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Autore: xilaj    29/07/2013    4 recensioni
This is me, I'm exactly where I'm supposed to be, now.
"Questa sono io e sono esattamente dove dovrei essere."
La mia fantasia crea, le mie mani scrivono.
Una ragazza. Dei ragazzi. Ossia: amicizia, amore, odio.. emozioni, sentimenti.
Qui leggerete la loro storia.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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« When a man is tired of London, he is tired of life, for there is in London all that life can afford. »

 

 

 

Bagagli pronti, biglietti in mano e la voglia di partire che era ormai incontenibile.

Sarei arrivata a Londra in poche ore, insieme a Nicholas.

Per varie ragioni, ero tesa, ma comunque entusiasta di andare a Londra per la prima volta.

Tutti ne parlano bene ed è considerata una tra le città più belle del mondo, e io non vedevo l'ora di poterlo affermare personalmente.

Dopo la festa a sorpresa che avevano organizzato per il mio compleanno, dormimmo sulla spiaggia. Al nostro risveglio, andammo direttamente tutti all'aeroporto.

 

 

« Vi conviene entrare, il vostro imbarco è tra dieci minuti. » ci disse Kevin, mentre io e Nicholas preparavamo gli ultimi documenti.

« Non vedi l'ora di liberarti di noi, eh Kev? » gli dissi.

« Sai bene che non è così.. mi mancherai Ivy, torna presto, anzi, prestissimo a trovarci! E vedi di non combinare casini anche a Londra. »

« Lo prometto, anche se non sono sicura di poter mantenere la promessa. Mi conosci. »

« Purtroppo so bene che ne combini di tutti i colori.. Beh, per qualsiasi cosa chiamami. Se c'è un'emergenza, prenderò il primo aereo per Londra e correrò da voi. Siate maturi, voi due con il cervello da undicenni. »

« Senti chi parla! Stupido, salutami dai.. » lo abbracciai « mi mancherai un sacco anche tu. »

« Ve la riporterò sana e salva, non vi preoccupate. » disse Nick.

« Mi fido di te fratellino.. ma non mi fido di lei. » disse Kevin.

« Hey! » gli dissi, colpendolo sul braccio. « tu invece trattami bene Dani. E' anche troppo santa per te. »

« Lo farò rigare dritto Ivy, non ti preoccupare. » mi disse lei, per poi abbracciarmi.

 

Joe stava un po' in disparte, e io mi avvicinai a lui mentre Nicholas salutava Danielle e Kevin.

 

« Allora, ci si vede tra.. un po'. Ancora non so bene quando e se torneremo qua. » gli dissi.

« Divertitevi, rilassatevi e prendetevi tutto il tempo che volete. Nessuno vi rincorre e Londra è una città piena di cose da vedere. Goditela per bene. » mi disse Joe.

« Promesso. Mi mancherai Joe » lo abbracciai « fatti sentire ogni tanto. »

Lui mi diede un bacio sulla guancia e mi strinse a sé. « Buon viaggio, Ivy. »

« Fai salutare anche a me il mio fratellone rompiscatole. » mi disse Nicholas.

« Certamente, ma non sbaciucchiatevi troppo in pubblico. » gli dissi.

« Simpaticona! » Nick si avvicinò a Joe e gli diede una pacca sulla spalla. « vi manderò una cartolina. »

Gli ultimi saluti, e io e Nicholas andammo al gate dove ci aspettava il nostro aereo.

 

« Che vi siete detti con Joe? » mi chiese Nicholas.

« Niente di particolare.. ci siamo salutati normalmente, e mi ha detto di godermi Londra. »

« Tutto qui? .. non so bene cosa sia successo ieri sera, ma lui non si è allontanato da te neanche per un momento.. ho tratto le mie conclusioni subito dopo che vi ho visti uscire dalla villa mano per la mano, ma ora sta a te confermarle o raccontarmi ciò che è realmente successo. »

« Beh.. io e Joe abbiamo parlato di Londra, e di altre cose.. Mi ha detto che tu gli avevi già anticipato tutto, e che lo hai avvisato e chiamato tu per la festa.. di questo ti ringrazio, davvero. Sei il migliore e non ne sbagli una. »

« Figurati, so che tieni a lui. Non poteva mancare il tuo migliore amico.. dopo di me ovviamente. » disse ironico.

« Su questo hai ragione.. ma oltre a parlare, beh, è successa un'altra cosa.. » Nicholas mi guardava con uno sguardo interrogativo « Nick, ci siamo baciati. »

« Ancora? Cioè, intendi come l'altra volta? » la cosa lo sorprese un po', ma neanche troppo.

