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Autore: fiore22    28/07/2013    3 recensioni
Fiori,
i fiori di pesco le cadono in viso.
Luce,
la luce del sole le bacia la pelle.
Vento,
il vento primaverile le scompiglia i capelli.
Nulla,
il nulla è dentro di lei.
Paura,
la paura domina la sua vita.
Buio,
il buio le impedisce di vivere.
Genere: Generale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3 'One and the same'

 

And it may seem cliche for me to wanna say

That you're not alone (…)

Cuz we're one and the same

We're anything but ordinary

One and the same

I think we're almost legendary

You and me, the perfect team

Chasing down the dream

We're one and the same

Selena Gomez ft Demi Lovato – One and the same


 

 

 

 

JUSTN'S POV

 

Vedo che comincia a correre. Non l'ho mai vista in quello stato. Certo si incazzava spesso con me, ma mai fino a questo punto. Anche se più che arrabbiata mi sembra.. Delusa, triste.. Possibile che tenga a me? Ma allora perchè quella volta.. Basta. Devo finirla di piangermi addosso e farmi domande a cui non avrò risposta. Dovrei raggiungerla, farle la domanda che da ormai troppo tempo mi sono rifiutato di farle.

Vedi Justin? Vedi cosa hai fatto? Non ti vergogni? Non ti senti in colpa per aver ferito e fatto soffrire, probabilmente l'unica ragazza che non voleva portarti a letto, ma semplicemente esserti amica?

Stupido subconscio, adesso ti ci metti pure tu? Non basta quello che mi ha detto Selena? Prima che corresse via da me, i suoi occhi, i suoi occhi cioccolato erano pieni di rammarico. Davvero le ho fatto così male?

Avanti Justin, è la tua occasione. Non sprecarla, perchè lo sai anche tu, non ne avrai altre.

Nonostante sappia che devo fermarla, per chiarire questa storia una vola per tutte, me ne sto impalato a guardarla scappare da me. È come se improvvisamente la gravità fosse diventata così forte da tenermi attaccato al suolo. Il senso di colpa mi sta risucchiando come un buco nero

fa sparire una stella. Ma se fossi io il buco nero? In questo momento mi sento così.. Sbagliato.

La cosa peggiore è il fatto che non riesco a cambiare questa situazione. Ma ho paura. Paura di essere respinto, scottato... Di nuovo.

Quella chioma corvina è ormai sparita dalla mia vista.

Ennesima occasione persa.

 

 

 

SELENA'S POV

 

 

Basta, mi sono stancata di starci male. Che poi infondo, neanche prima io e Justin eravamo poi così amici. Allora perchè, perchè mi ostino a rimanerci di merda ogni volta? La testa mi scoppia, una miriade di emozioni si impossessa di me. La poca sicurezza di me stessa e delle mie affermazioni che mi era rimasta è sparita, libera ed incosciente come degli uccellini che hanno appena spiccato il primo volo. Avevano ragione gli antichi Greci. Le emozioni non portano a nulla di buono. Come i bisogni, in questo caso il bisogno compulsivo di amare e di essere amata, non ha fatto altro che depistare la ragione che è andata a farsi fottere.

Voglio stare da sola. Non voglio vedere, tanto meno parlare, con nessuno. Dopo tanto tempo di silenzi, incomprensioni, abbracci persi, conversazioni mai avvenute... Proprio in questo modo dovevamo riavvicinarci? Sputandoci addosso tutto quello che fino ad adesso avevamo represso? L'ho sempre detto che l'essere umano è una creatura complicata.

 

 

 

-Si mamma, tutto apposto...

...No, davvero, tutto bene...

...Certo,tranquilla...

...Si si, mangio. Non ti preoccupare per me, pensa al lavoro...

...Anche tu mi manchi...

...Ti voglio bene anch'io...

