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Autore: ImagineMonkeys    28/07/2013    1 recensioni
cosa vuol dire essere una rockstar:
° Avere tanto coraggio
• Saper essere sicuri in se stessi (certo come no)
• Avere un guardaroba da paura (su questo ho dei ripensamenti, ho bisogno di un aumento di paghetta)
• Saper ballare e cantare contemporaneamente (work in progress)
• Sorridere per la fotocamera,SEMPRE e comunque
• Avere un ragazzo che tutte le teenagers possano invidiare (uh… meglio saltarla)
• Finire sulla copertina di una rivista
• Avere un TALENTO (mi sembra scontato,credo…)
• Saper dormire in piedi in caso di poco riposo dopo un concerto (dah,già lo so fare da me!)
• Saper trattenere cose imbarazzanti durante le interviste (Mission impossible)
• Più importante in questo momento: RESTARE CON I PIEDI PER TERRA!
Tra tutte queste opzioni sembra proprio che io segua solo l’ultima, essere l’ultima arrivata in un posto dove tutti sembrano predisposti a saper fare qualcosa è quasi come finire gettata come un pezzo di carne in una gabbia di leoni,ma credo che con i miei amici,una buona dose di caffè da Starbucks e la mia chitarra, riuscirò a sopravvivere (almeno spero)
ALL THE BEST
-Zoe :o)
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carlos, James, Kendall, Logan, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lucas tolse un bracciolo che indossava per galleggiare nella grande piscina del Palmwoods ed afferrò un asciugamano con su disegnati diversi motivi floreali.
-Katie,mi passi la clema solale per favole?-domandò Lucas,Katie afferrò al volo il tubetto,lanciandoglielo al bambino.-Glazie-
-Prego,ora,se ti dispiace Lucas, ho un importante operazione da svolgere.-rispose Katie, prendendo il suo laptop dalla borsa ed iniziando a navigare in internet, Lucas si avvicinò.
-Che cosa fai?-chiese,Katie tolse gli occhiali da sole.
-Come cosa faccio? Controllo l’account di twitter di Josh Radnor, per vedere se ha nominato mia madre!-rispose Katie,Lucas inclinò la testolina bionda confuso.
-Chi è Josh Ladnor?-chiese di nuovo,Katie scosse la testa.
-Ah giusto,dimentico che hai solo tre anni e mezzo,beh è un uomo MOLTO affascinante con cui mia madre uscirà stasera!-disse Katie,Lucas annuì.
-Quindi è tuo papà!-rispose,Katie scosse la testa.
-No, è solo un potenziale fidanzato di mia madre,si vedrà stasera…-continuò Katie, Lucas fece un’altra espressione confusionaria.
-Che vuol dire potenziale?- domandò,Katie sbuffò e si mise una mano sulla fronte.
-Perché mai vuoi iniziare discorsi complicati con bambini di tre anni Katie Knight!-disse a sé stessa a bassa voce.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Contemporaneamente, in una villetta a Toluka lake, Emily ascoltava un po’ di musica nella sua accogliente cameretta lilla,giocherellando con la zip della sua felpa,quando improvvisamente il vetro della sua finestra che dava sulla scrivania tremò,rompendosi dopo in una piccola fessura in mille pezzi;
Emily si tolse gli auricolari e balzò dalla poltroncina su due piedi tutto d’un botto.
-SCUSA! NON INTENDEVO ROMPERLO!-gridò qualcuno di sotto,Emily grugnì innervosita e si affacciò alla finestra mezza distrutta;
-JAMES!-gridò arrabbiata, James alzò le mani come per dichiararsi colpevole.-Quale dettaglio di “mia madre ti odia” non ti è chiaro?-
-Lo so Emily, ho combinato qualche casino, ma spero di rimediare in qualche modo e…-
James prese in mano il suo piccolo stereo portatile e premette il tasto play, facendo partire la canzone “My heart will go on”,poi si schiarì la voce ed iniziò a cantare il testo insieme a Celine Dion.
-Dio qualcuno lo aiuti-disse fra se e sé Emily mettendo i gomiti contro il davanzale della finestra, James smise di cantare;
-Mi sto mettendo davvero così in ridicolo?-esclamò, mimando con le mani Celine Dion quando si esibisce,Emily rise.
-Spero questa risata abbia risposto alla tua domanda.-rispose,James sorrise ed iniziò di nuovo ad imitare la cantante.
