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Autore: Leti_Bo    29/07/2013    13 recensioni
Dal capitolo 12.
'Da quindici minuti stavo stringendo la sua mano.
Da quindici minuti le lacrime scivolavano dai miei occhi, e giù sul mio collo, o sulle nostre mani intrecciate.. sulla mia.. sulla sua..
Da quindici minuti la stavo pregando di svegliarsi.
Ma sopratutto, da quindici minuti le stavo dichiarando il mio immenso amore, per lei.. sussurrandole cose dolci, con la speranza che potesse
anche solo sentirmi, riconoscere la mia voce.
Accadde ciò che non mi sarei mai aspettato.
La sua mano si mosse, stringendosi attorno alla mia.'
Genere: Erotico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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   They call him 'dangerous, I call him 'love'.


Chapter 1.
-Doubts.


*Flash Back*
“Ciao, io sono Harry. E tu come ti chiami?” un bambino non tanto alto si era avvicinato a me porgendomi la sua piccola manina, e parlando si era presentato, tutto allegro e sorridente.
All’inizio ero rimasta, diciamo titubante sul fatto di presentarmi a mia volta. Ma infondo.. ero all’asilo cosa avevo da perdere? Non potevo di certo passare i miei anni all’asilo, e in futuro  in un angolo senza fare amicizia con nessuno per la paura che quella persona avesse potuto fare a me ciò che mio padre faceva a mia madre.
Mi persi a scrutarlo. A quel tempo aveva capelli lisci, tagliati a caschetto e biondi. I suoi occhi erano azzurri, azzurri come il cielo.. e quindi azzurri come i miei.
Quando mi resi conto che ancora non mi ero presentata, lui era sempre li, e non se ne era andato, stava ancora fermo in piedi davanti a me, con la sua mano tesa, e il sorriso sulle labbra. Ai lati della bocca si erano formate due fossette, molto carine, avrei tanto voluto affondarci le dita.. ma c’e ne sarebbe stato di tempo per quello.
“Io sono Annabell” tesi la mia mano verso di lui, e si unirono in una stretta forte.
Le nostre mani unite restarono a mezz’aria per qualche secondo, ed io mi persi in quei due pozzi azzurri, sembrava che anche a lui fosse successo lo stesso.
Era un bambino così grazioso, innocente, dolce.. era il bambino dei sogni, quello che ogni piccola principessa sogna di avere nel suo castello.. quello che ogni principessa sogna di baciare con un’innocente bacio.
Decise di staccare la sua mano dalla mia, ma non se ne andò, si mise a sedere proprio accanto a me, appoggiato alla quercia che faceva ombra su tutto il cortile dell’asilo.
“Quanti anni hai? Quanti me?” chiese. Sembrava impacciato, ma era tanto dolce.
“Ho tre anni, te?”
“Anche io”
Le nostre voci erano dolci, erano le voci di due piccoli bambini di tre anni, le voci di due angeli.. le voci della dolcezza.
“E i tuoi genitori come si chiamano?”
Genitori.. cosa avrei dovuto rispondere adesso?
“Mio papà non lo vedo da un anno.. ma si chiama Robby, mentre mia mamma si chiama Angela, è italiana” dissi, sorridendo sull’ultima parte della frase, fiera di mia mamma.
“Mio padre si chiama Desmond.. mia mamma Anne.. ed ho anche una sorella che si chiama Gemma” disse sorridendo. La sua si che era una vita felice..
“Io non ho sorelle.. e nemmeno amici” dissi, forse un po’ tristemente, che pure un piccolo bambino di tre anni se ne accorse.
“E invece si. Io sono tuo amico, il tuo migliore amico” pronunciò quelle parole con tanta facilità che istintivamente sorrisi.
“Harry ma amici per sempre?” chiesi per essere sicura di ciò che mi aveva detto.
“Si. Migliori amici.. per sempre Annabel”

