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Autore: midnightsummerdreams    29/07/2013    3 recensioni
Robert e Alyssa sono una coppia da quattro anni e da due stanno provando ad avere un bambino ma non è facile come sembra, dopo aver provato di tutto decidono di chiedere aiuto ad una agenzia, e tramite questa agenzia pagano una donna di cui non sanno nulla per portare avanti la gravidanza, ma le cose non vanno mai come dovrebbero..
Per America Wright il significato non c'è mai fine al peggio è assolutamente vero..
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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America point of view




Avevo aspettato una chiamata da parte di Robert per qualche giorno, poi avevo pensato di scrivergli, ma naturalmente non avevo ricevuto nessuna risposta, e per quanto mi sforzassi di pensare che sicuramente c'era una spiegazione, ogni giorno che passava mi sentivo sempre più idiota per aver creduto che fosse diverso dagli altri in quell'ambiente.
"a cosa pensi?"chiese Cassie
"perchè?"chiesi io cascando dalle nuvole
"hai la faccia di una che sta a guardare il telefono di continuo perchè lui non chiama"disse Cassie.
"no, ero solo sovrappensiero"dissi io bevendo un sorso del mio frappè.
"tua madre mi ha detto che è più di  una settimana che ti vede giù, e che centra un uomo"disse Cassie guardando in direzione di mia madre.
"ti ha mandato ad indagare per non fare l'impicciona"
"esatto, chi è l'idiota?"
"l'idiota a quanto pare io, era carino, sono stata bene in sua compagnia, però mi sono tirata indietro e da quel momento è scomparso"
"allora è uno stronzo non un idiota"disse Cassie
"si, pare sia uno stronzo"
"e tu pensavi non lo fosse"
"esatto, quindi l'idiota sono io, è che pensavo che gli interessasse davvero trascorrere del tempo con me, credevo di piacergli, non pensavo che bastasse non starci subito per vederlo sparire"dissi io sospirando.
"che coglione"
"sono stufa degli uomini che frequentano questo ambiente, o ti invitano ad uscire per farsi vedere in tua compagnia e farsi pubblicità e vogliono aggiungerti alla loro collezione di donne che sono passate per il loro letto"
"e gli altri invece ti vedono come la super modella di Victoria's secrets"
"esatto, comunque sai qual'è la cosa che mi fa incazzare di più? E' che io mi sono illusa di piacergli, mi sono illusa che fosse diverso, e invece niente"dissi io
"non devi sentirti stupida"
"no, solo totalmente idiota"dissi io poggiando la testa sul tavolo e coprendomi con le braccia.
Tra l'altro da quel giorno non avevo nemmeno più incrociato Eric al parco, magari anche con Tom, in realtà speravo di incrociarlo con Tom così avrei potuto continuare a pensare che il suo essere sparito fosse legato al suo lavoro, potevo illudermi ancora un pò che fosse diverso e che non fosse scomparso solo perchè non ero andata a letto con lui come da programma.
"no, guarda chi c'è cucciolo, siamo proprio fortunati oggi"disse Tom venendomi incontro con in braccio Eric.
"ciao"dissi io sorridendo al piccolo.
"gli sei mancata"disse Tom venendo a sedersi accanto a me.
"davvero?"chiesi io al piccolo che mi sorrideva radioso.
"si a tutti e due"disse Tom
"si, mi sono allenata poco in questi giorni, ero un pò stanca"
"noi invece abbiamo avuto la febbre"disse Tom accarezzando i capelli del piccolo.
"davvero?"chiesi io con un filo di speranza che Tom colse subito perchè scosse la testa ridendo.
"fammi indovinare è lui che non ti ha più chiamata vero?"chiese Tom
"oh non importa"dissi io
"mi ha detto che sei tu a non averlo più chiamato"
"gli ho scritto diverse volte, e ho provato a chiamarlo qualche giorno fa ma non ha risposto"
"ci penso io tranquilla, hai da fare domani sera?"
"Tom non importa davvero, avrà avuto le sue ragioni"
"non ci importa di Pattinson, domani è il compleanno di Eric e credo proprio che il cucciolo qui presente voglia invitarti, è il suo primo compleanno e non mi sembra corretto tu gli dia una simile delusione, quando sarà un adolescente che non si filerà nessuna come suo padre potrà vedere una foto con te presente e gli si risolleverà l'autostima"disse Tom
"che idiota"dissi io scuotendo la testa e sorridendo.