-Once more you open the door,And you're here in my heart,And my heart will go on and oooooonnn!- iniziò a cantare in modo stonato appositamente James,Emily fece finta di applaudire.
-Complimenti Celine!-disse,James fece un occhiolino divertito,quando una voce familiare tuonò per le scale;
-CHE COSA STA SUCCEDENDO? HO VISTO QUALCOSA CADERE GIU’-
Emily sgranò gli occhi, e James quasi rabbrividì dal terrore.
-COSA FACCIO?-disse James a denti stretti,spegnendo lo stereo e mettendolo sotto braccio,Emily scrollò le spalle.
-NASCONDITI!-gridò,James alzò un pollice in su e cercò un angolino dove nascondersi,quando adocchiò un grosso cespuglio in cui si mimetizzò.
-Emily che cosa…O MIO DIO!-
Monica si avvicinò frettolosamente al vetro rotto della finestra.
-Ecco,un ramo è volato con una folata improvvisa ed il vetro ha iniziato a tremare,tanto da rompersi!-esclamò Emily innocente,intanto James spiava tutto dal giardino,quando l’inaspettato accadde.
James si accasciò sull’erba,e involontariamente,premette il tasto play dello stereo,facendo ricominciare la canzone.
Monica sgranò gli occhi e si affacciò,cercando ovunque traccia di qualcuno,quando decise di utilizzare le maniere forti,che nel suo caso,non richiedono tanto sforzo;
-CHIUNQUE TU SIA,SE NON VUOI FINIRE AMMANETTATO NEL GIRO DI DIECI SECONDI ED ALLONTANATO DA QUESTA ZONA DI LOS ANGELES PER IL RESTO DELLA TUA VITA ESCI FUORI-gridò senza fiato,James deglutii dal terrore,ma sapeva che restare accovacciato lì sul terreno con la voce di Celine Dion a canticchiare in sottofondo avrebbe solo peggiorato la situazione,così si alzò in piedi sbuffando,Emily si mise una mano sulla fronte.
-Perfetto.-mormorò fra se e sé,Monica incrociò le braccia e indicò James il grosso danno alla finestra.
-L’hai fatto tu,non è vero?-gridò innervosita,James si scusò.
-Non era mia intenzione Monica, volevo solo…-
-Solo che cosa? Cercare di attirare l’attenzione di mia figlia lanciandole una pietra contro un vetro fragilissimo? Hai un briciolo d’intelligenza in quella testa piena di capelli? Ma dove pensi di essere? Questo non è Romeo&Giulietta, chiaro? E non hai il permesso di frequentare Emily,MAI PIU’!-gridò Monica spazientita.
-Aspetti un attimo ma…-
-E ritieniti fortunato che non abbia chiamato la polizia ragazzino, perché te lo meriteresti, e ben altro!-continuò Monica,abbassando le tapparelle della stanza di Emily,James rimase in piedi lì,sotto il lampione,stereo e fiori in mano ed un broncio sul viso che non sarebbe scomparso in quattro e quattr’otto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-No Daphne, Non conosco un metodo per schiacciare i brufoli senza far uscire il pus…-disse assente Zoe di fronte alla webcam, la sua amica aggrottò la fronte.
-Ma sei a Los Angeles! Come fai a non saperlo?-disse quasi shoccata,Zoe scosse la testa.
-Forse perché non sono un estetista?-continuò,Daphne roteò gli occhi.
-Calma, oggi sei piuttosto acida,che cosa succede?-domandò dall’altro capo direttamente da Londra, da dove Zoe veniva.
Piccolo dettaglio tralasciato? Beh,Zoe non era americana, bensì inglese in tutto e per tutto;
Nata a Londra, da parte del padre metà spagnolo e metà olandese e madre britannica di origini italiane, aveva preso tratti somatici da quasi tutte zone diverse europee; la carnagione pallida ed i capelli di un biondo cenere tipici inglesi, gli occhi stretti e chiari caratteristici dei paesi bassi, il viso un po’ lungo e tondo ed il naso all’insù francese, era un mix totale, un miscuglio assurdo.
La sua arma segreta? L’accento inglese piuttosto forte, che faceva capire immediatamente la differenza dall’americano.
Zoe era sempre stata figlia unica, almeno per i suoi diciassette lunghi anni di vita, ma ormai Daphne, la sua inseparabile compagna di qualsiasi cosa era quasi diventata una sorella per lei,visto che praticamente viveva con lei nella sua vecchia casetta a Hackney, all’est di Londra.