« Non esattamente. Questa volta.. sono stata io a baciare lui. »

« Oh.. oh. Quindi, hai preso la tua decisione? »

« Decisione.. le decisioni sono definitive e io non ne ho idea. Penso che tra me e Simone stia finendo tutto.. lui ultimamente è cambiato, io sono cambiata.. poi, con tutto quel che è successo. Insomma, hai capito. Però.. non ho ancora le idee ben chiare su Joe e su come voglio che sia il nostro rapporto. Ormai è ovvio che tra me e lui c'è qualcosa, però devo capire quel qualcosa.. e, se non ricordo male, io e te stiamo andando a Londra proprio per questo, no? »

« Hai ragionissima. »

« .. Come al solito. » ci scherzai su. « tu, piuttosto.. non pensare che ieri non abbia notato anche te. Ho visto che stavi parlando con Ariel, e che ci hai parlato per tutta la sera. »

« Non farti strane idee, lei rimane pur sempre una mia amica. » mi rispose lui, pensieroso.

« Non penso che lei ti veda solo come un amico, da come ti guardava ieri sera. » gli dissi. Lo vidi arrossire.

« Beh, che tu abbia visto bene o no, tra noi due è già finita male una volta. Non avrebbe senso riprovarci. »

« A te per caso.. piace ancora? »

« … Beh, no. O perlomeno non ci avevo mai pensato prima. Ma penso di no.. non sento più quel che provavo per lei tempo fa. Anche se, fino ad ora, la relazione con Ariel rimane l'unica vera relazione seria della mia vita. »

« Capisco.. Beh, se in futuro ci ripenserai, io sarò felice di aiutarti. »

« Ma sentila, vuole fare cupido. »

« Tu con me, in un certo senso, l'hai fatto. »

 

Ci fu un sorriso reciproco tra noi due, e subito dopo sentimmo una voce femminile che annunciava l'inizio del nostro imbarco.

In una mezz'oretta, l'aereo era pronto per partire.

Io e Nicholas, seduti vicini, chiacchierammo a lungo, ma ci addormentammo dopo un po', stanchissimi per la notte precedente.

Cercando di trovare una posizione comoda, io finii con l'addormentarmi appoggiata alla sua spalla, quasi rannicchiata su di lui. Questo, al nostro risveglio, ci costò una chiacchierata di due ore con il signore anziano seduto affianco a noi su quanto fosse importante il vincolo del matrimonio e la fedeltà al proprio compagno, pensandoci una coppia.

Il signore si chiamava Arthur, aveva 74 anni e stava andando a trovare la figlia e i nipoti a Londra.

Scherzando e stufi di sentire tutte quelle prediche, io e Nicholas raccontammo qualche bugia a quel signore e alla fine la nostra storia divenne più o meno questa: Io mi chiamavo Billie e Nick era David; io avevo 23 anni e Nicholas 26. Io ero già madre di tre bambini e una bambina e David era il padre di solo due di loro. Io ero già stata sposata con un uomo e fidanzata con altri due, ed ero di nuovo incinta. Io e David ci sposammo a Las Vegas una notte in cui eravamo entrambi ubriachi e già fidanzati con i nostri rispettivi compagni di allora, e in quel momento stavamo andando a Londra per festeggiare la nostra terza luna di miele.

Il signore restò sconvolto e non si girò verso di noi per tutto il resto del viaggio.

Io e Nicholas, insieme, eravamo i peggiori idioti del pianeta.

All'arrivo continuammo a ridere per la storia del signor Arthur e ancora di più quando lui ci passo affianco e si allontanò a passo veloce da noi, come spaventato.

Quella fu una delle storie più divertenti della mia vita.

 

Arrivammo a Londra sfiniti e proprio all'inizio di una pioggia che sembrava un vero e proprio diluvio.

Il nostro hotel era abbastanza distante dall'aeroporto e decidemmo di prendere un taxi, uno di quei magnifici taxi tipici di Londra.

Sembrava tutto perfetto, compresa la città, ma in realtà, quella non fu proprio la nostra serata fortunata.

Il taxi ci lasciò nella via giusta, ma il problema fu che la via era una delle più lunghe di Londra, e, per nostra sfortuna, dopo aver chiesto ad un passante, scoprimmo che il nostro hotel era alla fine opposta della strada.

Sfiniti e fradici, ci facemmo una corsa lunghissima per arrivare all'hotel, rischiando una broncopolmonite sotto la pioggia.

Arrivammo all'hotel distrutti, e quando il tipo della reception ci vide fradici e sfiniti ci sorrise.

 

« La signorina Iveyn e il signor Nicholas, giusto? »

« Siamo noi.. ci scusi per il lago che stiamo creando, ma c'è stato un malinteso con il tassista e.. »

« Non si preoccupi, non siete i primi. Se mi lascia un documento vi lascio andare subito in camera per sistemarvi. » Nick gli diede il documento e lui andò a prendere la chiave della stanza « ecco a voi, quarto piano, camera 617. »

« Grazie mille, arrivederci. »

« Arrivederci. »

 

Hotel 4 stelle superior, quarto piano, camera 617. Ecco il nostro alloggio.

Appena entrammo in camera, abbandonai i bagagli e corsi al bagno, dopo che la stavo trattenendo da almeno un'ora.

