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Autore: Fede_Silver    27/07/2013    6 recensioni
Una gatta molto confusionaria,testarda e alcune volte macabra
Un riccio molto preciso e pignolo e molto ma molto secchione
Lui innamorato di lei ma lei ?
Silver x Blaze (Silvaze) Sonic x Amy (Sonamy)
Questa storia la dedico a Geme99
Spero che vi piaccia
Fede_Silver
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Silver the Hedgehog
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tutto a tempo di Rock

 






 ??? Pov. 

 

 

“Avanti, uno, due, tre, quattro. Alt. Sull'attenti.” è questo che sento ormai da tre anni.

Sono tre anni che non sento più la sua dolce voce, ma sento solo una voce rozza e rude di quel sergente.

Usa un tono di voce troppo alto, per me che ero abituato a quella voce dolce e bassa.

Chissà come è diventata, chissà se pensa a me, chissà se si ricorda di me.

“Bene, ritiratevi e a domani”

Tutti noi soldati usciamo da quella caserma come tante piccole marionette.

Perchè alla fine i soldati sono marionette guidate dagli ufficiali e dai sergenti.

E anche io sono una marionetta che viene addestrata per ammazzare e per far guerra.

Guardo intorno a me e guardo la mia città, la mia Belgrado.

Belgrado ai miei occhi è bellissima, la mia Serbia è bellissima, però lei non è qui.

Questa è la Serbia, questo è quel che rimane della Jugoslavia.

“Ehi, ehi!” un piccolo riccetto tira i pantaloni della mia uniforme.

“Ma cosa? Cosa vuoi?” e mi abbasso alla sua altezza.

“ Senti, io sono piccolo e ho perso la mamma, mi aiuti a trovarla?”

“Certo, come ti chiami piccolo?”

“Io mi chiamo Brad”

“Io invece sono Stebén The Wolf”.

Prendo Brad in braccio e lo metto sulle mie spalle, forse così potrà vedere la sua mamma.

“Eccola, la vedo!! E' quella riccia dai capelli neri, lunghi e lisci!”

Vado verso di lei e cercando di essere il più delicato possibile le tocco la spalla.

“Hmm? Che vuoi?” io le indico il bambino che ho sulle spalle

“Oddio grazie! Brad! Lo sai che hai fatto preoccupare la mamma”

“Ma tu sei quel lupo che fa sempre disperare mio marito” io la guardo in modo interrogativo.

“Si mio marito è un sergente e quando dice toglietevi il cappello tu non lo fai mai”

“Beh si” e cerco di far stendere le mie labbra in un sorrisino, ma non ci riesco e esce fuori solo una smorfia.

“Ma perchè non togli mai quel berretto?”

“ Non è un bello spettacolo vedere le mie orecchie”

“Ah, ho capito, beh come ti chiami?”

“Stebén The Wolf”

“Quindi Steben tu hai delle ferite alle orecchie?”

“Posso dire che le mie orecchie sembrano un campo minato dove tutte le bombe nascoste sono saltate.”

“Mi dispiace, dove è successo tutto questo?”

“Qui, in Serbia” faccio una pausa “Ma in Estonia, mi sono procurato la ferita più dolorosa di tutte”

“E dove?”

“Al cuore”

“E' morto lì una persona a te cara?”

“Peggio. La mia migliore amica ha iniziato a considerarmi un estraneo. Comunque io vado. Arrivederci” e mi incammino.

Non tornerò a casa ora, no, farò un giro nella mia Belgrado.

Quella città, che per la piccola, infantile e dolce Gomenasai, è la città scomparsa.

Gomenasai quanto vorrei che tu mi vedessi adesso.

Quanto vorrei sentire il tuo dolce respiro, quanto vorrei sentire un tuo abbraccio, vorrei del calore.

Perchè sono solo freddo, fottutamente freddo. E qui a Belgrado si gela.

 

 

 

Gomenasai Pov.

 

Tallinn innevata è lo scenario più bello. E' stupenda.

Fa freddo anche se ci sono i termosifoni accesi.

Però, dopo un po', sento delle braccia che mi stringono da dietro e so benissimo che è Shadow.

“Ehi, che fai?”

“Nulla di che. Diciamo che mi diverto a guardare Tallinn”

“Potresti guardare me, che sono magnifico, invece di guardare quella città invasa da pesce avariato e da russi”

“Io dico che sei proprio modesto e nemmeno un po' egocentrico” e mi da un dolce e veloce bacio sulla guancia arrossata dal freddo.

“ Gomenasai, guarda si vede la casa dei tuoi genitori” dice indicandomi quella monotona e gigantesca villa bianca.

Si io e Shadow, abbiamo cambiato casa.

Quella villa era troppo grande per due persone perchè i miei genitori se ne, dopo poche settimane dall'incontro con Shadow se ne erano andati.

“Si l'ho vista.”

“Shadow, qualche volta, possiamo tornare in Italia?”

“Per vedere loro?”

“Mi mancano. A te non mancano?”

“Beh, si. Dai andiamo a fare una passeggiata” e mi prende la mano e mi porta fuori mano nella mano.

 

 

 

??? Pov.

 

 

Torno da mia sorella e dopo anni e anni di lontananza e non vedo l'ora di abbracciarla.

Sentire la sua morbida pelliccia e vedere i suoi lunghi capelli celesti.

Mi trovo nella stessa piccola cittadina, nella stessa piccola via e davanti alla stessa casa.

Busso e mi apre un riccio verde.

“Mi scusi cerco Fritzi The Cat, sapevo che viveva qui ma forse ha traslocato.”