 
…………………….
Quelle dolci immagini tornano nella mia mente offuscate. Mi ero appena ricordata della prima volta che avevo incontrato Harry.. all’asilo quando avevamo tre anni, ed eravamo solo due bambini, dolci e indifesi..
In quindici anni erano cambiate molte cose. Lui adesso è cresciuto ed io anche. I suoi capelli sono diventati castani e ricci, a me sono cresciuti molto, ma ancora sono biondi e lisci. I nostri occhi sono cambiati, i suoi hanno preso molte sfumature verdi, mentre i miei si sono schiariti molto di più. Siamo entrambi cresciuti molto in altezza, anche se lui è comunque più alto di me di qualche centimetro.
Con gli anni i suoi genitori si sono separati, quando ciò accadde aveva solo sette anni, ma io c’ero, ero accanto a lui quando aveva pianto, quando voleva scappare di casa, e quando con la rabbia di un bambino di sette anni diceva di voler picchiare suo padre, ma grazie a me.. grazie alla sua migliore amica era riuscito a superare anche questo.
Con gli anni lui ha scoperto il significato delle mie parole all’asilo.. ‘Io non ho sorelle e nemmeno amici’. Quella piccola ma significante frase era riferita a mio padre. Per colpa sua ero, e sono tutt’ora diffidente nelle altre persone, ho paura che le persone possano picchiarmi ed usarmi come lui faceva con mia madre, e a volte con me. Ma per fortuna avevo solo tre anni.. e adesso quei ricordi sono molto confusi nella mia mente.
Siamo rimasti migliori amici, ma crescendo si sa, di qualcuno bisogna pur innamorarci, e infatti.. a volte è vero, l’amicizia tra maschio e femmina è difficile che esista, perché uno dei due prima o poi proverà attrazione per l’altro.
E’ successo. Non so se lui provi qualcosa per me, ma io si.. lo amo incondizionatamente, e farei ogni cosa per lui.. anche su negli ultimi tempi lui sembra essere più freddo e distaccato.
Ogni giorno eravamo insieme, ma da quando aveva compiuto diciotto anni, era cambiato, rifiuta spesso i miei inviti, gli inviti che si fanno i migliori amici, ha preso ad ignorarmi diciamo, e ci vediamo solo a scuola..
Questa cosa non fa male, di più. E’ brutto essere ignorati da quello che è il tuo punto di riferimento, è brutto e fa male essere ignorati da una delle persone più importanti della tua vita, fa male e non c’e cura.
Anche ora sono distesa sul mio letto a pensare a quanto accaduto la mattina a scuola.
 
La mattina quando ero arrivata a scuola ero andata felice e contenta all’armadietto del mio ‘migliore amico’ se ancora si può chiamare così visto il suo palese ignorarmi.
“Ei Harry” lo avevo salutato, avvicinandomi anche per dargli un bacio sulla guancia, come sempre.
“Ciao” sussurrò appena, e quando mi avvicinai si scansò, andando via, senza nemmeno darmi una spiegazione su quel suo strano comportamento.
Non lo avevo ricercato, anzi avevo cercato di ignorarlo anche io, per tutta la mattina.
Il ritorno a casa era stato noioso senza di lui, e quando io stavo aprendo la porta per entrare lui stava arrivando nella casa accanto alla mia, con la sua macchina.

 
Siamo vicini di casa, non ci metterei molto ad uscire ed andare da lui per chiedere spiegazioni, ma ho un orgoglio, non ho fatto niente, sarebbe lui che dovrebbe venire da me a chiedere scusa e dare spiegazioni.
Non ho intenzione di cedere, anche se so che non durerò per molto, è il mio migliore amico, e il pensiero che lui possa avercela con me per un qualunque motivo mi fa star male, mi riduce in brandelli, mi fa morire dentro.
Prendo il telefono per telefonare alla mia amica Jessica. L’unica vera amica che mi sono fatta in quasi diciotto anni di vita.
Risponde dopo tre squilli, ed ovviamente spero di non averla disturbata.
“Jessi ti ho per caso disturbato?” chiedo non appena sento la sua voce squillante e allegra dall’altro lato del telefono.
“Nono tranquilla Bell.. dimmi che succede?”
“Ti avevo accennato che è qualche giorno che Harry è strano, vero?”
Mormora un debole si, aspettando il mio racconto.
“Stamani sono andata al suo armadietto, come ogni mattina, l’ho saluto sorridente, e lui appena mi ha detto ‘ciao’ e quando ho fatto per dargli un bacio sulla guancia se ne è andato”
Sono disperata, finalmente posso raccontare con il mio vero tono di voce, ovvero quello preoccupato, quello che è rotto dalle lacrime che scendono lente sulle mie guance.
“Bell, ma non avrà mica scoperto che sei innamorata di lui?” chiede con un filo di voce. Sembra quasi che non voglia farsi sentire da nessuno.
“Jessi non penso, ma chi mai potrebbe averglielo detto?”
“Non ne ho idea, ma secondo me dovresti parlarci”
Forse ha ragione, l’unica soluzione è parlare. Sono sicura che lui non verrà a chiedermi scusa per il suo comportamento, e chiedere spiegazioni toccherà a me, quindi meglio farlo subito, che aspettare.
“Hai ragione. Vado da lui. Ci vediamo domani.”
“Ciao Bell”
Riattacchiamo. Mi tiro a sedere sul letto e mi avvicino lentamente alla finestra. La mia finestra si trova di fronte alla sua.
Cerco, ovviamente di non far vedere che lo sto osservando.
E’ poggiato alla finestra, a dorso nudo, e sta guardando in basso.
Il suo fisico è perfetto, scolpito, muscoloso, un uomo.. ed è decorato da parecchi tatuaggi che lo rendono ancora più bello.
Istintivamente guardo il mio tatuaggio sulla mia mano sinistra. Una piccola chiave. La nostra ennesima promessa.
 