 

Sentii Nicholas che mi chiamava.

« Iveyn, c'è un problema.. »

« Dimmi. » gli dissi, appena uscita.

Lui era di fronte a me e mi indicava il letto.

« Cosa? »

« Il letto.. »

« Non cap.. ah.. ops. »

« Eppure ero sicuro di aver specificato due letti, non un matrimoniale. Vado a parlare con il tipo della reception.. »

Lo fermai « Nicholas, senti, non è la prima volta che dormiamo insieme e io sono veramente distrutta.. che ne dici se ce ne occupiamo domani? »

« Per me non c'è problema, figurati.. pensavo volessi un tuo spazio. »

« In questo momento potrei dormire bene anche nella vasca o sulla moquette, stai tranquillo. »

« Come preferisci.. allora, mi cambio e andiamo a dormire. Inizieremo il giro domani, va bene? »

« Certo! Io mi cambio qua.. quando esci probabilmente starò già sognando, perciò, buonanotte. » gli diedi un bacio sulla guancia e andai a prendere le cose per la notte dalla valigia.

« Buonanotte Ivy. »

 

Cominciai a cercare qualcosa da mettermi, ma entrambi i miei pigiami erano fradici per la corsa sotto la pioggia.

 

« Niklo! » lo chiamai, per chiedergli una delle sue magliette.

Lui uscii dal bagno e appena mi vide si girò « Oh, scusa! » disse girato di spalle « pensavo avessi finito. »

« Ma che fai il vergognoso adesso? Non sono mica nuda, è come se fossi in costume da bagno. »

« Si ma.. ormai sei una ragazza e.. sei cresciuta e.. »

« Non fare l'idiota dai, ti pare che ti devi vergognare con me? Comunque, tutto quel che avevo per dormire è completamente fradicio, mi serve una delle tue magliette. »

« Non uso magliette per dormire.. non ne ho. »

« Dammene una normale.. Visto che il nuovo Nicholas-mi-vergogno-di-tutto non penso voglia che io dorma in reggiseno nello stesso letto. »

« Non è che mi vergogno di tutto, ma sei pur sempre una ragazza mezza nuda davanti a me. »

« Se non mi dai una maglietta subito mi addormento in piedi. »

« Va bene, te ne cerco una.. » disse.

 

Mi sdraiai sul letto aspettando la maglietta che non arrivava.

 

« Ecco, ti do questa che è la più adatta per dormire.. o almeno penso. » si girò verso il letto « ti va be- » si fermò.

In meno di 10 minuti ero crollata nel sonno, senza neanche accorgermene.

Nicholas, indeciso su cosa fare, decise di avvicinarsi e di infilarmi la maglietta da solo.

Come fece non lo so, ma la mattina seguente mi ritrovai con la sua maglietta addosso.

 

Ci svegliammo entrambi quando sentimmo bussare alla porta.

Io mi svegliai con la testa poggiata sulla sua pancia e mi ritrovai la sua mano poggiata sulla mia faccia.

 

« Stai comoda? » mi disse lui.

« Perché tu no? Fammi vedere chi è alla porta. »

 

Mi alzai ed andai ad aprire. Davanti mi ritrovai un ragazzo che non poteva avere più di 25 anni, carino, sorridente, con la divisa dell'albergo e.. il mio portafoglio in mano.

 

« Buongiorno signorina. Spero di non averla disturbata, ma penso che abbia perso questo al suo arrivo in hotel. Lei è la signorina Iveyn, giusto? »

« Giusto! Non so come ringraziarti, davvero! Se avessi perso il portafoglio sarei impazzita.. grazie mille! »

« Si figuri, dovere. Gradirebbe la colazione in camera o preferisce la sala da pranzo? »

« Colazione in camera? Beh.. non mi disp- »

« Iveyn, non ci pensare nemmeno. Altrimenti te la paghi tu. » disse Nicholas dall'altro lato della stanza.

Sbuffai « A quanto pare mi accontenterò della sala da pranzo dell'hotel. Grazie mille ancora » lessi il suo nome sulla targhetta della divisa « Eric. »

« Signor Jonas! Che piacere rivederla! » disse, riconoscendo Nick « Miss Iveyn, si figuri, per qualsiasi cosa chiami la reception e chieda di Eric, sarò felice di aiutarla. Non sapevo che era in compagnia, chiedo scusa per il disturbo a entrambi. Arrivederci, miss Iveyn. » mi disse sorridente, e subito dopo se ne andò.

 

Appena chiusi la porta vidi Nicholas che mi guardava e mi sorrideva con un sorriso strafottente.

 

« Hai fatto colpo su Eric. Quel ragazzo l'ho già visto in passato, lavora qui da un bel po' di tempo. » mi disse.

