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Autore: Okami_chan    28/07/2013    2 recensioni
Eccomi con la mia primissima fanfiction! Ovviamente sulla mia coppia preferita! GaLe!
Jet e Droy sono spariti e Levy decide di fare una missione da sola. Incapperà in una particolare richiesta d'aiuto e in strane sfide dove dovrà mettere a dura prova la sua forza e il suo ingegno. Ma cosa succederebbe se come avversario avesse LUI?
Spero di avervi incuriosito!
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Nuovo personaggio, Pantherlily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi di nuovo qui con un nuovo capitolo. Le vostre visite e recensioni così rapide mi hanno motivato a scrivere! Anche se ho fatto molta fatica a causa del caldo che mi ha messo al tappeto!

Finalmente le vostre domande avranno una risposta.

 

E alla fine, nelle note d'autrice, vi attenderà un'importante notizia! ^_^

 

Buona lettura!

 

 

 

 

 

 

Capitolo 6. Una settimana movimentata

 

 

 

Nella residenza degli Wolf regnava il silenzio, soltanto il rumore delle scarpe di due persone rompeva quella quiete. Erano le 16.50 e come ombre si dirigevano a passo deciso, ma tranquillo verso il traguardo.

Un ragazzino con i capelli a caschetto, degli occhiali tondi e vestito di tutto punto, apriva la strada verso la stanza destinata all'incontro, seguito dal suo accompagnatore; sorridente, assoporava già la sua imminente vittoria.

«Non c'è nessuno qui. Sembra una villa abbandonata» disse la figura alle sue spalle

«E' normale. L'arrivo è dietro una di queste porte. Dei domestici in giro potrebbero indirettamente dare delle piste per la conclusione del gioco, inoltre siamo ancora in gara e potrebbero nascere degli scontri con altri partecipanti, coinvolgendo persone innocenti. Ops! E' meglio dire potevano nascere degli scontri» disse DeTurdot enfatizzando sul verbo appena corretto.

«Ma non abbiamo incontrato tutti i partecipanti»

«Certamente, molti hanno aperto la lettera prima del tempo ed altri non sono riusciti a risolvere l'indovinello. Siamo solo noi quelli ancora in gara» disse avvicinandosi ad una porta a due ante di legno alta più di tre metri.

«E nella peggiore delle ipotesi avremmo meno di una decina di altri concorrenti, ma contro di noi non avranno possibilità di vincere» continuò lui, mentre allungava una mano verso la maniglia.

«La cosa più importante è che quell'antipatica di O'Neil non ci sia. Sicuramente sarà ancora a casa a disperarsi nel tentativo di risolvere l'indovinello» concluse DeTurdot aprendo la porta.

 

La sala che fungeva da punto di ritrovo altri non era che la biblioteca. Appena entrati degli alti ed enormi scaffali pieni di libri li si mostrarono dinnanzi a loro, disposti in file ben ordinate.
Continuarono a camminare attraverando quelle mura di carta e inchiostro, per raggiungere l'altro capo della stanza.
Anche se gli scaffali gli bloccavano la visuale, DeTurdot sapeva benissimo che avrebbe trovato un elegante tavolo con del tè ad accoglierlo, il tutto di fronte ad un muro composto unicamente da portefinestre che danno su un lato del giardino dove prevalgono dei bellissimi roseti abbelliti da una elegante fontana.

