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Autore: Euachkatzl    29/07/2013    3 recensioni
“Black window of la porte? Ma non è quella…”
“Sì, Tico, è quella che tu non riesci a suonare neppure su Guitar Hero” gli rispose Richie, un po’ pentito di avermi preso in giro, ora che stavo suonando perfettamente una delle canzoni più difficili che avesse mai sentito.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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When hope is gone and all you want is the truth,
You carry on when they say "It's no use",
If I got one thing, I got something to prove,
We all got nothing if there's nothing to lose,
I'm with you.
 
"Allora, Juju, l'hai sentita l'infermiera. Vuoi farlo uscire questo bambino o no?"
Sono su un maledetto letto d'ospedale, a morire di dolore mentre Fefè mi tiene la mano e un'infermiera alquanto stronza non vuole darmi l'epidurale. 'Mi dispiace signorina, ma lo usiamo solo in casi di emergenza' Perchè, la mia non è un'emergenza? Non posso certo morire ancora prima di vedere mio figlio. O figlia. O rinoceronte, visto che fa talmente tanto male che un bambino non può certo essere. Un altra contrazione, un altro urlo. "Datemi questo cazzo di epidurale!"
"Signorina, gliel'ho detto, solo emergenze"
"Però alla Canalis glielo fareste senza problemi" Come mai mi venga in mente la Canalis, poi, è un mistero. Il mio cervello sta tirando gli ultimi, temo.
"Bè, la Canalis non è una persona comune" mi risponde questa infermiera, bella, fresca e riposata, i capelli piastrati perfettamente e il trucco a posto. Per quanto riguarda me, non voglio neppure immaginare lo stato della mia faccia. Ero andata fuori con Fefè, quella sera. Una sera d'estate, fresca e senza afa, un bel giretto ci stava. Pizzeria e poi cinema. E poi, a metà film, mi si rompono le acque. Così. Non ho neppure potuto vedere il finale. Non saprò mai se quei due si sposano o no. E subito a correre all'ospedale. Forse avrei patito meno partorendo nel cinema, almeno mi distraevo con il film.
"Perchè, io sono una persona comune?" Aiuto, altra contrazione "Io mi sono scopata Jon Bon Jovi, cazzo. E due volte" Praticamente ho urlato questa frase, mi avranno sentito fino in New Jersy. Mi avrà sentita persino Richie. Richie. Chissà che arrivi presto, RIchie.
"Ah sì? E io per vendicarmi non le faccio l'epidurale" Fottiti, infermiera perfettamente piastrata. Mi giro verso Fefè, seduta sul letto di fianco a me. Ha un colorito alquanto verdognolo. "Hai chiamato Richie?"
"Sì sì, l'ho chiamato appena siamo arrivate in ospedale"
Richie è stato il primo a sapere che ero incinta. Quando mi sono trovata il test positivo in mano, ho fatto il suo numero e sono stata al telefono con lui per un po'.
"Pronto?"
"Ciao Richie, sono io"
"Juju". La sua voce era serena, allegra. "E' Juju?" sentii qualcuno chiedere.
"Tico?" domandai.
"Sì, sono qui con i ragazzi. E' il compleanno di Tico" Oddio, mi ero completamente dimenticata del compleanno di Tico.
"Ah sì, l'avrei chiamato più tardi. Fagli tanti auguri da parte mia"
"Ti fa tanti auguri"
"Grazie Juju"
"Comunque, perchè mi hai chiamato?" riprese Richie. Non è che mi andasse tanto di dirglielo, in quel momento. Magari gli rovinavo la festa.
"E' meglio se ti richiamo più tardi, sei con gli altri e non voglio romperti..."
"Perchè, è successo qualcosa di brutto?" Le voci degli altri scomparvero. Silenzio.
"No no, scherzi? E' una cosa bellissima"
"E allora non vedo momento migliore, siamo qua a festeggiare. Festeggiamo anche per te, se vuoi"
"Sono incinta, Richie" Ricadde il silenzio. "Allora, che è successo?" sentii chiedere Tico.
"Incinta" ripetè Richie, zittendo sia me che l'amico.
"Incinta" confermai. "Che è, non sei felice?"
"Sì, certo..." rispose lui. Ma si capiva che intendeva perfettamente il contrario. 
"Non sembra"
"No, sono felice davvero... è che per me tu sarai sempre una bambina... cioè, è strano... tra un po' avrai un figlio... Quando nasce?"
"E' presto per dirlo, se tutto va bene giugno o luglio"
"Luglio. Come me" la voce di Richie tornava a farsi allegra.
"Come suo padre"
"Giusto"
"Senti, adesso devo andare. Ci risentiamo, ok?"
"Ci risentiamo"
E chiusi la chiamata. Perchè avevo chiamato Richie, poi. E' solo che è stata la prima persona che mi era venuta in mente. Era la prima persona che doveva saperlo.
 