“No Fritzi abita qui, ma tu chi cappero sei?” mi dice infastidito.

“No. Tu chi sei?”

“Manic, chi è alla porta?” sento finalmente la sua voce dopo tre anni e sei mesi

“Fritzi, ti conviene venire dato che vogliono te”

“Arrivo.”

Dopo poco vedo una dolce gatta che abbraccia da dietro quel riccio verde.

Ha i capelli corti che le toccano appena le spalle. Appena mi vede i suoi occhi si spalancano e lascia il corpo di quel riccio.

“V-vash?”

“Si, sono io” e le faccio un dolce sorriso e mi avvicino a lei per abbracciarla.

Posso guardare il suo corpo noto che è magra e indossa dei pantaloni neri, una semplice camicia verde chiaro e ai piedi delle Vans verdi.

 

 

 

Manic Pov.

 

 

Quel tizio si avvicina alla mia ragazza.

Fritzi ha pronunciato il nome Vash, cioè il nome del fratello maggiore.

Vash la abbraccia dolcemente ma noto che le braccia di Fritzi sono stese lungo il suo corpo e non attorcigliate al collo di Vash.

“Sai mi sei mancata. Ma chi è questo ragazzo?

“Io sono Manic The Hedgehog e sono il suo fidanzato invece tu?”

“Io sono Vash The Snow Wolf e sono suo fratello.”

“Allora Fritzi come va il lavoro?”continua lui

“Si benissimo, proprio oggi ho finito il mio primo fumetto” e la sua faccia sbianca subito.

“Ah che bello” dice lui con finto entusiasmo.

“E tu Manic cosa fai nella vita?”

“Beh io sono il batterista di una band” faccio una pausa “Vash ci puoi scusare un attimo?” lui annuisce piano.

Trascino Fritzi via da quella stanza e la porto in cucina.

“Ma che ci fa questo a casa nostra? Lo hai invitato tu?”

“io non ho invitato nessuno. E sinceramente non so perchè è qui.”

“Me lo dai un abbraccio?”

“Che? Ma che c'entrano ora gli--”la bacio alcune volte fa decisamente troppe domande

“Fritzi, Je t'aime.”

“Je t'aime” dice lei.

 

 

Vash Pov.

 

Li guardo dalla serratura della porta e sono decisamente da diabete.

Fritzi ha trovato una persona meglio di me. Beh io non sono stato un bravo fratello.

 

 

 

 

Silver Pov.

 

 

Sono le ventitre passate e di Blaze neanche l'ombra.

La mia ragazza era andata a fare un'esibizione e ancora non è tornata.

Penso a tutta la tensione e all'eccitazione che magari sta provando mentre io sto comodamente seduto a leggere i romanzi di Arthur Conan Doyle.

Sento un rumore e la porta si apre quindi vuol dire che Blaze è tornata.

Chiudo il libro e mi precipito da lei.

Accende la luce e è distrutta. Ha il basso sulle spalle invece la chitarra la tiene in mano.

E anche se è finita la scuola porta il suo berretto in testa.

Qualche settimana fa si è laureata in arte e è stata felicissima.

“Oddio che stanchezza Silver”

“Fare l'artista e il musicista insieme è abbastanza faticoso."

“Ti capisco amore”

“Come fai a capirmi se tu stai ancora studiando per la tua laurea in farmacia?”

“Io ti capisco, non chiedermi come ma ti capisco” e le do un bacio.

“Però anche se è faticoso è allo stesso tempo fantastico”

“Non dubito”

“Perchè il rock da il tempo”

“Hmm...”

“Quando aprirai una farmacia ti farò mettere la musica dentro a quel locale e ci sarò solo rock”

“Ma io non ci capisco nulla di rock”

“Ma, magari potrei prendermi questo compito difficile e insegnarti qualcosa. Già immagino le vecchiette che vanno a prendere le loro medicine e grazie al rock che viene trasmesso nella tua farmacia, si rallegrano e non diventano depresse croniche e arrabbiate come al loro solito”

“Tu non stai bene” e la prendo in braccio

“Perchè sai, secondo me la nostra vita va tempo di rock. Anzi tutto va a tempo di rock”

“Come mai questi discorsi così filosofici?”

“Beh sentire te che parli di filosofia, mi ha mandato in tilt il cervello”

“Andiamo a dormire mia bella principessa artista del rock?” e appena ho detto questo Blaze scende dalle mie braccia.

“Su muoviti, aspirante farmacista”

“Tu rovini ogni momento romantico”

“Non è vero.” dice lei che ha ormai abbandonato il suo basso e la sua chitarra nel soggiorno.

Potrei dire che Blaze è maturata molto dopo aver preso il diploma del liceo.

“Rock On!”urla Blaze

Ok ora non so più convinto che sia maturata.

Ma io la amo anche così.

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!!!

 

Questo è l'ultimo capitolo!
Questa volta cara Chiara non ti ho tradotto l'unica frase che dicono in francese perchè è semplice e perchè lo devi imparare

Non ci posso credere di aver finito questa storia, ma ne ho già pronta un altra, ma non è una SilvAze , anzi non ha proprio coppie e spero che la leggerete lo stesso!

Allora io inizierei con i rigraziamenti: mi scuso già ora se scrivo male i vostri nomi. Mi scuso subito.

Grazie a :

Geme99

Astrid The Cat

Shinichi ran amore

Lady Darkrose

Chanel98

FragolaH

e grazie a tutti i lettori silenziosi

e alla prossima storia!

Un bacione

Fede_Silver

   
 
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