«Non si sentono alcune voci» disse mentre gli spuntò un sorrisetto «Come immaginavo nessuno è riuscito a . . .»
«Ehilà!»
«EVAAAAAAAAAAAAA!!!!!!» gridò il biondo come se avesse visto un fantasma, con gli occhi fuori dalle orbite per la sorpresa (N.d.a. per farvi capire meglio, ricordatevi la scena in cui Lucy scopre per la prima volta Natsu in casa sua)
Evangeline, seduta comodamente su una delle sedie del tavolo, agitò la mano in segno di saluto tutta sorridente.
«Shhh!» disse Eva meetendo l'indice davanti alle labbra «Siamo in biblioteca porta un minimo di educazione» lo schernì.
DeTurdot dovette prendere dei profondi respiri per recuperare il fiato e un minimo di decoro.
«Sei riuscita a trovare un mago in meno di un giorno. I miei complimenti» disse arrivando alla conclusione che aveva avuto un aiuto per essere giunta fin lì.
«A dire il vero l'ho assunto giovedì» gli confidò «Ed ha avuto modo di studiarti quando sei venuto a farmi visita»
«Mi hai ingannato!» le disse puntandole un dito contro.
«Perchè tu cosa hai fatto?» disse la figura alle spalle di DeTurdot.
Il ragazzo diede un'occhiata fugace al suo mago e riacquistandola sua solita posa disse: «Scusa la scortesia. Evangeline ti presento il mio accompagnatore nonchè mago, il signor . . .»
«Gajeel Redfox» concluse una voce dalla biblioteca.
Tutti si voltarono di lato per sorgere una figura minuta dalla chioma azzurra che reggeva una pila di libri quasi più grande di lei.
Da quando erano arrivate, Levy si era immersa negli scaffali alla ricerca di qualche libro che non avesse letto e che poteva sucitare in lei maggiore curiosità rispetto ad altri.
Ora si trovava dinnanzi alla causa principale che l'ha portata in mezzo a quell'assurda gara e come se non bastasse era il suo avversario. Non c'era bisogno di un genio per fare due più due.
Levy restò per qualche istante a fissare con occhi severi Gajeel, che dal canto suo appena la vide si stampò in faccia il suo solito ghigno. Il tutto sotto lo sguardo dei due ragazzi e di un piccolo Lily appollaiato sulla spalla del suo compagno, che stava cominciando a pentirsi di averlo seguito in questa impresa.
Levy si avvicinò al tavolo di fianco ad Eva ed appoggiò i libri.
«Il dragon slayer di ferro» continuò lei mantenendo il suo sguardo di ghiaccio «E quello sulla sua spalla è Pantherlily. Ciao Lily!» disse passando in un attimo da un espressione d'odio ad una allegra. 
«Ciao Levy» rispose al saluto l'Exceed.
«Allora ce l'hai fatta Gamberetto» disse il moro.
Levy avrebbe voluto riempirlo di insulti e sopratutto sapere cosa diavolo gli frullasse per la testa, ma questo era un problema tra loro due che non coinvolgeva i loro clienti. Gli avrebbe chiesto spiegazioni più tardi, quando sarebbero stati soli.
«Certo! E sono stata molto più silenziosa e meno distruttiva di te» disse Levy.
«Gi hi!»
«Aspettate un secondo!» disse Eva con tono sorpreso, saltando giù dalla sedia.
«Voi due vi conoscete?» disse DeTurdot esternando il loro stesso quesito.
I tre maghi li guardarono divertiti e si girarono per mostrare loro i loro tatuaggi.
Quando si resero conto che erano lo stesso simbolo, le reazioni furono molto differenti.
«Che forza!» disse Eva, tutta contenta di poter assistere ad un incontro tra maghi della stessa gilda.
«Questa non ci voleva» era il commento dell'altro. I maghi della stessa gilda si conoscono molto bene così come le loro magie; se il suo mago si dovesse impegnare in un combattimento con qualcuno abbastanza forte da contrastarlo, lui avrebbe dovuto vedersela da solo con Evangeline la quale, a differenza sua, conosceva qualche arte magica.

 

I tre nakama continuarono a guardarsi. Levy cercava di restare tranquilla e di non lasciarsi influenzare da quello che in confronto a lei sembrava una montagna nera.
«Levy posso chiederti una cosa?» chiese educatamente Lily.
«Che cosa?»
«Come avete fatto ad arrivare qui alla villa?» chiese parecchio curioso.
«Già, come hai fatto?» incalzò Gajeel
Levy in quel momento si sentì realizzata, era riuscita ad evitare la trappola di DeTurdot, ma sopratutto ad aggirare Gajeel.
«Bè, visto che oramai siamo arrivati a destinazione; non credo che ci sia niente di male. Qualche cosa in contrario Eva?» chiese il consenso alla sua cliente.
«Affatto. Sbattigli in faccia la tua furbizia!» disse con orgoglio Eva.
«Credo sia meglio puntualizzare che dopo la soffiata degli amici di Eva di stamattina, avevo iniziato a capire che genere di mago avessi assunto» disse la scripter rivolta a DeTurdot.
«Davvero? E come l'avresti capito?» domandò il ragazzo.
«In un certo senso ti sei smascherato da solo: in questi ultimi giorni hai fatto visita a tutti i partecipanti, e non certo per spirito sportivo»
«Lo sapevo che sei solo un baro!» esclamò Eva
«Non hai le prove» disse convinto DeTurdot.
«Al contrario. Ieri, poco prima che tu te ne andassi dopo la tua visita ad Eva, hai fatto un'azione che ha attirato la mia attenzione mentre ti osservavo dal balcone: hai stretto la mano ad Eva»
«Era un comunissimo saluto tra sfidanti, non lo fate anche voi semplici maghi di provincia?» disse beffardamente.
«Le hai stretto la mano, dopo esserti rimesso i guanti» precisò Levy.
Il volto del biondo assunse un'espressione sorpresa, ma anche spaventata come se avesse ricevuto una minaccia.
«Ora, nessuno che si vanta di conoscere l'etichetta commetterebbe un errore così grossolano. Ma c'era un motivo preciso per cui l'hai fatto: la traccia olfattiva» svelò Levy.
«La traccia olfattiva?» Eva stava perdendo il filo del discorso.
«La magia dei dragon slayer è molto rara e poco conosciuta, ma non per i maghi di Fairy Tail che ne vanta addirittura quattro. E sappiamo benissimo che tutti i dragon slayer possiedono dei sensi molto affilati, tra cui l'olfatto.» spiegò ad Eva per farle capire chi aveva come avversario.
«Scommetto che sei andato da tutti i partecipanti e hai fatto un metodo simile: hai sfregato la pelle della tua vittima su un pezzo di stoffa in modo che restasse impresso il suo odore cosicchè Gajeel potesse memorizzarlo e identificarlo durante la gara, qualunque magia evasiva avesse usato» 
«Mi sono sentito peggio di un cane da tartufi. Annusare così tanti odori mi ha fatto venire l'emicrania» si lagnò Gajeel.
All'immagine di Gajeel con un guinzaglio tenuto da Lily mentre DeTurdot gli fa annusare un fazzoletto dicendo "Cerca Fufi, cerca!" fece scoppiare di risate Levy.
«Ah ah ah ah! Con il collare con le borchie staresti benissimo! Eh eh eh» disse l'azzurra con le lacrime agli occhi. Contagiando anche Lily ma contenendosi.
«Non è divertente!» urlò Gajeel alla maga piegata in due dalle risate.
«E non ti ci mettere anche tu!» si rivolse al suo compagno.
Pochi secondi dopo Levy riprese il controllo; nel mentre i due ragazzi guardarono tutta la scena, lei divertita e lui seccato per essere stato messo in secondo piano.

