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Autore: Fiery    07/02/2008    14 recensioni
Per quanto quella convivenza forzata l’aveva segnata, per quanto volesse bene a Taylor non riusciva a parlarle. Si sentiva una vigliacca, si sentiva stupida. Accidenti, era la sua migliore amica! E allora perché si era arrabbiata così tanto? Ormai i loro desideri si stavano avverando, i loro sogni stavano prendendo corpo. Ma l’amicizia era ormai scomparsa e sia Gabriella che Taylor sapevano che New York non c’entrava.[...] Terzo capitolo della saga ^^ Fatemi sapere e buona lettura ^^
Genere: Generale, Science-fiction, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Convivenza Recupero Debiti'
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Epilogo

Epilogo

Ore 7:30 a.m.

Una sveglia azzurra trillò nel silenzio di una cameretta semplice, annunciando l’inizio della giornata. Una ragazza dai lunghi capelli biondo cenere e due occhi azzurri si alzò e stropicciandosi gli occhi andò dritta in bagno, per lavarsi e vestirsi.

Si stava lavando i denti quando un bambino di un anno entrò nel bagno dalla porta aperta, gattonando verso di lei con fare giocherellone. La ragazza sorrise, prendendo in braccio il bambino.

-Ehi, Kevin. Che fai in giro?- gli domandò posando lo spazzolino e dirigendosi al piano di sotto, -Mamma, Kevin è evaso di nuovo dal box.-

Una donna con lunghi capelli neri la raggiunse e prese il figlio in braccio, -Ma come fa? Valerie, vai a vestirti. Ti accompagna Peter per il primo giorno di scuola.-

Valerie annuì e si andò a vestire. Aprì il suo modesto armadio nella propria camera e cominciò a tirare fuori tutti i vestiti, decidendo poi per un paio di jeans con il risvolto che le risaltavano le gambe magre e una camicetta leggera a maniche corte bianca. Si infilò le ballerine bianche lucido e acconciò i capelli biondi in boccoli dietro ad un cerchietto spesso bianco. Si truccò il minimo indispensabile e preparò la tracolla azzurra.

-Valerie! È arrivato Peter!-

-Arrivo, mamma!- urlò di rimando all’indirizzo della madre.

Chiuse la tracolla e se la mise in spalla, per poi scendere velocemente le scale.

-Ciao, fratellone.- diede un bacio sulla guancia a Peter.

Peter le sorrise, -Farai strage di cuori, sorellina.- le fece l’occhiolino complice.

Se c’era una cosa che Peter aveva ereditato era l’essere un Don Giovanni come il padre. Gabriella salutò i figli per poi sospirare all’indirizzo del marito.

-Dici che dovevo dirglielo a Valerie?- domandò preoccupata.

-Scherzi, Ella? E rovinarci così il divertimento?-

-Troy, sei sempre il solito!- scherzò Gabriella dandogli un lieve bacio sulle labbra, prima di essere interrotti da un rigurgito di Kevin.

 

§§§§§§§§§§§§

 

Dall’altra parte di Albuquerque, un ragazzo fece cadere dal comodino la sveglia nera con due campanelle che gli stava traforando il cervello. Mise la testa sotto il cuscino, ma quando sentì la madre gridare che la colazione era pronta, decise di alzarsi. In cinque minuti giusti era già vestito e pronto per il primo giorno di scuola.

Il ragazzo scese di malavoglia in cucina, afferrando la tazza di cereali che gli porgeva la madre.

-Giorno…- salutò sbadigliando sonoramente.

Taylor lo guardò divertita, sedendosi di fronte a lui, accanto a Chad che stava leggendo la pagina sportiva, -Quanta voglia di tornare a scuola, eh Willy?-

William era di certo un bel ragazzo. Aveva la carnagione scura, indomabili ricci castani e due occhi nocciola dolcissimi da far svalvolare ogni ragazza presente. Ma la voglia di andare a scuola era sotto le scarpe.

-Ci vado solo per il basket.- disse dando una cucchiaiata ai cereali.

