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Autore: FreeMind1993    28/07/2013    0 recensioni
Lei si chiama Isabella, è una ragazza quasi 20enne. Ma non la solita ventenne "sesso, droga & rocknroll". Lei era diversa dalle altre. Lei sognava una vita serena: il suo sogno era creare una famiglia e rendere tutti felici ed orgogliosi della persona che era.
Come tutti i giovani si è inceppata nell'amore. Le ha provate tutte fin quando pensa di aver trovato quello giusto.
Ha affrontato ogni ostacolo come persona matura e consapevole, ma forse troppo insicura per ritornare più volte sui suoi passi. Ma questa è la vita di Isabella. Ancor più ..una ragazza forse troppo cinica, paranoica, problematica ma non arrogante e superficiale.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Isabella già da piccola aveva qualcosa di differente. Lei non era la bambina che rideva e scherzava con tutti. Se ne stava in disparte, a guardare e si divertiva attraverso i sorrisi degli altri.
All'asilo ricorda tutte le volte che le amiche la escludevano dai giochi, dai pettegolezzi perché era troppo timida. Non apriva bocca per nessun verso.
Era una bimbetta troppo sensibile, bastava una parola per farla emozionare. Le guanciotte tenere si coloravano subito di un rosso peperoncino, gli occhi incominciavano a brillarle e qualora qualcuno la sgridava piangeva nascondendosi il volto tra le mani.
Tutte le dicevano di quanto lei fosse carina, dolce, tenera. Altri invece la prendevano in giro per il suo fisico troppo magro, per il suo essere timida. Ma all'asilo ai bambini capita. Capita spesso di vedere bambini molto più tranquilli. Per il semplice fatto che sono nati con un tocco di sensibilità in più.
Arrivata alle elementari tutto incominciava a cambiare. Lei e suo fratello avevano la stessa età e si ritrovarono nella stessa scuola in sezioni differenti. Tutti e cinque gli anni lei non vide altro che azioni di bullismo continue su suo fratello, cercando di aiutarlo chiamando gli altri ragazzini che pensava potessero aiutarlo. Era in un gruppetto di cinque amichette, i soliti "club" che chiunque di noi ha creato quando era bambino. Si sentiva finalmente realizzata, qualcuno l'aveva voluta con se. Un giorno però tra i banchi di scuola le amiche del club si riunirono tra di loro lei si avvicinò e Veronica, urlando, le disse "ma sei proprio una sanguisuga, stacci lontano"; un'altra ancora disse "Si, Veronica ha ragione..sei proprio una sanguisuga!" . Fu da allora che ogni giorno tornava a casa piangendo, si buttava sul suo lettino e piangeva. Nessuno la sopportava, tutti credevano fosse una spina nel fianco.
Fu così che lei incominciò a dubitare di tutti, a fidarsi meno delle persone.
A casa la situazione non era delle migliori. Viveva in casa con la relazione dei suoi genitori fondata non sull'amore ma sul "siamo stati costretti a sposarci per le continue vessazioni dei suoceri". I continui litigi dei genitori arrivavano spesso alla violenza. In ogni caso si chiudeva in camera a piangere con le mani sulle orecchie e ripetendo nella sua testa "vi prego smettetela".
Si alzava dopo un po dal letto, andava dalla madre e chiedeva se andava tutto bene. La madre innervosita dal litigio col marito cercava di portarla dalla sua parte, di metterla contro al padre dicendo "tuo padre fa schifo, io me ne vado di casa, sono stanca". Isabella piangeva dentro!
Tutto questo continuava. Nel frattempo però un ulteriore episodio sgradevole le ha segnato l'infanzia, l'adolescenza e forse il resto della vita.
