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Autore: SpiraleOvale95    29/07/2013    4 recensioni
-Figliolo, come tu ben sai, voglio mandarti a fare una missione di primaria importanza sulla terra, devi..-
Il figlio lo interrupe bruscamente. –Si Padre, lo so! Per favore non dilungare ancora le mie pene e dimmi tra quanto dovrò partire!-

Forse per la fragilità che mostrava negli occhi tutte le volte che lo guardava con quello sguardo omicida, oppure per il suo passato, così simile a quello del Principe, ma una cosa era certa: Bulma gli interessava, per la sua voce, per il suo fisico, per il suo carattere e per il suo essere una donna estremamente diversa dal comune.

Poi dando una forte spallata al Saiyan, C18 uscì dalla stanza, ma non appena fu a pochi passi dietro di lui si voltò per girare ancora il dito nella piaga.
-Non prenderla sul personale Vegeta, sono solo, affari!-

-Perché l’hai fatto.. Non ti importava di me..- si accasciò sino a cadere al suolo in ginocchio. Aveva i capelli zuppi ed insieme alla pioggia delle gradi lacrime stavano solcando il suo candido viso martoriato dalla disperazione.
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 18, Altri, Bulma, Chichi, Crilin, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta | Coppie: 18/Crilin, Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 20

Ti dedico tutto



Goku si era caricato sulle spalle Vegeta che dopo tutto quel trambusto aveva perso i sensi. A pochi metri da dove stanziava vide la navicella di Radish che prendeva il volo alzandosi lentamente dal suolo emanando uno strano fumo grigio.
Sentì dentro se che le parole di Vegeta erano vere.. Radish sarebbe tornato, e con i rinforzi, così che per loro non vi sarebbe stata alcuna scappatoia.. Si sarebbero dovuti piegare al grande volere dei Saiyan.
Un enorme senso di rabbia lo sopraffò, voleva fare qualcosa per fermarlo ma non poteva abbandonare l’amico ridotto in quello stato, infatti Vegeta aveva un fianco completamente lacerato e un profondo buco nel petto dalla quale sgorgava ancora parecchio sangue anche se, non si sa per quale miracolo il saiyan respirava ancora, anche se molto affanosamente.
Videro però un bagliore di luce, quasi una stella circolare che roteava velocemente verso la navicella.
-Ma che diamine è?- Non fece in tempo a capire cosa fosse che l’aggeggio fu tagliato in due per poi esplodere tramutando quel fortino di ingegneria aliena in un ammasso di rottami incandescenti che precipitavano al suolo come pezzi di fuochi d’artificio.
Capì subito che l’unico che avrebbe potuto eseguire tutto quello scompiglio con una mossa così abile e precisa non poteva essere che il suo amico Crillin, con il cerchio magico.
Infatti il ragazzo, da un’altura non molto distante da egli, guardava la navicella esplosa con una certa soddisfazione, fiero dell’azione che aveva appena compiuto.
-Bravissimo Crillin! Ci hai salvati!- Negli occhi di Goku tornò la speranza ma tutta questa felicità fu rotta da uno sgocciolare lento e caldo di sangue che gli aveva completamente inzuppato i pantaloni.
-Cosa ha fatto Vegeta?- Chiese Crillin raggiungendo l’amico.
-L’ha ferito, presto, portiamolo a casa.. Mia madre saprà cosa fare..-
I tre ragazzi andarono il più velocemente possibile a casa di Goku per medicare Vegeta e cercare di venire a capo di quella situazione che era davvero complessa e con ancora un milione di tabù.
Verso la sera il Principe riprese conoscenza e fu inondato dalle domande dei due amici che avevano aspettato impazienti il momento della sua rinvenuta per vederci chiaro in questa situazione che gli sembrava incredibilmente assurda.
-Vegeta, come ti senti?- Chiese Goku per primo quasi come volesse fargli una domanda futile di qui sapeva già la risposta ma necessaria per rompere il ghiaccio.
Il Principe si alzò leggermente ma appena puntò le mani al materasso sentì una forte fitta al petto e fu costretto a rimettersi giù. –Con un piede nella fossa!-
Crillin allora senza nemmeno un po’ di tatto lo bombardò con la prima domanda. –Chi era quello? E cosa voleva da noi?-
-Crillin ma ti sembra il modo, guarda come è ridotto poverino..- Cercò di salvarsi Goku, ma Vegeta sapeva bene che l’unica cosa che adesso gli doveva erano delle spiegazioni, e anche se aveva molte difficoltà a dargliele volle comunque provarci perché ne avevano tutto il diritto.
-Egli era Radish, tuo fratello, Goku, un Saiyan, come noi. Era stato mandato da mio padre, Re Vegeta, per svolgere la missione da me rimasta incompleta.-
Goku lo fermò. –Mi dici cose che già so, raccontami più che altro di questa tua missione..-
