Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |      
Autore: aliacciu    28/07/2013    2 recensioni
Sono nata, e basta.
Sono stata condannata, senza aver fatto niente di male.
La morte mi ha baciato sulla fronte appena sono venuta al mondo.
Mi ha guardato bene e ha fatto di me, la sua figlia prediletta.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La Pelona.
 
Sono nata in una notte d’estate. Una notte calda, calma.
Sono nata sotto le stelle calde dell’Italia, cullata dalla mia dolce Luna.
Quella notte, mio padre racconta sempre, di un vento freddo, che gelava il sangue caldo della mia famiglia.
Un vento strano, che mai più nessuno di noi ha sentito.
 
Mi hanno chiamato Laura, un nome importante, quanto io non sarò mai.
Un nome di grandi donne e di grande significato, che ovviamente, non ho mai amato.
Ma questo non lo sa nessuno …
Laura, un nome poco comune, almeno qui, almeno tra le persone che conosco.
Deriva dal latina ‘’laurus’’, vuol dire ‘’alloro’’. E’ quasi un simbolo d’immortalità.
 
Quante volte questa vita è ironica.
 
Sono nata in una notte d’estate, calda come il mio sangue.
Trovo l’energia in quel calore che possiedo solo io.
Sono nata sotto le stelle, di una notte speciale, esse mi osservavano tristemente, sapendo già la mia sorte.
Dovevo essere una Laura immortale, ma per quanto io ami la vita, qualcosa nel mio nome è sbagliato.
 
Sono nata nel vento, gelido quanto il mio cuore.
Amo anche lui, freddo in faccia, mi regala forza e coraggio, che spesso mi mancano.
Sono nata sotto lo sguardo della madre Luna, che io rivedo nella mia.
La Luna è mia madre e mia madre è la mia Luna.
Ogni notte so che quella donna meravigliosa cullerà il mio sonno osservandomi con i suoi bellissimi occhi da cerbiatta dolce.
 
Sono nata, e basta.
Sono stata condannata, senza aver fatto niente di male.
La morte mi ha baciato sulla fronte appena sono venuta al mondo.
Mi ha guardato bene e ha fatto di me, la sua figlia prediletta.
 
Sono Laura, non sono immortale e non sono speciale.
Al contrario, non ho mai pensato di esserlo.
Non sarò mai destinata a grandi cose nella vita, solo ad osservare il tempo e a contemplare questo mondo che amo.
 
 
Sono ancora troppo giovane per questa vita che rincorro e afferro con i denti.
Sono ancora troppo giovane per questa morte che prendo a calci da sempre.
 
Sono Laura, quella non immortale.
Sono la bambina dai grandi occhi color dell’ambra.
Sono la ragazza dalle gambe lunghe e un bel sorriso.
Sono la ragazza dalle lacrime nascoste sotto la luce della mia madre Luna.
Sono la tipica ragazza che cammina sotto la pioggia, non per piangere, ma perché così si sente ad un passo dal cielo.
 
Quanto ho osservato le stelle, un tempo infinito.
E’ come se mi parlassero a volte, o forse è solo e sempre la mia mente che gioca con me.
 
Da bambina la vita era semplicemente un susseguirsi di eventi, una giostra di curiosità che sembrava non finire mai.
Poi ho scoperto anche troppo di questo mondo e sono crollata, crescendo troppo in fretta, cambiano velocemente.
Superando di anni la gente intorno a me, ero sola.
 
Sono una ragazza con mille amici.
Nessuno di essi però può dire di conoscermi.
Indosso maschere.
Non mi vergogno di essere quello che sono, ma so di non essere qualcosa di normale.
E non ho mai tollerato la pietà.
Mai.
 
Sono la figlia della morte che ogni giorno mi balla intorno, soffiando il suo vento gelido sul mio viso, sento la sua presenza in ogni gesto.
Sono un’adulta in un corpo troppo giovane per la mia mente.
Ho visto e vissuto troppo.
 
(Sorride ricordando.)
 
Ho perso l’innocenza troppo velocemente, con ragazzi grandi.
Per me era semplicemente un modo per non pensare, un modo per scordare la morte che tra un gemito e l’altro si allontanava di qualche metro e mi faceva respirare.
 
Ho sempre imparato ad amare le piccole gioie della vita.
Ma ora, mi sembra tutto sciapo.
Come il gusto del cibo, di cui faccio praticamente a meno.
Come il riposo ed il dormire, ma la notte è la mia vita e saranno giorni che non chiudo occhi.
Come il sesso, che non mi regala praticamente più emozioni e non mi allontana neanche più la morte.
 
Sono Laura, la bambina maschiaccio.
Sono Laura, la ragazza facile, solo se voleva, però.
Sono Laura e probabilmente non sarò mai donna.
 