"Rob è un coglione a volte, vieni al compleanno di Eric domani sera, e porta chi vuoi, specialmente se sono modelle"disse Tom facendomi l'occhiolino.
"sei proprio un caso limite tu"dissi io sospirando.
"sto frequentando addirittura una ragazza"disse Tom
"wow, progressi"dissi io
"se Rob fa il coglione però mi libero per te, quindi fammi sapere"disse Tom facendomi l'occhiolino.
E così dopo quella chiacchierata con Tom mi tranquillizzai un pò, in fondo forse era stato davvero molto preso, o magari aveva ripensato all'idea di frequentarmi perchè aveva realizzato che uscire con qualcuno al momento con un bambino piccolo di cui occuparsi non era una buona idea.
Forse aveva paura che il bambino potesse affezionarsi a me e se fra noi due non avesse funzionato ne avrebbe sofferto.
Insomma varai tutte le possibili opzioni per giustificare il suo comportamento, in fondo se davvero avesse cambiato opinione su di me o non volesse più vedermi Tom non mi avrebbe invitata alla festa per il piccolo, era il suo migliore amico e non gli avrebbe mai tirato uno scherzo simile.
Quindi quel pomeriggio uscì con Cassie e andai alla ricerca di un regalo di compleanno per suo figlio.
"compie un anno dicevi?"chiese Cassie
"si, oggi compie un anno"dissi io
"un orsacchiotto"disse Cassie
"un orsacchiotto?"chiesi io
"un orsacchiotto mi sembra il regalo adatto ad un bambino piccolo"disse Cassie prendendo un orso marrone.
"perfetto"dissi io andando verso la cassa e davanti a me mi ritrovai proprio una ragazza con un pancione enorme, sorrisi involontariamente sentendomi improvvisamente triste.
"America? America tocca a te"disse Cassie alle mie spalle vedendo la cassiera che mi guardava confusa.
"si questo"dissi passandole l'orso.
"e mi può fare un pacchetto regalo?"chiesi risvegliandomi da quel momento.
"stai bene?"mi chiese Cassie mentre uscivamo dal centro commerciale.
"si, sto bene"dissi io
"stavi guardando la ragazza incinta"disse Cassie
"se ti dicessi di no mi crederesti?"chiesi io
"tranquilla non era una domanda"disse Cassie
"non parliamone più per favore"dissi io
"certo tesoro, andiamo o farai tardi al party esclusivo del tuo amico"disse Cassie.
"non so se sia una buona idea"
"fare felice un bambino e dire al padre che è un coglione mi sembra una buona idea"disse Cassie.
"certo, un'idea perfetta"dissi io sospirando
"America non farla lunga è il compleanno di un bambino di un anno, tempo massimo un'ora e sarai a casa"disse Cassie lasciandomi davanti a casa.
"giusto è solo un compleanno, ti faccio sapere poi"dissi io scendendo dall'auto.
"assolutamente si, ma chiamami domani eh, stasera io e Simon siamo a cena fuori"disse Cassie.
"sempre a cena fuori voi due"dissi io
"super cena, sono due anni che facciamo coppia, e come ben sai è un record per il tuo migliore amico"disse Cassie.
"si, e ricordo anche di avervi rovinato il vostro primo anniversario"dissi io e in quel momento mi sentì come se mi mancasse l'aria, faticavo a respirare e non riuscivo a muovermi, sentivo un enorme peso a livello dello sterno e dello stomaco, peso che se ne andò solo dopo qualche secondo.
"America stai bene?"chiese Cassie
"mi mancava l'aria"dissi io
"ti mancava l'aria? era un attacco di panico in piena regola quello"disse Cassie rimproverandomi.
"ho un brutto presentimento, forse non dovrei andare alla festa per il piccolo"dissi io
"invece essendo per te un giorno molto delicato credo proprio che tu debba andare, ti farà bene distrarti un pò"disse Cassie.
"si, forse hai ragione, almeno avrò voglia di piangere per un altro motivo"dissi io.
"ma piantala e vai a farti bella"disse Cassie facendomi l'occhiolino.