« Non ho fatto colpo su nessuno, idiota. »

« Ah no, miss Iveyn? »

« In queste condizioni, al mattino, sono davvero irresistibile. Però.. era un bel ometto muscoloso. »

« Già tradisci mio fratello? E comunque prego. »

« Ma dai, sto scherzando. L'ultima cosa a cui voglio pensare adesso sono altri ragazzi.. Ma, prego per cosa? »

« Per averti vestita mentre tu ronfavi con la delicatezza di un trattore. »

« Non ti aspettare che ti dica grazie! Magari, se non avessi avuto la maglietta, Eric mi avrebbe invitata a cena. »

Nicholas rise « Al massimo ti avrebbe messo a lavare i piatti. E comunque » prese un cuscino e me lo buttò in faccia « buongiorno. »

« Buongiorno. » ricambiai la cuscinata. « dove mi porti oggi? »

« Vedremo. Vestiti che andiamo a fare colazione e poi decidiamo. »

 

 

Doccia, vestiti, colazione, pronti.

 

« E Londra sia! »

« Io direi di cominciare con le attrazioni principali. Insomma, Londra centro. Domani magari il Madame Tussauds e poi vedremo. Qui non ci si annoia mai. E stasera ti porto in uno dei migliori ristoranti di Londra, appartenente ad un mio amico che mi fa sempre lo sconto. »

« Tu organizzi sempre troppo. Rilassati un po' e improvvisa. Andiamo in centro e dopo vedremo cosa fare. »

« Improvvisare con te mi fa paura, ma va bene. La vacanza è tua, ai tuoi ordini. »

« Andiamo! » gli presi la mano e andai in una direzione a caso.

Lui si fermò « Il centro è dall'altra p- » lo interruppi. Lo guardai seria, e poi lui sbuffò « ok, andiamo di qua. »

 

Per tutta la mattinata girammo per Londra senza avere idea di dove fossimo, ma ci divertimmo comunque. Anche Nicholas scoprì posti e meraviglie di Londra che ancora non conosceva, e alla fine, dopo pranzo, in qualche strano modo, arrivammo per puro caso in centro, lungo il Tamigi.

Nicholas dimostrò di sapere un'infinita di cose sulla storia di Londra, tanto che mi sembrava di avere una guida turistica davanti.

Per tutto il giorno non facemmo altro che camminare qua e là, fino a essere talmente stanchi da rientrare in hotel per rilassarci e riposarci un po'.

 

Appena entrati in camera, mi buttai sul letto.

 

« La mia stanchezza equivale a quella di ieri moltiplicata per dieci. »

Nicholas si buttò affianco a me « Ti capisco benissimo, Billie. »

« Ancora con questa storia, David? Vai a controllare se i miei quattro figli stanno bene. »

Ridemmo insieme a fatica, morti per la stanchezza.

« Chiamo Daniel per vedere se ha un posto libero per noi stasera. »

« Se fosse per me, io non lascerei questo letto mai più. »

 

Nicholas chiamò il suo amico per prenotare un tavolo al suo famoso ristorante, ma con scarsi risultati.

 

« Cattive notizie, è il suo giorno di riposo. » mi disse, appena chiusa la chiamata.

« Credimi, non mi dispiace così tanto. »

« Sei una pigrona.. Allora, mangiamo in hotel stasera? La cucina qui è ottima e così non dobbiamo camminare per niente ci possiamo riposare per bene. »

« Per me è perfetto. »

« Vado a prenotare, tu lavati ora perché quando torno mi faccio io la doccia. E ti prego, non metterci un'ora. »

« Ci metterò 59 minuti, perché ti voglio bene. »

 

Una bella doccia, dei vestiti comodi e mi ributtai nel letto. Nicholas non era ancora tornato e tornò solo dopo 20 minuti.

 

« Ti eri perso? »

« Stavo parlando al telefono con Ariel. »

« Ariel? .. Noi due non ci nascondiamo niente, questo te lo ricordi vero? »

« Non ti sto nascondendo assolutamente niente Ivy, lo sai. Mi ha chiamato per vedere come stavo, com'era andato il viaggio e come si stava qui. »

« E siete rimasti a parlare per un'ora? »

« Sì, c'è qualcosa di strano? »

« A lei piaci. »

« E' un'amica. »

« A lei piaci, e molto. »

« Beh, può anche essere.. ma a me non piace lei. »

« Lei.. questo vuol dire che ti piace qualcun'altra? »

« Non ho detto questo.. te lo direi. Non sono un tipo che si innamora facilmente, lo sai.. ci vuole del tempo, ci dobbiamo conoscere bene, lei deve essere una persona gentile, che sappia scherzare con me.. un po' come una migliore amica, per questo tra me e Ariel ha funzionato in passato, lei era così. Ma poi.. beh, lo sai già. »

« La tua migliore amica sono io e vedi di non sostituirmi con altre ragazze, perché altrimenti te la faccio vedere io. Ma mi fido di te. Ero solo curiosa su Ariel, e poi.. non stai con qualcuno da un bel po' di tempo, magari ti eri innamorato di nuovo. Ma so che me lo diresti. »

« Certo che te lo direi.. beh, adesso fammi fare la doccia, che poi si va a cena. »

« A dopo.. ti preparo i vestiti. Stasera decido io cosa metterti. »

« Come desideri. »

 

In una mezz'oretta Nicholas era pronto e andammo nella sala da pranzo dell'hotel: un'enorme sala, piena di tavoli di ogni grandezza, persone di ogni tipo e camerieri che correvano da una parte all'altra. Il tutto con una vista meravigliosa su Londra.