 

«Ora che abbiamo concluso i saluti, potreste dirmi come avete fatto ad eludere l'olfatto di Redfox?» chiese DeTurdot nel tentativo che la sua curiosità venisse presa in considerazione.
Levy spiegò, che intuendo l'abilità usata per intercettare tutti i ragazzi che stavano cercando di raggiungere la meta, tornò insieme ad Eva dai signori O'Neil per chiedere loro una carrozza per arrivare alla villa Wolf. Per non correre rischi si chiusero dentro chiudendo le finestre ed abbassando le tende per bloccare il flusso dell'odore fuori dall'abitacolo. In questo modo l'odore di Eva non si propagò nell'aria e Gajeel non potè fiutarla, arrivando a destinazione con il massimo della tranquillità e senza alcuna fatica. Comportandosi come delle vere signore.

 

«Accidenti, devo ammetterlo sei brava. Complimenti avevi intuito tutto già da prima ed hai pensato ad una contro-strategia. Evangeline ha trovato un'ottima accompagnatrice, almeno una conosce il bon ton, visto che la signorina O'Neil, nonostante sia stata educata come tale, si è definitivamente aggiudicata il titolo di stupida per non essersi accorta di un errore che tu stessa hai definito grossolano»
«Che cosa?! Prova a ripeterlo se ne hai il coraggio!» lo intimò Eva avvicinandosi ad un palmo di naso dalla faccia del suo acerrimo rivale guardandolo in cagnesco.
«Sei una sciocca! Pensi che la forza sia tutto e ti getti nella mischia senza pensare alla conseguenze!» ribattè il biondo con tono alterato. Solo Eva era in grado di fargli perdere il controllo ed ovviamente la cosa era reciproca.
«Da che pulpito viene la predica! Il tuo mago ha preso a calci e pugni quasi tutta la popolazione giovanile di Hydrangea, mentre tu non hai fatto nulla! Sei un vigliacco!»
«Elaborare una strategia che possa far prevalere la vera indole del mago è la chiave per superare tutti gli avversari; non è colpa mia se a lui piace fare a botte. Ma ovviamente tu questo non lo puoi capire, stupida!»
«Siamo noi che concorriamo a vincere il premio, i maghi ci devono dare solo una mano non gareggiare al posto nostro, vigliacco!»
«Ideare un piao per vincere non è da vigliacchi, stupida!»
«Vigliacco!»
«Stupida!»
I due sfidanti digrignarono i denti dalla rabbia.
«Stupida, stupida, stupida, stupida, stupida . . .»
«Vigliacco, vigliacco, vigliacco, vigliacco, vigliacco. . .»

 

