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Autore: Rory_chan    06/02/2008    10 recensioni
Se ripensava che adesso i lavori domestici toccavano a lui, si rodeva dalla rabbia e dalla frustrazione. Pensava all’espressione che avrebbe avuto Itachi in caso l’avesse visto a spolverare casa, o suo padre quando si sarebbe accorto che il secondogenito passava le sue giornate a lavare per terra. Probabilmente, sarebbe divenuto lo zimbello del clan. In uno sprazzo di follia – dettato sicuramente dalla stanchezza e dalla troppa polvere pulita – si ritrovò a ringraziare Itachi.
{SasuSaku}
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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In villa Uchiha regnava il silenzio

Pericolo a villa Uchiha, prima parte:

 Ciabatte volanti e strani presentimenti

 

 

 

 

 

In villa Uchiha regnava il silenzio.

Le fronde degli alberi venivano mosse lievemente al ritmo del vento, libere di ondeggiare tranquillamente in balia della brezza leggera. La luna illuminava con i suoi pallidi raggi il tetto della casa, rendendola più spettrale di quanto già risultasse.

L’atmosfera era rilassata e rassicurante.

In villa Uchiha, regnava il silenzio.

 

«Sasukeeeeeeeeee! Sasukeeee!» ed ecco il richiamo della foresta.

Sasuke Uchiha, che stava tranquillamente mettendo a posto la cucina – si, proprio lui – inavvertitamente, spaventato da quell’urlo, sbatté la testa contro l’anta del mobiletto della cucina lasciata aperta. Imprecando mentalmente e sibilando parole poco gentili a chiunque abitasse in cielo e a chi gli volesse male – Naruto Uzumaki in quel momento starnutì – alzò lo sguardo verso il corridoio di casa sua. Incontrò la porta chiusa e sospirò, desolato, richiudendo con un borbottio stanco l’anta e lanciando lo straccio con il quale stava pulendo sul tavolo.

 

Se ripensava che adesso i lavori domestici toccavano a lui, si rodeva dalla rabbia e dalla frustrazione. Pensava all’espressione che avrebbe avuto Itachi in caso l’avesse visto a spolverare casa, o suo padre quando si sarebbe accorto che il secondogenito passava le sue giornate a lavare per terra. Probabilmente, sarebbe divenuto lo zimbello del clan.

In uno sprazzo di follia – dettato sicuramente dalla stanchezza e dalla troppa polvere pulita – si ritrovò a ringraziare Itachi.

 

Scosse la testa e posò la mano dalla pelle nivea sullo shoji (porta scorrevole giapponese), facendola scorrere di lato e dunque, aprendola. Osservò il corridoio buio, incamminandosi verso la stanza dalla quale provenivano gli urli di poco prima.

«Sasuke, muovi quel culo e vieni, dannazione!» il moro sbuffò, passandosi la mano sul viso stravolto e arrivando davanti alla porta che aprì diligentemente in silenzio.

Passò lo sguardo d’ebano in tutti gli angoli bui della stanza, fino a soffermarsi sul letto dove una figura ricurva sostava scompostamente.

«Sakura…di che cosa hai bisogno, ora?» domandò cercando di mantenere il tono vocale fermo e cordiale mentre avanzava con passo incerto, avvicinandosi al letto.

La ragazza puntò i suoi occhi smeraldo sul giovane uomo che le stava accanto. Anche al buio era visibile l’aria sciupata che lo caratterizzava in quei pochi mesi, la bellezza che un tempo lo rendeva unico vagamente sfiorita e l’espressione stanca.

Stringendo le labbra e tentando di attenuare il senso di colpa, sorrise.

«mi porteresti un po’ di ramen, del Chawan mushi (*), un po’ di Oyako donburi (**) del riso semplice, della frutta, degli onigiri (***) e un bicchiere d’acqua?» elencò tranquillamente, battendo innocentemente ciglio. Sasuke attese qualche secondo, fissando intensamente il vuoto.

«hai…intenzione di mangiare tutta quella roba?» chiese sentendo lo stomaco contrarsi al solo pensiero. Vedendo gli occhi della ragazza ridursi in fessure, portò avanti le mani, quasi spaventato.