...Ok, ci risentiamo domani. Ciao mamma.- Chiudo la chiamata. Perchè io sto davvero bene. Non m'importa più. Mi sono ripresa. Avevo promesso che più niente mi avrebbe fatto star male, e io mantengo sempre le mie promesse. Certo, rispettare quelle verso se stessi è più difficile, ma ce la farò. Ormai sono le undici passate. Meglio andare a letto, domani è un altro giorno. Spengo la luce e mi infilo sotto le coperte.

 

 

Arrivo al bar e la trovo lì, seduta al nostro tavolino. Con la sua solita ciambella ai frutti di bosco in mano. Sta addentando quella prelibatezza, ma accorgendosi di me, è costretta a tossire per la sorpresa nel vedermi. Mi accomodo nella sedia di fronte alla sua.

-Si può sapere che fine hai fatto?! Ieri dopo pranzo sei sparita con Justin e poi non ti sei fatta rivedere. Ai messaggi non rispondi, alle chiamate men che meno.. Ma mi stai almeno ascoltando?!-

-Ivy, cazzo urli di prima mattina? Rilassati, fai un respiro profondo e goditi la vita.-

-Non fare la sarcastica, piuttosto dimmi cos'è successo ieri.-

-Niente, che vuoi che sia successo?-

-Ma, non so, dato che ti sei praticamente volatilizzata deduco che.. Bo, che ne so che deduco! È andata male?..- Le scappa un sorrisino -O forse è andata bene e vi siete appartati!- Mi dice la mia migliore amica facendomi l'occhiolino e dandomi leggere gomitate in segno d'intesa. È del tutto incorreggibile. Non credo cambierà mai.

-Tu sei proprio fuori. Appartati? Ma quale appartati! Ci siamo parlati, punto. Non c'è altro da sapere.-

-Mmm.. Allora mesà che non è andata molto bene..- Alzo gli occhi al cielo.

-Ma bene di cosa?! Di cosa Ivy? Cos'è che doveva andare bene?! Tra me e Justin non c'è mai stato niente! Niente che non va più in là di un'amicizia superficiale. Ok? E adesso basta, non ne voglio più parlare, discorso chiuso.-

-Io sto in pensiero per te, mi preoccupo che quello non ti ferisca di nuovo, e tu che fai? L'acida scontrosa, ma grazie tante!-

-Senti Ivy, io non ti ho mai chiesto tutto questo. Non credo di essere così ritardata da aver bisogno della balia.-

-A no? E dimmi, chi c'era a consolarti quando Luke, il ragazzo che ti piaceva, si è fidanzato? Io. Chi c'era quando tua madre ha perso il bambino? Io. E chi c'era quando tuo padre se n'é andato di casa? Sempre io. Sai Selena, questo non è un rinfacciarti le cose, perchè tutto ciò che ho fatto l'ho fatto perchè volevo, l'ho fatto con il cuore. Ma a questo punto sai che ti dico? Vaffanculo.- La vedo alzarsi dalla sedia. 'Sta volta credo d'averla combinata grossa. Ma porco ciufolo, se non fosse così insistente e impicciona.. Ma in fondo, parliamoci chiaro, come farei senza di lei? Cosa sarei senza di lei? Niente, assolutamente niente. Probabilmente non sarei neanche qui in questo momento. È la sorella che non ho mai avuto. Mi devo scusare. Sto per iniziare a parlare, ma Ivy si alza di scatto. Sta per andarsene, ma si gira di scatto verso di me.

-Scusa se sono un'amica così terribile. Scusa se ho sempre fatto meglio che ho potuto per farti sentire serena.- La sua espressione dice tutto. È frustata, delusa, sorpresa, e triste allo stesso tempo. Davvero, non volevo trattarla così. Non ho neanche il tempo di aprire bocca che Ivy mi batte sul tempo.

-Ah, ricordati di pagare il conto.- Mi fa un sorrisetto e corre via. Credo sia la smorfia più amara e sarcastica che mi abbia mai rivolto. Ormai è corsa via. Non so davvero cosa mi abbia preso, ma una cosa è certa: devo chiarire. Non so come, ma ci riuscirò.

