Heart
Vacancy
I hear your heart cry for love,
But you won't let me make it right.
You were hurt, but I decided,
That you were worth the fight.
Every night, you lock up,
You won't let me come inside.
But the look in your eyes,
As I can turn the tide.
In your heart, in your heart, in your heart,
I can tell you can fit one more.
In your heart, in your heart, in your heart,
I don't care who was there before
-The
Wanted: Heart Vacancy-
Erano
passati due mesi da quando Samantha l’aveva lasciato, eppure Niall non era
arrabbiato con lei per averlo tradito, ma ce l’aveva con se stesso perché non
era riuscito a darle il meglio di lui. Tutto quello che nascondeva per paura di
sembrare troppo stupido ai suoi occhi o troppo immaturo per i gusti della
ragazza. Ma se lo avesse fatto? si chiedeva. Samantha sarebbe lì con lui a
stretta fra le sue braccia accanto al fuoco e una coperta di lana che li copriva
entrambi. Niall si strinse le spalle e, continuando a fissare vuoto la fiamma,
si perse nella tranquillità della sua casa. Viveva da solo, anche se i suoi
migliori amici lo andavano a trovare molto spesso, ma lui non dava segni di
divertimento con loro e di questo se ne accorsero i quattro ragazzi. Oramai non
era il vecchio Niall Horan che si divertiva a fare musica e a stare con i suoi
amici, no era totalmente cambiato: era un Niall Horan amante della solitudine e
della tranquillità. Era vuoto come se ci
fosse un posto vacante nel suo cuore, era deluso, triste come se
qualcuno gli avesse passato sopra tante volte.
Scosse la testa come se potesse fare qualcos’altro e alzandosi si diresse in
bagno per darsi una sciacquata perché quella sera avevano una premier e i One
Direction non potevano non mancare. Così si spogliò restando solo in boxer
davanti allo specchio. Si guardava, disorientato, il suo corpo con qualche
muscolo ben fatto, per poi tornare al viso: i suoi occhi blu mare che
sembravano più un blu notte cioè oscuro, spento; la faccia ricoperta da una
sottile barbetta. Scosse la testa portandola sul ripiano del lavandino: il
ripiano dove metteva le cose per farsi la barba. In un primo momento non seppe
neanche lui perché lo aprì prendendo un nuovo rasoio, ma dopo averlo messo sul
polso tirando una riga dritta, la fissò quasi piacevole o meglio quasi
sollevato perché concertava il dolore sul taglio e non su quello che stava
provando. Così continuò, due, tre, prese l’altro polso e lo ricominciò, ma
questa volta non era stato fortunato perché il terzo taglio era abbastanza
profondo da farlo cadere a terra. Il sangue che usciva era davvero tanto, da
riuscire solo a chiamare Zayn e sussurrandogli un aiuto con le ultime forze per
poi perdere i sensi.
Era
inutile dire che Zayn era preoccupato nella richiesta di aiuto di Niall. Si
vestì alla velocità di un fulmine e si diresse dall’amico. Accelerava, e più
accelerava più si preoccupava per l’amico. Non appena arrivò, corse alla porta
l’aprii con la chiavi che Niall teneva sempre sotto il tappeto ed entrò. Zayn
entrò di corsa e visitò ogni stanza urlando il nome dell’amico e finalmente on
l’ultima porta lo trovò. Il moro spalancò gli occhi alla scena: Niall disteso a
terra con una pozza di sangue attorno a lui; corse verso di lui e iniziò a
muoverlo con lacrime che tratteneva a stento.
-Cazzo
rispondi- urlò il moro dandogli schiaffi sulla faccia con mani sporche di
sangue, il suo sangue. Andò a prendere delle ovatte in modo da fermare il
liquido. Le tamponò velocemente con acqua ossigenata e con le sue lacrime che
non riusciva a fermare.