E così cominciò una lite senza fine, nessuno dei due avrebbe mollato e non si sarebbero nemmeno accorti di ciò che avveniva intorno a loro.
Gajeel circumnavigò quel piccolo focolare di insulti e si diresse verso il tavolo da dove Levy non si era mossa.
Lily saltò giù dalla sua spalla ed atterrò sul tavolo vicino alla compagna di gilda.
Levy associò quel litigio ad una scena famigliare
«Quest'aggressività mi ricorda molto qualcuno» 
«Salamander e lo spogliarellista» disse Gajeel 
Proprio qualche giorna fa li avevano lasciati nel bel mezzo di una rissa, o per meglio dire, Levy li vide per l'ultima volta darsele di sante ragione dopo che Gajeel la fece diventare rossa come un peperone con il suo modo di fare. Con quel ricordo in testa Levy ricominciò a sentirsi a disagio e lei non fu l'unica che associò quella discussione con ciò che accadde tre giorni fa.
«Come hai fatto a farti assumere da quella lì?» domandò Gajeel.
«Eva aveva bisogno di qualcuno che l'aiutasse a risolvere enigmi e roba simile»
«E con il cervello che hai ti implorato in ginocchio di aiutarla» immaginò il dragon slayer.
«Non è andata proprio così» disse ricordandosi il loro primo incontro.
Subito dopo il suo "portentoso" cervello ricominciò a lavorare ed alla fine non potè trattenere le sue domande. Ora che i loro clienti si stavano ricoprendo di insulti, era l'occasione buona per chiarire almeno un paio di questioni.
«L'hai fatto apposta, non è vero?» gli chiese.
«Fatto cosa?» disse con il suo solito ghino divertito, con le braccia incrociate al petto e lo sguardo rivolto ai due ragazzini.
«Sai benissimo cosa!» disse con voce di rimprovero fissandolo. «Mi hai fatto prendere una missione che volevi tu, in questo modo vuoi battermi per vincere la scommessa!»
A quel punto Gajeel spostò la sua attenzione sulla piccola testolina azzurra che cercava di lanciargli sguardi intimidatori. Invece guardandola dall'alto verso il basso, con le guance rosse ed il broncio simile a quello di una bambina, gli sortì l'effetto opposto: lo divertì se non addirittura intenerirlo.
Sempre mantenendo il suo sorriso strafottente, si incurvò in avanti per ridurre almeno in parte la loro differenza di altezza.
«No» le disse.
Levy si rilassò un poco credendo che Gajeel abbia scelto quella missione senza sapere di incontrarla.
«Pensavo che non venissi nemmeno accettata come accompagnatrice» ammise.
Levy ci rimase di sasso nel sentire quelle parole; dovette girarsi ed appoggiare entrambe le mani al lussuoso tavolo temendo di non riuscire a reggersi da sola e sopratutto distogliendo gli occhi da quello che le stava facendo perdere la pazienza, la cui soglia di sopportazione era molto ma molto più alta degli altri suoi nakama. (forse su questo punto può competere con lei solo Freed ed il master)
Lily, invece, chiuse gli occhi e si mise una zampa in fronte -Ma come fa ad essere così stupido!-  pensò.
«Ho scelto questa missione solo per precauzione. Se venivi ingaggiata potevi vincere, gi hi!» disse tutto contento, non rendendosi conto che Levy tremava dalla rabbia.

 

Sotto un certo punto di vista Levy poteva sentirsi orgolgiosa, perchè Gajeel ha ammesso che, se non le avesse messo i bastoni tra le ruote, avrebbe potuto completare la missione e vincere la scommessa. Ma in quel momento l'unica cosa che sentiva era la rabbia: la rabbia per il dragon slayer che le voleva far perdere la loro scommessa, la rabbia per essere stata ingannata proprio da quest'ultimo (che come sapete non brilla per intelligenza) ma sopratutto, la rabbia per esserci cascata (sempre per lo stesso motivo di prima).
Gajeel, invece, non si accorse del radicale cambiamento d'umore di lei; così decise di continuare a fare quello che glli riesce meglio con lei: ovvero stuzzicarla. E come farlo al meglio se non con la classica scompigliatura della sua chioma azzurra?
«Ma visto che sei passata, sono sicuro che mi divertirò un mondo a farti perdere, gi hi» disse avvicinando la sua mano ai capelli di lei mentre era ancora girata, non notando la faccia allarmata di Lily il quale cercava di salvare quel poco che c'era di salvabile da quella situazione. Per meglio dire, Gajeel si accorse del tacito avvertimento dell'Exceed, solamente non riuscì a collegare le cose visto che in una frazione di secondo dopo si ritrovò l'inseparabile borsa di Levy stampata in faccia, quando ancora la sua mano non riuscì a toccare i capelli colore del cielo.
La rapidità e la forza del colpo alimentate dall'ira della maga, insieme all'impreparazione del dragon slayer, portò quest'ultimo a cadere all'indietro, come un albero secco sotto l'azione del vento, con la mano ancora a mezz'aria.