Alle medie non era proprio considerata una delle ragazze più popolari della scuola, stessa cosa al liceo, ma a lei piaceva essere se stessa, avere i suoi amici intorno, e si buttava, sapeva come stringere amicizia o raccontare una battuta per far ridere qualcuno, ma una cosa con cui non era per niente sicura in sé, era flirtare, cosa che le causò così tante delusioni d’amore che di cotte per un periodo non ne volle sentire più, almeno giusto il periodo dell’epico fallito appuntamento con Hunter Wallace, il ragazzo più carino della classe di biologia che la scaricò nel bel mezzo del cinema, lasciandole trascorrere la serata in compagnia di Daphne di fronte ad un dvd d’azione.
Quello,quel bruttissimo periodo soprannominato “Fatemi uscire dal liceo”, fu quello in cui iniziò a scrivere delle canzoni, in segreto a tutti, tranne che sua madre Alexa, Alexa Pierce.
Non era una madre per lei,bensì una migliore amica, nonostante avesse ormai superato da qualche anno i quaranta, sua madre sapeva sempre dare i consigli giusti,dai più banali come “che calzini indossare”,a i più complicati come “guarire un cuore spezzato”,e così divenne quasi co-collaboratrice dei suoi pezzi,ma aveva troppo vergogna di mostrarli, visto che la sua timidezza non aiutava per niente.
-Niente, ho rischiato di essere licenziata per una canzone che ho scritto perché ero innervosita con MOLTE  cose,questi giorni sono stai piuttosto incasinati-rispose Zoe incrociando le braccia.-Però ora va tutto bene.-
-Il tuo “istinto da AC/DC” si è mostrato? Wow,è un evento quasi raro.-continuò Daphne ridendo,poi cambiò argomento.-Comunque, come è andato quel photoshoot di cui mi hai parlato?-
Zoe strinse le labbra e scrollò le spalle.
-Non così bene…-rispose l’amica.-Mi hanno chiamato grassa senza “personalità”, e…-
Il campanello dell’appartamento risuonò,Daphne sogghingnò.
-Fammi indovinare,Kenny?-disse sarcastica,Zoe roteò gli occhi.
-Probabile,aspetta.-continuò,saltando giù dal divano e spalancando la porta, strabuzzando gli occhi appena visto chi l’aspettava sull’uscio.
-Jenette?-chiese,Jenette sogghignò stringendo gli occhi.
-Hey cara,posso entrare?-continuò Jenette,Zoe alzò un sopracciglio.
-Uh…perché?-esclamò Zoe confusa,Jenette fece una risatina a squittio fastidioso.
-Devo parlarti!-rispose,spostandola di lato ed accomodandosi sul divano,incrociando le gambe una sull’altra,notando poi in seguito il computer aperto di Zoe,con il faccino di Daphne ancora acceso.
-Okay…cosa vuoi dirmi?-chiese Zoe chiudendo la porta un po’ sospettosa,Jenette si girò attorno,afferrando il cuscino di pelliccia blu ed accarezzandolo.
-Beh, per quanto la cosa ti sembrerà assurda, insensata ed illogica, più tardi ho un appuntamento con quel tuo amico strano,Mark.-rispose,Zoe sgranò gli occhi.
-Mark? Capelli neri? Occhiali? Pupazzo terrificante?-esclamò Zoe,Jenette le alzò un pollice il su.
-Okay, vi lascio discutere delle vostre cose, vado a cercare qualche ricetta per schiacciare i brufoli, adieu!- disse invece Daphne dallo schermo del pc,attaccando la videochiamata,Jenette fece un espressione turbata;
-Certo che è una tipa strana.-disse a bassa voce.-Comunque, sono qui perché…nonostante ciò che stia per dirti sia imbarazzante…ecco, io ho paura di apparire fin troppo come…snob,di questi tempi.-
-Oh davvero?-esclamò sarcastica Zoe incrociando le braccia.
-Ora non ironizzare su quello che ti sto dicendo.-esclamò Jenette,poi continuò.-Comunque, ecco, vorrei solo un tuo aiuto per cercare di essere…meno…me?-
A questa esclamazione,Zoe scoppiò improvvisamente a ridere;
-TU! Jenette Robinson, meno te?- esclamò Zoe.-E’ impossibile.-
-Mai dire mai,ti scongiuro Zoe!-pregò Jenette a mani giunte.-Aiutami a essere meno Jenette e più una nerd come te!-
-Se rimangi quello che è appena uscito dalla tua bocca, allora forse ti dirò di si.- rispose Zoe ironica, Jenette roteò gli occhi.