-Zayn-
disse Niall con un filo di voce
-Sono
qui, non ti lascio- esclamò tirandolo su
-Scusami-
sussurrò al suo orecchio con una lacrima che scivolò fino a toccare la mano
dell’amico per poi svenire definitivamente
Zayn
lo prese in braccio con le lacrime, lo mise in macchina e andò in ospedale dove
presero il biondo e lo portandolo in pronto soccorso.
Il
moro prese il cellulare e compose il numero degli amici che arrivarono non
appena sentirono Niall e ospedale. Liam, Louis ed Harry che corsero verso Zayn.
-Che
è successo?- chiese Liam
Il
moro li fece vedere le sue mani di un colore rossastro facendoli capire che era
dell’amico.
-è
sangue?- chiese preoccupato Harry
-è
di Niall- rispose Zayn fissandoli spalancare gli occhi che si inumidirono in un
istante.
L’attesa
era insostenibile per i quattro. Quanto tempo era passato? Un’ora? Dieci
minuti? Non lo sapevano, sembrasse quasi l’eternità che finì quando un medico
togliendosi la mascherina bianca si avvicinò ai ragazzi che scattarono subito
in piedi.
-Sto
cercando i parenti di Niall James Horan-
-Siamo
qui- rispose Louis
-La
prego ci dia buone notizie- continuò Liam
-I
tagli erano davvero profondi, almeno il terzo sul polso destro-
-Quanti
ce ne sono?- chiese titubante Harry stringendo la presa di Liam
-Tre
sul polso destro e quattro sul quello sinistro- rispose il dottore
Harry
abbassò il viso strofinandosi gli occhi con la mano per non piangere.
-Come
sta ora?- chiese Liam
-Gli
abbiamo trasfuso il sangue che necessitava e ora sta meglio, ma è meglio che lo
tenete sotto d’occhio per qualche giorno. Potrebbe rifarlo anche se ha
rischiato la vita-
-Non
lo lasceremo- affermò Louis
-Vi
consiglio anche di prendere in considerazione di portarlo da uno psicologo-
-No-
esclamò Zayn
-L’aiuterebbe
davvero molto, io ne conosco uno davvero brav..-
-Abbiamo
detto di no, grazie- ripeté il moro con un tono duro
-In
ogni caso il vostro amico si trova nell’area A, stanza 34-
-Grazie-
risposero tutti dirigendosi dall’amico che era disteso sul letto attaccato a
macchine e con i polsi fasciati con delle bende bianche. A tutti e quattro
tremavano le gambe ad entrare, ma dovevano fare.
-Sei
un maledetto coglione- esclamò Zayn vicino a Niall che aprì lentamente gli
occhi che furono accecati dalla luce.
-Dove
sono?- chiese guardandosi intorno con aria disorientata
-Dove
sei? Niall ci pigli per il culo? Sei all’ospedale razza di cretino- sbraitò il
moro
-Zayn-
lo rispese Liam con un’occhiata gelida avvicinandosi a Niall
-Come
stai?- chiese quest’ultimo, mentre Niall guardava fuori dalla finestra con
occhi lucidi perché era arrivato a farsi del male da solo per una stupida
rottura.
-Potresti
anche rispondere dato che ci hai fatto prendere un infarto- disse Louis
sedendosi accanto a Harry sulla sedia che si trovava vicino a letto.
-Niall
parlaci per favore- disse Harry prendendogli la mano che tolse subito dalla
presa. Non voleva essere toccato da loro perché già si sentiva uno schifo e si
vergognava con tutto se stesso per averlo fatto e con questo era fortemente
convinto che aveva deluso tutti in quella stanza. Così preferiva stare zitto e
guardare fuori dalla finestra concentrandosi a trattenere le lacrime. Harry al
quel gesto si sentì male tanto che Louis capendo mise la mano sulla sua spalla
e gli fece un sorriso di conforto.
-Ok
ora basta- esclamò Zayn andando dalla parte del biondo e mettendosi davanti a
lui.