Era l'anno prima che morisse la sua nonna, colei che tanto adorava. Colei che le aveva trasmesso la passione per la cucina. Era un giorno come tutti gli altri. La madre era incinta del suo fratellino che a breve sarebbe nato e lasciò Isabella e suo fratello Cristian dalla nonna tanto amata. Dopo pranzo erano soliti buttarsi sul letto e tra una risa e l'altra Isabella alza un po troppo la voce disturbando lo zio che era nell'altra stanza. Vincenzo, lo zio, arrabbiato entrò nella stanza, la prese dal braccio e la portò con se in camera, facendola addormentare sul divano. Al risveglio Isabella non capisce cosa succede. Suo zio era disteso accanto a lei, le teneva la sua piccola manina nei suoi pantaloni per farsi toccare il suo membro eretto contro la sua innocente manina. Quando capì cosa stesse succedendo tira la mano indietro ma suo zio con tanta dolcezza le dice "piccola non è niente, tieni la manina qui..non ti piace?!". Lei non risponde. Sente nel corridoio i passi di sua nonna e suo fratello che si incamminavano all'uscita per andare a prendere un gelato. Incominciò a piangere e suo zio la cacciò fuori dalla camera. Lei in silenzio abbracciò la nonna e senza dire niente a nessuno per anni anni e anni continuò la sua vita.
Alla nascita del fratellino tutto cambia ancora. I suoi lavoravano e lei era costretta già all'età di sette anni a provvedere al piccoletto. Tra pannolini, biberon, ninne nanna, bagnetti lei diventa una piccola mammina. Scambiata addirittura dagli amici del fratellino all'asilo come la mamma. "Mamma di Ernesto" così la chiamavano. Ernesto si affezionava tanto alla sorella che oramai aveva visto la sua infanzia bruciare. Il suo unico sfogo era un pallone da calcio. Quando poteva passava i suoi pomeriggi a giocare con suo fratello e gli amici a calcio. Gli unici momenti in cui stava veramente bene erano quelli. Vento tra i capelli, scarpette da ginnastica, pallone ai piedi, sorriso a 32 denti. Era contenta.
Era per questo ben vista dagli amici. La ragazzina maschiaccio, l'amica dei ragazzi e per questo anche mal vista dalle amichette. Ma a lei non importava questo, voleva essere felice col pallone al piede. A causa dei problemi economici della famiglia Isabella, a 11 anni, si trasferisce in un paesino vicino a quello in cui aveva vissuto la sua infanzia. Qui fa nuove conoscenze. Qui lei cambia. Cerca finalmente di riscattare la sua felicità, ma il suo cambiamento è drastico. Lei diviene aggressiva. Non le si può dire una parola che reagisce dando schiaffi a chiunque. Ma nonostante questo riesce comunque a tenersi gli amici. Incontra in prima media quella che sarebbe stata per lei la prima vera migliore amica. Un'amicizia che durerà ben 9 anni tra incomprensioni ed errori. La sua amica si chiama Marianna era quasi la sua fotocopia, era molto più timida. Anche lei con i suoi problemi in famiglia. Era vista in famiglia come la pecora nera, la figlia che non dava soddisfazioni. Parte da lì loro amicizia che diventa meno forte quando Isabella si trasferisce ancora una volta in città. Lì tutto cambia, lì rimane da sola. Può vedere la sua amica Marianna solo una volta a settimana se tutto andava bene. Dopo le tante storielle che tutti hanno all'età di 13 anni conosce finalmente il ragazzo che le avrebbe cambiato la vita. Lei oramai 17enne conosce un ragazzo sui soliti social network frequentati da tutti i ragazzini. Lui allora 24enne era un ragazzo di un paesino a mezz'ora dalla città in cui Isabella abitava. Il suo nome era Angelo, ragazzo alto, fisico da atleta, occhi verdi e capelli biondo cenere. Coltivava l'hobby del ciclismo e le corse campestre. Lei si era innamorata dell'idea di quell'uomo oramai già grande che sapeva consigliarla, pieno di esperienza. La faceva ridere, ridevano