«certo, certo…ma a quest’ora non ci sono chioschi aperti a parte l’Ichiraku, non vorresti del solo ramen?» tentò di convincerla con fare affabile, deglutendo a vuoto.

«tesoro…» cominciò Sakura con tonalità bassa e affettuosa. «ti ho detto quello che voglio e tu sei un ottimo cuoco! – esclamò entusiasta – su, fammi felice Sas’ke-kun!» sorrise nascondendo una vena omicida che l’Uchiha captò perfettamente.

«intendi che…le devo cucinare io?!» ringraziò il buio sperando che l’Haruno non notasse il senso di nausea che si era impossessata del suo viso.

«ovvio! Su, Sas’ke, dopo puoi venire a dormire!» aggiunse, come se quel minimo particolare potesse tirare su l’umore del giovane divenuto ormai suo marito.

«sé…che seccatura» si lasciò sfuggire, dando le spalle alla ragazza per dirigersi nuovamente in cucina.

 

Fosse stato il ninja di una volta, con la voglia di combattere e di dare il meglio di se stesso, probabilmente si sarebbe accorto della ciabatta che stava volando in sua direzione.

Fatto sta che, stanco della sua routine che andava avanti da oltre tre mesi e dagli allenamenti mancati per sottostare agli ordini della moglie, la ciabatta lo colpì in piena nuca.

«CHE COSA HAI DETTO?! IO UNA SECCATURA?! RAZZA DI DISGRAZIATO SE POTESSI ALZARMI E PICCHIARTI DI SANTA RAGIONE LO FAREI! INGRATO!» strillò Sakura, facendo invidia agli ultrasuoni. Sasuke si passò una mano dietro la testa in un tentativo di alleviare il dolore massaggiando il punto dolente. Rotò gli occhi verso l’alto, tentando di mantenere la calma.

«avanti Sakura, stavo scherzando! Non sei assolutamente una seccatura, non stavo parlando di te» mormorò cercando di rimediare al danno appena fatto.

 

Sakura era come un bomba ad orologeria.

Si manteneva in quel suo poco stabile equilibrio che la razionalità (e l’umanità nei confronti del marito) le auto imponeva per poter far sopravvivere chiunque in sua compagnia. Essendo già una ragazza dall’indole facilmente irritabile ed isterica, era facile guadagnarsi qualcosa di doloroso da parte sua.

[tanto per intenderci Naruto non era riuscito a schivare una ciotola di ramen fumante che lo aveva colpito in volto, Ino colpevole di aver buttato giù una battuta sulla fronte di Sakura era stata ripetutamente “picchiata” a colpi di mazzo di fiori che la sciagurata le aveva regalato e Neji che si era azzardato a dire una sua perla di saggezza sul destino aveva subito una doccia fredda grazie ad un bicchiere d’acqua a portata di mano].

Ora che Sasuke Uchiha aveva avuto la brillante idea di ingravidarla, stava passando le pene dell’inferno. Sakura era suscettibile, permalosa, isterica e irascibile più del solito. A tutto questo si aggiungeva la sua voglia pazza di mangiare cose che non c’entravano nulla l’una con l’altra ad ore esorbitanti.  

 

«CERTO, NON ERA RIFERITO A ME, VERO?! NON CREDEVO PARLASSI DA SOLO!» urlò la giovane gestante alzando un pugno in direzione del marito che, colto da tale impeto, si ritrovò ad indietreggiare.

«avanti, cerca di ragionare! Sono stanco e vorrei starmene un po’ a riposo per riprendere anche gli allenamenti…tra l’altro manca ancora un po’ prima che nostro figlio nasca…» l’Uchiha riprese la sua dignità senza accorgersi di aver toccato un nervo scoperto.

«nostro figlio?! Sarà femmina!»

«è maschio, Sakura»

«femmina! Una donna certe cose le sente!» inveì Sakura, tentando di alzarsi dal letto con scarsi risultati, ingombrata dal ventre rigonfio ormai all’ottavo mese.