-Io ero venuto sulla Terra con la missione di recuperare le 7 Sfere del Drago..-
Crillin ci rimase di stucco. –Come la tua missione, tu quindi sei venuto qui sulla terra per prendere le Sfere?- Poi si bloccò un secondo. –Ma cosa sono queste 7 Sfere del Drago?- Infatti il poveretto non sapeva nulla di Bulma, della sua storia, e ne che Goku la stesse proteggendo visto che ella era la guardiana delle Sfere.
-È una storia che ti racconterò dopo, adesso voglio sapere di più.. Come mai ti hanno mandato su questo pianeta a prenderle? Come facevano a sapere della loro esistenza..-
Vegeta sentì una fitta fortissima al fianco, emise un leggero gemito ma non volle fermarsi e continuò a raccontare tutto. –Mio padre insieme agli scienziati di corte erano venuti a conoscenza di queste sfere in una spedizione su un pianeta non lontano da qui.. E dopo aver sterminato tutta la popolazione decise di indagare di più su queste potentissime Sfere, e quando finalmente, pochi anni fa, ebbe la certezza che esistessero e che si trovassero su questo pianeta non gli ci volle molto per far diventare esse la propria ossessione..-
-E allora te che centri?- Chiese Crillin con quella sua solita aria da ingenuo.
-Mio padre ha voluto mandare me a recuperarle, io prima ero indignato da questa sua decisione, non ne vedevo il motivo di tanta fretta nel recuperare quelle dannatissime Sfere..- Il Saiyan allargò la bocca è arrancò ma era deciso più che mai a spiegargli tutto -E se devo essere sincero sino in fondo, io non volevo nemmeno partire, sono stato obbligato..-
-E tuo padre? Adesso dov’è?-Chiese Goku assetato di spiegazioni e chiarimenti.
Vegeta sorrise anche se quella piccola smorfia durò poco visto che fu subito seguita da un’altra smorfia di dolore causata dalla lacerazione del fianco e da quel buco profondo che aveva nel torace che, da quanto era stretto in quelle fascie, gli faceva mancare il respiro.
-A lui non interessa di me, mi ha categoricamente imposto di tornare solo con le Sfere, altrimenti di non disturbarmi a tornare..- Si fermò un secondo lasciandosi cadere nel letto quasi come se avesse fatto uno sforzo immane a raccontare la sua storia. –Però ragazzi non voglio che voi mi trattiate così solo perché vi faccio compassione, so che ho sbagliato,e non pretendo certo il vostro perdono..-Aveva il fiatone ed era tutto sudato, vedere Vegeta in quello stato era osceno, lui il Principe dei Saiyan, quasi in fin di vita in un piccolo letto coperto con delle semplicissime lenzuola bianche di lana e due amici che lo ascoltavano indignati attorno.
Goku rimase perplesso, quello che prima gli era sembrato un traditore ed uno sporco bugiardo ora gli sembrava del tutto diverso, anzi, Vegeta gli sembrava solo la pedina di questa scacchiera comandata da un solo giocatore. Re Vegeta.
-Noi non ti teniamo qui perché ci fai compassione..- Disse Goku alzandosi in piedi e dirigendosi verso la finestra ad osservare quella luna calante. –Ma perché ti sei dimostrato un amico.. Mi hai salvato la vita senza nemmeno far conto della tua, e mi hai dimostrato che posso aver fiducia in te sin da questo pomeriggio, quando mi hai detto di andare a proteggere Bulma..-
Vegeta aveva gli occhi chiusi ma si lasciò scappare un singolo sorriso e Crillin capì quanta importanza aveva raggiunto quella donna per lui. –Te ne sei innamorato?- Gli chiese a sua volta quasi interrompendo quel momento così toccante.
Vegeta non mosse un muscolo ma sorrise per l’ennesima volta, ma questa volta era un sorriso diverso, un sorriso pacato e disteso, quasi naturale, che diceva tutto e faceva capire così all’amico che si, il Principe dei Saiyan, il rude guerriero spietato e senza compassione si era innamorato di una semplice e fragile terrestre.
Però ci mise poco a sparire quel sorriso. –Ma siamo spacciati lo stesso, Radish è tornato a casa e dirà a tutti cosa sta succedendo, ed oltre ad uccidere me, uccideranno anche voi ragazzi.. Mi dispiace, non volevo arrivare a tanto..- Tossì facendo uscire dalla propria bocca una gocciolina di sangue che gli scivolò lungo tutta la guancia sino a bagnare il cuscino bianco ove la testa del Saiyan era appoggiata.
Goku allora sorrise. –Ti sbagli, Crillin è riuscito ad uccidere Radish tagliandogli la navicella in due con un colpo solo! Ora quel guasta feste è solo un brutto ricordo..-
Vegeta si ammutolì, quasi questa fantastica notizia non lo scalfisse più di tanto. -Mi dispiace rovinarvi i piani, ma dal nostro pianeta risulterà che l’ennesima navicella mandata in missione sulla terra è andata distrutta e visto che non penso che mio padre si arrenderà così facilmente voi siete ancora in pericolo..-