 

Eva e DeTurdot smisero di litigare non appena sentirono il tonfo della caduta e la prima cosa che videro fu un dargon slayer al tappeto che con una mano si fregava il viso arrossato ai piedi di Levy la quale teneva saldamente la cinghia della sua borsa come se fosse un'arma.
«Questo lo vedremo, Gajeel» rispose Levy che si era sfogata abbastanza.
«Non un altra volta» disse Gajeel ripensando all'ultima volta che testò il peso di  quella borsa con la faccia su Tenroujima.
«Te la dovevi aspettare una reazione del genere» lo rimproverò Lily.  
«Sta zitto!» gli rispose. «Sul serio, ma che cosa ti porti sempre a dietro in quella borsa?» le chiese seccato.
«Ancora non l'hai capito?» domandò incredula. «Libri, che altro?» rispose come se fosse la cosa più ovvia del mondo, cosa che lo era.
«Libri fatti con il cemento! Come fa uno scricciolo come te a portarsi dietro un peso simile, Gamberetto» disse Gajeel rialzandosi.
«Gamberetto?» domandò Eva 
Fu Lily che vide quell'occasione come un'ottima via di fuga dalla questione scommessa.
«Gajeel ha l'abitudine di chiamare le persone con soprannomi che li caratterizzano»
«E il soprannome "gamberetto" cosa vorrebbe indicare?» chiese DeTurdot
«Non si nota?» domandò Gajeel divertito, accostandosi a Levy ed appoggiando sopra la sua testa il braccio.
«E' evidente che lei sia molto più bassa di te, ma "gamberetto" non è di certo il soprannome più adatto per questo» fece notare DeTurdot.
«Scricciola, nana, tappo, fagiolino, mignon anche funghetto sono dei soprannomi che fanno notare subito la sua altezza, non "gamberetto"» suggerì Eva.«Perchè le hai dato propio quel soprannome?»
Gajeel rimase spiazzato da quegli interventi. Non sapeva come rispondere, perchè una risposta non ce l'aveva neppure lui. Levy, invece, restò in silenzio ed assistere alla disfatta lessicale di Gajeel per manoo di due bambini.
«E' la prima cosa che mi è venuta in mente, va bene?» si giustificò. 
«Allora la tua mente è davvero molto contorta oppure il tuo vocabolario è veramente molto ristretto» ipotizzò DeTurdot.
«Che soprannome gli hai dato?» domandò Eva indicando il biondo al suo fianco.
«Secchione» rispose semplicemente il mago di ferro.
«Ah ah! Almeno questo è azzeccato! Credo che da ora in poi ti chiamerò anch'io così!»
«Grazie tante Redfox!» disse sarcastico il ragazzo.
«Prego! Gi hi!»
«Bè, di sicuro è molto più bello del tuo nome!» disse Eva.
«Perchè come fa di nome?» chise incuriosita Levy. Da quando era venuta ad Hydrangea conosceva solamente il suo cognome.
«Nemmeno noi lo sappiamo» informò Lily «Ha preferito sopportare il suo nuovo soprannome piuttosto che dircelo»
«Già! Ti vergogni del tuo nome? Ti chiami Maria?» lo sbeffeggiò Gajeel.
«Oh no! Il suo nome completo è . . .»
«Non osare pronunciarlo o ti assicuro che te la farò pagare molto cara!» la minacciò.
Eva restò con la bocca semiaperta per qualche secondo, facendo credere a tutti di essere stata bloccata dalla minaccia. Invece di chiudere la bocca, inspirò profodamente e disse tutto d'un fiato, ma scandendo bene ogni lettera:
«Percival Alberto DeTurdot!»
«Nooooooooooooooooooooo!»
Ci rimasero di sasso.
«Percival?» ripetè Levy incredula. (N.d.a. si pronuncia Persival)
«Su coraggio. Non ti abbattere» disse Gajeel dando delle pacche sulla schiena del povero ragazzo.
«Tutti noi lo chiamiamo con il suo cognome o con qualche soprannome come "principino"» spiegò Eva. «Sappiamo quanto è imbarazzante il suo nome, così anche un soprannome cattivo è sempre meglio di Percival»

 

In tutto quel trambusto il gruppo non si sarebbe mai accorto dell'ora se non fosse stato per un orologio a pendolo lì vicino che, con note basse e cadenzate, rintoccò le cinque determinando così la fine della gara.
«La gara è finita» disse Levy trattenendo il fiato durante tutti e cinque i rintocchi.
«Non è arrivato nessun altro» notò solo in quel momento Eva.
«Come immaginavo, tutti gli altri sono stati fermati da Redfox o dall'indovinello» disse compiaciuto DeTurdot.
«Che problema hia tu nel chiamarmi con il mio nome?» disse scocciato Gajeel.
Ad un tratto un singolo applauso attirò l'attenzione di tutti i presenti. Davanti allo schieramento di scaffali, esattamente da dove arrivarono Gajeel e DeTurdot, vi era un uomo vestito di un elegante abito da giorno; i capelli grigi argentati, corti e pettinati all'indietro.
Il Duca di Hydrangea, Moragorn Wolf, in persona era andato a conoscere e congratularsi con i vincitori.
«Benvenuti a tutti! E congratulazioni per aver passato con successo la sfida» disse.
Al suo fianco si presentò una cameriera, la quale spingeva un raffinato carrello in vetro sul cui ripiano poggiava un vassoio con sei tazze di tè che rispecchiavano perfettamente la descrizione nell'indovinello.
Dopo le dovute presentazioni tra il Duca ed i maghi, egli invitò i suoi ospiti a sedersi al tavolo.
La cameriera servì a ciascuno di loro, Lily compreso, una tazza di tè, dopodichè se ne andò, lasciandoli da soli.
«Bene. Evangeline O'Neil, Percival Alberto DeTurdot» disse volgendo lo sguardo ai diretti interessati«Congratulazioni! Siete gli ufficiali pretendenti al premio finale» disse tutto contento.
«Questo significa che ci sono altre prove?» domandò incredula Eva.
«Molte altre, mia cara. Quella di oggi non era solo che una di tante, il suo scopo era quello di ridurre il numero dei partecipanti, anche se. . .» guardò i ragazzi «non mi aspettavo una così pesante riduzione. Posso dedurre che il trambusto di poco fa era la causa di questa poca affluenza» ipotizzò lui.
«Deduzione corretta, Duca» disse Percival aggiustandosi gli occhiali. Senza che nessuno dicesse niente lo sguardo di tutti i presenti, meno quello del Duca, si indirizzò verso il vero ed unico responsabile di tutto quel baccano.