-Perché
quale cazzo di motivo l’hai fatto? Venire da noi a confidarti ti faceva troppo
schifo e hai preferito tagliarti?-
-Zayn
finiscila. Se continui così lo fai solo stare peggio- lo riprese Louis
-Rispondi!-
urlò il moro a Niall che lo fissava triste
-Ora
basta Zayn, vieni fuori- l’ordinò Liam prendendolo e portandoselo fuori seguito
da Harry
-Che
cazzo fai? Più continui così più lo distruggi- disse Liam guardandolo negli
occhi
-Non
è più lui- mormorò Harry guardandolo sdraiato nel letto con Louis che cercava
di farlo parlare. I due annuirono e spostarono lo sguardo sull’amico che ci
stava parlando.
Louis
ci stava provando con tutte le sue forze, ma non ci riusciva: otteneva solo un
silenzio fastidioso e triste da parte del biondo che fissava la pioggia cadere
fuori dalla finestra. Aveva la rabbia che gli saliva, ma riusciva a
controllarla. Così mise la mano vicino all’amico per prendere la sua
attenzione.
-Niall
ti prego guardami- lo supplicò Louis esausto
-Ci
uccidi facendo così. Ti prego parlami- continuò
-Cosa
vuoi che ti dica?- domandò Niall girandosi e affondando i suoi occhi con quelli
del castano che vedendoli così spenti, tristi, senza emozioni si sentì male.
-Perché?- domandò a sua volta
-Va
dagli altri- rispose cambiando argomento
-Niall
ti prego non allo..-
-Ho
detto esci- urlò Niall facendo spalancare gli occhi di Louis che iniziarono a
inumidirsi di lacrime. E vedendolo si pentì di averlo trattato così, voleva
fare qualcosa magari scusarsi e abbraccialo, ma ritornò soltanto a guardare
fuori con una lacrima che gli scese sulla guancia che Louis non poteva vedere..
-Tu
non sei solo Niall, mettitelo bene in testa- disse uscendo dalla stanza e
iniziando a parlare con i ragazzi.
-Ti
sbagli.. io sono solo- sussurrò una volta fuori abbassando lo sguardo sulle
fasce bianche. Alzò la mano e un dolore lo prese, ma non fece nulla tranne
avvicinarsi i polsi vedendo cosa aveva fatto. Le lacrime uscirono senza
controllo.
Tutti fissarono quella scena e fu come lame
per i quattro. Vederlo in quelle condizioni e incapaci di fare qualcosa si
sentirono per la prima volta inutili. Louis scosse la testa e si asciugò
velocemente la lacrima che gli scese sfuggendo al controllo.
-Mi
dispiace Zayn- esclamò iniziando a camminare. Zayn lo fissò per qualche secondo
confuso per poi spalancare gli occhi.
-Cosa?
Lou cavolo.. lui non è pazzo- disse bloccandolo
-Non
è questione se è pazzo o no! Lui non ci vuole parlare, l’avevamo capito appena
Samantha se n’era andata eppure facevamo finta di niente. E cosa abbiamo
ottenuto? Lui si è tagliato. Zayn guardalo non è il nostro amico. Non è il
nostro irlandese che si godeva la vita con un sorriso sempre stampato in
faccia. Non è il nostro irlandese che si confidava con noi anche per una
stupidata. E.. se per riaverlo devo mandarlo da uno strizzacervelli, mi
dispiace ma ci andrà- disse Louis con le lacrime che gli scendevano sul viso.
Lui scosse la testa e se le asciugò e se ne andò. Zayn sapeva che aveva
ragione, ma mandarlo lì non migliorava la situazione secondo lui.
-Anch’io
lo rivoglio. Quindi mentre te vai a fissare un appuntamento con quell’uomo, noi
glielo diciamo- rispose Zayn guardando Liam e Harry annuire.
