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Autore: kiaretta122    28/07/2013    8 recensioni
"Scusami se, scusami se sono nato per pensare solamente a me.
Scusami se, scusami se non posso perder devo diventare un re.
Scusami se, scusami se credevi che il mio mondo girasse intorno a te.
Scusami se, scusami se t'avrei dato tutto, ma preferisco tenerlo per me."
Questa storia parla di Harry Styles e della sua vita.
Prima era un ragazzo come tutti. 17 anni, si godeva la vita. Pensava persino di aver trovato l'amore. Ma proprio quello l'ha portato a cambiare, a diventare ciò che lui è adesso, a non provare piuù sentimenti per nessuno.
E in tutta questa storia, lui non è l'unico a pagarne le conseguenze.
Le conseguenze le pagheranno anche i suoi amici, i suoi genitori e lei, la piccola Bonnie Grey.
Ho scritto questa storia basandomi sulla canzone 'Scusami se' di Skako e Blema.
Spero che la trama vi abbia incuriosito almeno un pò. Ciao ciao
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Tutto può cambiare




-Tu? Non ci posso credere, che ci fai qui?- chiese Bonnie guardando incredula la ragazza davanti a lei.
-Sono venuta a prendere il mio ragazzo e a quanto pare lo conosci già. Tu invece? Che ci fai qui? E cosa ti è successo? Perché piangi?-  da quanto tempo non vedeva quella ragazza, erano passati due anni dall’ultima volta che si erano viste. Si corsero incontro e si abbracciarono calorosamente.
-Danielle, calma. Be, questa è la mia nuova scuola. Per il resto niente di che, sono inciampata e ho preso una botta.- le mentì, non aveva assolutamente voglia di riparlarne. Sapeva com’era fatta Danielle, si preoccupava sempre per niente ed era molto impulsiva. Ci credette.
Bonnie tornò ad abbracciare l’amica e puntò lo sguardo oltre la sua spalla, su Liam.
Lo implorò con gli occhi di non dirle niente e lui annuì sospirando.
Zayn’s pov
Ero davvero nervoso, mentre uscivo avevo persino spintonato qualche ragazzo che mi aveva insultato.
Ma poco importava, quella ragazza mi stava distruggendo.
Avevo deciso di cambiare per colpa sua e mi si presenta davanti Bonnie che mi tratta come mi trattava lei quando stavamo insieme.
Non riuscivo a sopportare la cosa.
-Si può sapere che cazzo ti prende?- mi girai verso Liam, era rosso dalla rabbia –Prima ti scopi chiunque, poi tratti male Bonnie e la lasci sola mentre piange disperatamente. Zayn, non ti riconosco più. Che fine ha fatto il mio amico? Quello che faceva l’amore con la persona che ama? Quello che tratta le ragazze come se fossero la cosa più bella che esista?- stava iniziando ad urlare.
-È morto, Liam. Quel ragazzo non esiste più, da quando quella troia mi ha detto quelle cose io non riesco ad andare avanti. Ci ho provato e l’unico modo è questo. Era da giorni che non pensavo a lei, poi arriva Bonnie e mi chiama proprio come faceva lei. Le ho detto di smetterla e lei ha continuato lo stesso. Non potevo sopportarlo, avrò anche reagito male, ma almeno ha smesso.- gli urlai contro tutto ciò che avevo dentro.
In quel momento mi sentii fragile, ma le braccia del mio amico mi confortarono.
Lo strinsi, forse come non avevo mai fatto. E finalmente, dopo settimane, mi sentii bene.
-Scusa Lee, non volevo urlarti contro. Mi spiace.- una lacrima scese dal mio viso. Liam se ne accorse, ma mi lasciò sfogare.
-Sta tranquillo Zayn, si sistemerà tutto. Ti prego però, promettimi una cosa.- mi chiese implorante il mio amico.
-Sai che farei qualunque cosa tu mi chiederesti.- gli risposi accennando un sorriso.
-Non diventare così- capii subito cosa intendeva.
-Va bene.- gli risposi.
-No Zayn. Non “va bene”. Devi promettermelo, devi giurarmi che non lo farai.- mi piaceva quando i miei amici si preoccupavano per me. Mi facevano sentire amato.
-Te lo prometto Lee, ti giuro che non diventerò un puttaniere senza cuore.- sorrise e a mia volta sorrisi anche io.
Quel pomeriggio andai a casa di Liam.
Suonai il campanello e mi venne ad aprire lui.
-Eii amico. Entra e fa come se fossi a casa tua.- mi disse come se non lo facessi mai, avevo pure un copione delle chiavi di casa.
Andai in salotto e mi sedetti sul divano con Niall che mangiava un panino.


