Ecco a voi il primo episodio di Otherside, se siete riusciti a leggerlo tutto vi prego di lasciare i vostri commenti nel blog della fan fiction dove, inoltre, troverete a breve (e se vi sarà interesse) il secondo episodio. Ecco il link ---> http://othersideseriesfiction.altervista.org/blog/
I link che troverete durante l’episodio riportano a delle canzoni che fanno da contorno alla storia, per cui vi consiglio di ascoltarle mentre leggete. Tra parentesi troverete i minuti che indicano la parte della canzone che deve essere eseguita. Ad esempio (1:03) vuol dire che la canzone inizia direttamente dal minuto 1:03, oppure che in quella determinata parte di testo la canzone è arrivata a quel punto. Tra parentesi quadre troverete informazioni relative al volume della canzone: [Alto] la canzone è in primo piano, quindi va ascoltata con volume alto; [Basso] la canzone è in secondo piano, quindi va ascoltata con volume basso.
Sono estremamente graditi i vostri commenti. Se vi sarà riscontro da parte vostra continuerò realizzando e pubblicando i successivi episodi. Buona lettura.
Otherside 01×01 Pilot Otherside – Fan Series Fiction
Tree city – Robber on high steets – Japanese girl
http://www.youtube.com/watch?v=-utTU5Too-k
(0:00)[Alto] Un ragazzo all’interno di una Lamborghini sfreccia a tutta velocità per le strade di Providence.
(0:20) Giunto a destinazione parcheggia l’auto e scende.
Si dirige verso una postazione ATM. (0:30) [Basso] Fuori non c’è nessuno. C’è un silenzio assordante, eccezione fatta per un rumore stridulo provocato da un segnale stradale mosso dal vento. Inserisce il codice ma sbaglia. Quel rumore lo infastidisce. Inserisce nuovamente il codice. Il cigolio continua a disturbarlo. Digita la cifra da prelevare. Il denaro esce, ritira la carta di credito e conta il denaro. A metà lavoro perde il conto, è distratto dal rumore. Allora, si gira di scatto, fissa il segnale stradale che violentemente viene sradicato dal paletto che lo sostiene e fa un volo di diversi metri. Il ragazzo ride. Un sorriso malizioso, torna a contare il denaro e poi lo intasca.1:06 [Forte] Torna nell’auto, la mette in moto e va via. (1:22)
Un uomo di mezza età sta esaminando una balaustra in una stanza poco illuminata e completamente vuota,eccezione fatta per uno scatolone. Qualcuno lo raggiunge.
Cedric
Papà?
Hank
Cedric? Sono qui.
Cedric
Disfi i bagagli…
Hank
Ti dispiace?
Cedric
È solo… strano.
Lo so.
Perché? Perchè hai deciso… aspetta. Lui… lui è qui?
Hank è titubante. Continua a disfare lo scatolone, l’unico della stanza.
Cedric
Papà!
Cedric lo incalza. È impaziente. Hank sospira, poi con riluttanza risponde.
Forse
Cedric è turbato. La conversazione lo ha reso nervoso. Hank lo nota e cerca di stemperare le preoccupazioni del figlio.
Hank
Non è nulla di certo. Dobbiamo avere pazienza figliolo. Nel frattempo…
Hank si avvicina al figlio e gli passa dei contanti. Cedric quasi in trance accetta il denaro senza fiatare.
Hank
… vatti a comprare qualcosa di decente da mettere addosso.
Hank sorride affettuosamente, Cedric non ricambia; mantiene un’espressione turbata.
Casa Perkins
In cucina c’è una giovane ragazza, la madre ed una anziana badante.
Janice quante volte ti ho detto che Abraham odia che la colazione gli venga servita fredda. Quante?!
Janice: Scusi signora.
La badante sta per portare via le omelette quando viene fermata da Chelsea.
Lascia stare la prendo io.
Chelsea sbuffa. È nervosa per il comportamento della madre
Ellison
Cosa stai facendo?
Ellison guarda sbalordita la figlia
A me piacciono fredde
Si… ma quelle erano per tuo padre e a tuo padre non piacciono fredde. Su Janice portale via.
Chelsea si siede irritata. In cucina entra sua sorella, con indosso un paio di mutande ed una generosa canottiera, entrambe bianche. Ellison s’irrigidisce.
Alice!
Ellison le si rivolge con un tono esasperato
Giorno mamma. Ciao ‘Suora’ellina.
Alice rivolger un sorriso malizioso alla sorella.
Signorina non…
Si… si mi vado a vestire, rilassati.
La ragazza esce dalla cucina mentre entra il padre che osservandola scuote la testa, lasciando trapelare con quel semplice gesto rabbia e delusione.
Buongiorno. Buongiorno cara.
Da un bacio alla moglie. Chelsea è seduta a tavola impegnata a consumare la sua colazione.
Ciao papà.
Janice?! La colazione?!
Abraham
Non c’è tempo per la colazione. Devo scappare.
Ellison
Ma…
Abraham
Niente ‘ma’ tesoro, ho molto lavoro da svolgere.
Dall’altra stanza arriva la badante con in mano un piatto di omelette che fumano. Ellison la vede arrivare.