Suo padre non doveva sapere che non sapeva giocare a Basket. Diede un’occhiata veloce alla madre, la quale sospirò. Voleva dirlo a Chad, ma doveva decidere William.

-Amore, a che ora devi andare in ufficio?- domandò Taylor iniziando a consumare la propria colazione e ringraziando il cielo che Miriam avesse preso da lei la passione per la chimica.

Chad addentò una fetta biscottata al burro, -Appena passa a prendermi Ryan.- dichiarò senza voltarsi verso la moglie.

-Ah, tesoro.- Taylor si voltò verso William, -Ti porta Miriam a scuola.- lo informò.

William annuì e in quel momento entrò in casa una ragazza di ventidue anni, dai lunghi capelli castani e con gli occhi verdi, seguita subito dopo da una ragazza di circa diciassette anni con la carnagione chiara e capelli rossicci, gli occhi color smeraldo.

-Ciao, Erika.- salutò William con una mano.

-Ciao, Willy.- Erika aspettò che finisse la colazione e poi uscì di casa insieme a lui.

Era la figlia di Jason e Kelsi e siccome erano vicini di casa, erano diventati migliori amici negli anni.

Miriam parcheggiò la capottabile nera davanti alla East High.

-Mi raccomando, ragazzi.- li avvertì togliendosi con un movimento fluido gli occhiali, -Vedete di comportarvi bene durante questo anno scolastico. Perché sarà il più duro di tutti.-

-Lo sappiamo, c’è la maturità.- alzò gli occhi al cielo William mentre scendevano sul marciapiede.

Miriam sorrise, -Oh… non è alla maturità che mi sto riferendo.- disse rimettendosi gli occhiali.

Peter parcheggiò di fianco a lei, impedendole l’uscita dal parcheggio della scuola.

-Giorno, Miriam.-

-Peter, togliti. Devo tornare all’università.-

Valerie scese dall’auto del fratello non appena notò che questo stava lanciando un’occhiataccia a Miriam. Raggiunse il marciapiede e baciò su una guancia Erika. Poi vide William e lo abbracciò. Loro due erano sempre stati amici, a differenza del rispettivo fratello e della rispettiva sorella.

-Che sta succedendo?-

Rachel si mise in mezzo alle due macchine, movendo i lunghi capelli biondi. Gli occhi caramellati che saettavano da una macchina all’altra, agilmente. Aveva presto tutto da sua madre Sharpay. Ma ringraziò il cielo per aver ereditato la pazienza di suo padre Zac.

-Miriam polemizza sempre!- disse Peter indicando la ragazza in questione.

-Oh, quanto ti detesto! E dire che andiamo tutti e due all’università di Albuquerque!-

-E’ iniziato un altro anno scolastico.- sospirò affranta Rachel guardando poi le due ragazze e il ragazzo più giovani, -Buongiorno.-

-Giorno, Rachel.- salutarono i tre in coro.

-Ragazzi!- un ragazzo dai capelli neri corti e gli occhi grigi li raggiunse, agitando una mano in aria, -E’ da quest’estate che non ci si vede!- disse abbracciando le due ragazze insieme.

-Luke, non respiriamo!- dissero le due ragazze in coro.

-Oh, scusate.- rise Luke.

Figlio di Lane e Robert. Era il ragazzo più scalmanato dell’intera scuola, a differenza di William che era sempre molto paziente come la madre.

-Bene, a quanto pare ci siete tutti.- un ragazzo dalla carnagione scura e i capelli neri raggiunse il marciapiede, con una ragazza dai corti capelli biondi e dalla carnagione molto chiara.

-Come butta, Tom?- domandò William.

-Tutto bene.-

-Come va, Jennifer?-

-A meraviglia.- sorrise Jennifer facendosi circondare le spalle con un braccio da Tom, -Oggi iniziamo l’università. Non è fantastico?-

Tom era il figlio di Jakie e Ryan, mentre Jennifer la figlia maggiore di Deborah e Larry. Avevano entrambi diciotto anni, ma stavano insieme da quando ne avevano tredici. Avevano capito subito di essere fatti l’uno per l’altra.

