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Autore: teambullshitmj    29/07/2013    2 recensioni
Tratto dalla storia: "Era un'altra noiosa giornata di lavoro per Louis. Il lavoro in quel vecchio pub nella periferia di Londra gli permetteva di pagare l'affitto di uno sgangherato monolocale lì vicino e di tenersi impegnato durante le noiosissime giornate. Ma c'era un altro motivo per continuare a lavorare lì per sole ottocento sterline al mese, senza nemmeno un giorno libero. E sarebbe entrato da quella porta da lì a qualche minuto. Si chiamava Harry."
[Larry Stylinson]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un'altra noiosa giornata di lavoro per Louis. Il lavoro in quel vecchio pub nella periferia di Londra gli permetteva di pagare l'affitto di uno sgangherato monolocale lì vicino e di tenersi impegnato durante le noiosissime giornate. Ma c'era un altro motivo per continuare a lavorare lì per sole ottocento sterline al mese, senza nemmeno un giorno libero. E sarebbe entrato da quella porta da lì a qualche minuto. Si chiamava Harry. Ogni giorno, dal primo giorno in cui Louis lavora al pub, Harry entrava dalla porta, sempre alla stessa ora, facendo sempre le stesse cose. Louis ha impresso nella mente il primo giorno in cui ha visto il ragazzo dagli occhi verdi.
Era una fredda mattina d'ottobre ed era il primo giorno in cui Louis faceva lì il barista. Entrò dalla porta insieme ad una folata di vento autunnale londinese. Era avvolto in un lungo cappotto con il colletto alzato. Era più alto di Louis di almeno venti centimetri. Ed era bellissimo. Si avvicinò a Louis con un sorriso avvolto da due labbra sottili ma allo stesso tempo carnose.
-Ehi, sei nuovo di qui?- gli chiese il ragazzo, con la sua voce profonda e roca, con l'alito che sapeva di dentifricio alla menta. Louis credette di svenire.
-Si, è il mio primo giorno di lavoro qui.- il barista ci mise un po' a rispondere, troppo accecato dalla bellezza degli occhi verde smeraldo del ragazzo di fronte a lui.
-Ah.- rispose quello. -Io sono Harry.- disse tendendo la mano al ragazzo. -Mi chiamo Louis.- si presentò quello con un sorriso.
Da quel giorno saranno passati quasi due anni, e Louis ha visto ogni giorno il riccio, entrare dalla porta con in mano solo il suo diario ricoperto di cuoio e ordinare il solito cappuccino ricoperto di cacao. E accadde anche quel giorno. Harry entrò nello squallido pub portando un'ondata di allegria.
-Ehi, Hazza!- disse Louis, chiamando il ragazzo con il soprannome che lui stesso aveva inventato. -Il solito?-
-Si, grazie Lou.- disse Harry strizzando l'occhio. Il riccio si sedette al solito posto, la seconda sedia di fronte alla finestra. Aprì il suo diario, come ha fatto ogni volta che Louis l'ha visto lì. Ha sempre voluto sapere, sapere cosa custodiva in quel diario che portava sempre con se, quali segreti vi erano conservati. Harry scriveva canzoni, poesie fatte di musica e parole. Gli sarebbe piaciuto diventare una pop star, un giorno, poter cantare davanti a migliaia di persone, quelle parole, che sapeva avrebbero confortato i cuori di qualche ragazzina. Scriveva di amori impossibili, di storie finite e di storie appena iniziate.

'I don't know you, but it's like I miss you'