 

 

 

 

IVY'S POV

 

Mi stropiccio gli occhi. Mi guardo le mani. Cazzo, ho la cima dell'indice e del medio sporche di nero. Perchè? Perchè ieri sera non ho avuto la forza di volontà neanche di struccarmi. Ricapitolando gli avvenimenti di ieri abbiamo: colazione al bar, Selena che mi tratta come una merda, io che urlo contro di lei, la mia fuga dal locale, il mio ritorno a casa e la mia clausura in camera da ieri a oggi. Bene, perfetto. Proprio una bello schifo. Decido di alzarmi da letto, che ormai è diventato un mucchio di fazzolettini mocciosi. Mi trascino fino al bagno per farmi una doccia. Dopo essermi lavata a dovere, infilo dei pantaloni di una tuta e una maglietta larga. Credo che resterò chiusa in casa anche oggi. Essendo a quanto pare piuttosto masochista, prendo il cellulare per controllare se ho qualche messaggio o chiamata. Passo il pollice nella parte bassa dello schermo e lo sblocco. Trenta messaggi e dodici chiamate. Pochi direi. Nonostante sia praticamente sicura del mittente di questi, controllo per sicurezza.

'Dobbiamo vederci per parlare'. 'Scusa.' 'Scusa Ivy, davvero, non volevo, non so cosa mi sia preso'. 'Ivy, rispondi'. 'Ivy, ti prego, rispondimi.' Scorro i messaggi tutti simili a questi. Poi guardo le chiamate. Come immaginavo. Tutti ricevuti dalla stessa persona. Selena Devonne Brown. Involontariamente sul mio volto si va a formare un sorriso. Quell'idiota non ha ancora capito che non resisterei tre giorni senza lei. Già l'ho perdonata, ma lei non lo sa. Potrei sfruttare questa cosa a mio vantaggio. Velocemente scorro nella rubrica del telefono. Perfetto, ho ancora il suo numero. Sorrido compiaciuta e soddisfatta dell'idea che ho appena avuto. Cara Selena, non sai che sorpresa ti aspetta.

 

 

 

SELENA'S POV

 

Sono al locale in cui Ivy mi ha dato appuntamento. Sono le sette in punto. Tra un momento all'altro dovrebbe arrivare. Vabbé, nel frattempo ordinerò qualcosa da bere. Non faccio in tempo a chiamare il cameriere che vedo Ivy varcare la porta. Non è mai stato un tipo ritardatario. Ma... Ora che ci penso. Non ho neanche pensato a cosa dirle per farmi perdonare. Poco male, parlerò con il cuore in mano, le dirò tutto quello che lei è per me. Appena si siede incomincio a sputare parole a raffica.

-Senti Ivy, ho sbagliato, scusami, scusami davvero. Non so cosa mi sia preso. Insomma, tu sei la mia migliore amica. Quella che sorvola sulla mia acidità, testardaggine, cazzutaggine. Che poi non so neanche se esista questa parola, ma il punto è che tu ci sei sempre per me. Per sostenermi, consolarmi, proteggermi, aiutarmi, quando serve per mandarmi a fanculo. Sei la migliore amica che abbia mai avuto. Ma che dico amica. Tu sei la sorella che non ho mai avuto. Sei l'altra metà del ciondolo dell'amicizia. Sei la parola 'best' che completa 'friends'. Io non sarei niente senza si te, non sarei neanche qui a implorarti e scongiurarti di perdonarmi. Io ti voglio fottutamente bene. Ricordi l'altro giorno cosa dicesti? Spongebob non può esistere senza Patrick.- Adesso mi sento più libera. Le ho detto tutto quello che dovevo. Adesso spetta solo a lei.

 

-Ok. Primo, sono le cose più belle che tu mi abbia mai detto. Secondo, tutto questo vale anche per me. Terzo, davvero sei così sciocca? E' ovvio che ti avrei perdonato. Come se non l'avessi già fatto.-

Piangerei dalla gioia, se non fosse che ho i condotti lacrimali prosciugati per quello che è successo in questi due giorni. Mi alzo e corro ad abbracciarla. Dopo cinque secondi buoni mi separo da lei.

