This one
“If I never did it, I was only
waiting
For a better moment that didn’t come.”
Si svegliò di soprassalto.
Rimase a letto, ascoltando il cuore martellare
nel petto e il dolce respiro della donna accanto. Ripercorse il sogno appena
fatto, ricordi mai accaduti, momenti desiderati, ma anche temuti.
Perché non aveva trovato il momento perfetto.
Balle!
Aveva avuto troppi momenti perfetti con John.
Paul sospirò, stanco, trascinandosi in cucina per
un bicchiere d’acqua.
La verità era che aveva avuto paura di perdere quello
che avevano costruito insieme, quando questo era così fragile.
Ora neanche lui sapeva cosa gli impedisse di
fare, dire ciò che voleva a John.
Il suo mondo era perfetto, aveva tutto ciò che
desiderava.
Quasi.
Il quasi era dall’altra parte dell’oceano. Ma
l’altra parte dell’oceano diventava vicina con un colpo di telefono.
Rise. Era un’idea folle. John l’avrebbe mandato al
diavolo.
Erano quasi le cinque, ma a New York era solo
mezzanotte. John si coricava tardi, non aveva ancora perso certe abitudini.
Doveva dirglielo. Ora.
Cogli
l’attimo che fugge, Paul. Era uno dei suoi ricordi scolastici preferiti.
Beh, Paul aveva fatto fuggire troppi momenti e
ora era determinato a farlo.
Si avvicinò al telefono, ma prima di sollevare la
cornetta, il suo trillo inaspettato riecheggiò nel corridoio.
Chi poteva essere a quest’ora?
(200
parole)
Note dell’autrice:
sì, decisamente zero fluff… L D’altronde
è la canzone a essere una songfic flungst!
-__- Il prossimo sarà l’ultimo capitolo.
Vabbè, grazie a kiki
per aver betato e a chiunque recensisca o legga
semplicemente.
Prossimo aggiornamento: mercoledì.
Kia85