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Autore: Deep_Strife    05/02/2008    3 recensioni
Prima del caso Kira, un altro caso ha cambiato L... forse siste un collega quasi alla sua altezza?
Genere: Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, L
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bones



Mio dio, che idiota dovevo essere sembrata. Idiota, abbindolata, ingenua, stupida.

- Devo uscire un attimo.- dissi, avviandomi alla cieca verso la porta, che spalancai con foga.

Corsi verso il bagno: piccolo, freddo spoglio. Perfetto per flagellarmi in pace.

Mi lasciai cadere a peso morto lungo la parete

- Ahio.- mugolai quando raggiunsi terra

- Che cosa succede?-

- Ho battuto il sedere.- risposi a Watari, che si appoggiò con fatica sui talloni per arrivare a guardarmi in faccia.

- Non penso sia nulla di tragico.-

- Potrei essermi schiacciata l’ultima vertebra della schiena…in quel caso soffrirei di dolori alla schiena per tutta la vi…-

- Si vede che non provi i dolori della vecchiaia, Bones.-

- Lo dici tu.- risposi, tirando su col naso

- Forse fuori sembrerò giovane, ma dentro sono un rudere. Sai che ti dico?! Ho ventidue anni e sono già in menopausa. Ti suggerisce nulla? Il mio organismo è più vecchio di me.-

- Allora fra di noi c’è più feeling di quanto pensassimo. Forza, dammi le mani.-

- Penso di averle sventolate abbastanza per oggi.-

- Hai mai pensato ad una cura col laser?-

Sospirai. Se voleva farmi perdere la pazienza ci era pericolosamente vicino. Avevo un indice di sopportazione molto basso, conseguentemente scattavo come una vipera incazzata ad ogni piccola provocazione.

Ma Watari mi piaceva. Perché arrabbiarsi?

- No, preferisco coprirmi. Anche se si potesse toglierle, me le terrei. Dopotutto, una cicatrice è solo una parte di pelle più nuova. Che ricordi qualcosa di brutto è un conto, ma… e poi, fanno molto dark.-

- Le cicatrici?-

- No, i manicotti.-





L



Terzo giro di briscola con Methin, e quelli ancora non tornavano

- Mi sa che ho vinto… 68 punti.-

- Di pochissimo. Un’altra partita e vedrai come ti batto.- puntualizzai, piccato

- Vuoi farmi ridere? Non puoi vincere contro le mie carte.-

- Va a quel paese.-

Un dialogo da quarta elementare. Mi voltai e presi a battere energicamente le dita sulla tastiera del computer.

- Giochi a pimball oppure ti occupi di qualcosa di cui non so nulla.- chiese Bones, rientrando.

La guardai sottecchi. Era sempre mortalmente pallida, ma per fortuna aveva perso quell’aria da crollo nervoso imminente che mi aveva preoccupato.

Ringraziai silenziosamente il cielo che non fosse emo, sennò a quest’ora si sarebbe fatta un bel cappio al collo di vene tagliate. Che schifo.

- Non sto giocando a pimball.- risposi, tentando disperatamente di chiudere la finestra che avevo aperto.

- Vedo.- disse Bones, con l’ombra di un sorriso che le attraversava le labbra.

Bones, o Marie?

Se l’avessi chiamata Marie ci sarebbe stata una morte immediata, ma non la sua. Sarebbe stata la morte di un qualcuno che, seduto in modo bizzarro su una sedia girevole, stava tentando di vincere una partita a spider contro il computer. Probabilmente, pensai con un sospiro, neppure quelle carte erano mie.





Bones



Perdere a spider contro il computer…che pena.

Contro Methin, che era stato campione regionale di non so quale gioco negli anni ’80 era un conto, ma contro un computer… mi veniva quasi da ridere. Quasi.





L



- Che noia…- mi lasciai sfuggire uno sbadiglio. Il killer lo avevamo praticamente preso. Non c’era più nulla su cui lavorare; ci si poteva rilassare.

- Sei sempre annoiato.- disse distrattamente Bones. E in effetti….