-Ma perché avete scelto tutti l’università di Albuquerque?- si informò confusa Valerie.

-Perché così saremmo stati tutti insieme, cuginetta.- rispose Rachel prontamente.

-Avrei fatto volentieri a meno di questo qui.- ribatté Miriam indicando con un cenno del capo Peter.

-Il sentimento è reciproco, credimi.- affermò Peter, -Forza, sali Rachel.-

La cugina salì sulla macchina e Peter partì per l’università. Miriam fece un cenno di saluto e caricò Tom e Jennifer, per poi partire anche lei.

I quattro rimasti si guardarono un attimo, per poi scoppiare a ridere. Le litigate fra Miriam e Peter li divertivano sempre molto.

Non fecero in tempo a mettere piede in classe, che l’altoparlante risuonò nell’intero istituto.

“Sono convocati in presidenza Valerie Bolton, William Danforth, Erika Cross e Lucas Kilowatt.

Velocemente si avviarono verso la presidenza ed entrarono, chiedendosi cosa avesse spinto la preside Matsui a chiamarli. La donna, dai lunghi capelli neri e i tratti orientali, li fece accomodare sulle poltrone girevoli.

-Buongiorno, ragazzi.-

-Buongiorno, preside Matsui.- ricambiarono in coro i quattro.

Di certo cacciarsi nei guai il primo giorno non era nei loro piani, quindi era meglio essere buoni e gentili.

-Mio padre, il preside Matsui, aveva convocato quattro dei vostri genitori all’età di sedici anni.- cominciò la preside Matsui, -Si trattava dei genitori di Valerie e dei genitori di William.-

I due si guardarono un momento, cercando di capire di che diavolo stesse parlando.

-Erano stati convocati per una sorta di… convivenza.- sorrise la donna dando a ciascuno un mazzo di chiavi, -Hanno abitato in una villetta in Sunny Street per il quarto e il quinto anno di liceo. Lavoravano e si pagavano il vitto e l’alloggio. Serviva ad aiutarli nelle materie calanti, nonostante si odiassero.-

-Ma noi non ci odiamo.- intervenne Valerie.

-Lo so.- sorrise affabile la donna, -Per questo risulterà più facile convivere. Tutti e quattro avete delle lacune e dovete saldarle prima della fine dell’anno. Aiutarvi a vicenda non può farvi male.-

-In che senso?- domandò Luke.

-Beh… Valerie non sa niente di Letteratura, nonostante il padre sia un professore di un college qui ad Albuquerque. William non sa giocare a basket, nonostante il padre sia un giocatore della Nazionale Americana. Erika non sa cantare, anche se la madre è sempre stata bravissima ed è una cantante famosa. E infine Luke non sa la chimica, il ché è molto strano dato che ha due genitori medici.-

-E in che modo dovremmo aiutarci?- domandò Erika confusa.

-Beh… Valerie insegnerà a giocare a basket a William, William le insegnerà letteratura. Erika insegnerà la chimica a Luke, mentre Luke insegnerà a cantare a Erika.-

I quattro adolescenti ammutolirono, troppo sorpresi da quella novità. Senza troppe cerimonie la preside Matsui li fece uscire dalla presidenza. Raggiunsero il corridoio ormai deserto dato che erano tutti in classe.

Senza una parola si divisero per le rispettive classi.

Il pomeriggio William, Luke e Valerie stavano aspettando che Erika finisse di preparare i bagagli. Erano seduti in salotto, sul divano. Le valige erano state caricate sulla macchina di Luke. Jason era lì con loro, mentre cercava di spiegargli dov’era Sunny Street.

Erika scese le scale con la madre Kelsi. Si vedeva che era un po’ turbata, in fondo lei era molto attaccata alla sua famiglia. E sapere che avrebbe dovuto convivere un anno intero con altre persone, studiando e in più lavorando era ancora più scioccante.