Io e Nicholas cominciammo a mangiare, senza badare a spese.

 

« Se è tutto così buono, non mi alzerò mai più da questo tavolo. » dissi a Nicholas, dopo aver mangiato un po' di antipasti e un primo.

« Son contenta che ti piaccia, anche se da Daniel è tutto dieci volte meglio. »

« Non immagino cosa farò da Daniel allora. Spero di non finirgli anche le scorte. »

« Ivy, torno subito. Vado al bagno cinque secondi. »

« Ok, il tuo piatto lo finisco io. »

« Non ti azzardare! » mi disse, e andò in bagno.

 

Mentre aspettavo che tornasse, una persona si avvicinò a me. Era Eric.

 

« Ci rivediamo, Iveyn. »

« Hey, ciao Eric. »

« Mangiato bene? Il tuo amico ti ha abbandonata.. non si lasciano sole le signorine a cena. »

« Tornerà subito, è andato al bagno. E' più cavaliere di quanto sembri. »

« Capisco.. permettimi di dire che stai benissimo stasera. » lui si sedette affianco a me. Stavo benissimo quella sera? Indossavo dei vestiti normalissimi, neanche avessi messo un vestito.

« Oh.. beh, grazie mille. Anche tu con.. la tua.. divisa. » avevo appena fatto un complimento idiota.

« Senti.. ti volevo chiedere.. ma tu e quel ragazzo, il signor Jonas, state.. beh, insieme? »

« Intendi io e Nicholas? No no, lui è il mio migliore amico. »

« E tu e il tuo migliore amico condividete una camera matrimoniale? »

« In realtà è partito tutto da un malinteso con l'hotel, ma non è la prima volta che dormiamo insieme.. quindi, alla fine, non ci cambia molto. »

« Ah, siete quel tipo di 'amici'? .. 'Amici con benefici'? » lo vidi distaccarsi mentre io sprofondavo nella vergogna.

« Ma no! No!! Che vai a pensare!? Oltre al dormire, non succede niente nel letto tra noi due.. Ma poi, tutte queste domande? »

« Hai ragione, scusami. Sono un impiccione.. è che volevo solo.. chiederti se ti andava di andare a bere qualcosa insieme stasera, appena finisco il turno. »

« Dici solo io e te? Eric, vedi.. io- » fui interrotta da lui.

« No no! Non pensare male, può venire anche Nicholas. Anzi, se c'è lui tanto meglio.. sembra simpatico, e vi porterò in uno dei migliori pub di Londra. »

« Scusami se ho pensato male. » due ragazzi erano già troppi, pretendevo il terzo spasimante? Stavo sprofondando nella vergogna « Per me va benissimo, appena torna ne parlo con Nick. »

« Perfetto! Se mi passi il tuo numero, o quello di Nicholas, vi scrivo io dopo. »

« Ti do il mio » gli diedi il mio numero scritto in modo più o meno leggibile su un fazzoletto « ecco a te. »

« Grazie mille.. Se decidete di venire, tra venti minuti fatevi trovare pronti nella hall. A dopo! »

« Certo, buon lavoro e grazie dell'invito Eric. »

Appena Eric si alzò dal tavolo, Nicholas tornò dal bagno.

« Invito? Quale invito? » mi chiese, stupito.

« Eric ci ha invitato ad andare a bere qualcosa con lui, appena finisce il turno. »

« Iveyn.. ma tu.. »

« So a cosa stai pensando e ti sbagli. Eric non ha intenzioni.. amorose nei miei confronti. Fidati, vuole solo fare amicizia, ne sono sicura. »

« Io mi fido, di te. Ma non mi fido di lui. »

« Vedrai che andrà tutto bene. Ora siediti e mangia, perché tra venti minuti dobbiamo essere nella hall. »

« Ai suoi ordini. »

 

Terminammo la cena, prendemmo le ultime cose in camera e scendemmo nella hall come previsto. Eric era già lì che ci aspettava.

 

« Eccovi finalmente! La puntualità non è il vostro forte, eh americani? Andiamo. » disse Eric.

« Gli italiani sono ancora peggio. » disse Nicholas, rivolgendomi uno sguardo ironico.

Gli diedi un pugno non troppo forte sul braccio e ci capimmo con lo sguardo. Tra noi due era una continua presa per il culo reciproca.

 

Eric ci portò verso il centro, e ci fermammo in un pub che sembrava veramente carino.