3°P

Scese le scale e vide una chioma mora che tanto conosceva.
Si diresse in cucina dove c’era Liam.
-Che cosa ci fa lui qui?- chiese sentendo la rabbia salire lungo il suo corpo.
-È mio amico e non posso proibirgli di venire qui, ormai è uno di famiglia.- le rispose semplicemente tornando a preparare la cena per quella sera.
Voleva che le cose tra Zayn e Bonnie tornassero a posto, lei ci stava male e lui si era pentito.
-Sapevi che io ero qui e l’hai fatto venire lo stesso. Prima ti ho detto che gli avrei dato una seconda possibilità, ma non subito. Non dopo le cose orribili che mi ha detto.- la ragazza stava diventando rossa per la rabbia.
-Ti capisco, ma…- iniziò a parlare Liam, ma venne subito interrotto.
-No, Liam. Tu non puoi capire. Mi ha trattato malissimo. È solo un egocentrico ragazzino viziato, non è degno di avermi come amica. Non è degno neanche di avere te e Niall come amici. È una persona orribile e strafottente. Si crede chi sa chi, quando invece non è nessuno. Io lo odio, odio Zayn.-

Zayn’s pov

-No, Liam. Tu non puoi capire. Mi ha trattato malissimo. È solo un egocentrico ragazzino viziato, non è degno di avermi come amica. Non è degno neanche di avere te e Niall come amici. È una persona orribile e strafottente. Si crede chi sa chi, quando invece non è nessuno. Io lo odio, odio Zayn.-
Appena l’avevo vista entrare in cucina mi diressi verso la stanza.
Volevo parlarle, chiederle scusa.
Ma dovevo sapere che erano tutte parole inutili, sia le mie, sia quelle che Liam mi aveva detto nel pomeriggio.
-Liam, lei ha ragione.- vidi Bonnie girarsi e strabuzzare gli occhi. Infondo quella era la verità -Sono una persona cattiva, non vi merito. Quindi è meglio che vada. Non vorrei anche voi diventaste come me, non sarebbe giusto. Vi porterei solo su una cattiva strada. E sarebbe la cosa più sbagliata che potrei fare. Voi siete fantastici e io non sono alla vostra altezza. Ciao Liam, grazie per tutto quello che hai fatto, non lo dimenticherò mai. E tu non dimenticarti di me, ricordati dello Zayn spensierato che ero una volta, di quello divertente che ti faceva ridere per ogni minima cosa, di quello che cucinava a Niall i suoi adorati pancakes, di quello che una volta era capace di amare. E quando amava lo faceva con tutto se stesso. Ricordati di quello Zayn che ti voleva un bene infinito e che ti amava come un fratello. Ricordati dello Zayn che manteneva le promesse. Ti voglio bene, Leeyum.-
Lei aveva ragione, non meritavo tutto quello. Credo che la cosa migliore fosse andarmene e lasciare che vivessero la loro vita.
-No, Zayn. Io non intendevo quello. Non volevo.- Bonnie cercava di scusarsi balbettando.
-Oh no Bonnie, tu intendevi proprio quello.- dissi con un sorriso amaro sul viso.
-Ti prego Zayn. Non andartene. Seriamente non era mia intenzione dire quelle cose. Ero arrabbiata, frustata per quello che mi hai fatto oggi pomeriggio. Ci tengo a te, anche se ti conosco da appena due giorni. Sei il primo ragazzo ad avermi accettata senza giudicarmi. Sei il mio primo amico in questo paese. Non farmi questo. Non andartene. Rimani. Ci sono tutti i tuoi amici e loro ci tengono a te. Li distruggeresti. Hanno fatto tanto per te e se te ne vai loro starebbero male. E so che tu non vuoi questo. Nessuno lo vuole. Resta qui… con me- le ultime due parole le aveva sussurrate, ma l’avevo sentita lo stesso.
Mi avevano colpito, ma non aveva senso quello che aveva detto.
Mi conosceva da soli due giorni, l’avevo trattata malissimo. E nonostante tutto lei voleva che rimanessi.
-Perché?- chiesi semplicemente.
Non rispose, delle lacrime bagnarono i suoi occhi.
Mi girai e mi diressi verso la porta.
-Ciao ragazzi- uscii di casa e mi diressi verso il parchetto che c’era dietro casa mia.
Mi accesi una sigaretta e mi sedetti su una panchina. Spensi il cellulare.
Cercai di liberare la mente e chiusi gli occhi.
Quella giornata stava andando di male in peggio.
Stetti li per non so quanto tempo prima di tornare a casa.
Andai dritto in camera mia. Non volevo parlare con qualcuno, soprattutto con mia madre. Avrebbe capito subito che c’era qualcosa che non andava.
Erano appena le 7, ma decisi comunque di stendermi sul letto e riposare.
Quando aprii gli occhi non avevo di che ora fosse e mi girai verso la sveglia per guardare l’orario: le sei.
Avevo tanto tempo per prepararmi. Presi dei vestiti a caso dall’armadio e mi diressi verso il bagno per una lunga e calda doccia.
Quando uscii erano quasi le sette. Mi sistemai il mio ciuffo alla perfezione e scesi a fare colazione.
-Tesoro, già sveglio?- mi chiese dolcemente mia madre.
-Ieri sono andato a letto presto perché non stavo moto bene.-
-Davvero? Ieri è venuta Bonnie ed è rimasta in camera tua fino alle undici, quando sua madre l’ha chiamata a casa.- disse mia madre guardandomi confusa.
-Cosa?- sgranai gli occhi e mi precipitai in camera mia.
Cos’era venuta a fare? Mi sembrava di essere stato chiaro.
Mentre pensavo notai un bigliettino sul comodino vicino al mio letto.