-Tutto bene, Erika?- gli chiese William.

-Sì, certo.- sorrise in direzione del suo migliore amico, -E’ solo strano. Tutto qui.-

Detto questo partirono alla volta di Sunny Street. Quando arrivarono subito una villetta comparì davanti ai loro occhi. Aprirono la porta di casa e portarono dentro le valige. Valerie aprì subito le finestre, dato che c’era odore di chiuso. Evidentemente era da quando c’erano stati i genitori che nessuno entrava in quella casa. E ciò era intuibile anche dallo spesso strato di polvere sui mobili. Scelsero le camere e la coincidenza volle che Valerie scegliesse quella della madre, mentre William quella del padre. Erika invece occupò quella che era stata di Taylor e Luke quella che era stata di Troy.

Sospirando appena si chiusero nelle proprie stanze, iniziando a disfare le valige.

Ma le parole E’ guerra che avevano pronunciato anni prima Gabriella, Troy, Taylor e Chad loro non le pronunciarono ovviamente.

Valerie tirò fuori da una delle valige delle foto già incorniciate. Le posò sul comodino e si ritrovò a sorridere mentre osservava quella scattata con i suoi migliori amici.

Erano in gita in montagna. Erano tutti incappucciati e sorrise ancora di più guardando William. Che le piaceva da anni lo sapeva solo Erika.

Tutti e quattro si stesero sui propri letti, chiudendo gli occhi e immaginando Gabriella, Troy, Taylor e Chad litigare, per poi innamorarsi pian piano.

 

Una nuova Convivenza Recupero Debiti nacque.

 

 

 

************

Ecco qui l’epilogo, finalmente ^^

Allora… io avrei pensato di scrivere CRD 4. Cioè… ho delle idee, di cui sono abbastanza convinta. Ovviamente solo se voi pensate che debba continuarla, altrimenti la cestino XD Non è un problema, ditemi voi se sarebbe meglio o peggio XD

Per lo scorso capitolo si ringrazia (come siamo informali…)

Herm90 (XD E CRD 4 sia XD)

ciokina14 (Ecco qui l’epilogo ^^)

Tay_ (Io sono sia per Troyella, che per Tropay ^^ Infatti come avrai notato sto scrivendo delle fanfiction Tropay ultimamente ^^)

Alexia83 (Ecco qui il nuovo chappy, bene accolgo la tua richiesta allora XD)

armony_93 (E allora parta la CRD 4 per i CRD dipendenti ^^)

Sinfony (Una quadrologia XD Parola che ho inventato io, non esiste nel vocabolario italiano. Solo nel mio personale XD)

Mommika (No, la canzone era di Mafy. Ehi! Lo voglio anche quello striscione *-* Lo appendo in camera *-*)

lauretta’90 (Mi dispiace perché poi non potrai più commentare çç)

scricciolo91 (Ecco l’epilogo, scusa l’attesa ^^)

redangel250492 (Tranquilla, guardia del corpo ^^ Scriverò CRD 4 se sarete d’accordo ^^)

mojojojo (Sisi, per sempre!! *-*)

LizDreamer (Grazie ^//^ Quanti complimenti! *-* Arrossisco ^//^)

Vivy93 (Ecco brava aggiorna! XD Tesora, io sono sempre stupenda! XD Dai, lo sai che scherzo ^^ W P! XD)

SILVER (Tranquilla? A me sembri un pochino agitata XD)

Buffy86 (Mi sei mancata tantissimo, socia! ^^ Ah, ti capisco. È terribile quando i pc non funzionano ^^)

NewGirl (Mi manchi!! *-* Ma uffi! Convinci tuo padre! Così potrai anche pubblicare le tue ficcy! *-* Ti voglio benissimo, lo sai vero? ^^)

romanticgirl (Sono contenta che ti piaccia la ficcy ^^)

 

Grazie a tutti per avermi seguito ^^

Vi voglio bene

By Titty90 ^^

  
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