Ci sedemmo a un tavolo nella parte meno affollata del locale. Nicholas si sedette di fronte a me, e Eric si sedette affianco a me, quasi di fronte a Nick.

Ordinammo tutti e tre della birra, fortemente consigliata da Eric.

 

« Vi piace il posto? » chiese Eric, .

« A me un sacco! Grazie dell'invito, Eric. » gli risposi.

« Non male, non male affatto. » concluse Nicholas.

« Allora, da quel che ho capito sei italiana Iveyn.. »

« Sì esat- » Eric mi interruppe.

« E tu, Nicholas? Americano, suppongo. Lo capisco dall'accento. »

Rimasi zitta, un po' stupita.

« Io ho vissuto, e tuttora vivo in Italia. Ma sono americano a tutti gli effetti. » rispose Nick.

« Capisco, di dove esattamente? »

« Ora vivo a Los Angeles. »

« Oddio! Ho sempre desiderato andarci! Mi ospiterai un giorno, vero? »

La situazione stava prendendo una piega strana..

« C-certo.. Un giorno.. » Nicholas era decisamente in imbarazzo.

« Allora, Eric » decisi di rompere il ghiaccio per alterare, almeno un po' in meglio, la situazione. « Tu invece sei inglese, giusto? »

« » mentre mi rispondeva, continuava a guardare sorridente Nicholas, squadrandolo da capo a piedi « sono nato in un paese vicino Londra. Nicholas, sai che il mio cane si chiamava come te? Nick. Che bel nome, vero? N i c k. » disse scandendo bene il nome. « purtroppo ha perso la vita due anni fa, era vecchio ormai. Non come te, bello forzuto, giovane e muscoloso. »

Per poco non scoppiai a ridere. Sia io che Nicholas avevamo capito cosa stava succedendo. Mi girai verso la finestra per non far notare la mia espressione divertita.

Quando mi rigirai verso Nicholas, lui mi stava fissando con sguardo interrogativo.

Dopo pochi secondi ricevetti un messaggio da Nicholas: 'Ti prego, dimmi che sei tu che mi stai facendo piedino.'

Appena lessi il messaggio, appoggiai entrambe le gambe sulla sedia affianco, in alto e ben visibili.

Nicholas scattò in piedi « I-io devo.. andare a-al.. bagno. » e scappò via verso il bagno degli uomini.

Appena Nicholas andò via, Eric si girò verso di me « E' molto timido vero? .. Non è fidanzato giusto? Certo che no. »

« Sì.. sì, certo. E' molto timido. » non sapevo cosa rispondere perché ad ogni sillaba rischiavo di scoppiargli a ridere in faccia.

Ricevetti un altro messaggio da Nick: 'Aiutami.'

Allora improvvisai « Eric.. senti, tu mi hai chiesto se è fidanzato.. beh, in realtà io e Nicholas.. » non sapevo come continuare, ma dopo qualche secondo dissi la prima cosa che mi venne in mente « stiamo per fidanzarci. »

« Ma.. come? A cena mi hai detto ch- »

« Lo so, lo so.. in teoria, non stiamo insieme. Ma.. » la mia fantasia non era mai arrivata ad uno sforzo simile « ci stiamo conoscendo meglio, ci vogliamo bene, e.. piano piano.. noi due.. stiamo arrivando ad un punto.. serio. » cercai di spiegarglielo gesticolando un sacco. Il peggior discorso di sempre.

« Non ti credo.. non sembrate affatto fidanzati. Sicura che non sia gelosia? »

« No no, che vai a pensare, gelosia? Pft. No.. noi due ci stiamo avvicinando, abbiamo molto in comune. »

« Non ti credo, mi dispiace. Nicholas non mi sembra preso da te. I suoi occhi sono sinceri, io posso capirlo. »

Per nascondere la risata, cominciai a fingere di tossire. Vidi Nicholas tornare dal bagno. Quando si sedette, mi alzai e andai a sedermi affianco a lui.

« Niklo, mi dispiace, ma gli ho dovuto dire la verità.. che noi due stiamo insieme. Non è così? »

Nicholas mi guardo prima sconvolto, poi cercò di assecondarmi dopo che capì cosa stavo cercando di fare « Oh, si, stiamo insieme. Più o meno. Sì, ci amiamo. Sì. » disse balbettante.

« Ma non state insieme definitivamente.. cos'ha lei che io non potrei darti? »

La situazione era completamente degenerata.

« Dai, dimmi. Dimostrami che l'ami e non insisterò più e vi lascerò in pace. Altrimenti non mi arrenderò facilmente, perché tu.. mi hai preso nel profondo, sin dalla prima volta che ti ho visto in quell'hotel. » insistette Eric.