(Ora non sorride più, ha lo sguardo vuoto, perso nella pioggia che bagna la finestra accanto a lei.)
 
Sono cambiata anni fa, sono cambiata in una sala d’ospedale.
Quando un dottore, con gli occhi pieni di pietà mi ha guardato in faccia, e ha pronunciato delle semplici parole che hanno fatto crollare tutto.
Non sono stata più la stessa, non ho avuto più la morte intorno, ma addosso.
Ogni attimo di questa vita che mi ha maledetto.
 
La mia madre morte mi mangiava dall’interno, come aperitivo.
Era solo questione di tempo e sarei diventata sua schiava, per tutto, per sempre.
 
Il mio sangue ed io mio amore dell’epoca mi hanno aiutato a combattere.
Ma il mio sangue sta diventando freddo e il mio amore non è più tale.
 
(Si copra gli occhi con il braccio, piangendo silenziosamente lacrime amare di nostalgia.)
 
Ho amato Matteo quanto amavo a vita.
Poi ho odiato la vita, ma ho continuato ad amare Matteo.
 
(Riferendosi a lui.)
 
Quante volte non ti ho ringraziato abbastanza amore mio, quante volte ti ho trattato male senza chiedere perdono.
Quante volte ho lasciato che la morte prendesse mio possesso e ti urlasse addosso.
 
Non ero io quella, non sono più me stessa da tanto tempo.
Poi solo la prima a non sapere chi sono, ho indossato troppe maschere, ho avuto troppa paura.
Credo di non saper più definire cosa sono e cosa no.
Ma questo non è un problema.
 
La vita mi ha maledetto regalandomi alla morte, che felice mi ha accolto tra le sue braccia.
Come sembrava tutto più semplice quando c’eri tu con me.
 
Tu eri per me il vento caldo che accarezzava la terra, mi proteggeva dagli incubi e mi faceva restare lucida e me stessa.
Sei andato via, per colpa mia, della mia maledizione ed il mio mondo è crollato in un istante.
Un’altra volta.
Sempre sola, escludendo la mia amica morte, che sto imparando ad accettare.
 
(Si guarda i polsi, sorride divertita.)
 
E quante volte sono finita ad un passo dalla morte.
Un palazzo, un ponte, delle forbici.
Bastava un mal di testa e non capivo più niente.
 
Ma la morte è astuta e so che mi farà soffrire ancora tanto prima di portarmi via con se.
 
(Gli occhi rossi diventano sempre più colmi di lacrime, ma non piange Laura.)
 
Come Agosto, il mio mese maledetto ed io mio mese preferito.
Sono una ragazza, non sapevo di essere incinta, non ne avevo idea e comunque anche se lo avessi saputo sarei ricorsa all’aborto.
Ma almeno sarei stata preparata.
 
Invece sono andata in bagno, pensando ad un semplice mal di pancia da mestruazioni.
Mi sono trovata per terra, un pavimento pieno di sangue.
Un sangue grumoso, innaturale.
 
Pochi attimi e avevo compreso.
Mio figlio, non sarebbe mai nato in qualunque caso, ma questo mi ha lacerato l’anima.
Mentre la morte, seduta accanto a me rideva gioiosa del suo operato riuscito perfettamente.
 
Sono morta anche io quel giorno.
Sono morta tra quell’odore di sangue, con le mano rosse, coricata senza muovermi.
Poi ho sentito il mio caldo nelle vene, mi sono alzata.
Con rigoroso silenzio e lacrime ho iniziato a pulire, a togliere le tracce della morte da quella stanza.
 
Non ho parlato per due settimane.
Anche la morte era preoccupata per me.
Ho aspettato, ma non sono guarita.
Nemmeno ora.
 
E’ l’unica cosa a cui non devo pensare, finirei per impazzire.
Probabilmente non avrò mai un figlio mio, questo mi rende una donna inutile.
Sono solo un passatempo per la morte.
Ho una sorella, lei nemmeno sa nulla.
La amo come solo potrei amare lei.
E’ tutto ciò che considero famiglia.
Ma non le farò mai sapere la verità su di me, non vorrebbe avere la figlia prediletta della morte accanto a se.
Come tutti, d’altronde.
 
(Riferendosi a sua sorella Alice.)
 
Quante volte ti avrei voluto raccontare del mio bambino tesoro, non sai quante.
Ma sarebbe stato solo una perdita di tempo inutile.
Poi non avrei neanche saputo da dove iniziare.
 
Sapevo anche io di non poter praticamente avere figlio, grazie alle mie ovaie che non sanno neanche dove sono collocate, poi non lo vorrei neanche.
Ma sapere che stavo facendo nascere qualcosa di bello e poi l’ho ucciso mi distrugge.
Perché si, l’ho ammazzato io.
Perché io sono la morte, la malattia.
Sono il male.
 