 
*flash back*
“Allora sei pronta?” mi chiese per l’ennesima volta quel pomeriggio Harry.
Annuii ormai stanca di rispondere sempre alla stessa domanda.
Eravamo arrivati da dieci minuti allo studio di uno dei migliori tatuatori di Boston. Eravamo li per segnare il nostro ennesimo giuramento di migliori amici per sempre.
“Styles andiamo” una voce maschile ci distrasse dai nostri discorsi.
Entrammo, avevamo le idee chiare su cosa fare. Una chiave e un lucchetto.
Io la chiave, per aprire il lucchetto dell’amicizia.
Non fece molto male, se non i primi minuti, ma con Harry che mi teneva la mano era tutto migliore..

 
E’ solo uno dei nostri tanti ricordi, e non posso permettere che si distrugga qualcosa di così forte come il nostro legame.
Devo fare qualcosa, scoprire perché mi ignora e non è più lo stesso, e l’unica soluzione è andare da lui, per parlare.
Mi sposto la fissarlo alla finestra, e vado verso l’armadio. Non posso uscire con quella vecchia tuta che metto per stare in casa.
E’ abbastanza caldo, quindi metto dei pantaloni di jeans e una maglia lunga dietro, e corta davanti, che fa intravedere il mio piercing sull’ombellico, la maglia è bianca con un cuore al centro disegnato pieno di palliets.
Metto le converse ed esco di casa, decisa più che mai a chiarire questa situazione con quello che ancora senza ombra di dubbi è il mio migliore amico, se non fino a che non sarà lui stesso a dirmi basta.
Suono al campanello, e viene ad aprirmi sua madre. Lei non deve sapere niente delle tensioni tra me e Harry, perché come sempre mi accoglie sorridente, e con un abbraccio.
“Vai pure, Harry è di sopra”
Annuisco e salgo le scale fino ad arrivare davanti la stanza di Harry.
Busso dopo qualche secondo, perché prima sono titubante se farlo o no, potrebbe trattarmi male, ma poi mi faccio coraggio.
“Avanti” sento mormorare da dentro, e allora spingo lentamente la maniglia in basso, entro e mi richiudo la porta alle spalle, rimanendo ferma con la schiena contro la porta.
Si gira dopo qualche secondo, e non appena mi vede sbarra gli occhi, è sorpreso di vedermi qui, e dopo qualche secondo sembra quasi infastidito.
“Che ci fai qui?” chiede staccandosi dalla finestra, venendo verso di me.
“Credo che dovremmo parlare” dico mettendo le mani sui fianchi, guardandolo seriamente.
Non sto scherzando, dobbiamo parlare seriamente.



Spazio dello scrittore:
Eccomi di nuovo qui con una nuova storia!!
Stavo pubblicando circa due settimane fa una storia, ma per motivi che non sto a spiegare ma
qualcuno conosce, ho dovuto toglierla, e non mi va di ricordare visto che a quella storia ci tenevo davvero tanto.
Allora, voglio parlarvi di questa storia un secondo.
Se il titolo sta in piedi è grazie ad una mia cara amica di nome Camelia, che mi ha aiutato col nome della storia,
il nome della protagonista, e anche a scegliere il verbo in cui scriverla.
Poooi, adesso magarai avete trovato il primo capitolo un po' noioso, però nei prossimi capitoli la cosa si ravviverà molto
e spero anche che potranno piacervi i prossimi, ma sopratutto che vi possa essere piaciuto questo.
Sto puntando tanto su questa storia perché ci tengo, e vorrei precisare che se magari vedrete un aspetto simile ad un qualcosa
che avete letto è perché mi è venuta in mente questa storia mentre leggevo 'Eclipse'. 
*non ci saranno vampiri ovviamente*
Adesso mi dileguo, oggi comincio a scrivere il capitolo due, spero di ricevere un po' di recensione, così magari sento lo stimolo
di continuare presto.
Se volete chiedermi qualcosa sulla storia mi trovate su twitter, qui: 
https://twitter.com/Leti_Bo
Bene... a presto. Baci.
Leti.xx

   
 
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