Nicholas mi guardò sconvolto, poi si rigirò verso Eric « Beh.. lei è.. è buona! È carina, e anche una brava ragazza. »

« Puoi dire le stesse cose di un cagnolino, non sulla persona che ami. La ami? dimostralo. »

« Va bene, va bene. » Nicholas pensò per qualche secondo e poi parlò « Beh, Iveyn è.. è una delle persone più meravigliose che io abbia mai conosciuto. E' buona, gentile, altruista. Andiamo, guardala. » Nick si girò verso di me per qualche secondo « Ha una luce negli occhi che sembra dirti 'ho voglia di vivere' e così ti trasmette una forza incredibile. Ti trasmette gioia, tenerezza. Ti fa sentire a tuo agio e non pretende mai niente. Lei.. farebbe di tutto per le persone a cui tiene. E' compassionevole e molto sensibile riguardo le cose importanti. Nessuno ti fa capire quanto tiene a te, come fa lei. Ogni volta che le sto vicino.. sento di essere amato da qualcuno e non mi sento solo. Io e lei siamo una cosa sola. » dicendolo, mi sorrise « L'ammiro per un milione di ragioni, e.. se tutte fossero come lei, il mondo sarebbe perfetto. E' una ragazza incredibile. Quelle come lei, sempre che esistano, sono veramente poche. Lei è.. perfetta. Sì.. perfetta. » Nicholas concluse il discorso prendendomi la mano.

Io, chiaramente, ero rimasta senza parole. Per quanto quella fosse una messa in scena, aveva detto delle cose meravigliose, ed ero sicura che le pensasse davvero.

Lo abbracciai forte. Veramente forte.

« Wow.. sei proprio innamorato, amico. » disse Eric, con un'espressione simile ad una dispiaciuta.

« Eh.. già. » Nicholas cominciò ad arrossire.

« E tu, Iveyn? Cosa provi per Nicholas? Visto che siamo in vena di dichiarazioni.. parla. E' il tuo momento. »

« I-io!? » mi prese alla sprovvista, non me l'aspettavo « io.. più o meno lo stesso che ha detto lui. Sai.. Nicholas è il migliore amico, e fidanzato ovviamente, che si possa desiderare. Mi capisce come nessun altro. Lui è sempre perfetto, con il giusto equilibrio. Se non ci fosse lui io non sarei qui adesso. Lui mi sostiene in tutto e per tutto, e senza il suo sostegno non arriverei a niente. Metterei tutto ciò che ho nelle sue mani, compresa tutta la mia fiducia. Lui è importantissimo per me, tanto quanto lui neanche immagina. Senza di lui sarei.. persa, vuota. Non sarei me. Gli devo tutto. Tengo a lui come non ho mai tenuto a nessun altro. Lui è.. il mio Niklo. Ed è mio. Guai a chi lo tocca. »

Nick strinse la mia mano, mentre Eric ci scrutava entrambi attentamente.

« Anche tu sei bella cotta, eh signorina? Anche se il più innamorato qua si nota subito. » disse, lanciando un'occhiata a Nicholas, che sorrise timidamente e pensieroso. « Non farlo soffrire, mai. » mi disse Eric « Si vede che lui ti ama veramente.. e se dovessi lasciarlo ti ricorrerei fino in capo al mondo per poi buttarti giù. »

« Agli ordini! Ma a lasciarlo, non ci penso nemmeno. Nessuno ci separerà mai. »

« Questo è il giusto spirito di coppia! » Eric rimase in silenzio per diversi secondi, fissandoci sorridente. « Beh, che aspettate? Per l'amor di Dio, baciatevi! »

La sua richiesta ci sconvolse.

« Ehm.. Eric, non ci piace scambiarci.. effusioni in pubblico. » dissi.

« Mi state prendendo in giro? Un amore come il vostro va mostrato al mondo, dai! Mi stavo giusto per commuovere. »

Io e Nicholas ci guardammo, non sapendo cosa fare. Eric ci stava fissando.

« No, Eric.. lascia perdere.. » disse Nicholas.

« Se non ci pensa lei ci penso io, a te la scelta.. » disse Eric a Nick, con sguardo provocante, avvicinandosi molto lentamente sul tavolo « Prévert diceva 'I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno. Essi sono altrove, molto più lontano della notte.. » disse Eric.

« La conosco » disse Nicholas « ' ...molto più in alto del giorno- » lui non finì la frase.

Dovevo a Nicholas un migliaio di favori. Adesso era il mio turno di ricambiare.

Appena si volse verso di me, lo guardai e gli diedi un bacio a stampo che durò abbastanza secondi da sembrare un bacio vero. Anche se, un bacio vero, a me lo sembrò davvero.

« nell'abbagliante splendore del loro primo amore.' » conclusi la frase, fissando Nicholas subito dopo il bacio. Subito dopo guardai Eric, che ci fissava sorridente.

« Siete bellissimi.. davvero. Offro io da bere stasera, ma sarebbe ora di andare. Siete i miei nuovi amici americani, già vi adoro! » ci disse. Poi si alzò e andò a pagare.

