-Salve signor Hanson, sono Horan, Alexandra Horan. Nahh, non va bene.- non sapevo assolutamente cosa dire. 

 

Erano due ore che provavo e riprovavo delle "battute" davanti allo specchio, ma niente. Dieci minuti più tardi avrei dovuto avere un colloquio importantissimo per un posto di giornalista al London Times, il mio sogno.

Oh, ma scusate non mi sono ancora presentata. Beh, mi chiamo Alexandra, detta Alex, ho 19 anni e vengo da un piccolo paesino irlandese, Mullingar, al quale sono molto legata. Di aspetto sembro un folletto, almeno così mi dicono: sono magra e non molto alta, ho dei lunghi e ricci capelli rossi (più sull'arancione in verità) e due occhioni verdi. Di certo a prima vista si capisce che non sono un'africana. Anche di carattere sembro uno spiritello: dispettosa, giocherellona, vivace, testarda, golosa, curiosa.. Insomma, sono una peste! Inoltre, amo mangiare, ma visto che non sto mai ferma non prendo mai un chilo. Lo so, posso anche sembrare una bambina, ma mi piace il mio modo di essere, non mi sono mai lamentata.

 

-Oddio, com'è tardi!- esclamai.

 

 Uscii di casa molto frettolosamente. Accesi la mia moto e mi diressi verso l'enorme palazzone che mi aspettava.

 

-Buongiorn­­­o, sono la signorina Horan. Sono qui per un colloquio col signor Hanson.-

-Ah sisi, Horan certo. Alexandra, vero? Prego seguimi- mi disse amichevolmente la segretaria. Mi sembrò subito simpatica. -Ecco qui.-

-Grazie mille.-

-Di niente, in bocca al lupo!-

 

Bussai e, dopo aver aspettato la risposta che non tardò ad arrivare, entrai.

Per poco non mi cadde la cartellina dalle mani: era lo studio più bello che avessi mai visto e soprattutto molto ordinato, qualità che non mi si addiceva affatto. Le pareti avevano una splendida vista sul resto della città e sul Big Ben; al centro c'era una grande scrivania di bianco laccato con un computer della Apple ultima generazione. Tutto era così perfetto e brillante, neanche fosse un diamante. Il mio probabile futuro capo era un uomo sulla cinquantina, dall'aria molto simpatica. Ancora una volta non mi ero sbagliata.

 

"Grazie al cielo" pensai.

 

-B-Buongiorno, sono Horan e sono qui per il posto di giornalista, molto piacere.- ammiccai.

-Oh, buongiorno cara, siediti siediti.-

-Grazie.-

-Allora hai tutto quello che ti serve per presentarti nel migliore dei modi?-

-Naturalmente, ecco a lei.-

 

Prese in mano il mio curriculum e dopo averlo esaminato per bene esclamò:

-Hai delle buone credenziali e mi sembri una ragazza in gamba, molto sveglia. Voglio assegnarti un'intervista. Se il tuo articolo mi piacerà, ti assumerò.-

 

Stavo per saltare e urlare di gioia, ma mi trattenni.

 

-Oh grazie mille signor Hanson, davvero, tirerò fuori il meglio di me.-

-Oh chiamami Bob! Non ne dubito. L'intervista in questione sarà su una famosa boy band che ultimamente sta spopolando in tutto il mondo, sto parlando degli One Direction.-

-C-C-COSA?!?-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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SPAAZIO AUTRICE :3

Ciaao belle, allorss, parliamo un po' di questa storia. E' la mia prima ff quindi siate buone ahaha. Sì, avete letto bene, c'è scritto Alexandra HORAN e a quanto pare ha qualcosa a che fare con la nostra band. Scoprirete tutto nel prossimo capitolo, sta a voi dirmi se devo continuare o no, dipende solo da voi. Non lo so, se vi piace o vi ha incuriosito scrivetemelo nelle recensioni così io continuo. Se volete i miei vari account per contattarmi scrivetemi anche questo, ve li metto nei prossimi capitoli :) 

Detto questo, goodbye my little carrots, much loove c:

-Deeme.