-Va
bene- acconsentì Louis correndo a cercare quel medico.
Mentre i tre tornarono
nella stanza e videro Niall guardare i suoi tagli senza bende.
-Che
cavolo hai fatto?- chiese Liam
-Mi
davano fastidio- rispose Niall passandosi il dito sul taglio profondo e facendo
una smorfia di dolore.
-Vado
a chiamare l’infermiera- esclamò Harry uscendo dalla stanza
-Perché
te li sei fatti?- domandò Liam con accanto Zayn vicini al biondo
Niall
fece una risata isterica per poi alzare le spalle
-Forse
perché sono pazzo- esclamò schiacciando un taglio
-Niall
finiscila- lo riprese Zayn prendendogli il viso e facendo incrociare i loro
occhi. Zayn si impaurì vedendo quelli dell’amico. Non erano mai stati così..
così privi di emozioni..
-Ti dobbiamo dire una cosa- iniziò Liam portando la sedia più avanti e
sedendosi. Il biondo annuì in modo da continuare a parlare, mentre lui ammirava
in modo deludente quello che si era fatto.
-Andrai
da uno psicologo- continuò il ragazzo
-Perché?-
sussurrò con sguardo basso
-Perché
ti farebbe bene- finì l’amico
-No-
esclamò facendo una risata nervosa
-No
cosa?- domandò Zayn inarcando un sopracciglio
-Non
la pensate davvero così. Mi mandate li perché sono pazzo-
-La
vuoi finire di definirti pazzo- sbuffò Zayn
-è
la verità-
-Non..-
-Vi
faccio paura.. riesco ad avvertirlo-
I due spalancarono gli occhi e si guardavano a vicenda
-E
come biasimarvi.. mi faccio paura anch’io- continuò
I due stavano per replicare finché un’infermiera con Harry alle spalle entrò
nella stanza
-Signor Horan che ha fatto- esclamò sorpresa guardando le bende a terra
-Mi
davano fastidio- si difese con un'alzata di
spalle continuando a toccare le ferite.
-La
finisca se no si infetteranno e peggioreranno-
-Meglio
così- esclamò togliendosi la crosta di uno e facendo uscire il sangue. I
ragazzi lo guardavano impauriti e preoccupati. Quello non era di certo il loro
irlandese.
-Ma
che.. Dottor Green.. venga subito- urlò la ragazza uscendo dalla stanza per poi
rientrare con un uomo abbastanza robusto e abbastanza alto.
-Horan
che ha fatto?-
-Mi
davano fastidio-
-Ora
stia fermo-
Niall
annuì, mentre dentro urlava agli amici di salvarlo da quel dolore che stava
provando. Il dottore finì di mettergli di nuovo la fasciatura e mettendosi a
posto lo stetoscopio che era intorno al collo parlò con l’infermiera per poi
voltarsi verso il paziente.
-Mi
raccomando-
Lui
annuì. Intanto in quella stanza entrò Louis che raggiunse gli amici.
-Che
è successo?- domandò
-Nulla,
vero Horan. Ora se mi volete scusare, dobbiamo andare. Ve lo lascio-
-Quando
potrò uscire?-
-Domani
mattina-
Tutti
annuirono e si prepararono alla nottata che dovranno affrontare.
#Una settimana dopo:
Era passata una settimana da quando era uscito dall’ospedale e tutti non lo
lasciavano solo neanche un minuto. In quella settimana ci furono tanti impegni
di lavoro ai quali il biondo recitò benissimo con qualche sorriso e risata:
praticamente si comportava come se non fosse successo nulla, ma cercava di
coprire i tagli il più possibile e per sua fortuna nessuno li notò.
Era
giovedì quando Niall si mise a camminare alla ricerca dello studio di Keith
Dallas, lo psicologo che i ragazzi trovarono per lui, seguendo le indicazioni.