Scriveva, quando il barista dagli occhi blu gli si avvicinò, portandogli la tazza fumante. Harry tirò fuori dal vecchio portafoglio una banconota stropicciata, che diede al ragazzo, che si dirige verso il bancone. Louis non riesce a staccargli gli occhi di dosso. Lo vede ricurvo, con i ricci che ricadono sul suo viso che sembra infantile, nonostante i suoi quasi vent'anni. Mentre contemplava in silenzio il ragazzo che scriveva, una ragazza giovane, dai capelli rosso fuoco entrò nel locale. Anche Harry alzò lo sguardo, e il suo viso perfetto si illuminò con un sorriso. La ragazza si avvicinò a lui, che si era alzato in piedi. Harry la accolse con un bacio furtivo sulle labbra rosse. Louis smise di respirare. Harry, il ragazzo che da anni bramava da dietro il bancone, aveva una ragazza. Louis si sentiva quasi geloso di quella ragazza. Harry era suo, gli apparteneva. Si dovette girare di spalle per non mostrare una lacrima che gli solcava il viso. La ragazza disse qualcosa, e il viso di Harry si spense. Il suo sorriso si trasformò in una smorfia di sorpresa.
Uscirono dal locale, mentre Louis puliva il bancone con uno straccio. Intanto, li osservava, cercava di leggere il labiale della ragazza, che gesticolava in modo nervoso e si sistemava i capelli. Harry rispose, anzi urlò qualcosa alla ragazza, che rispose altrettanto forte. Stavano litigando, era ovvio. Da una parte era felice, ma dall'altra soffriva, per Harry, per il suo amore impossibile. Harry gridò un’ultima cosa alla ragazza, prima di scomparire dalla sua vista. Louis guardò sul tavolo e vide che Harry aveva lasciato lì il suo diario. Si avvicinò al tavolo e prese in mano il diario, che da troppo tempo desiderava sfogliare. Ma no, pensò, non è giusto. Lo chiuse e lo mise sotto il bancone. Poi però lo riprese, lo aprì all’ultima pagina e scrisse una sola frase.                                                                       

'I love you                                    
-Louis'

Lo richiuse e lo mise al suo posto, per poi andare a sparecchiare il tavolo dove Harry era seduto poco prima. Passavano i giorni, ma Harry non tornava nel pub, e Louis stava per arrendersi al fatto che non lo avrebbe più rivisto. Ed era preoccupato. Louis provava per quel ragazzo qualcosa che non poteva descrivere con le parole. Era innamorato del ragazzo-scrittore, che ogni giorno si sedeva alla seconda sedia di fronte alla finestra. Di quei suoi occhi verde smeraldo che forse non avrebbe mai più rivisto.
Quella mattina si gelava. Era gennaio e il termometro scendeva sotto lo zero. C'era solo una persona nel pub, un uomo sulla cinquantina che aveva ordinato un caffè ed un cornetto. Quando una folata di vento seguì l'apertura della porta d'ingresso. Louis alzò lo sguardo e lui era lì. Come se lo ricordava.
-Ciao Lou!- lo salutò con un grande sorriso. Il sorriso più bello che avesse mai visto. Saranno passate due settimane da quando lui non entrava in quel posto, portandovi un pizzico di allegria. E gli era mancato così tanto.
-Ehi, Hazz! Che fine hai fatto?- disse il castano, trattenendosi dal saltare addosso al riccio. -Sono settimane che non ti vedo!-
-Già... Ho litigato con la mia ragazza e... ci siamo lasciati. Ho attraversato un brutto periodo.- disse lui, mentre Louis preparava il solito cappuccino col cacao, che al suo Harry piaceva così tanto.
-Oh, capisco.- disse Louis. -Ah, comunque hai lasciato qui il tuo diario, un po' di tempo fa.- cercò sotto il bancone quel quadernino di cuoio, che poi portò al proprietario.
-L'hai letto?- chiese lui, riprendendosi il diario. -No, assolutamente.- rispose l'altro, tornando dietro il bancone. Harry lo guardò sorridendo e Louis arrossì velocemente.
-Ti piace vero?- chiese a bassa voce l'uomo che ancora era lì a leggere il giornale. Louis scosse la testa, scaldando il latte per il cappuccino. -Lo ami.- affermò l'uomo. -Si vede dal tuo sguardo.- Louis guardò Harry, come sempre curvo a scrivere, poi abbassò lo sguardo.
-Vuoi un consiglio?- chiese l'uomo sempre bisbigliando. -Dagli il tuo numero. Se vorrà, ti chiamerà.- sorrise, per poi lasciare sul tavolo una banconota da cinque sterline e uscire dalla porta, esponendosi al gelo invernale di Londra. Louis prese un foglietto, scrisse velocemente il suo numero e il suo nome, e lo appoggiò sul piattino, per poi metterci sopra la tazza di cappuccino bollente per Harry.

 

Okay, l'ho fatto XD la mia prima FF Larry ;) domani pubblico il secondo (e ultimo) capitolo.
Devo ringraziare Alessio, che mi ha fatto da consulente, grazie Ale xD
Se volete, lasciare una recensione, mi farebbe felice <3 
A domani, pipol ;) 

  
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