Indossai un vestito semplice con delle scarpe basse e una giacca leggera, e chiamai un taxi per raggiungere casa di Robert, in realtà non avevo idea di dove abitasse di preciso, ma Tom mi aveva scritto fornendomi tutti i dettagli.
Avevo dovuto ricorrere a qualche goccia di fiore di Bach per riuscire ad uscire di casa, quella brutta sensazione continuava a persistere e non aveva nessuna intenzione di abbandonarmi, sentivo come se presentarmi in quel posto fosse l'errore più grande che potessi fare, ma prima che potessi scappare la porta si aprì davanti a me e comparve Tom sorridente.
"sono felice di vederti America"disse abbracciandomi.
"ciao Tom"dissi io
"vieni Eric è di là con le zie, e  suo padre è passato a prendere la torta di compleanno, sarà qui a momenti"disse Tom
"buonasera"dissi seguendo Tom nell'ampio salone.
"Tom è lei la tua ragazza? colpo grosso davvero"disse un ragazzo seduto accanto ad un paio di ragazze bionde.
"no, lei è un amica di Eric"disse Tom
"gli amici di Eric sono anche nostri amici"disse il ragazzo alzandosi per presentarsi.
"Bobby, piacere di conoscerti America"disse stringendomi la mano
"piacere"dissi io un pò in imbarazzo.
"loro due sono le zie di Eric, Lizzie e Victoria"disse Tom
"piacere"dissi stringendo la mano ad entrambe
"abbiamo visto la sfilata la settimana scorsa, fantastica, complimenti"disse Victoria.
"grazie, ma non è che faccia molto io, sono gli stilisti ad essere geniali"
"America è stata scoperta per caso da Webber, è un talento naturale"disse Tom vantandosi.
"mi sa che Sturridge ci sperava gli dessi una possibilità"disse Bobby
"preferisce Eric che vuoi farci"disse Tom
"tutti preferiscono Eric, è un Pattinson"disse Lizzie prendendo il piccolo seduto accanto a lei e baciandogli una guancia.
"a proposito di ciò gli ho preso un piccolo pensierino"dissi io consegnando il regalo a Tom.
"oh certo, li apriremo appena arrivano il resto degli invitati, come non detto"disse Tom andando ad aprire alla porta.
"fa proprio la donna di casa ormai"disse Bobby ridacchiando.
"è diventato responsabile Bobby,difficile da credere ma Sturridge fa la persona responsabile"disse Victoria.
"America siediti pure qui accanto a noi"disse Lizzie e così mi levai dall'imbarazzante momento di restare in piedi come un idiota con il terrore che il padrone di casa sbucasse da un momento all'altro pronto a dire una frase ad affetto come " lei cosa ci fa qui? " oppure "se non ti  ho più cercata un motivo ci sarà".
"ciao gente"disse un uomo alto entrando seguito da una donna bionda e per un attimo pensai fossero i suoi genitori poi riconobbi lei, era la sua manager, l'avevo vista alla cena con Trevor, dio solo a pensare al suo nome mi veniva il voltastomaco, per fortuna non l'avevo più incrociato da nessuna parte dopo quella cena.
"America che piacere vederti"disse Katherine venendo a salutarmi, ma in realtà l'espressione preoccupata che aveva in viso sembrava trasmettere tutt'altro che il piacere di vedermi, sembrava avesse visto un fantasma e quella stessa espressione si stampò in faccia a me qualche minuto più tardi quando il padrone di casa insieme ai genitori varcò la soglia ridendo col padre, risata che naturalmente si spense quando vide me.
Quella era proprio la conferma che cercavo per capire che presentarmi a casa sua era stata la peggior idea che potesse venirmi in mente.
"ciao a tutti"disse Robert prima di dirigersi verso un altra stanza.
"noi non ci conosciamo mi sa"disse un elegante donna bionda rivolgendosi a me.
"no, sono un'amica del bambino" dissi non sapendo come presetarmi.
"ha già amiche così carine, però"disse un uomo accanto a lei che doveva essere il padre di Robert.
"America piacere"dissi io stringendo la mano ad entrambi
"Claire e Richard, i nonni del piccolo"disse la madre di lui, era davvero una bella donna e anche lui doveva essere stato piuttosto affascinante, si spiegava tranquillamente come mai il figlio fosse così attraente.