Il biondo si trovò davanti a un edificio bianco, entrò e vide tante persone che
svolgevano diverse cose. Alcuni erano pazienti perché stavano seduti nella sala
d’attesa, altri erano impiegati: c’erano segretarie, uomini che facevano le
fotocopie, stagisti e molti altri. Niall disorientato si avvicinò alla prima
segretaria che vide.
-Salve,
in cosa posso aiutarla?- chiese la donna senza togliere lo sguardo dal computer
-Avrei
un appuntamento con il dottor Dallas-
-Signor
Horan?- domandò titubante mentre Niall annuì
-Terzo
piano, seconda porta a destra. Il dottor Dallas la starà aspettando- finì la
donna indicandogli la strada.
-La
ringrazio-
Niall
si incamminò finché non arrivò nello studio ed entrò vide che non c’era
nessuno. Si guardò attorno finché non trovò un bigliettino:
“Signor Horan, l’informo che sono uscito a
prendere delle cose tornerò tra 15 minuti intanto si accomodi”
Niall
buttò il bigliettino nel cestino e iniziò a guardarsi intorno.
-Papà mi potresti..- esclamò una ragazza entrando nella stanza e bloccandosi
alla vista del biondo.
-Ehm.. Storia lunga- balbettò Niall fissandola
Lei era una bella ragazza: capelli castani
davvero lunghi, due occhi verdi, alta, probabilmente grazie ai tacchi che
portava, e abbastanza magra.
-Niall
Horan in uno studio psichiatrico. Come mai internet non lo sa?- disse lasciando
le cartelle che aveva in mano sulla scrivania.
-Ti
prego non dirlo a nessuno..- la supplicò unendo le mani
-Va
bene, però devi fare una cosa-
-Tutto
quello che vuoi-
-Mi
fai un autografo-
-Sei
una directioner?-
-Già-
Niall
si avvicinò e autografò il blocchetto che aveva la ragazza che lo guardava con
un sorriso stampato sul viso.
-Come
ti chiami?- chiese Niall porgendole il blocchetto
-Georgia-
-Bel
nome-
-Grazie-
-Allora
tu lavori qui?-
-No,
ero passata perché mio padre doveva firmare alcune cose per la scuola. E te?
che ci fai qui?-
Niall
si limitò ad alzare le spalle, senza dare una risposta ben precisa. Lei sorrise
dolcemente e incrociò le braccia al petto, appoggiandosi alla scrivania del
padre.
-Tipo
misterioso mi dicono. Non dovrebbe essere Zayn a fare quella parte?- domandò,
accennando una lieve risata. Lui rise e quella era la prima volta in una
settimana che rideva spontaneamente. Quella ragazza aveva qualcosa che Niall
non riusciva a decifrare eppure l’attirava a se. Persino il suo cuore che era a
pezzi sembrasse riprese vita.
-Gli
ho rubato la parte una settimana fa, ma lui non lo sa- rispose divertito,
tenendole il gioco. Si passò una mano tra il ciuffo. La ragazza lo stava
scrutando, visto che aveva il suo idolo davanti e non sapeva comportarsi, ma
una cosa attiro la sua attenzione: dei piccoli segni rossi sul polso.
-Che
cos'hai sul polso?- chiese curiosa. Niall sbarrò gli occhi in maniera disumana
e si abbassò velocemente le maniche, deglutendo rumorosamente.
-Nulla..-
-Ed
io non ti credo- affermò avvicinandosi. Niall indietreggiava, ma non riuscì a
sfuggire alle sue grinfie. Lei le prese il polso, procurandogli un leggero dolore,
ma sopportabile. -Ti sei tagliato?- domandò meravigliata.
-Ora
crederai che sono pazzo o psicopatico- ribatté guardandola negli occhi
-Non
potrei mai e mi dispiace, non so per quale motivo l’hai fatto, però non voglio
che il mio idolo soffra..- disse avvicinandosi e prendendogli i polsi per poi
passarci le dita delicatamente sopra.
