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Autore: alessia14    29/07/2013    0 recensioni
“Questa canzone parla di una storia finita male. Ricordati che io e mamma non ci separeremo mai. Capito?”
“Baci ancora come una volta e trattieni con i denti le mie labbra. Non sei per niente cambiato!”
“Scommetto che sono già dentro qualche spazio a creare pratiche sulla loro relazione nata stasera!”
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non pensava di avere al proprio fianco una donna come lei… Era stato l’istinto a portarlo alla conoscenza di Giorgia. Indifesa, debole, stanca e molto arrabbiata con il mondo. Doveva proteggerla. Non litigavano mai, non ci riuscivano.
“Papà!!!” urlò Marco da dietro la tenda. Il locale era vuoto, avevano spazio a sufficienza. Potevano fare quello che volevano, cioè tutto. Tommaso prese in braccio suo figlio e lo riempì di baci “Ecco il mio ometto! Dov’è Sara?” il bambino indicò con il ditino il bagno “E’ in bagno con zio Antonio” gli occhi diventarono fuoco, conosceva bene il suo migliore amico, poteva succedere di tutto. Sara aveva 8 anni, era ancora piccolina. Scacciò via i pensieri fattosi su Antonio. Prese il suo Ipod e cercando una canzone, diede le cuffie a Marco e insegnò “Questa canzone parla di una storia finita male. Ricordati che io e mamma non ci separeremo mai. Capito?” le mani camminarono sul suo addome fino ad arrivare al collo, lì il solletico trovava un punto debole. E fu così che iniziarono i giochi tra padre e figlio.
 
Un bagno pieno di donne e lui l’unico ad essere l’intruso. Beh, dentro c’era sua nipote Chiara. C’era chi non si trovava e chi era troppo occupato, infatti alla fine era toccato a lui accompagnarla. Non si faceva mai tanti problemi, era pieno di donne, che male c’era tornare nel luogo dove spesso si imbucava per via di qualche ragazza? Nulla, se non l’avessero pizzicato con una bambina di 8 anni… “Zio! Sei stato troppo forte!” gridava Sara. Antonio non vedeva l’ora di uscire di lì, era parecchio imbarazzato adesso che sua nipote cominciava a parlare. Flop! “Sara che succede?” sperava di essersi sbagliato! La bambina cominciò a piangere. Antonio aprì la porta e cercò di consolare sua nipote. Quando la bambina si alzò dal water, Antonio rimase il più calmo possibile. Prese la carta e partì con il duro lavoro. “Proprio a me doveva capitare?” pensò mentre puliva la parte dietro di sua nipote. Sentirono il rumore di una scoreggia. Sara cominciò a ridere a crepapelle “Zio ma sei stato tu!” Antonio le trasmise un sorriso contagioso. Era stato lui, si. Una sensazione piacevole quella di tornare un po’ bambino. Sistemò i pantaloni alla nipote, scompigliò i capelli e mostrò la strada per arrivare dai suoi genitori. Antonio si guardò indietro, vide il water pieno e scaricò “Però quanto caga Sara…”.
 
Probabilmente non era ancora ubriaco… Aveva bevuto due bottiglie di birra ed era più che lucido. Perché non tornare al vecchio lavoro? Si tolse la maglia e rimase a petto nudo. La primavera era già cominciata nel locale, la si respirava, e perché non cominciare già a diffonderla nel cuore delle donne? Camminando fiero del proprio corpo, arrivò al bar. Un occhiolino a un paio di ragazzi e aspettò i clienti arrivare. Proprio in quel momento vide Emma. Appoggiò le braccia sul bancone e Simone si abbassò facendo finta di cercare qualcosa nel sottobanco. “Cosa desidera?” si alzò e le offrì un bicchiere di aranciata. Lei ridendo per l’offerta, lo mandò a quel paese “Un po’ di birra non c’è?” non aveva scelta, poteva solo obbedire. Bevendo l’aranciata lo vedeva leccarsi con la lingua le labbra. Sputò sul bancone il liquido giallo e si strozzò. Un colpo sulla schiena e tutto passò. “Io e te siamo stati a scuola insieme…” ammise Simone. Lei lo guardò stupita “Alle superiori? Io cucina e tu sala-bar?” un accenno di si e la baciò “Baci ancora come una volta e trattieni con i denti le mie labbra. Non sei per niente cambiato!” sbatté sul bancone il bicchiere e sospirò.
 
Erano nello stesso bagno. Si lasciarono andare in un rilassamento momentaneo, prima dell’arrivo di Aurora, la loro bambina. Aprendo la porta del bagno fece a loro una grande sorpresa, aspettata come sempre “Tesoro hai sonno?” distese un braccio verso il suo papà e l’accolsero tranquillamente. Christian adorava la furbizia di sua figlia, come se fossero naturali le strategie. Crescendo con una sorella accanto, ne sapeva molto! Chiara baciò Christian sulle labbra e a sua volta lui baciò il capo di Aurora. In quella famiglia molte cose succedevano a catena, più che giusto. Tutto a tutti, senza privare la felicità di nessuno. “Andiamo a casa?” chiese Chiara che non si reggeva in piedi. Tra le tante ore in piedi, i movimenti a ritmo di musica e il cuore a mille, meritava un po’ di risposo… Non quanto la sua migliore amica! “Scommetto che sono già dentro qualche spazio a creare pratiche sulla loro relazione nata stasera!” lo stuzzicò continuando per qualche minuto. Christian sorrideva, nient’altro. Fino a quando…si accorse che il riferimento non era casuale. Fuggì preoccupato verso la persona da controllare.
  
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