"Oooooooook bellezza, vedo la testa". Un dottore che osserva interessato in mezzo alle mie gambe mi riporta bruscamente alla realtà. Anche lui bello, profumato e pimpante. Ma c'è qualcuno in questo cazzo di ospedale che mi capisca minimamente? Mi volto verso Fefè e, a giudicare dalla sua espressione, sì, qualcuno mi capisce.
"Se vuoi puoi uscire" le propongo, visto il pessimo stato in cui si trova. "No, resto" mormora coraggiosamente lei. Dio, quanto la amo.
"Allora Giulia, devi lavorare con il dolore. Hai presente, tutta quella roba della respirazione? E' il momento di metterla in pratica"
'Hai presente, tutta quella roba dell'epidurale? Sarebbe ora di metterla in pratica da un pezzo'
Altra contrazione. Urlo. "Spingi Giulia, spingi. Lo facciamo uscire, questo bambino?" Ma che cazzo di domanda è? L'unica cosa che voglio è farlo uscire, sto benedetto bambino. E pure in fretta.
Andiamo avanti così per non so quanto. Non so se passano ore o minuti, fisicamente mi pare stiano passando anni. E poi basta. E poi, dopo l'ennesimo dolore assurdo, il medico mi dice: "Bravissima Giulia. E' tutto finito" E' tutto finito. Cazzo, sì, è tutto finito. Sento il mio bambino che piange e l'infermiera che me lo appoggia sul petto. E' bellissimo. E' il mio bambino. Il mio. E' un pezzettino di me. Vabbè, non solo di me, ma accidenti, sono io che ho patito per ore, è mio.
"E' una femminuccia" mi comunica il dottore, accarezzandomi la fronte. "Il nome?"
Già, il nome? Nove mesi e passa per pensarci e non ho pronto un nome. Ero convinta fosse un maschio. Ripasso mentalmente tutti i nomi da bambina che conosco, ma nessuno mi sembra adatto a quel piccolo miracolo che ho in braccio. Oddio, vado in panico. "Tranquilla, se non hai un nome ci scriviamo il tuo, sul braccialetto, intanto ci pensi"
"D'accordo. Grazie" mormoro. Dio, sono stanchissima. 
"Adesso ti riportiamo in camera tua, la bambina resta nella nursery. E' davvero bella". Sì, infermiera stronza, ed è mia.
 
Esco dalla sala parto e trovo Dam. "Allora?" mi chiede, tutto teso. 
"E' una femmina. Il nome non l'ho ancora deciso"
Si china su di me e mi stampa un bacio sulla fronte. "Sei stata bravissima. Mi dispiace di non essere stato dentro"
"Tranquillo che non ti sei perso niente" commenta Fefè. Ho paura di averla scioccata a vita. "Dai Juju, torniamo in camera" dice, spingendo il lettino.
Tornate in camera, tento una conversazione con lei, ma sono maledettamente stanca. Le palpebre si fanno sempre più pesanti, finchè tutto si fa nero. Buonanotte.
 