Crillin iniziò a disperarsi.. –Che possiamo fare?-
Goku ci pensò per vari minuti sino a che non capì che l’unica cosa da fare era una. –Ti daremo le Sfere, quando arriveranno tu te ne andrai con loro e li convincerai a non distruggere il pianeta.. è l’unica soluzione..-
Il Principe non parlò, sapeva che era tanto, per loro, consegnare le Sfere in mano a degli alieni di cui non sapevano nulla, come era tanto per lui andarsene da quel pianeta e lasciare Bulma li, da sola.
Crillin intervenì nella discussione. –Ma non possiamo dare le sfere a lui! Rischieremo di metterle nelle mani di un folle! Non risolveremmo il problema, lo dilungheremo soltanto per poi trovarci a fare i conti con questo problema dopo un anno se non due..-
Vegeta lo interruppe. –Cambierebbe.. Io sono il Principe, e non gli permetterei di farvi del male, Kakaroth ha ragione, è l’unica soluzione..-
I tre ragazzi stettero in silenzio. Questo era come un saluto, un addio.
Erano riusciti a dare una scadenza alla loro amicizia e questo faceva male a tutti e tre, ma in particolar modo a Goku e Vegeta, che anche se il secondo non lo avrebbe mai ammesso, quel ragazzo era importante per lui, come compagno, come amico, come socio..
Era un Saiyan, uno della sua razza, uno della sua stirpe, sangue dello stesso sangue.
Ripensando a questo Vegeta si ricordò di aver visto i capelli di Goku colorarsi di biondo e dentro di lui scattò una scintilla. –Kakaroth, ma ti sei per caso trasformato nel leggendario Super Saiyan quando lottavi contro Radish?
Goku non capiva. –Cosa?-
-Ricordo di aver intravisto che i tuoi capelli erano diventati biondi ed i tuoi occhi verdi ed emanavi una potenza enorme..-
-A si.. Ora ricordo, si.. in effetti è la prima volta che mi succede.. Che strano..-
Vegeta sbarrò gli occhi, non era sicuro di quello che aveva visto, ma ora, che ne aveva avuta la conferma i suoi dubbi erano spariti lasciando spazio solo allo stupore e indignazione.
-Non è possibile che anche Kakaroth sia riuscito a trasformarsi nel leggendario Super Saiyan prima di me, non è giusto.. Però devo riuscire a tenerlo nascosto se non voglio che faccia la stessa fine di suo padre..-
Erano le undici di sera, in effetti era tardi ma nella stanza i tre ragazzi passavano ancora quel poco tempo che gli sarebbe rimasto insieme, quando qualcuno bussò alla porta.
Era la mamma di Goku che, dopo esser tornata insieme al padre nel pomeriggio da un viaggio di lavoro, e dopo aver aiutato Goku e Crillin a medicare le ferite di Vegeta, si era preoccupata di avvisare i ragazzi dell’arrivo di due donzelle.
-Ragazzi, sono arrivate Chichi e Bulma..-
Goku si irrigidì e così fece anche Vegeta. Poi però il secondo prese parola. –Aspetta a farle entrare.. Devo parlare un attimo con Kakaroth..- Guardò Crillin e poi aggiunse. –Da solo…-
Il ragazzo si sentì offeso ma poi se ne uscì con una delle sue solite frasi del tipo. –Tanto me ne dovevo andare..- e così levò le tende definitivamente da casa Son dirigendosi verso la propria dimora.
Appena si trovarono soli Vegeta prese un gran respirò e ricominciò a parlare anche se faceva una gran fatica e sentiva che ormai non aveva nemmeno più le forze per tenere gli occhi aperti. –Kakaroth, lo so che ti sto chiedendo tanto.. Ma gradirei che tu non dicessi nulla a Bulma di quanto è successo.. Se mai dovessi farcela cercherò di staccarmi da lei in modo da non farla soffrire nel momento della mia partenza..-
Goku sorrise. –è chiaro amico.. Ho capito quanto ci tieni a lei.. E non pensarci neanche, te c’è la farai amico.. Fatti forza..-
Vegeta sorrise. –Ed inoltre volevo parlarti di C18..-
L’amico dai capelli a palma allora arricciò un po’ il naso, cosa c’entrava ora la ragazza di Crillin? –Ti ascolto..-
Vegeta prese un lungo respiro, ormai gli era diventato davvero difficile parlare ed ogni parola era una sofferenza. –Quando c’è stata la festa di fine anno, dopo che abbiamo suonato sono andato nel camerino per prendere la mia roba ed andarmene, e l’ho beccata a frugare nella borsa di Bulma..-
Goku sembrò non preoccupato, non ne capiva il motivo. –E allora?-
Vegeta fece una smorfia di dolore perché le ferite cominciavano a tirargli e quella piccola puntura di morfina aveva perso il proprio effetto, ma poi si fece forza e continuò, doveva farlo per Goku, per Bulma, per tutti.. –Stava cercando le Sfere, lei sa tutto.. Sa che Bulma ne è la guardiana e sapeva anche chi ero io.. Ora non so come abbia fatto ad arrivare a queste informazioni, ma sono convinto che non lavori da sola.. Forse lavora per qualcuno, ma ti consiglio di tenere gli occhi ben aperti quando le stai vicino..-