Non ricordo un periodo della mia vita in cui non fossi annoiato. Le chiacchiere dei miei coetanei mi annoiavano. I ragionamenti degli adulti, non al pari con la mia intelligenza, idem.

Gli sport? Rari quelli in cui non vincessi.

Gli studi? Pfui. Non fatemi ridere, per favore.

Mi misi a giocherellare con l’mp3 di Bones che, in un giro mortale, si staccò e andò a schiantarsi contro un quadro, facendolo precipitare al suolo.

Silenzio. Un lungo, pesante silenzio.

Mi rannicchiai sulla sedia, tentando di rendermi più piccolo ed invisibile che potevo, e arrischiai un’occhiata a Bones.

Occhi spalancati, labbra strette, mani a pugno appoggiate sulle cosce. Ecco a voi la versione demoniaca della mia collega, pronta a planarmi addosso e a seppellirmi di parole. Quasi sempre rimproveri, strapazzi e parolacce di cui non conoscevo neanche l’esistenza. Sapevo per esperienza anche che, trattandosi del suo adorato mp3, se avesse potuto avrebbe preso una spranga di ferro e me l’avrebbe volentieri deformata in faccia.

Mi preparai psicologicamente alla scarica di insulti che sarebbero sicuramente seguiti…

Meno tre, meno due, meno uno…

Niente.

Si era alzata, aveva raccolto l’mp3 dando un calcio al quadro e spedendolo in un angolo.

Espressione corrucciata. Male.

Ohoh. Espressione sconfitta. Merda.

Sospiro disperato. Qui è meglio scappare.

- E’ da buttare.- annunciò Bones, lanciando a Methin l’mp3

- Mettimelo nella tasca del chiodo, appena torniamo a casa gli faccio un vero funerale ateo.-





Bones



Vero funerale ateo = Lo butto giù dallo scarico del cesso.

Povero mp3.





L



Methin mise il “cadavere” nella tasca del chiodo di pelle appeso all’attaccapanni, si frugò in tasca ed estrasse un i pod che lanciò a Bones. Nero, con disegnate sopra delle ossa. Bones.

- Buon non compleanno!- esclamò, quindo si volto verso Watari

- In realtà era martedì scorso, quindi sarebbe effettivamente un regalo di compleanno…-

Lei gli sorrise, un sorriso dolce e sincero. Il primo e ultimo che le vidi fare.

- Grazie, Methin.-

- A questo punto mi dovresti pure ringraziare.- borbottai.

Un libro che ti viene scagliato addosso a velocità esagerata è un ringraziamento?





Bones



Se il libro che gli ho tirato è un ringraziamento?!

A me pare di no.









E ora, qualche delucidazione sulla fanfic! Non richieste, ovviamente, ma nessuno mi ha chiesto nemmeno di scrivere questa schifezza, giusto?

Allora. “Stigma” mi è venuto in mente grazie a uno stupendo manga a colori disegnato dal genio delle mangaka, Kazuya Minekura (manga che consiglio a tutti, insieme a Saiyuki, il mio manga preferito, della stessa autrice). Stigma, appunto.

La definizione di Stigma era

“Stigma. Marchio.

Marchio impresso sul corpo.

Marchio psicologico.”



Dopo aver letto questo, di Bones sapevo tutto, tranne il nome e il marchio; ho scelto come marchio psicologico lo stupro, a mio parere uno dei traumi peggiori che può subire una persona, e come marchio sul corpo le famose cicatrici. Le stigmati.

Per Methin ho copiato pari pari il grandissimo personaggio (il mio preferito insieme a Doris) di “Kebaba for Breakfast”.

L… è L. Solo un po’ più spensierato e annoiato. Spero di non averlo fatto troppo OOC. E, aproposito, Bones ha deciso di chiamare l’i pod “L pod”

Grazie a mille a tutti quelli che leggono e non recensiscono, ma soprattutto a quelli che leggono e recensiscono. Magari ce ne sono pure alcuni che non leggono e recensiscono e altri che non leggono e non recensiscono, quindi ringraziamo anche loro!

Grazie ^^

Per chi è curioso, allego un’immagine di Bones…almeno saprete come è fatta!






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