Senza che io potessi rispondere mi trascina dall’altra parte del campo, in un posto dove non c’è mai nessuno. Mi sbatte al muro. Gemo dal dolore. Inizia a leccarmi il collo e io rimango immobile. Be, non so cosa fare. Il piano non era questo. Il piano era quello di far innamorare Justin di me cosicché io potessi giocarci e infine lasciarlo e farlo sentire una merda, come lui aveva fatto con me qualche anno fa. Ma in realtà era lui che stava giocando con me.