L’amico si sentiva al sicuro, sapeva che Vegeta non lo stava prendendo in giro, e quindi decise di fidarsi ciecamente di lui sfoggiando solo uno dei suoi classici sorrisi riassicuratori.
-La faccio entrare?- Chiese infine puntando la mano sulla maniglia.
Vegeta si sdraiò, era esausto ma niente gli avrebbe impedito di vederla. –Te ne sarei grato..-
Abbassò la maniglia e uscì dalla stanza, c’erano Chichi e Bulma al di fuori appoggiate contro una parete, Bulma che si rosicchiava nervosamente le unghie delle dita mentre Chichi si sistemava i capelli in una coda perfetta, quella che a Goku piaceva tanto.
-Bulma, se vuoi entrare ti sta aspettando..- La turchina fu sollevata a quelle parole e con l’agilità di un gatto si intrufolò dentro la stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Chichi invece rimase immobile a fissare il suo uomo. –Mi hai fatto morire di paura.. Quando Crillin mi ha chiamato pensavo che fossi tu quello ferito..-
Goku le sorrise dolcemente abbracciandola. –Mi sei mancata..-
E così la moretta scoppiò in un pianto liberatorio abbracciando il proprio fidanzato sino a togliergli il fiato. –Dannazione Goku, non farlo mai più.. Ho temuto il peggio! Sei il solito zuccone!-
Lui le alzò il viso. –Ti amo..- Ed infine la baciò dolcemente sulle labbra.
Intanto Bulma era entrata nella stanza ove il suo Principe giaceva sul letto.
Appena lo vide in quello stato il suo cuore si fermò e la sua faccia sbiancò, il suo adorato Vegeta rantolava in un sudicio baldacchino respirando a fatica e gemendo di dolore. Il Saiyan appena la vide vicino a lui tentò di calmarsi, ma i dolori erano troppo forti ed in più sentiva che la ferita sul fianco si era aperta ed il sangue aveva ricominciato a scorrere lento lungo la sua schiena.
-Oh Vegeta! Ma che cosa diavolo ti è successo..-
La ragazza cadde in ginocchio davanti al letto appoggiando le sue mani sul braccio del ragazzo. –Ti prego rispondimi..-
Questa volta le energie gli mancavano, Vegeta sentiva che il suo cuore stava rallentando. –Bulma, ti prego..- Arrancò per poi allungare una mano sino a sfiorarle il viso. –Mi dispiace se non sono stato all’altezza di proteggerti..-
Lei accarezzò la mano di Vegeta che lenta scorreva sul suo viso. –Lo sei sempre stato, e lo sarai per sempre..-
Il ragazzo cominciò a chiudere gli occhi, quasi le forze gli mancassero.
Ella si spaventò e con le mani gli prese il viso incominciando a chiamarlo. –Vegeta! Vegeta guardami! Forza, torna in te!- Ella saldò la presa e toccandogli con i pollici le labbra gli urlava quelle dure parole. –Vegeta! Guardami, non andartene! Stai qui con me! Vegeta apri gli occhi! Guardami!-
Lui combatté per tenere gli occhi aperti, ma quel dolore gli portava via le forze. –Bulma, ti prego, non lasciarmi andare via.. Io voglio stare con te..- Sembrava una supplica, e il Principe dei Saiyan non era tipo da supplicare o chiedere perdono, ma davanti quella donna il suo orgoglio non gli sembrava così tagliente e la sua vita era come una passeggiata, se al suo fianco c’era lei.
-Tu non te ne andrai, sei solo stanco.. Devi riposarti..-
Lui socchiuse ancora gli occhi quasi non riuscisse più a lottare. Bulma allora abbassò il tono. –Vegeta, ti prego combatti.. Non puoi andartene anche te..-
Il Principe le prese la mano e se la portò sul cuore, ora, con lei affianco non aveva più tanta paura di morire, anzi gli sembrava quasi un sollievo intravedere quell’opaca luce bianca che lo separava dal baratro. –Senti? Batte ancora..-
Lei lo sentiva, quel fragile cuoricino che emetteva dolci e piccoli battiti, lenti e affaticati. –Batterà ancora per tanto tempo..-
Lui sorrise, sapeva che non sarebbe stato così, avrebbe potuto combattere contro la vita e la morte, ma si sa che per quanto lotti alla fine vince sempre lei, lo aveva imparato da un vecchio che fumava le sue Lucky Strike e gli aveva insegnato che nella vita l’amore conta, e non poco. –Bulma, ogni battito che gli rimane, io lo dedico a te, ti dedico la mia vita.. Per quanto possa essere stata meravigliosa dal momento in cui ti ho conosciuto.. E ti dedico la mia anima, in modo che tu possa custodirla per sempre dentro te..-
Lei iniziò a piangere, non urlò, non fece una piega, si limitò solo a far scendere quelle dolci gocce calde e farle solcare liberamente la propria guancia sino a cadere sul petto nudo e fasciato del Saiyan.
-No, non c’è la faccio, non ancora, non ne ho il coraggio.. Non posso vivere senza te..-
 