-Bene, buona fortuna per te,Jenette.-disse fra se e sé,preparandosi mentalmente a trasformarsi in una NUOVA Jenette.
Ma, proprio durante la lezione di “risata anche quando la battuta ti fa venir voglia di piangere”, il campanello dell’appartamento suonò di nuovo,e Zoe si catapultò alla porta.
-Chi è?-domandò.
-Sono Kendall.-
Zoe prese velocemente le chiavi e spalancò la porta;
-Hey,so che sembrerà una visita piuttosto sfacciata, però non voglio…-
Kendall si fermò improvvisamente,appena vide Jenette spuntare dietro la testa di Zoe,mentre controllava ogni millimetro di unghia;-JENETTE?-
Jenette alzò la testa, e con un sorrisetto falso lo salutò,ritornando concentrata sulla sua manicure.
-Comunque signor “non prendo respiro quando parlo”, che stavi dicendo?-chiese Zoe sarcastica,Kendall prese un respiro profondo;
vicolo cieco, per la TERZA volta di fila, come avrebbe potuto dirle la verità adesso? Dopotutto anche con Jenette nello stesso posto, che avrebbe potuto peggiorare ancora di più la situazione;
-Oh, niente di importante,volevo solo dirti…che…per gli awards…-
E come se l’argomento fosse diventato più importante del suo smalto rosa fosforescente,Jenette alzò la testa,sistemandosi i ricci castani,incuriosita di vedere l’espressione di Zoe di pura delusione alla prossima esclamazione di Kendall, il quale avendo capito il suo malefico piano,non voleva ferirla ancora di più.
Brutto,brutto guaio.
-Per gli awards ci hanno chiesto di mettere una cravatta ognuno di un colore diverso,capisci che storia ridicola?- esclamò Kendall, inventando una stupida ma piuttosto plausibile scusa;
-Cravatte di colori diversi? Sei venuto qui, alle sette di sera, con un’aria ansiosa,per dirmi questo?-esclamò Zoe confusa,Kendall strinse gli occhi dispiaciuto.
-No, in realtà…Niente, non ho niente da dire.-rispose,chiudendo la porta d’ingresso e poggiando la testa contro il legno;
Fregato, l’aggettivo perfetto per descriversi in quel momento, non c’era niente da poter fare, niente da poter risolvere, il guaio era fatto;
 
-Che strano…-disse Zoe incrociando le braccia,Jenette annuì.
-Già…davvero strano.-esclamò invece, sapendo perfettamente che qualunque cosa fosse successa il giorno dopo, sarebbe stata un disastro completo.
 
 
 
 
 
 
Carlos bussò alla porta del 5K, il quale campanello fece un suono diverso dal solito, simile ad una campana;
Stephanie, la madre di Erikah, con indosso un grembiule da cucina rosa ed i capelli neri legati da un elastico in cima alla testa comparve sull’uscio,sorridendo ed accogliendo Carlos all’interno.
-Ciao Carlos! Come mai qui?-domandò.
-Ciao Stephanie, Erikah è qui?-esclamò Carlos, ruotandosi attorno ed adocchiando il pupazzo spaventoso di Mark, con gli occhi di vetro azzurri che fissavano dritti nel vuoto ed il vestito elegante sopra la struttura di legno, faceva davvero paura pensare di poterselo ritrovare davanti ad un certo punto nel buio.
-No, Ery è uscita,perché?-
-Oh, dovrei solo chiederle una cosa…-esclamò Carlos,Stephanie sorrise e afferrò uno dei due guanti di gomma per lavare i piatti.
-Non ti preoccupare, l’avverto della tua visita appena torna dal parrucchiere con Mark.-
-DAL PARRUCCHIERE CON CHI?- gridò Carlos,Stephanie fece un espressione confusa.
-Con Mark…credo tu lo conosca, è suo…-
Ed ecco la porta d’ingresso spalancarsi, senza far terminare la frase a Stephanie.
-Siamo tornati!-gridò Mark, togliendo il cappello e sfoggiando il suo nuovo taglio di capelli;
il ricciolo ribelle venne sostituito da un piccolo ciuffo sopra le tempie un po’ mosso, che veniva schiacciato un po’ dalla montatura degli occhiali.
-Carlos,che ci fai qui?-chiese Erikah sorridendo,Carlos scosse la testa.