Robert tornò poco dopo con la torta del piccolo e una candelina accesa su di essa a forma di uno, posò la torta sul tavolo al centro del salone e invitò sua sorella ad avvicinarsi con il piccolo.
Sembrava molto nervoso, come se stesse evitando di mostrare quanto fosse infastidito.
Ce l'aveva con me? come poteva avercela con me, non avevo fatto assolutamente nulla, se ce l'aveva con me soltanto perchè non ero andata a letto con lui, era più coglione di quanto potessi immaginare.
"tanti auguri Eric"urlarono tutti quando il piccolo spense la sua prima candelina e mentre aprivamo i suoi regali ero così distratta che nemmeno mi accorsi che Robert era sparito.
"hey ti stai divertendo?"chiese Tom
"Tom non credo sia stata una buona idea venire qui"dissi io
"Eric è felicissimo di averti visto, è questo quello che conta no?"chiese Tom
"certo, ma mi sembra che suo padre sia un pò infastidito"dissi io
"no, è tipico di Rob, e poi ci sono i suoi, è scazzato"disse Tom
"a me sembra che ce l'abbia con me"dissi io
"perchè dovrebbe?"chiese Tom
"mi ha guardato malissimo quando mi ha vista, sembrava che avesse visto un fantasma"
"beh parlargli se credi, è sul terrazzo"disse Tom
"giusto, si è una buona idea"dissi io
"ho sempre buone idee"disse Tom
In realtà mi ci vollero diversi minuti per trovare il coraggio e raggiungerlo.
 Avevo troppa paura di cosa mi avrebbe detto, avevo troppa paura di rimanerci male, ma stare in quella fase di incertezza non mi aiutava certo, e poi se davvero ce l'aveva con me perchè non ero andata a letto con lui, volevo poter avere la possibilità di insultarlo come meritava.
"Tom lasciami stare"disse lui quando sentì dei passi e quando non ricevette risposta si voltò verso di me.
"ciao"dissi io
"ciao"rispose lui
"posso, posso parlarti un attimo"
"c'è la mia famiglia, non mi sembra carino assentarmi troppo a lungo, magari un altra volta"disse lui.
"certo, un'altra volta, sai cosa ti dico Robert? pensavo tu fossi diverso dagli altri, pensavo che non fossi come tutti, pensavo che ti importasse davvero qualcosa di me, e invece volevi soltanto fare sesso, proprio come tutti, e volevo dirtelo, non puoi odiarmi perchè non sono venuta a letto con te, anzi dovresti stimarmi per questo, e sai perchè? perchè significa che sono decisamente una persona intelligente a non aver voluto sprecare il mio tempo con un coglione"dissi io sfogandomi finalmente.
"non preoccuparti me ne sono fatto una ragione, a quanto pare tu preferisci puntare più in alto, in fondo io sono soltanto un attore, perchè non puntare direttamente a chi ha davvero i soldi"disse lui risentito per quello che avevo detto.
"che cosa stai dicendo?"
"che cosa sto dicendo? che ho preso a pugni il produttore del film a cui sto lavorando perchè è venuto a letto con te"
"che cosa?"chiesi io
"si,non volevo crederci, credevo fosse impossibile, ma daltronde l'avevo creduto anche quando ho scoperto che Alyssa mi tradiva"
"non sono andata a letto con nessuno, ho aspettato la tua chiamata per giorni e poi con chi è che sarei andata a letto?"
"con Trevor"
"non posso crederci che tu gli abbia creduto, davvero tu pensi che io sia quel genere di persona? davvero pensi che io possa vendermi per un pò di fama in più?"chiesi io
"io so solo che non posso permettere a un altra donna di entrare nella nostra vita e di abbandonarci di nuovo, non sono più solo, ho un bambino adesso ed è già stato abbandonato una volta da quella che sarebbe dovuta essere sua madre"
"Ti ho raccontato cose di cui non ho mai parlato con nessuno, mi sono aperta con te perchè sentivo di potermi fidare, ma tu non mi hai nemmeno ascoltata se pensi che possa essere una persona di quel tipo, non hai avuto nemmeno bisogno di chiedere, hai creduto subito a lui e basta, lui che nemmeno conosci, hai preferito credere a lui piuttosto che a me che mi ero aperta con te"dissi io e piano piano le mie parole erano diventate sempre più difficili da pronunciare, ad ogni parola mi sembrava di soffocare, sentivo le lacrime  bagnarmi il viso e sentivo il sapore salato sulle labbra, poi un istante dopo sentì anche il sapore del fumo che si mischiava al mio e decisi di godermi quel momento di pace, perchè ero sicura sarebbe stato l'ultimo.