Lui sorrise. Sapeva che quel gesto gli sarebbe costato molte energie ma volle farlo lo stesso.
http://www.youtube.com/watch?v=PuzuWMKaXV4
Ogni volta ti guardo e capisco il regalo
L’abitudine spesso sbiadisce i colori
Anche se non ci faccio più caso lo sai
Certe volte il mio vivere è troppo ingombrante
Ma ti posso portare da qui a dove vuoi
Illudendoti forse che a tutto si arriva
E magari rubarti al tuo mondo che pieno
Oggi sono me stesso e ti dedico tutto
Ho sentito profumi che portano nausea
Ho cercato calore da chi non ne aveva
Ho pregato la notte e col sole finivo
Sono stato un disastro per chi mi ha creduto
Tu mi hai preso la mano e mi hai detto “proviamo..”
Cosa abbiamo da perdere, tutto è già scritto
Io ti ascolto sognare, io sono nel sogno
È per questo che adesso ti dedico tutto
Ti dedico tutto.
Il mestiere si impara, il coraggio ti viene
Il dolore guarisce, la tempesta ha una fine
Ma diverso è sapere la cosa più giusta
Siamo naufraghi vivi in un mare d’amore
E viviamo pensando e scriviamo canzoni
Benvenuti nel secolo delle illusioni
Ci sarà prima o poi la sentenza o il giudizio
È per questo che adesso ti dedico tutto
Ti dedico tutto