 

«Come stavo dicendo» riprese il discorso il signor Wolf «Questa era solo un assaggio delle sfide e giochi che ho in serbo per voi, miei cari ragazzi»
Tutti i presenti lo scrutarono con la massima attenzione
«Dovete sapere che da domani, per tutta la settimana, parteciperete ad una serie di gare. Alla fine valuterò i risultati delle singole prove ed anche l'impegno che ci metterete nel portarle a termine» spiegò
«Domenica sera prossima, ci sarà una festa con tutti gli eliminati dove allora e solo allora annuncierò il vincitore, nessuno saprà come ed a chi darò i punti nelle prove»
«Insomma passeremo tutta la settimana bloccati qui, a giocare dei giochi assurdi» chiese burbero Gajeel
«Redfox, comportati educatamente e porta rispetto» lo ammonì Percival.
-Veramente lui si sta già comportando educatamente- pensarono all'unisono Levy e Lily.
«Non fa niente. Ha tutto il diritto di sapere» disse garbatamente il Duca, intuendo che il dragon slayer non era abituato a quell'ambiente. «Per risponderti in poche parole: si. Dovrai aiutare Percival a superare brillantemente tutte le prove. O forse sarebbe meglio dire dovrete visto che si avvale dell'aiuto di due maghi» disse facendo segno con la testa a Lily.
«Molte grazie per la vostra considerazione» ringraziò l'Exceed, era raro che un cliente lo prendesse seriamente in considerazione come mago, prima di averlo visto in azione.
«Questo signifa che saremo in due contro tre» fece presente Eva
«Non era specificato il numero di accompagnatori, ergo possono partecipare entrambi» disse il Duca lasciando allibita e dispiaciuta Eva; felice e soddisfatto, invece, DeTurdot.
«Non importa Eva. Lily, per me, può benissimo partecipare» disse serena Levy. «E poi mi farebbe molto piacere misurarmi con lui: è forte, astuto e leale» Lily a tutti quei complimenti non potè che ringraziarla, cercando di non arrossire.
«E poi» contnuò lei «a differenza del suo partner rispetta le regole e le proprietà altrui»
«Ohi! Che cosa stai dicendo?» disse Gajeel sentendosi chiamato in causa.
«Sei un tipo aggressivo Gajeel, solo Lily è in grado di tenere a bada la tua indole distruttiva» gli fece notare lei.
«Mi so controllare benissimo da solo»
«Allora dimmi: quanti sarebbero stati i danni che avresti provocato se Lily non ti avesse fermato?»
Gajeel rimase in silenzio, sapendo che la scripter aveva colpito nel segno.
«Ho perso il conto dopo i primi cinque minuti» disse Lily.
«Lo conosci davvero bene!» disse Percival.
«Allora siamo daccordo. Gli ufficiali sfidanti per il premio finale sono: Evangeline O'Neil e Percival Alberto DeTurdot; e come loro accompagnatori, tre maghi di Fairy Tail: Levy McGarden, Gajeel Redfox e Pantherlily» disse con tono solenne il Duca «Da domani inizieranno le sfide, per oggi potete stare tranquilli. Vi verranno assegnate le vostre stanze per la notte e stasera alle otto ci sarà un lauto banchetto. Potrete visitare tutta la villa ed avrete accesso a tutte le stanze, escluse quelle estremamente riservate alla mia persona ed ai miei affari, chiuse a chiave» spiegò.
Levy fu entusiasta di quella notizia; poter visitare anche solo quella biblioteca era per lei già una vittoria.
«Quindi fate come se foste a casa vostra» disse infine concludendo il suo tè. Dopodichè saluta educatamente i suoi ospiti e se ne andò, molto probabilmente a concludere i preparativi per le prossime gare ora che sa il reale numero di partecipanti.
«Sarà divertente» disse il Duca a se stesso quando uscì dalla biblioteca.
Nel frattempo Levy ed il piccolo Lily rimasero immobili come delle statue e tesi come una corda di violino, fissando il dragon slayer. Quando quest'ultimo si rese conto di essere al centro dell'attenzione chiese spiegazioni.
«Perchè mi guardate così? Non ho fatto niente adesso!»
«Temo per quello che farai» disse sinceramente Lily.
«Ti prego Gajeel, non prendere alla lettera l'ultima frase del Duca» lo implorò Levy.
«Perchè come si comporta a casa di solito?» chiese DeTurdot, curioso ed allarmato allo stesso tempo.
«Se venite a Fairy Tail lo scoprirete, gi hi»
«Sarà una luuuunga settimana» osservò Eva.