-Ok basta, momento tenero finito.-

-Concordo.- Aggiunge Ivy. Ci scambiamo uno sguardo in segno d'intesa e cominciamo a ridere come decerebrate mentali. Ma in fondo è quello che siamo, e a me sta bene.

-Mi accompagni un attimo al bagno?-

-Si certo- Così, a causa della vesica di Ivy che è grande quanto una nocciolina, ci dirigiamo al bagno.

 

 

 

JUSTIN'S POV

 

 

-Ryan, non potevi farla lungo la strada? Insomma, non ti sei mai posto troppi problemi a svuotare il serbatoio dietro un cespuglio. Com'è che adesso “non sta bene” ed è “maleducazione”?- Domando incuriosito al mio amico.

-No vabbè non è quello... Cioè, anche, è che devo... Devo.. Si insomma, devo cagare, su!-

-Oh bè, allora non sarò di certo io a impedirtelo. Sarà meglio entrare nel locale sennò rischiamo che la molli qui.- Entrati nel locale chiedo al cameriere dove si trovi il bagno. Subito dopo Ryan mi si avvicina e mi sussurra all'orecchio:

-Ehi amico, hai fatto colpo anche sul cameriere, non ci credo. Mi devi assolutamente svelare il tuo segreto.-

-Non capisci un cazzo Ryan. Sarà ora che il came..- Mi giro per confermare ciò che sto dicendo, quando scorgo il ragazzo in questione farmi l'occhiolino. Ok, non so se essere più scioccato perchè la ridicola tesi del mio bradipamico è corretta, o per il fatto che un ragazzo mi stia facendo il filo. Davvero, sono sconvolto. Allo stesso tempo decido di prenderla sul ridere e di far schiattare il mio compare di gelosia. Così rispondo con un semplice:

-Che ci vuoi fare? In fondo sono pur sempre Justin Drew Bieber. Insomma, guardami, so' figo, so' bello, so' fotomodello!- rivolgo così un sorriso a trentadue denti al mio migliore amico, ormai sicuro di avere il controllo della situazione, quando Ryan si gira dalla mia parte.

-Non ci spererei caro il mio Drew, basso come sei che modello pretendi di fare? Forse per gli Hobbit.- Detto ciò il mio “carissimo” compagno, scoppia in una fragorosa risata, mentre io mi trattengo nel dargli un fragoroso pugno. Mi dirigo verso il bagno, quando mi sento tirare per un braccio.

-Il bagno degli uomini è questo qua!- Rayan mi trascina dentro la toilette e mi ci chiude dentro. Non ho il tempo di rimanere basito che qualcun' altro entra. Sono le sette passate di sera, essendo autunno fuori non c'è luce, di conseguenza a tastoni cerco un interruttore della luce a quanto pare inesistente. Bene. Perfetto direi. Sono chiuso in un bagno con uno sconosciuto. Sono ufficialmente nella merda.










PERDONOOOOOOO! *si inginocchia implorando pietà*
Ok, prima che cominciate a prendermi a bastonate(?), fatemi parlare, lol
Allora, ianzitutto mi scuso immensamente per l'imperdonabile ritardo nel postare, ma nei capitoli di passaggio, (come questo), perdo sempre l'ispirazione çwç Nonostante, a mio parere, il capitolo faccia pena, non potevo rimanere bloccata al secondo per sempre, quindi eccolo qua u.u
Ultima cosa prima che cominciate a bastonarmi. Questo capitolo lo voglio dedicare a due persone. 
La prima è quella che mi sopporta sempre, la luce dei miei occhi, la mia babbuina. Ricordi? Per sempre.
La seconda è la mia sostenitrice. Colei senza la quale probabilmente non avrei pubblicato la storia. Vedrai, nonostante abitiamo a kilometri di distanza, riusciremo ad incontrarci, #neversaynever. Vi voglio bene
Ok, ora vi saluto sennò mi metto a piangere. 
Un bacio a tutti voi miei lettori, fiore22

 

   
 
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