 
Gli accarezzò una guancia asciugandole le lacrime che scorrevano piano.
 
Se mi vieni a cercare mi sento più fiero
Se mi metto a studiare mi sento in vantaggio
Quanta pena negli occhi chi non prova questo
Sono stato davvero baciato da un Dio
È per questo che vivo con molta paura
Tutto questo potrebbe di colpo finire
Ma poi penso ogni cosa ha una fine sicura
Quindi non me la meno e ci metto passione
 

Lei non voleva guardarlo ma il Saiyan la costrinse guardarlo negli occhi, voleva quella sua immagine stampata per sempre nella propria memoria.
 
La passione è la forza che lega le teste
E a quei corpi noiosi da spirito e luce
Se mi fermo a pensare agli errori che ho fatto
Mi si spengono gli occhi, mi cerco nel sonno
Io ci credo davvero, non sei solo sesso
Sei conquista e traguardo, involucro vero
Dove vengo a nascondermi quando mi pento
È per questo che adesso ti dedico tutto
Ti dedico tutto
Il mestiere si impara, il coraggio ti viene
Il dolore guarisce, la tempesta ha una fine
Ma diverso è sapere la cosa più giusta
Siamo naufraghi vivi in un mare d’amore
E viviamo pensando e scriviamo canzoni
Benvenuti nel secolo delle illusioni
Ci sarà prima o poi la sentenza o il giudizio
È per questo che adesso ti dedico tutto
 

-Non so se sono pronta a vivere una vita senza te..-
Lui le appoggiò un dito sulle labbra. –Lo sei sempre stata.. Io non facevo parte del tuo destino..-
Le asciugò quell’ennesima lacrima che lentamente stava scendendo dal suo volto e la guardò sorridendo quasi fosse sicuro che qualunque cosa fosse successa lui sarebbe stato orgoglioso di esser stato amato da una donna come lei.
 