« Questo vale minimo cinquecento favori ripagati. » dissi a Nicholas.

« Io direi che con questo sono in debito io con te. » disse Nicholas, fissando davanti a sé. « E chi se l'aspettava una serata del genere? Secondo me, Eric non ha tutte le rotelle a posto.. »

« Ma poi, ti pare che io ti stessi facendo piedino? Ma sei idiota? Io direttamente ti prendo a calci. » ridemmo insieme.

Tornò Eric « Per me è ora di andare. Se voi volete trattenervi, fate pure. Ci vediamo in giro. Buona serata, piccioncini. »

« Grazie Eric, è stata una serata piacev-... Diciamo, interessante. » rispose Nick.

« Buonanotte, Eric. A presto. »

« Ciao ragazzi! »

Eric se ne andò e rimanemmo io e Nicholas.

« Sai.. non pensavo che tra noi due sarebbe mai successa una cosa simile. » mi disse Nick, ancora un po' sconvolto.

« Eh.. nemmeno io.. C'è sempre una prima volta. » che cazzata avevo appena detto. Anche io non avevo le idee ben chiare su cosa dire « Alla fine, non è niente di male.. più o meno. Immagino che tu già sappia a cosa.. a chi, sto pensando. »

« Sì.. tranquilla, Joe non saprà assolutamente niente di questo, te lo assicuro. »

« Ecco, perfetto. Un altro po', e a causa di Eric la storia di Billie e David sarebbe diventata vera. »

« Che ne dici se torniamo in hotel dai nostri venti figli, Billie? Sono stanco. »

« Andiamo, mio caro David. »

 

Tornammo in hotel e andammo direttamente in camera. La giornata era stata pesantissima e non vedevamo l'ora di trovare un po' di calma e relax.

Entrambi pronti per dormire, ci sdraiammo a guardare qualche minuto di tv.

 

« Sai, Niklo. Noi dobbiamo parlare di ciò che è successo stasera.. »

« Dimmi tutto. Se sei preoccupata, tranquilla.. »

« Non sono preoccupata, davvero. Non è del bacio che voglio parlare ora.. Volevo parlare delle cose che hai detto su di me. »

« Cosa vuoi sapere? »

« In realtà.. niente. Ti volevo solo ringraziare. Mentre dicevi tutte quelle cose mi sentivo strana, per il bene che ti voglio. Perché sei perfetto, e ancora non realizzo come faccio ad avere un migliore amico come te. Grazie di tutto, sempre. Ti giuro, sei la cosa più preziosa che ho. Vorrei passare ore ad abbracciarti, per ringraziarti. Sei il ragazzo perfetto per qualsiasi ragazza e meriti solo il meglio del meglio. .. So che non dovrei neanche chiedertelo, ma.. pensavi davvero tutte quelle cose che hai detto? »

Nick mi abbracciò veramente forte e mi diede un bacio sulla fronte. « Assolutamente sì, sono tutte verità. E anche tu sei la cosa più preziosa che ho. E tu invece? Anche tu le pensavi davvero? »

« Assolutamente sì. Ti voglio un bene Niklo.. neanche immagini. »

« Penso di saperlo invece.. »

 

Dopo il nostro “discorso profondo sull'amicizia”, guardammo ancora un po' di televisione.

 

« Io ho veramente troppo sonno, quindi, buonanotte Niklo. »

« Allora spengo tutto. Anche io tra cinque secondi collasso. »

 

Spegnemmo tutto, chiudemmo le tende e ci mettemmo entrambi a letto.

 

« Sai.. stavo pensando.. sai che per colpa di Eric dobbiamo tenerci il matrimoniale? » mi disse Nick.

« Probabilmente non ti stupirà, ma la cosa non mi dispiace. Buonanotte Niklo. »

« Beh, neanche a me. Buonanotte Iveyn. »

 

Nick si girò per spegnere la sua abat-jour e rimase di spalle verso quella parte del letto.

Io mi avvicinai, e gli misi il braccio attorno al torace. Lui mi abbracciò, mi diede un bacio sulla guancia ed entrambi ci addormentammo dopo una tra le giornate più strane della nostra vita.

 

 

 

 

 

HEEELLOOOOO!

Mi odiate, questo già lo so.

Ma davvero. Davvero, davvero, davvero! Non ho mai tempo per stare al pc, figuriamoci per scrivere cc piuttosto che pubblicare una cagata preferisco metterci di più (troppo purtroppo ahahaha) e fare un capitolo decente. :)

Bene, tutto qui. Spero che vi piaccia.

Fatemi sapere che ne pensate e secondo voi come stanno andando o come dovrebbero andare le cose.

Al prossimo capitolo (che sarà pubblicato in decisamente meno tempo.

Un bacio a tutttttti voi! Tutti tutti! Ahaha :)

Ilaria <3

ps. tanti tanti auguri a Marisa, che oggi (29 luglio) compie gli anni! sei vecchia <3 

  
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