«ma dai! Cosa vuoi sentire?!» chiese scocciato Sasuke, seriamente perplesso mentre con convinzione si riavvicinava alla moglie vagamente preoccupato dallo sforzo che stava facendo, ignorandone il fine.

«è l’istinto materno, razza d’ingrato!» esclamò fiera l’Haruno, sbuffando rassegnata e stendendosi alla meglio fra le lenzuola accaldate. Il giovane si avvicinò scotendo la testa a metà fra il divertito e il titubante, sistemando alla meglio le lenzuola. Dopodiché si concesse di inarcare le sopracciglia.

«istinto? Ma tu non hai manco l’istinto di un bisonte»

Bingo.

Con uno scatto, Sakura avvicinò la mano aperta al viso del moro, stampandogli le cinque dita sulla guancia pallida. Sasuke rimase fermo, accusando il colpo senza dire una parola, abituato a ben altri colpi. La ragazza arricciò le labbra in un broncio infantile.

«che cosa hai detto, tesoro?!» domandò risoluta, portando lo sguardo sulla figura del marito e la mano che poco prima sostava sulla guancia del giovane al ventre rigonfio.

«…ho detto che ti amo» sbuffò contrito Sasuke, alzando gli occhi al soffitto.

«voglio gli onigiri!» si lagnò imbronciandosi maggiormente. «…li sta richiedendo anche lei

«per oggi salti. Stai ingrassando»

Tombola.

Il cuscino che era stato preso con forza di fianco a quello sul quale poggiava la testa, cadde con un tonfo a terra, facendo insospettire l’Uchiha pronto a parare il secondo colpo. 

«anche se fai così non cucinerò nulla. Sono io che comando, qui!» s’impose Sasuke, tentando di riacquisire rispetto da parte della giovane che, dal canto suo, rimaneva ferma a fissarlo, ed il volto contratto in un’espressione dolorante.

«Sasuke…» sibilò mordendosi il labbro, afferrando la manica dello Yukata del marito e attirandolo a sé. Lui, ignorando l’istinto che gli consigliava la fuga, batté ciglio guardando Sakura soprappensiero.

«cos’hai, ora?» sbottò rassegnato ad un’altra notte in bianco. Il pallore della moglie però, lo fece preoccupare discretamente.

«Sas’ke io credo…che sia arrivato il momento! Sta per nascere!»

Crisi.

 

 

 

Note:

 

* Chawan mushi: Si tratta di una crema a base di uova e brodo dashi (brodo leggero di pesce), guarnita con verdure, foglie di spinaci o funghi, pollo, gamberi o altro.

** Oyako donburi : Si prepara cocendo, in brodo dashi, del Pollo con salsa di soia e mirin o sakè. Quando la cottura è ultimata si aggiungono uova sbattute e quando anch'esse sono a cottura si versa il tutto in una grossa ciotola con riso già cotto, Caldo.

*** Onigiri: Involtini a base di riso e alghe crude, solitamente di forma triangolare. Possono essere di solo riso oppure ripieni di pesce o carne.

 

 

…………………………L’autrice parla.

 

Allora; da cosa è nata questa fanfic?!

Se lo staranno chiedendo tutti e me lo sto chiedendo anche io. Probabilmente è nata grazie alla vista di una fanfic e alla voglia matta di SasuSaku. Chattavo tranquillamente con la mia Nee-chan *-* (o Fire91 u.u) su msn (che adesso non mi fa manco aggiungere contatti, fa quello che vuole lui ç_ç maledetto è.é) quando abbiamo deciso di fare una one-shot e un sequel su degli ipotetici figli di Sasuke e Sakura.

Notate come abbiamo maltrattato Sasuke. *Mbwauhauhauha!* 

 

Aspettatevi di tutto ora, da noi due: continueremo la nostra scalata all’insegna del SasuSaku X°D.

[SasuSaku Power, ahr! – non rubateci il motto è.é]]

 

Un grazie a chiunque abbia letto e anche un abbraccio virtuale a chi lascerà un commento *-*

 

Bacio, Rory.

 

 

 

 

 

  
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