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Autore: Youhavesavedme_    29/07/2013    7 recensioni
“He can’t touch her”
“She can’t touch him”
“They can’t touch themselves”
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cause we are just like birds in cages.

 
“He can’t touch her”
“She can’t touch him”
“They can’t touch themselves”

 
Lui, sarebbe voluto stare accanto a lei, lui avrebbe avuto bisogno di parlare con lei, avrebbe voluto anche solo sorriderle per capire che lo amava.

Avrebbe voluto abbracciarla senza fare caso alle “voci” che rimbombavano nella sua mente, senza fare caso a tutti i commenti negativi che gli imponevano di rimanere separati.

Senza fare caso a tutte quelle menzogne che gli erano entrate in testa, e continuavano a convincerlo a stare lontano da lei. Sì, perché erano state le false voci messe in giro a costringerlo ad allontanarsi da lei.

Aveva preferito credere a quelle voci messe in giro, piuttosto che credere alla ragazza che stava con lui da due anni.
Ed ora, probabilmente lei non si fidava più di lui. E questo a lui faceva paura, tanta.
 
Lei era tanto delusa dal suo comportamento. Era spezzata in due, era completamente frantumata, e tutto perché lui aveva preferito credere agli altri, piuttosto che credere a lei.

Avrebbe voluto essergli di nuovo accanto, avrebbe voluto abbracciarlo quando aveva paura di non essere abbastanza, avrebbe voluto essere sua per sempre, ma forse il per sempre esisteva solo nelle favole, come aveva sempre creduto.

Lei aveva bisogno di lui, come aveva bisogno dell’aria da respirare, ma era talmente tanto delusa da lui, che anche solo il sentirlo nominare contribuiva a farla frantumare in altrettanti mille pezzi. Lei era distrutta completamente, e a volte si chiedeva come sarebbe riuscita ad andare avanti.
 
E, ogni volta che chiedevano loro come si sentissero, loro dicevano di stare bene, ma nessuno immaginava quanto si sentissero soli, nessuno immaginava quanto si sentissero sgretolati dalla situazione in cui erano inseriti. E tutti coloro che dicevano “mi dispiace, ti capisco” erano quello che meno comprendevano, quelli che meno potevano realmente sentire quello che loro stessero passando.
 
Le loro menti erano confuse. Erano piene di pensieri, di dubbi, di interrogativi, ma nessuno dei due aveva il coraggio di fare il primo passo e raggiungere l’altro. Nessuno dei due credeva così tanto nell’altro da sperare che questo l’avrebbe perdonato. Ormai per la troppa distanza non si sentivano quasi più sicuri di loro stessi, non si sentivano più loro stessi, perché una parte di loro era stata portata via dall’altra persona. E’ anche capitato che non si fidassero più delle persone che stavano loro vicino, perché avevano riposto talmente tanta fiducia nella persona amata che avevano pensato che anche i loro amici potessero tradirli in quel modo.
 
Alcune volte si sentivano talmente tristi e solida sentirsi fantasmi. Persone invisibili agli occhi degli altri, ma che avrebbero da gridare tante di quelle cose che riempiono loro l’anima. Avrebbero bisogno di uscire fuori e gridare, per liberarsi da tutto ciò che logora loro l’anima. Sì, logora, la rovina, fa quasi ammalare la loro anima, perché soffrono così tanto da arrivare ad ammalarsi, e a non accorgersene.
 
E quanto tante volte vorrebbero tornare a quando stavano insieme, a quando tutto andava bene, o almeno per loro andava bene. Perché anche quando stavano insieme i problemi c’erano, ma essendo insieme nulla li spaventava. Ora anche il più piccolo problema li mette in difficoltà. La più piccola pietra nel loro tragitto li porta ad una difficoltà, che riscontrano anche nella loro vita, perché non appena si presenta un problema, cominciano a non riuscire ad andare avanti, sono condizionati da questo problema.
 
Ad Emily mancano i suoi ti amo sussurrati, mancano le sue carezze, mancano i suoi abbracci, mancano le sue parole confortanti, manca tutto di LUI, e quasi non respira quando lo intravede, o sente il suo profumo.
 
Ad Harry mancano i suoi abbracci quando non si sente sicuro di se stesso, mancano le sue carezze, manca il suo arrossire quando lui le faceva i complimenti, manca ogni parte essenziale di LEI.
 
Loro si mancavano, quasi non respiravano l’uno senza l’altra, ma nessuno dei due raggiungeva l’altro, per tornare a casa insieme, nessuno dei due aveva la forza di far smettere quelle voci che rimbombavano nelle loro anime, nessuno dei due aveva la forza di dimostrare che quelle voci erano sbagliate, perché erano rimasti talmente tanto delusi da questa situazione che non volevano procurarsi altro dolore ed altra delusione.
 
Non si spiegavano come sarebbero andati avanti l’uno senza l’altra, e forse non avrebbero trovato mai una spiegazione convincente, ma entrambi non riuscivano ad abbattere questo muro che li divideva. Nessuno dei due era in grado di rompere quello specchio che li faceva vedere senza potersi parlare, e forse tutto sarebbe andato avanti così. Nella confusione, nella delusione, nella sofferenza, nella tristezza, nel caos più totale, solo perché nessuno dei due aveva abbastanza forze per raggiungere l’altro.
 
E questo li aveva penalizzati, probabilmente per sempre.
 
  
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