Il mestiere si impara, il coraggio ti viene
Il dolore guarisce, la tempesta ha una fine
Ma diverso è sapere la cosa più giusta
Siamo naufraghi vivi in un mare d’amore
E viviamo pensando e ascoltiamo canzoni
Benvenuti nel secolo delle illusioni
Ci sarà prima o poi la sentenza o il giudizio
È per questo che adesso ti dedico tutto

 
Un ultimo respiro e dopo il Saiyan si lasciò cadere sul letto.
Bulma gli si avvicinò. –Ti prego non lasciarmi..- Gli appoggiò delicatamente il volto al viso del Saiyan facendo combaciare le sue labbra a quelle del giovane che immobile tirava gli ultimi sospiri. –Ricordati che ti amo..- Quella luce pian piano andava sempre più verso l’oscurità sino a che non si spense lasciando nel cuore della ragazza un enorme vuoto incolmabile.
Lo baciò e sentì che anche lui corrispose a quell’ultimo e drammatico bacio.
Si alzò da terra asciugandosi le lacrime, non voleva piangere, non ora.. Per colpa sua era morto l’uomo della sua vita e mai si sarebbe perdonata questo affronto.
Stette parecchi minuti immobile sino a che non assimilò il tutto. Guardò Vegeta in viso, era bianco e aveva le labbra tendenti al viola fredde ed immobili; (((si avvicinò e molto lentamente appoggiò le labbra sopra alle sue, immobili, nulla di più triste e straziante, assaporò delicatamente ancora il suo gusto passando, nel momento del bacio, la propria lingua sulle labbra del Saiyan riportando in bocca quello sgradevole gusto ferroso del sangue.)))
Le palpebre abbassate e quella sua bocca così letale ma sensuale leggermente aperta, lo aveva baciato ancora una volta, forse per l’ultima volta, quanto avrebbe dato per sentire ancora le sue calde mani sopra al suo corpo, sentirsi protetta da quell’ragazzo che le era riuscito a dare tanto in così poco tempo.
Alla fine gli coprì il volto con il lenzuolo ed uscì silenziosamente dalla stanza.
Scese i gradini della scala in silenzio sino a trovarsi davanti a lei Goku e Chichi seduti sul divano, mano nella mano. Il ragazzo si era dolcemente appisolato sulla spalla dell’amata che invece fissava il vuoto.
I genitori di Goku erano andati a dormire e forse era per questo che regnava un reale silenzio in quella casa che il quieto non sapeva nemmeno che fosse.
Chichi svegliò Goku con un colpo secco nel vedere l’amica.
-Sono sveglio..- La solita frase, il Saiyan si asciugò la gocciolina di bava che gli scendeva dalla bocca e poi lo sorprese quell’aria afflitta di Bulma. –Che succede? Come sta Vegeta?-
Lei non abbassò lo sguardo, lo tenne puntato verso i due amici che aspettavano impazienti la risposta. –è morto..-
Chichi emise un sospiro abbastanza rumoroso portandosi poi le mani alla faccia. –Ti prego, dimmi che non è così.. oh, Vegeta..-
Goku la guardò sorpresa, non poteva essere morto.
Bulma era scossa, si stava trattenendo dal non piangere strinse i pugni e abbassò lo sguardo, il suo cuore sembrò realizzare a pieno cosa fosse successo e quella voragine enorme si allargò.
L’amica la vide e le corse incontro per abbracciarla. –Bulma.. Mi dispiace.. Lo ha fatto per proteggere te..-
La turchina ricambiò l’abbraccio. Era proprio quello che non voleva sentirsi dire. Era proprio quello che non voleva che succedesse, lo aveva avvertito ma il suo egoismo l’aveva portata a farsi amare da un uomo a tal punto da perdere la vita per lei.
Dopo poco però scansò l’amica dirigendosi davanti a Goku che retto in mezzo alla stanza teneva lo sguardo chino in segno di lutto verso l’amico caduto.
-Goku..-
Egli alzò lo sguardo e si vide d’innanzi a lui una Bulma decisa e forte. –Portami dalle Sfere..-


To be continued...

   
 
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