-Georgia..-
-Dimmi-
-Che
stai facendo?-
-Permettimi
di aiutarti- sussurrò Georgia con i suoi polsi tra le sue mani.
-C’è
tuo padre che lo farà..-
-Niall.
Mio padre appena verrà si sederà su quella poltrona e mentre tu parlerai
continuerà a dirti: ah.. ah.. come si sente al riguardo. Mentre io potrei farlo
in modo diverso-
-Ma..-
-Ti
prego.. è gratis-
Niall
scoppiò a ridere mentre la ragazza sorrise.
-Non
è una questione di soldi..-
-E
allora non hai nulla da temere- affermò Georgia affondando i suoi occhi verdi nei
suoi azzurri.
-Va
bene, mi fido di te-
-Perfetto,
andiamo-
-Dove?-
chiese confuso Niall
-Andiamo
e non fare storie-
Georgia
prese per mano Niall che rabbrividì a quel contatto, però si sentì felice e
sollevato. Così per mano
iniziarono a correre fuori dall’edificio. Una volta
scoppiarono a ridere entrambi.
-Tu
sei pazza-
-Sai
com’è ho voi come idoli-
-Touché-
I
due scoppiarono a ridere. Forse Niall sarebbe tornato come prima con il suo
aiuto e forse anche qualcosa di più.
Niall si trovava dentro lo studio di registrazione con i ragazzi. Loro non si parlavano ancora, o almeno, non come una volta, magari si scambiavano due parole, ma una discussione e una chiacchierata come ai vecchi tempi non c’era mai stata. Però notarono che l’amico era cambiato. Era più felice e questo rallegrava anche loro a fin fine, anche se li dispiaceva non essere più come prima cioè tanto legati. Niall seduto alla sedia si girava il telefono tra le mani poiché in quella stanza non voleva una mosca.
-Io vado a prendere da bere. Voi volete qualcosa?- disse Harry alzandosi e seguito da Liam scesero in caffetteria.
-Io vado a fumare- esclamò Zayn andandosene.
“Perfetto” pensò Niall tra sé notando che era solo con Louis.
Louis non faceva nulla a parte messaggiare con la sua fidanzata aspettando che Niall dicesse qualcosa.
Il telefono del biondo vibrò e vide che gli era arrivato un messaggio:
“Senti un po’ questa: ho provato a imitare
il tuo accento irlandese e pensa un po’ mi ha scambiato per una del posto.
Posso spacciarmi per te **
Sii fiero della tua rossa ;D
x”
Niall scoppiò a ridere leggendo quel
messaggio: era ufficiale quella ragazza era pazza, ma almeno lo faceva stare bene
e in armonia con sé stesso, proprio come una volta. Era ufficiale il vecchio
Niall Horan era tornato. Louis sentendo una risata si voltò di scatto verso
Niall e senza volerlo si lasciò sfuggire una sorriso perché era da tanto tempo
che lo sentivano ridere. Così butto il cellulare sul divano e si avvicinò a
lui.
-Chi è rossa?- chiese Louis sedendosi accanto
a Niall che lo fissò sorpreso perché non si aspettava che avrebbero parlato.
-è una ragazza-
-Ma davvero e io che pensavo che fosse un
maschio- esclamò ironico il castano mentre Niall scoppiò a ridere e gli tirò un
piccolo schiaffo sul braccio.
-No idiota.. è una ragazza che ho conosciuto
dallo psicologo-
Il sorriso che aveva Louis scomparve subito e
abbassò lo sguardo.
-è la figlia del dottor Keith. È davvero
simpatica.. è un po’ come te in versione femminile.. e inoltre è una
directioner quindi punti in più per lei-
-Com’è?-
-Bella e simpatica proprio come piace a me-
-Allora ti piace- trasse le conclusioni il castano, lanciadogli uno sguardo di chi la dice lunga.