-Ero venuto solo per chiederti una cosa,ma non è importante…-rispose,quando Mark si catapultò affianco a lui, mostrandogli i capelli.
-Carlos, amico, che ne pensi del taglio? Il ciuffo è troppo lungo?-domandò,Carlos si scostò.
-No,stai…bene.-rispose,Erikah roteò gli occhi e lo prese per il braccio,uscendo fuori dall’appartamento.
-Cosa c’è?-domandò Carlos, tenendo la mano sul segno rosso della mano di Erikah sull’avambraccio.
-Puoi sforzarti di non essere così odioso nei suoi confronti? Che cosa ti ha fatto Mark di male?-disse Erikah,Carlos scosse la testa.
-Cosa ha fatto di male? Non ti rendi conto che mi hai totalmente cancellato dalla tua mente? Mark di qua,Mark di là…ed io ho sopportato tutto,restando in disparte.-rispose Carlos,facendo un piccolo broncio e guardando in basso,Erikah rimase a bocca aperta.
-Pensi davvero queste cose?-disse dispiaciuta,Carlos annuì.
-Si, non volevo dirle per non sembrare ridicolo…-
-Mi dispiace Carlos, non me ne sono accorta,è che…Mark è importante per me, e voglio sia felice, e per questo ho cercato di tirargli su il morale questi giorni in cui si è trasferito momentaneamente da me.-esclamò Erikah.-Capiscilo Carlos, il suo miglior amico è un pupazzo di legno, a scuola era il clown della classe e aveva spesso brutti voti perché gli piaceva essere popolare, e non è mai riuscito a realizzare il suo sogno, neanche uno, e lo voglio aiutare.-
Carlos aggrottò la fronte; per la prima volta, Erikah aveva fatto un discorso sensato, senza distrazioni, come se in quel momento Mark dipendesse da ciò che lei avrebbe fatto.
Di solito in discorsi seri come questi tendeva a cambiare argomento,perché non voleva concentrarsi più di tanto su qualcuno che non le riguardasse, ma questa volta non era così, e questo lo fece sentire ancora peggio.
-Capisco…-rispose semplicemente Carlos,Erikah annuì e sorrise.
-Perfetto, allora scusami per quello che ho fatto, prometto che domani rimedierò!-esclamò Erikah sorridendo.-Che ne pensi di una cena da Corn dog paradise più Luna Park?-
Carlos sorrise, cancellando mentalmente tutta la faccenda di Mark, ora Erikah era lì, e non c’era nessun altro.
-Affare fatto!-rispose,Erikah si alzò sulle punte e gli diede un bacio sulla guancia,rientrando nel 5K.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Katie sorrise, e appena uscita dall’ascensore insieme a sua madre saltellò fino alla hall,dove avrebbero aspettato Josh;
-Stai benissimo con lo chignon,dovresti farlo più spesso!-esclamò Katie a mrs.Knight.
-Come mai in vena di complimenti stasera?- disse invece mrs.Knight, che con indosso quello stretto vestito color porpora non si sentiva affatto a suo agio,e neanche con i capelli raccolti.
-Si chiama “dai dell’autostima a gente che ne ha poca”-rispose Katie,mrs Knight roteò gli occhi.
-Mi chiedo ancora come faccia a non metterti in punizione dopo un esclamazione del gen…-
-E’ ARRIVATO!-
Mrs Knight non completò la frase, ed ecco che una Limousine nera scintillante comparve di fronte ai loro occhi;
La portiera scorrevole del mezzo si aprì, e da lì scese Josh in giacca e cravatta,come sempre elegantissimo, i capelli all’indietro ed un mazzo di fiori di campo fra le mani.
-Ciao Jennifer-disse Josh,Katie sorrise.
-Vi lascio a voi due, ciao mamma.-esclamò sghignazzando e correndo verso l’ascensore, nascondendosi dietro il pilastro della porta per osservare la scena.
-Allora signor Radnor, cosa ha organizzato?- domandò mrs Knight,Josh sorrise,e dalla tasca dei suoi pantaloni di Marc Jacobs tirò fuori un depliant con su scritto al centro in bella grafia “Bouchon”
-Sembra carino,è un ristorante francese?- esclamò mrs Knight.
-Uno dei più costosi sulla costa sud di Los Angeles!-disse Josh soddisfatto,mrs Knight annuì.
-La limousine non è un po’ eccessiva però? È a soli sessanta kilometri da qui!-esclamò,Josh rise.
