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Autore: giuly_bu    27/07/2013    0 recensioni
Spagna, fine'500. Due ragazze, innamorate della vita e dell'amore.
Due ragazzi, belli e ricchi. Le loro vite e i loro destini si incontreranno e si fonderanno assieme. Ma non tutto è come sembra. Nella vita è meglio scegliere l'onore, la famiglia o l'amore?
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Libero…

(Pov. Madalena)


 La piazza davanti al carcere è gremita di gente e guardie. Il grigiastro palazzo si staglia contro il cielo, dove nuvole gonfie e plumbee minacciano di riversare le loro lacrime sulla terra. Andres mi stringe lieve un ginocchio, lui entrerà con me e Thiago, vestito da prete. Mia cognata, i bambini e Isabella sono già partiti per il porto. La carrozza si ferma davanti al portone principale.
“ Siamo qui per prelevare il corpo di Diego Hernandez, il traditore.”dice Andres posando un sacchetto d’oro sul bancone all’’entrata. L’uomo abbassa gli occhiali e, avida, la mano si allunga verso la piccola borsa che in un attimo sparisce.
“Certamente. Vi accompagneranno. E fate in fretta, in molti potrebbero volerlo…,diciamo, rovinare…” una risata gracchiante e un secco gesto della mano grassoccia seguono le parole.
Lo ringraziamo e seguiamo le due guardie, Thiago alle nostre spalle cammina con i servi che dovranno trasportare il corpo di Diego. Il tragitto mi sembra ancora più lungo, gli odori più pungenti e l’oscurità più densa. Dobbiamo allontanarci nel minor tempo possibile, prima che possano decidere di fare dei controlli più accurati e che qualcuno possa accorgersi del lieve battito del suo cuore. Poco probabile ma meglio non rischiare.
I suoni, i gemiti e i lamenti sono gli stessi dell’altra volta, nulla sembra cambiare tra queste mura sudicie dei peccati e dei dolori di questi uomini che, se nelle stanza peggiori del carcere, di umano non hanno più molto. La fiaccola di uno dei soldati illumina una cella, un angolo prima buio in cui uno scheletro roseo porta alla bocca un ratto, strappando avido con i denti la carne. Uno squittio si leva dall’animale e io sento la nausea invadermi.  Scendiamo ancora, l’ultimo corridoio e arriviamo alla piccola porta della cella di Diego. Una delle due guardie tira fuori un mazzo di chiavi arrugginite mentre l’altro illumina la serratura. La porta si apra cigolante e noi entriamo.
Thiago si avvicina al corpo e con due dita fa il segno della croce sulla fronte di Diego mormorando parole in latino.
“ Pater noster, qui es in caelis, sanctificetur nomen tuum. Adveniat regnum tuum, Fiat voluntas tua, sicut in caelo et in terra….”
In silenzio ascoltiamo le parole poi i due servi caricano il corpo sulla lettiga e ripercorrono al contrario i corridoi angusti.  Quando torniamo nel salone principale respiro profondamente l’aria più pulita. Mentre camminiamo verso le porte ci viene incontro un uomo, i baffi rossi arricciati e il bastone dal pomello d’oro che batte il pavimento.
“Vedo che siete arrivati subito a prendere il corpo del traditore” esordisce.
“Mostriamo a questi inglesi la nobiltà della Spagna anche nelle piccole cose Don Vinicio. Permettetemi di presentarvi mia sorella. Madalena, Don Vinicio è il direttore del carcere, colui che ci ha permesso di disporre del corpo.”  io inchino leggermente la testa.
“Lieto di fare la vostra conoscenza…- viscido mi bacia la mano, non staccando lo sguardo dal mio seno- …non posso dire di essere dispiaciuto per la morte del vostro..”fidanzato”, una bella donna come voi sarebbe stata sprecata nelle mani di un tale uomo, se così vogliamo definirlo.”
“Avete ragione. Fortunatamente è stato scoperto tutto prima che mi rovinassi da sola. A volte noi donne siamo così deboli rispetto a voi. Ringrazio il cielo che esistano uomini come voi, che ci aiutano ad aprire gli occhi..” dico in tono melenso, come un ochetta qualsiasi.
“Lieto di sentirvi pronunciare tali parole. E sarei onorato se accettaste di partecipare alla piccola festicciola che si terrà nella mia umile dimora fra tre giorni, ovviamente con vostro fratello.”
“Non mancheremo di certo. Scusateci ma abbiamo un appuntamento irrimandabile. Sapete ci hanno consigliato di mandare un piccolo omaggio alla vecchia regina..non sia mai che il nostro re risulti maleducato nei confronti degli inglesi, deve rimandare indietro questo giovane pirata. Certo, non sarà possibile evitare che sia privo di qualche graffietto…” Don Vinicio scoppia a ridere .
“Non vi voglio trattenere oltre. Don Andres, Senorita..”
Una volta usciti dal carcere Diego viene gettato nel retro della carrozza e con lui sale Thiago.
“ Partite pure. Si và al porto.” ordina mio fratello.
 
 
Arriviamo al porto che ormai è pomeriggio. La carrozza accosta davanti ad una piccola casetta in muratura affiancata da altre tutte uguali. L’odore di pesce è in questo punto inermedio, né troppo pungente né troppo lieve. Entriamo e troviamo tutti gli altri ad attenderci. Mamma mi abbraccia forte mentre Isa bacia dolcemente Thiago.
“E’andato tutto bene. Non ci resta che aspettare.” dice Andres. Mio padre annuisce e tutti cominciano a impegnarsi in qualcosa per passare il tempo. Io mi siedo vicino a Diego, tenendo la sua mano tra le mie mentre guardo i miei nipoti giocare.  

Angolo autrice: non è molto lungo ma non volevo farvi aspettare troppo. La prossima volta il capitolo verrà cancellato e rinserito con la parte finale. Grazie a chi continua a seguirmi...un bacio!

  
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