“Molto probabilmente ti sarai appena svegliato. Che idiota, è logico se no non riusciresti a leggere questo bigliettino. Inizio con il dirti scusa. Lo so che può sembrare una delle solite parole usate per convenienza, ma io te lo sto dicendo sinceramente. Mi dispiace per le cose che ti ho detto, ma ero fuori di me. Sono arrivata solo da due giorni e già ho fatto un danno. Non meritavi le cose che ti ho detto. Ma sono stata male quando pomeriggio mi hai detto quelle cose. Credo che neanche io meritavo di sentirmi dire quelle cose. Che ne dici di ricominciare da capo? Che ne dici di far finta che non sia successo niente? In fondo tutti meritano una seconda possibilità, ti chiedo solo questo. Una seconda possibilità. Come ti ho già detto tengo molto a te e sai anche il perché.
Pensaci. Ti do tutto il tempo di cui hai bisogno. Anche l’infinito, ma non prendere decisioni affrettate, ti prego.
Ciao ZA. Dormi bene piccolo.”

Lo lessi più di una volta. Sapevo che era anche colpa mia se era successo tutto quello.
Sorrisi. Non avevo mai avuto un’amica così ed ero felice di averla trovata.
In realtà non avevo mai avuto una vera amica femmina in tutta la mia via.
Accesi il cellulare per chiedere scusa a Liam.
Era un ragazzo fragile e si sarebbe sicuramente sentito abbandonato per ciò che gli avevo detto il pomeriggio precedente.
Avevo circa 20 chiamate perse e altrettanti messaggi non letti. Erano tutti di Liam, Niall e di un numero che non avevo mai visto.

“Zayn non farlo. Questa cosa farà male a te quanto a noi. Liam xx”

“Zayn non puoi farmi questo L Chi mi farà dei buonissimi pancake come i tuoi? Niall xx”

“Niall ha già iniziato a deprimersi perché non potrà mai più assaggiare i tuoi pancake. Liam xx”

Risi. Quel ragazzo era qualcosa di incredibile. Amava mangiare e il suo scopo nella vita era solo quello.
I loro messaggi erano quasi tutti così, Liam che si lamentava di Niall e Niall che si disperava per i pancake.
Loro si che erano i miei migliori amici.
Risposi a tutti e due.

“Tra dieci minuti a casa mia, ci sono i tuoi pancake mangione. Zayn xx”

“Non lo farò Lee, non riesco a stare senza di voi. Mi sono sentito male al solo pensiero di stare lontano da te e da Niall. Tra dieci minuti a casa mia, ci sono i pancake. Zayn xx”

Inizia a leggere gli altri messaggi e capii subito di chi erano: Bonnie.

“Non è possibile che tu non risponda neanche al cellulare. Almeno fammi spiegare. Bonnie xx”

“Ti prego Zayn rispondi. Bonnie xx”

“Zayn sto impazzendo, dove ti sei cacciato? Non sei ne da Liam ne a casa”

“Scusa.”

“Sto venendo da te, tua madre mi ha detto che sei tornato. Bonnie xx”

“Sei bellissimo quando dormi. Bo xx”

Quell’ultimo messaggio. Sicuramente me l’aveva inviato dopo essere andata via da casa mia.
Bo. Non era più arrabbiata con me.