 

Come era stato detto dal Duca, i suoi nuovi ospiti si goderono la permanenza nella villa. Tra bagni termali, giardini verdi e rilassanti e numerose altre stanze; i tre maghi poterono dire di essersi divertiti ed affascinati ogni qualvolta aprivano una nuova porta. Si sentivano un po' come degli esploratori su di un isola inesplorata, a differenza dei due ragazzini che conoscevano quella villa come se fosse casa loro, avendoci passato molto tempo giocando insieme agli altri bambini. 

Dopo l'avanscoperta e l'assegnazione delle camere,una per squadra, era arrivata l'ora di cena la quale passò, inusualmente, in maniera tranquilla. Il Duca volle conoscere meglio le magie di ognuno dei maghi, dato che appartenevano alla stessa gilda non c'era motivo di non riverarlo visto che già loro conoscevano le loro rispettive magie.
Il signor Wolf, da buon padrone di casa, guidò la maggior parte della conversazione, approfondendo la sua curiosità sulla vita dei maghi ed il loro "ambiente".
Al termine della cena, il Duca venne informato che tutti i partecipanti e i loro accompagnatori sconfitti da Gajeel erano in buone condizioni e nessuno di loro aveva subito seri danni.
Dopo questa notizia Eva tirò un sospeso, sapendo che i gemelli Jimmy e Timmy stavano bene si tolse una grossa ansia.

 

 

 

*****

 

 

 

Quella sera Levy era tornata nelle biblioteca per riportare i libri precedentemente presi (ovviamente li aveva già letti tutti). Aveva deciso di accantonare la sua abitudinaria lettura serale che le faceva fare le ore piccole. Non sapendo precisamente a che ora alzarsi.
Nel tornare indietro sentì degli strani rumori provenire da uno dei corridoi. Decise di controllare la fonte di quel rumore, seguendolo vide che da una stanza provenì della luce: la cucina.
Arrivata sulla soglia, si rese conto che il suono altro non era che lo sbattere di pentole e padelle, causato da l'ospite più burbero che quella villa abbia mai visto.
«Gajeel smettila!» disse Lily cercando di bloccarlo mentre apriva tutti i cassetti.
«Non intralciarmi, ho fame» disse Gajeel staccandosi la piccola palla di pelo dal suo braccio.
«Hai mangiato un paio d'ore fa! Come fai ad avere ancora fame?»
«Voglio mangiare del ferro» disse trovando il cassetto dell'argenteria.
Lily capite le sue vere intenzioni si trasformò nella sua forma da combattimento per impedirgli di far fuori tutte le posate degli Wolf.
«Fermati subito!» lo placcò l'ex generale di Edolas.
«Lasciami!» si ribellò Gajeel.
«Che state facendo?» 
I due litiganti si girarono verso l'entrata della cucina e videro Levy che li osservava perplessa.
Gajeel si liberò dalla presa di Lily. L'Exceed, accertatosi che si fosse calmato, ritornò alla sua dimensione abituale. Era davvero contento che fosse arrivata, non poteva trattenerlo ancora a lungo.
Gajeel, invece, si fece più tranquillo.
«Gajeel vuole impedirci di usare le posate al prossimo pasto» disse ironico Lily.
«Ho fame! Oggi ho continuato a creare ferro comprese le scaglie di drago! Tutto per ordine di quel Secchione!» si giustificò l'incriminato.
«Se mangi la loro argenteria, non riuscirai mai a ripagarla. Forse solo con il premio della missione» considerò Levy.
Gajeel dimenticò momentaneamente la voglia di ferro, ora che Levy aveva toccato un punto interessante.
«Stai dicendo che perderai?» ironizzò lui.
«Ho fatto solo una constatazione sul prezzo delle posate, non ho detto che vincerai» precisò.
«E cosa ti fa credere che vincerai tu?»
Gajeel le si avvicinò pericolosamente, ma era pronta a distrarlo: creò la parola IRON delle dimensioni di Lily, che cadde in braccio al dragon slayer.
«Il fatto che non saranno giochi di sola forza» rispose lei «Hai visto la sfida di oggi: indovinelli con gara a tempo. Le nostre squadre hanno le stesse probabilità di vittoria»
Gajeel, affamatissimo, divorò il regalo di Levy in pochi morsi.
«Come ti pare. Ma ricordati cosa dovrai fare se vincessi io» disse lui inclinandosi in avanti nella stessa posizione di quando erano davanti alla bacheca.
«Verrai in missione con me. Da sola. Senza obiezioni» disse con voce bassa e con il suo volto pericolasamente vicino a quello di lei. Guardandola negli occhi il suo inconfondibile sorrisetto.
Ma a differenza dell'altra volta, gli mostrò uno dei sorrisi simili a quelli di Mirajane quando trama qualcosa.
Gajeel si accorse della somiglianza ed un piccolo brivido gli salì per la schiena. 
«A proposito della scommessa» cominciò lei con tutta la tranquillità di cui disponeva «l'ultima volta non ti ho detto che cosa dovrai fare tu se dovessi vincere io»
Il suo ghigno scomparve attendendo la penitenza che gli ha riserbato.
«Se vincerò io tu . . .» disse posando l'indice sul petto del dragon slayer «dovrai leggere un libro»
Gajeel tirò un sospiro di sollievo. Non era un divora libri come la scripter, ma non era certamente una penitenza così grave.
«Gi hi! Dovevi sfruttare meglio questa occasione, Gamberetto»
«Il libro che ho scelto e che dovrai leggere dalla prima fino all'ultima pagina senza obiezioni» continuò lei, non considerando il suo commento e avvicinando le sue labbra al suo orecchio restituendogli il favore concluse «è il GA-LA-TE-O» sillabando il titolo.
Gajeel si pietrificò all'istante e cominciò a sudare freddo. Cominciò a considerare seriamente di avere esagerato nello stuzzicarla.