insieme e il suo sorriso la fece innamorare. Incominciano i due a flirtare come due veri fidanzati e lei giorno per giorno s'innamorava di più e viveva l'idea di una storia, di una vera storia. Ma la loro non era una storia, erano una sorte di "baciamici". Lei credeva di poter iniziare presto una storia, ma appena dichiarati i suoi sentimenti Angelo raffredda i rapporti. Il rapporto cambia e col tempo i due finiscono per sentirsi sempre meno. Fin quando un giorno Isabella riesce ad aggrapparsi ad un amore probabile. Incomincia a frequentare un suo vecchio amico, Antonio. I due escono spesso finché decidono di provare ad iniziare una storia e i rapporti con Angelo si chiudono definitivamente. I due giovani si innamorano. Ma arriva dalla Svizzera un amico di Antonio, per il quale Isabella perde la testa. Prima della sua partenza lei gli strappa un bacio che segna per i prossimi mesi i loro pensieri, i loro sentimenti. Forse stava nascendo anche lì qualcosa .... Isabella dopo giorni di incessanti domande sull'accaduto pensa di non dover dare peso a quanto successo e continua a vivere la sua storia con Antonio. Lei decide di fare una vacanza in Svizzera dal suo amico, quello stesso amico che aveva baciato due mesi prima sicura che non sarebbe successo niente. Antonio non ebbe nulla da ridire, era contento di sapere che sarebbe stata per una settimana lontana da quei problemi che tanto le tormentavano i pensieri. La famiglia di Isabella sembrava ormai distrutta. Genitori che sembravano divorziati in casa, il fratello maggiore che la odiava perché era sempre stata la "cocca di papà" semplicemente perché tra i tre figli lei era stata sempre l'unica a dare soddisfazioni. A partire dalla scuola e dal comportamento. Lo stesso fratello che un giorno a orario di pranzo la costrinse ad andarsene di casa perché stanca di quelle continue vessazioni e le brutte parole rivolte a lei per l'odio incontrollabile. I problemi economici che nel frattempo avevano costretto Isabella e la sua famiglia a lasciare la casa di città per uno sfratto e trasferirsi in una casa pessima, orribile, decadente nella quale trovare rifugio momentaneo. Lei finita la scuola, il suo unico mezzo di soddisfazione, trova un impiego presso una famiglia della sua stessa città. Faceva doposcuola ad una ragazza disabile alla quale col tempo si lega tantissimo, tant'è che la ragazzina poi incomincia a confidare ad Isabella i suoi pensieri più nascosti e così a liberare i suoi dolori. Decide così con i soldi guadagnati di fare questo viaggio in Svizzera e tutte le sue sicurezze arrivate lì, tra le braccia di Andrea, il suo amico si perdono. Dormono insieme tutte le notti e già alla prima notte tra i due c'è un bacio, un bacio incessante che arriva al contatto fisico. Tra i due in quella settimana nasce un bel sentimento che al ritorno di Isabella in Italia sembra confondersi. Torna alla sua vita orribile. I suoi familiari che in casa continuano a trattarla male e l'amore confuso che nascondeva. Lascia Antonio perché presa dall'amore per Andrea e confessa tutto ciò che era successo perché non sopportava dire bugie. Bugie che lei non aveva mai detto in vita sua, non ne era capace. Aveva un cuore troppo limpido per mentire ancora. Lei è ancora lì a chiedersi che fare della sua vita. Lasciare l'Italia e andare a vivere in Svizzera, inseguire quindi il cambiamento. Prendere quel treno, il treno che passa una sola volta nella vita e seguire così quell'amore appena nato. O rimanere lì. Rimanere a subire tutte quelle pressioni dalla sua famiglia. Il valore che per lei era sempre stato importante. Lei è confusa. Ma la vita è fatta di scelte. Tutti dovranno affrontarle prima o poi. Ora tocca a lei!
  
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