-Cosa? No!- rispose prontamente Niall diventando bordò
mentre Louis scoppiò a ridere
-Si certo Niall.. non me la dai a bere.. sei
cotto di lei-
-Chi è cotto di chi?- chiese Liam entrando
nella stanza
-Niall è cotto di una bellissima ragazza- annunciò ai due.
-Lou-
-Che c’è? È la pura verità-
-Davvero? Come si chiama la fortunata?-
chiese Harry avvicinandosi con il suo tè in mano
-Ok sta diventano troppo imbarazzate..- esclamò, grattandosi la nuca.
-Dai Niall non fare il prezioso- replicò Liam
mettendo un braccio sulla spalla di Louis
-Chi è prezioso?- domandò Zayn entrando e
andando a buttarsi sul divano
-Niall.. gli piace una ragazza e non ci vuole
dire chi è- rispose Harry
-Davvero ti piace una? Ok chi è?- affermò quest'ultimo, raddrizzandosi per bene.
-O mio dio.. sembrate delle zabette quando
fate così-
-Ok ok se ce ne vuoi parlare noi siamo qui-
finì Liam andando accanto a Zayn seguito da Harry. Sentì come se gli amici si stessero
allontanando di nuovo perché li sentiva così lontani. Louis lo guardava e capì
che ci rimase male all’esclamazione di Liam, ma non sapeva che fare per tirarlo
su di morale.
-Directioner? Uhm.. te la sei scelta proprio
bene- esclamò Louis dandogli una pacca sulla schiena
-Perché?- chiese Niall guardandolo
-Perché è una tua fan e lei non vorrebbe mai
che ti succedesse qualcosa. Quindi sei in buone mani-
-Lo so.. diciamo che mi ha curato lei-
-Come ti ha curato lei?- chiese confuso Liam
-Non sono mai andato dallo psicologo o almeno
la prima volta si, poi no..-
-Perché? A noi ci di..- continuò Zayn
guardando gli altri
-Lo so cosa vi dicevo e ve lo dicevo per non
deludervi un’altra volta-
-Niall- dissero
-Lo so che vi ho deluso non c’è bisogno di
negare e se andare da Keith era un modo per ritornare ad essere orgogliosi di
me, l’avrei fatto anche se non ero d’accordo..- ammise il biondo con la testa
bassa e continuando a guardare il cellulare.
-Niall- esclamarono tutti dirigendosi
dall’amico
-Noi non siamo delusi da te.. noi eravamo
preoccupati che è diversa la cosa- disse Louis mettendo la mano sulla sua
spalla
-Lou ha ragione. Noi siamo sempre orgogliosi
di te- sorrise Liam
-Abbraccio di gruppo- urlò Harry buttandosi
su Niall che rideva.
-Voi siete pazzi- rise, sciogliendo quell'abbraccio.
-Eh no caro anche tu lo sei- disse Zayn
Niall annuì mentre il telefono iniziò a
vibrare. Lo lesse e un altro sorriso si dipinse sul suo volto.
“Niall sei morto?
Oddio ti hanno preso i lepricauni
Sta tranquillo vado a prendere una pentola d’oro per liberarti..
aspetta mi sa che quelli erano gli gnomi D:”
-Hai ragione Niall.. lei non ti piace. Ne sei innamorato- esclamò Louis mentre gli altri se la ridevano
-Zitto idiota-
Erano tornati come hai vecchi tempi e nessun altro li poteva dividere.
Finalmente quel posto vacante riuscì ad essere colmato dall’amore e dalla felicità che gli trasmetteva quella ragazza.
Ciao (:
Sono in vena di OS e non so che fare, mi piace scrivere e dato che non riesco ad iniziare una nuova storia dato che devo finire le altre; ho pensato di pubblicare un'altra OS (:
Spero che vi sia piaciuta...
FATEMELO SAPERE: accetto di tutto.
Grazie in anticipo (:
Ciao x