Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: alessia14    29/07/2013    0 recensioni
“Finalmente mi dedica un minuto!”
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quel gesto. Un saluto per lui. Un’offesa per lei. Tipico ragazzo di periferia. Lei 28, lui 29. L’età non conta. Lui Dj, lei fotografa.
Le avevano assegnato una serata. Nessun altro poteva andare a Roma. Lei essendo romana e conoscendo il locale, accettò. Una settimana fa era stata nello stesso posto. Si era divertita. Qualche canzone la conosceva. Adesso aveva lo stesso compito, ma invertito di orario. Non prima di salire alla postazione, immediatamente dopo, forse dietro le quinte, nei camerini del locale.
Nei saluti aveva ricevuto una sorpresa inaspettata. Doveva passare davanti a lui, in modo che potesse fare i saluti all’obiettivo della macchina fotografica. Lui stesso prese l’oggetto e fotografò lei. In quel momento tutte le persone si disgustarono, e lei pensò “Finalmente mi dedica un minuto!”. Lui non era molto presente nelle sue foto. Lei voleva la macchina fotografica, era la sua, quel bastardo doveva concentrarsi sulle persone, la scaletta andava seguita! “Facciamo un applauso a questa merda di fotografa!” ridevano tutti. Arrivò più tardi nel ragionare: era un modo per dimostrare affetto. “Mortacci tua!” scappò di dire ad alta voce. Non pensava che l’avrebbe detto. Ancora un gesto. Un abbraccio. La gente fischiava. Lui era concentrato sul suo imbarazzo, senza rendersi conto. La sua pelle era ricoperta dall’acqua provocata dal sudore, forse uscita dalla doccia poteva essere liscia, ne era sicuro.
Adesso era nei camerini. Pronto per accogliere la fotografa che aveva stretto tra le sue braccia. Ripensava all’imbarazzo, ai suoi sorrisi e come aveva risposto alla sua proposta “Ok. Cercherò di esserci…”. Non era un appuntamento al buio, solo un incontro informale tra due conoscenti. Voleva vedere le foto, per poi scambiare due chiacchiere. Insediarsi nel suo cuore era il primo passo. L’aspettò. Era l’una di notte, ancora non c’era. Dove poteva essere? Aprì la porta e girò lo sguardo verso sinistra. Era fuori la porta. Stava piangendo. La baciò d’istinto sul capo. Caricò il suo corpo sulle sue forze e la portò dentro. Prese un asciugamano con cui si asciugò il sudore. Lei esitò senza pensare “Potrei asciugare le lacrime con quello?” indicò l’asciugamano e lo prese senza il suo consenso. Alessio sorrise. Forse questa ragazza era come lui. chiedere e agire di testa propria era un suo difetto. Spesso si portava da solo sulle cattive strade che reputava giuste in quel momento. L’accarezzò e cercò spiegazioni nei suoi occhi straziati dalle lacrime “Va meglio?” gli uscì fuori una risata, piccola piccola. Alessia spinse con il dito la sua fronte, lui fece finta di mangiarlo “Sei uno spasso. Non si direbbe quando sei altrove” lanciò l’asciugamano sul cappello, vedendolo arrabbiarsi lo tolse subito chiedendo scusa con il labiale. Adesso voleva sapere il motivo per cui piangeva, meritava il perché. Lei ebbe la risposta più o meno pronta “Niente giri di parole. Mi piaci. Sei stronzo ma è la tua natura essere così. Che ne dici?” rimasto incantato cacciò un urlo che sembrava una vittoria. La baciò sulle labbra, pizzicandola con la sua barba.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: alessia14