"scusami, non volevo farti piangere"disse lui stringendomi a sè.
"sono stufa di incontrare sempre la stessa tipologia di ragazzi, credevo tu fossi diverso"dissi io
"lo sono, ma forse sono ancora troppo ferito da quel punto di vista, la donna che volevo sposare e che mi ha convinto ad avere un bambino mi tradiva da mesi, e io non mi sono accorto di nulla perchè avevo troppa fiducia in lei, il fatto che aprirmi con te sia stato così facile e spontaneo, il fatto che non volessi credere a quello che diceva Trevor, mi ha fatto credere che stavo commettendo lo stesso sbaglio"disse lui
"io sono finita a fare la modella per caso, servivano soldi alla mia famiglia e mi è sembrato un buon modo per aiutarli.
Non mi interessa la fama, non mi interessa questo mondo patinato"dissi io passandomi una mano sugli occhi per asciugarmi le lacrime.
"sono stato un coglione, scusami"disse lui
"beh anch'io ho pensato che tu non avessi più chiamato perchè non ero venuta a letto con te"dissi io
"già, questo è stato davvero stupido, insomma per chi mi hai preso? pensi che se fossi voluto venire a letto con te non l'avrei tipo fatto la prima volta che ti ho vista?"disse lui
"che stronzo"dissi io allontanandomi dal suo abbraccio.
"non sono così calcolatore, non ho più sedici anni e gli ormoni in subbuglio, l'incidente avvenuto a casa tua è avvenuto perchè diciamo che sono fuori forma da quel punto di vista"
"io invece sono vergine"dissi io e lui mi guardò perplesso.
"è un problema?"chiesi io trattenendomi dal ridere.
"davvero?"chiese lui
"vedi che continui a pensare che io sia una ragazza facile" dissi io ridendo
"sei davvero vergine?"chiese lui
"no, però non succede da così tanto tempo che è come se lo fosse"dissi io ironizzando
"beh da quel punto di vista non preoccuparti, non sei l'unica, Tom dice che sono di nuovo vergine probabilmente"disse lui
"mi spieghi perchè noi due finiamo sempre e dico sempre a parlare di sesso?"chiesi io perplessa.
"credo che sia perchè non lo facciamo ma vorremmo e quindi finiamo sempre per parlarne"disse lui avvicinandosi,  e in quel momento riuscì  proprio a sentire la tensione fra noi due, una tensione sessuale che non avevo mai sentito con nessun altro.
 Era sempre presente, mi bastava fare più attenzione a come la camicia che indossava gli segnava le spalle, piuttosto alla barba non fatta da qualche giorno che scendeva sul collo e quella sensazione si faceva ancora più forte.
"accompagnami a casa dopo"dissi io
"no, vieni via con me questo week end, lascio Eric ai miei genitori, così mi farò perdonare per come ti ho trattata"
"mi sembra una buona idea"dissi io sorridendogli.


Direte capitolo breve e che arriva dopo 300 anni, la parte che volevo scrivere in questo cap non ci stava bene, quindi sarà nel prossimo e quindi questo è breve e c'è solo il point of view di America perchè Rob avevamo già visto i danni che ha fatto, ma ne sentiremo ancora parlare. Intanto il piccolo Eric ha compiuto un anno, e voi direte ma tipo la sua amica tipa del suo best friend? la madre? nessuno dice oh ma senti io vedo una piccola coincidenza? Certo che no, punto numero uno è perchè nessuno crede alla storia dell'utero in affitto, tutti pensano che la vera storia sia quella del gossip che gira e cioè che lui sto figlio non si sa con chi l'abbia avuto e Alyssa l'ha lasciato per questo motivo, quindi yess come dicono al sud cornuto e mazziato XD Le mie uniche speranze sono sulla madre, su lei che tipo rinsanisce e poi c'è un altro personaggio che vabbeh smetto di spoilerare, ma sappiate che la bomba sta per essere sganciata e prevedo feriti. Grazie per seguire la storia siete carinissime un abbraccio
   
 
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