Chiunque sia acconto a me soffre.
Inspiegabilmente chi amo, mi lascia sola.
Morte maledetta, infame sorte che mi accompagni dall’inizio della mia insulsa vita, che ormai non è più tale.
(Prende una sigaretta, la fissa un minuto e poi l’accende.)
 
Mi sto distruggendo da sola, lentamente.
Sono mesi che vivo in compagnia di tre cose essenziali.
Antidolorifici, droghe e sigarette.
Tutti potrebbero consigliarmi l’alcol, ma non ho mai avuto una passione per lui.
E già che devo farmi del male, almeno voglio farlo come decido io.
 
Posso scegliere solo questo, il modo per morire.
Oppure no.
 
Questo lo saprò quando quelle lancette finalmente si fermeranno, e la mia amica morte finirà di giocare con me.
 
Sceglierà un’altra ragazza, nata in una notte, che sia calda o fredda non importa.
La torturerà come ha torturato me.
La farà impazzire.
La ucciderà.
 
(Sorride.)
 
Eppure la mia vita non è stata così terribile, infondo ho amato.
Alcune persone non possono dirlo sinceramente.
Io ho amato Matteo, come una ragazzina ama il suo primo amore.
Ho amato Matteo come ho amato la vita. Quando poi ho iniziato ad odiare la vita, non ho mai smesso di amare Matteo.
 
(Parlando come se lui fosse presente.)
 
Non ti ho mai meritato, sei sempre stato meglio di me.
Sono stata una ragazza fortunata.
 
Oh, cielo mio.
 
Vorrei davvero che tu tornassi da me, ma so che ti farei soffrire ingiustamente.
Quindi tu, che hai il cuore puro, vivi.
Vivi come non ho mai potuto vivere.
Vivi per il tempo, vivi senza paura del domani, perché tu lo hai.
 
Ama mille donne diverse, metti anima e cuore in quello che fai.
Sposati, crea la vita con la tua futura moglie.
Sii felice.
Non voglio altro.
 
Io invece starò qui, su questa sedia.
A guardare il susseguirsi delle stagioni, facendo un conto alla rovescia infinito.
Aspettando quelle maledette lancette, che mi lacerano l’anima.
 
Io ormai vivo nel mondo della fantasia, anche perché quello reale è troppo spaventoso e cattivo.
 
La morte è solo morte.
Ma la vita è terribile.
 
Quando si è morti, la sensazione è il nulla.
Anzi, è proprio la mancanza di sensazioni e pensieri che definisce la morte.
E’ l’oblio, la calma più totale e paradisiaca.
 
Nella mia testa non ho calma da molto tempo.
Le medicine non mi aiutano più tanto e la testa mi fa sempre male.
 
La notte è il momento peggiore, è il mio momento.
Sembra la mia seconda vita.
Durante il giorno sembro la me di un tempo, allegra e spensierata.
Di notte sono ciò che più assomiglia ad un cane bastonato, squarciato e lasciato li, con le ferite aperte a morire dissanguato.
 
La crudeltà della morte è nulla contro quella della vita.
 
(Si tocca le tempie, respira, chiude gli occhi.)
 
Non sono più forte come un tempo, avevo il coraggio.
Avevo il mio sangue caldo.
Ora non sono più niente.
 
Vorrei essere libera.
Infondo, da un certo punto di vista lo sono pure.
 
La mia libertà e me stessa escono mentre scrivo o immagino storie.
Quando invento personalità, quando rido.
 
(Riferendosi a Matteo.)
 
Mi mancano le tue labbra, sai?
Non pensavo di pensarlo, ma mi sento come in assenza di aria senza di te.
Se fossi stata sana, se fossi riuscita a renderti felice come meritavi amore mio..
Solo per questo merito di bruciare all’inferno.
Sempre se esiste.
 
 
--Angolo autrice.
 
Si, lo so, sono parecchio macabra e triste.
Posso assolutamente comprendere che a qualcuno, o a tutti, non sia piaciuta.
Sono solo pensieri, un monologo.
Se non avete capito o compreso qualcosa, chiedetelo semplicemente in un commento e io sarò felice di farvi capire i punti a voi oscuri.
Nel caso invece non avete alcun dubbio, mi farebbero piacere anche commenti positivi o negativi, con consiglio e precisazioni.
Segnalatemi errori se li vedete.
Aggiungerò altri capitoli, più avanti.
 
(VORREI DIRE CHE ALCUNE COSE SONO FRUTTO DI FANTASIA.)
 
Aliacciu.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: aliacciu