“Vieni subito da me, tra dieci minuti ci saranno anche Niall e Liam. Voglio parlarti da solo. Zayn xx”
 

Dopo pochi secondi sentii il campanello. Scesi i gradini e vidi Bonnie con il fiato e i capelli arruffati. Guardandola meglio
-Ma sei in pigiama- scoppiai a ridere. Ecco perché era già arrivata.
-Taci Malik, ho fatto il più veloce possibile per te e tu stai ridendo del mio magnifico pigiama dei puffi.- anche lei non riuscì a trattenersi dal ridere. 
Smettemmo entrambi e ci dirigemmo verso la mia camera.
-Senti io…- ero stanco delle sue scuse.
-Non mi interessa. Avevi ragione e si, ti do una seconda possibilità. Però ti prego, basta scusarti. Mi sta scoppiando la testa di scuse. Pace?- la interruppi mostrandole il mignolino, come si fa da piccoli.
Le spuntò il sorriso più bello che avessi mai visto e corse ad abbracciarmi. Caddi all’indietro e meno male che c’era il letto.
Scoppiai a ridere per tutta la sua euforia e lei mi seguì a ruota.
-Grazie Zayn, per tutto-la sentii dire prima di scendere ad aprire ai miei amici.


***

Era passato un mese da quando era arrivata Bonnie.
Sembrava che tutto andasse per il verso giusto ed era così.
Ci trovavamo spesso a casa di Liam, soprattutto nei weekend, mentre la sera uscivamo andando nei locali.
Alla fine non ero diventato il ragazzo “cattivo” e ne ero felice. Non saprei cosa sarebbe successo altrimenti.
E dovevo tutto ai miei amici.
Con Bonnie andava tutto bene, era una ragazza a posto. Certo, era lunatica e cambiava umore molto spesso, ma ci piaceva così com’era.
-Ragazzi oggi cosa si fa?- chiese quest’ultima mentre uscivamo da scuola.
-Io e Niall siamo occupati, quindi credo che per oggi dobbiate fare a meno di noi.- disse Liam scusandosi e salutandoci.
Rimasti soli, io e Bonnie ci dirigemmo verso casa.
-Allora Jawaddino, che facciamo?- da quando aveva scoperto il mio secondo nome non smetteva di chiamarmi in quel modo.
Ormai io ci ero abituato e la lasciavo perdere.
-Vieni da me a mangiare?- le chiesi.
-Certo, ma cucino io. Non mi fido di te.- mi prese sotto braccio mentre io sbuffavo.
-Per tua informazione, Niall ama la mia cucina.- ribattei.
-Lo sai che Niall mangerebbe anche la spazzatura pur di riempirsi la pancia.- continuò lei con ovvietà.
-Ah grazie- mi finsi offeso mettendo le braccia conserte e alzando la testa.
-Eh dai Jawi non fare così, sai che ti voglio tutto il bene del mondo, ma preferisco cucinare io e non morire a causa tua.- disse Bonnie abbracciandomi teneramente.
Mi lasciai andare abbracciandola a mia volta.
-Sai che morirai a causa mia solo per il fatto di essere mia amica?- le dissi scherzando.
-Qualunque cosa per te- rispose prontamente.
Ogni volta trovava il modo di intenerirmi e ogni volta sorridevo come un idiota.
-Non fare troppo la tenera, devi ancora farti perdonare con un pranzo coi fiocchi.-
-Si, signore.- rispose facendo il saluto militare e facendomi ridere.
Quella ragazza era proprio pazza.
Arrivati a casa, Bonnie mi spedii sul divano a guardare la televisione, mentre lei si dedicava alla preparazione del pranzo.
Mi proibii esplicitamente di entrare in cucina e, per esserne sicura, si chiuse dentro a chiave.
Passarono tre quarti d’ora quando sentii qualcuno abbracciarmi da dietro il divano.
-Vieni a mangiare Jawi?- mi chiese dolcemente dandomi un bacio sulla guancia, prima di tornare in cucina.
La seguii. Da un po’ di tempo il nostro rapporto si era intensificato e credo che Bonnie poteva essere considerata la mia migliore amica. Le volevo davvero molto bene e lei ne voleva a me, credo.
Arrivato in cucina strabuzzai gli occhi.
-Hai fatto tutto questo da sola?-



 
 
 

Ciao belle.
Questo capitolo non mi piace più di molto e sono anche in ritardo.
Scusatemi tanto. Il problema è che sono indietro con i compiti e mi sto dedicando molto a quelli.
Grazie per le recensioni precedenti e grazie a Ginny14 di aver messo la mia storia tra le seguite.
Spero che le lettrici nascoste si facciano avanti e mi dicano quello che pensano della storia.
Vi consiglio di leggere questa storia, è stupenda
 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1927868
Ora vi saluto.
Ciaociaociao c:
Vi voglio bene c:
kia xoxo

 
  
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