-Se preferivi un taxi me lo dicevi subito!- disse lui, ed entrambi scoppiarono in una breve risata.
Katie non poteva essere più entusiasta di così; finalmente sua madre avrebbe trovato un compagno e lei finalmente un futuro nella carriera da manager,e niente poteva andare storto.
Almeno,questo era quello che pensava prima della cena…
 
 
Infatti, dopo circa mezz’ora, a sessanta kilometri da lei, mrs Knight afferrò il menù del grande ristorante Bouchon;
era piuttosto differente da i ristoranti che aveva frequentato di quei tempi; dalle lunghe tende bianche, il pavimento in marmo, un grosso arco decorato in pietra all’entrata che dava subito su di una fontana che cambiava colore sempre in pietra grezza, con una grossa scultura di un angelo nel mezzo, per poi non parlare dei tavoli, apparecchiati secondo il galateo, le tovaglie color giallo antico, le sedie vintage in legno che facevano molto classicismo di fine settecento,e poi, la parte migliore, tutto pagato da un attore super ricco e bellissimo.
-Che ne pensi allora?-domandò Josh, mettendosi il fazzoletto nel colletto della camicia grigia,mrs Knight sorrise.
-Questo ristorante è un sogno, sembra di essere ritornati nel milleottocento!-disse mrs Knight,Josh abbassò lo sguardo.
-Già, ci venivo spesso qui con Lindsay…-disse, poi rifletté, pensando alle parole che gli aveva detto il suo manager: “CANCELLA LINDSAY DALLA TUA MENTE”.-Non che voglia ancora tornarci qui con lei, assolutamente!-
-Capisco…allora non ci pensare, su dai, ordiniamo!-disse mrs Knight per tirargli su il morale,Josh rise e diede un’occhiata al menù.
-Uhm…io sono indecisa fra le ostriche di Marennès o la trota alla Normanna…che mi consigli? Fanno bene qui il pesce?-domandò mrs Knight,Josh alzò lo sguardo dal menù.
-Non lo so…di solito il pesce lo ordinava Lindsay…-continuò.-E diceva che era buono ma non come…quello che cucinavo io…-
Mrs Knight assunse un espressione confusa; Josh era SERIAMENTE disperato per Lindsay, nonostante cercasse di nasconderlo.
-Josh, se non te la senti ancora di andare avanti dopo Lindsay puoi anche lasciar stare sai…-esclamò mrs Knight rassicurandolo, Josh scosse la testa.
-No,ormai lei è il passato!- rispose velocemente,poi ritornò sul menù.-Comunque ti consiglio il filetto di manzo.-
Mrs Knight annuì un po’ stranita, e finalmente, a distruggere quella barriera di scomodità,arrivò una cameriera al loro tavolo.
-Buona sera, avete deciso cosa prendere?-domandò,Mrs Knight annuì.
-Io prendo allora la  trota alla Normanna e…-
-PRENDI LA TROTA? COME QUELLA DI LINDSAY?-gridò Josh, la cameriera strabuzzò gli occhi.
-Signore, sta bene?-domandò,mrs Knight sbuffò.
-E’ in crisi di dopo-rottura-disse annoiata,Josh fece un piccolo broncio.
-Non è vero,sono solo un po’…confuso.-rispose,la cameriera cercò di tranquillizzarlo.
-Vuole che le porto un po’ d’acqua?-domandò,ed a quel punto Josh scoppiò.
-ANCHE LINDSAY BEVEVA MOLTA ACQUA!-gridò gettando la testa nel piatto,mrs Knight sbuffò.
-Mi scusi per lui,come si chiama comunque?-chiese,la cameriera sorrise.
-Uh…il mio nome è Lindsay.-rispose, facendo scoppiare Josh in un pianto che durò TUTTA la serata.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 {Angolo della scrittrice}
Bonjour :o) Sono tornata con un nuovo capitolo della ff, lo so, è più corto degli altri, però mi sono davvero divertita a scriverlo, specialmente la parte di mrs Knight e Josh ahahah :o)
ANYWAYYYSSSS, ho deciso di cambiare un pò il personaggio di Jenette, e così ha chiesto aiuto a Zoe per riuscire ad apparire meno...Jenette aha :)
Credo abbiate intuito come finirà fra Kendall e Zoe, ma voglio che tirate a indovinare quindi si, SORTEGGIATE!
Per il prossimo capitolo preparate fazzolettini, ci saranno diversi cambiamenti.
WELL BYE!!!


  
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