Mi sveglio che il sole è già alto. Guardo il grande orologio appeso alla parete di fronte a me. Mezzogiorno e un quarto. Ho assolutamente bisogno di una doccia. Tiro su la schiena e tento di mettermi seduta, ma mi accorgo che è stata una pessima idea: un senso di nausea mi prende e mi costringe a distendermi nuovamente per non vomitare quel poco che mi è rimasto dentro.
"Alleluia, ti sei svegliata" vedo entrare un Richie piuttosto allegro, che tiene a braccetto Fefè, che sta ridendo come una pazza. Entrano in camera, seguiti a ruota da Jon, David, Tico e Dam. Aiuto, quanta gente è arrivata?
"Allora, come stai?" chiede Richie, avvicinandosi a me e scoccandomi un grosso bacio sulla guancia. Appena apro bocca per rispondere entra un'infermiera. Ma che è, una camera d'ospedale o un bar, questo? La ragazza si blocca di colpo e ci squadra tutti. O meglio, il suo sguardo passa da me a Jon. Me, Jon. Me, Jon. "Ma allora è vero che ti sei scopata Jon Bon Jovi". Momento di silenzio. Io, la Fefè e Dam stiamo in silezio per quello che ha appena detto l'infermiera, gli altri perchè non hanno capito un'acca.
"Buongiorno" saluta Jon, sorridendo alla ragazza. 'Buongiorno' è l'unica parola che conosce in italiano, insieme a 'Vaffanculo'. Fortuna che ha scelto 'Buongiorno'.
"Buongiorno" risponde lei, quasi sul punto di svenire. Si gira e se ne va, svoltando a sinistra. Dopo qualche sencondo torna nella stanza. "Dimenticavo, se volete potete andare a prendere la bambina. Avete scelto un nome?"
Mi giro verso gli altri. "Un nome?"
"Richard" propone Richie.
"E' una femmina" gli faccio notare.
"Richard" ripete lui. Sospiro e guardo la Fefè, che capisce al volo cosa intendo dirle. "Ok, adesso andiamo a prendere la bambina e decidiamo un nome" ordina lei. Esce dalla stanza, seguita da tutti. Tutti a parte Richie. Anche lui ha capito perfettamente quell'occhiata che ho rivolto a Fefè.
"L'ho vista prima." dice lui "E' bellissima"
"Bella quanto vuoi, ma mi odierà se la chiamo Richard." Ridiamo.
"Ti somiglia. Per fortuna. Non avrei sopportato che somigliasse al padre"
"Perchè, ti sta antipatico?" insinuo. Altra risata.
"No, semplicemente non è bello quanto te. Anche al matrimonio. Tu eri bellissima, lui... meno"
"Che è, adesso mi dici che non so scegliermi gli uomini?" lo prendo in giro, anche se ho capito dove vuole andare a parare con quel discorso.
"Sei matta? Non dimenticarti che tempo fa hai scelto me. Hai un gusto fantastico" si pavoneggia lui. "E comunque il matrimonio è stato bellissimo"
"Bè, in pochi possono dire di aver avuto i Bon Jovi al completo al proprio matrimonio" Mi sorride mentre si avvicina a me, e quel sorriso si fa sempre più nervoso. Mi bacia. Le nostre dita s'intrecciano. Quanto belle sono le mani di Richie.
"Ti avrei baciata così"
"Fammelo risentire" gli chiedo, rapita da quel bacio bellissimo. Lui si china nuovamente su di me, per ridarmi quei brividi.
"Non è per fartelo pesare, ma ogni tanto ci penso, se ci fossi stato io su quell'altare"
"A volte ci penso anch'io" Mi guarda, gli occhi sorpresi. "Certo, sono felice con Dam. Ma sarei stata felice anche con te. Quello passato insieme a te è stato l'anno più bello della mia vita"
"Non credo sarà l'ultimo" dice lui, facendo cenno con il capo a Dam, che sta entrando con in braccio la bambina. 
"Vuoi essere lo zio Richie?" gli chiedo, prima che tutti i reduci dalla nursery rompano quel momento maledettamente dolce.
"Perchè no? Zio Richie, suona bene" 
 
Nota dell'autrice:
e fu così che una povera autrice finì la propria storia, tra gli insulti di tutti quelli che si aspettavano Richie e Juju belli e sposati. Mi dispiace ma gli anni di differenza erano troppi, non uccidetemi. E comunque, è la mia storia ;) No, scherzo.
 
Volevo ringraziare ancora una volta tutti quelli che hanno recensito, ossia:
Angie Mars
Nimuecal
What about now
Alexichains
Blakiee
 
Bacioni a tutti, Euachkatzl <33
 
P.S: ho una nuova storia in programma, ma stavolta i protagonisti saranno i Guns. Vabbè, ve lo dicevo solo così, se vi interessava. Mi dileguo. Bacio. 
  
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