Levy contenta di avergli restituito pan per focaccia feca qualche passo indietro ammirando il suo operato.
«Mi è venuto in mente quando sono arrivata ad Hydrangea. In mezzo a tutte queste buone maniere, ho pensato che anche tu dovresti conoscere meglio questo ambiente»
Gajeel si era tirato su, ma continuava ad osservare quella piccola maga che ora si stava avvicinando all'uscita della cucina.
«Buonanotte! E che vinca il migliore!»
«Buonanotte Levy» salutò Lily, rimasto seduto sul piano cottura per tutto il tempo, prima che lei uscì definitivamente avviandosi verso la sua camera, dove Eva la stava sicuramente aspettando.
Gajeel non si era mosso di un millimetro, così Lily gli si avvicinò con aria divertita.
«Non dire nulla» lo ammonì il dragon slayer.
«Devi ammettere che è nel suo stile»
«E questo che mi spaventa» confessò.
«Hi hi. Forza andiamo in camera» 

 

Così anche i due maghi di DeTurdot si avviarono alla loro camera.
Gajeel era ancora più determinato di prima a vincere: aveva un libro da evitare.

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Ebbene si come molti di voi (se non tutti) avevano previsto il misterioso mago è il nostro caro Gajeel *squillo di trombe* Anche se era una cosa ovvia visto che l'avevo scritto nell''introduzione della storia  u.u
Comunque volevo cercare di lasciarvi dei dubbi del tipo: come fa Gajeel a sopportare DeTurdot? e come ha fatto a identificare tutti i partecipanti? e cose del genere.

Spero che vi abbia fatto ridere il nome del povero DeTurdot.

La punizione per Gajeel mi ha divertito un mondo solo al pensarla, e a voi? 

Spero di non essere entrata nell'OOC.

 

 

Ma ora arriviamo ad un importante notizia: ho una sorpresa per voi!

Come avete letto i nostri amici dovranno affrontare una settimana piena di sfide e con questo caldo la mia fantasia sta un po' arrancando.
Perciò mi sono detta: se sto scrivendo questa storia per far divertire chi la legge, perchè non possono gli stessi lettori dirmi che cosa vogliono leggere?

Avete capito bene! A chi, leggendo o meno questo capitolo, gli sono venuti in mente gare assurde o vogliono anche solo vedere i nostri amici in qualche particolare situazione o in scene che vi piacerebbe vedere; non dovete fare altro che dirmelo ed io valutando le vostre idee cercherò di tirare fuori qualcosa di divertente!

Che ve ne pare come idea?
Fatemi sapere i vostri pareri (sul capitolo o sulle richieste o su entrambi)

Nell'aspettare le vostre risposte, vi saluto!  Ci rivedremo al prossimo capitolo che caricherò tra una decina di giorni o forse più, tutto dipende dal caldo!

 

Ciao!

Alla prossima!

  
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