono consumare i propri pasti all'interno della mensa o nei bar: non è concesso infatti mangiare nelle biblioteche, aule, giardini, sale comuni dei dormitori e stanze di questi utlimi. Le lezioni pomeridiane terminano alle ore sedici e trenta, da quell'ora in poi gli studenti sono liberi. Sono previste attività extrastudentesche e tutti gli studenti sono invitati a sceglierne massimo tre con l'obbligo di prendere parte almeno ad una. Le attività comprendono diversi corsi che vi permettono d'incrementare punti sottoforma di crediti che si addizioneranno ai voti scolastici e alla valutazione comportamentale. Alla fine dell'anno accademico riceverete, oltre alla media, la valutazione dei punteggi e la somma di tutto avrà un valore che dal cinquanta al settanta rientra nella sufficienza mentre il massimo sarà cento; chi ha accumulato valori inferiori al cinquanta avrà l'accesso negato al successivo anno accademico. La lista delle attività la troverete in segreteria con il docente di riferimento a cui dovete rivolgervi. -posa un foglio e ne prende un altro, solito  discorso con gli occhiali da vista, poi ricomincia a parlare:- per gli studenti esterni: siete pregati di presentarvi puntuali all'orario di inizio delle lezioni. E' concesso arrivare in auto e sono disponibili numerosi parcheggi riservati strettamente a voi, sul lato destro della struttura mentre il sinistro è riservato per gli studenti con alloggio e un altro parcheggio staccato completamente è riservato ai docenti; il tutto è necessario per non creare scompiglio all'interno della struttura, dunque tutti gli studenti sono pregati di seguire tale norma. Non sono ammesse assenze dalle lezioni che non siano giustificate da motivi validi o certificati medici.  Gli studenti esterni non hanno il permesso di accedere alle strutture dei dormitori dei ragazzi che alloggiano al college, se necessitano di un posto letto per un periodo limitato sono invitati a farne richiesta in segreteria e valutata la disponibilità e la motivazione saranno accontentati. Studenti con alloggio: ogni studente sarà provvisto della carta della mensa con un budjeg prestabilito e sono invitati a consumare tutti i pasti che vanno dalla prima colazione alla cena. Gli orari dei pasti sono i seguenti: la prima colazione può essere consumata dalle ore sei del mattino alle ore sette e quarantacinque, in modo che tutti possano avere la possibilità di fare colazione senza rischiare di arrivare in ritardo alle lezioni, il pranzo per tutti gli studenti, si svolge dalle ore tredici alle ore quattordici e la cena può essere consumata dalle ore diciannove alle ore ventuno, sempre all'interno della mensa. Non è consentito a nessuno studente che alloggia nella struttura, di abbandonare la stessa durante i giorni della settimana previa comunicazione formale scritta per eventuali motivazioni, tranne nel week end in cui saranno liberi di tornare a casa, ma siete tutti raccomandati di rientrare la domenica entro le ore ventuno. I dormitori sono divisi per settori in base al sesso e all'anno di corso e a nessuno studente, che non faccia parte di un determinato settore, è permesso di accedervi come allo studente di un settore è proibito ospitare estranei sia nel padiglione assegnato che nelle camere. Siete pregati inoltre di assicurarvi che la camera sia ben chiusa quando uscite e di conservare gelosamente le chiavi, il tutto è indispensabile per preservare l'ordine pubblico dell'istituto. Le feste all'interno dei padiglioni sono ammesse a patto che finiscano entro la mezzanotte, vi ricordo che siete in un luogo di studio, non di divertimento, le feste studentesche verranno organizzate su richiesta dei rappresentanti, uno per ogni padiglione, in determinati periodi dell'anno. Abbigliamento: -prende un altro foglio- dopo le numerose polemiche sorte da alcuni anni a questa parte, il consiglio ha deciso di eliminare l'obbligo di indossare la divisa -esluto di tutti gli studenti che vengono immediatamente zittiti dallo sguardo gelido della direttrice- ma siete tutti pregati di mantenere un abbigliamento sobrio e consono in ogni momento della giornata, ciò vale per gli esterni e per chi possiede l'alloggio; inoltre siete invitati ad acquistare comunque la divisa, per chi non la possegga perché è d'obbligo indossarla solo nelle occasioni formali quali viaggi organizzati dall'istituto, riunioni, partecipazioni ad eventi nazionali e consegna delle lauree. Credo che sia tutto, le matricole sono invitate a raggiungere le segreterie dopo la riunione, per lo smistamento nei padiglioni e la consegna delle chiavi della camera; tutte le camere sono doppie in modo che tutti gli studenti possano interagire ed è concesso il cambio di compagno solo su previa richiesta con allegata la motivazione. Ogni camera è provvista, da quest'anno, di due bagni per mantenere la privacy degli inquilini ed evitare squilibri con gli orari delle lezioni e tutti gli studenti sono liberi di abbellire la propria camera come desiderano senza arrecare danni alla mobilia, pavimenti, soffitti e pareti. L'intera struttura, eccettuate le aule di lezione, è provvista di connessione wi-fi per permettervi di navigare su internet e, a proposito, l'istituto possiede, come già saprete, un social network a cui possono accedere solo gli studenti regolarmente iscritti con il proprio username e password che vi verranno conferiti e nessuno studente ha il permesso di cedere i propri dati d'accesso a colleghi e persone  esterne alla struttura.  Concludo augurandovi un piacevole soggiorno con la speranza, per le matricole, che possiate ambientarvi al meglio e ai più grandi che possano dare delle linee guida su argomenti che avrei potuto tralasciare e per qualsiasi dubbio potete rivolgervi ai docenti o ai rappresentanti d'istituto. Buon inizio d'anno a tutti!".
La direttrice volta le spalle e abbandona il palco, scende le scalette laterali e sfila senza guardare nessuno in faccia, nella corsia centrale della stanza per uscire dalla porta riaperta dal docente che poco fa l'aveva chiusa. Io rimango ad osservarla mentre esce e sento le tempie pulsare fastidiosamente. "Ma cos'è, un essere umano o un automa questa donna?" chiedo a Josh massaggiandomi le tempie, nel frattempo tutti stanno lasciando la stanza, ci alziamo anche noi dal posto e cerchiamo un buco in mezzo alla bolgia dove poterci inserire per uscire anche noi. "Più o meno -risponde lui evitando di prendere a spallate i ragazzi che ci stanno intorno- ma se ci pensi bene, non è una cosa tanto strana. Da parecchi anni lavora come preside di questo istituto e ogni anno deve recitare la stessa parte, dicendo le stesse identiche cose; al suo posto anche io sarei considerato un automa!" Non ha tutti i torti in effetti, dev'essere pesante dover affrontare ogni anno lo stesso identico discorso a un mucchio di facce sempre diverse, tu come ti comporteresti?"
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Celebien