Ellison
Non servono più!
Janice: E queste signora?
Ellison
Hai forse problemi d’udito? Ho detto che non servono più.
Chelsea si alza bruscamente dalla sedia, l’atteggiamento della madre la rende nervosa.
Io vado. Devo vedermi con Tara.
Da un bacio al padre. Fa un cenno alla madre e va via.
Ellison
Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?
Abraham
Di cosa parli?
Ellison
Di cosa parlo? L’hai vista? Un semplice cenno con la testa. Per non parlare dell’altra e mio marito poi… troppo preso dal lavoro da non poter fare neanche colazione con la moglie.
Abraham
Non fare capricci cara. Adesso devo proprio andare.
Abraham saluta la moglie con un bacio e va via. La badante, invece, attende ancora istruzioni da Ellison. E’ ferma immobile dietro alla donna con un piatto fumante di omelette.
Janice: Sign… signora?
Ellison
Cosa?!
Ellison si rivolge in maniera aggressiva a Janice che si innervosisce sempre di più.
Janice: Le omelette?
Ellison emette un gemito di nervosismo, agita le braccia, da le spalle alla badante ed esce dalla cucina. Da dietro Janice arriva Alice.
Alice
Queste le prendo io.
Prende il piatto e va a sedersi per consumare la colazione.
In una camera d’albergo ci sono stesi su un letto un ragazzo ed una ragazza che fanno l’amore in maniera passionale e violenta. La ragazza urla dal piacere, lui è un po’ più calmo, non urla ma sta godendo molto, mentre i corpi sono uniti lui le lecca il collo, alternando il tutto a baci rudi e passionali, poi passa al seno.
Ragazza: Vengo! Vengo! Oh si! Oh Oh si.
Aaron
Oh, che meraviglia!
I due si staccano. Sono distesi a pancia in aria sul letto, guardano entrambi il tetto.
Ragazza: Non mi sono mai sentita così… così eccitata
La ragazza ansima, fa fatica a parlare. Il ragazzo invece è molto più tranquillo.
Aaron
Sono lusingato.
La risposta del ragazzo è ironica.
Ragazza: Beh dovresti esserlo. Tesoro me ne scopo più di venti alla settimana.
Si ma sta zitta! Non ti pago per parlare!
Il ragazzo si volta verso la ragazza e ricomincia a baciarla con foga e passione.
Ragazza: Un altro giro? Sai che ti costerà il doppio?!
Chiudi quella dannata bocca.
Cedric è in un negozio di abbigliamento. Ha un aspetto molto trasandato. Indossa un giubbotto di pelle su una maglietta nera e dei jeans vecchi. I capelli sono disordinati e rivolti verso l’alto. Gli si avvicina una ragazza, la figlia della proprietaria del negozio.
Ciao, posso aiutarti?
Cedric non si gira subito, sembra sovrappensiero.
Tara
Ehilà?
Cedric si gira e nota la ragazza.
Cedric
Oh no in realtà non so se prenderò qualcosa.
Tara
Beh dovresti e non lo dico perché questo negozio è di mia madre. Quel giubbotto è orrendo e quei jeans…
La ragazza indica con un espressione di ironico disgusto il vestiario del ragazzo. Cedric si guarda il giubbotto.
Cedric
Non è così male.
Tara
Beh no se di mestiere fai corse clandestine di motociclette.
Cedric
Darò un’occhiata in giro.
Bene. E se vuoi un aiuto, urla pure il mio nome.
Cedric sorride. Il suo sorriso ammalia la ragazza. Lui le porge la mano.
Cedric
Mi chiamo Cedric
Tara
Io sono Tara
Bene,Tara.
Si viene a creare un po’ di imbarazzo. Cedric non è un tipo molto loquace.
Allora, i giubbotti sono lì in fondo.
Oh grazie. Allora… vado.
Tara gli sorride e lo lascia andare. Si volta e nota l’amica Chelsea entrare nel negozio. Si dirige verso di lei.
Hai visto che figo?
Chelsea
Tara!
La ragazza rimprovera l’amica
Cosa?
Chelsea
Hai un ragazzo!
Tara
Chi? Matt? La nostra non è una relazione!
Chelsea
Vi vedete, vi scambiate gesti intimi e fate quelle cose troppo volgari per essere nominate, come la chiami tu?
Tara
Sesso disinteressato
Chelsea
Come puoi essere così superficiale
Tara
E tu come puoi essere così… qualunque cosa tu sia. Sveglia Chelsea, il mondo è pieno di superfighi che ti aspettano dietro l’angolo.
Chelsea
La vediamo in modo molto differente!
Tara
Ah si? E dimmi un po’, lui come lo vedi?
Chelsea arrossisce
Tara
Vedi che in fondo in fondo non la pensiamo poi cosi diversamente.
Chelsea
Mi dispiace ma non è così.
Tara
Bene, più merce per me.
Il ragazzo si avvicina alla cassa, dove ci sono le due amiche che parlano; ha un giubbotto e un paio di jeans tra le mani.
Tara
Hai fatto presto, ottime scelte.
Cedric
Grazie, non sono abituato a fare compere.
Cedric rivolge uno sguardo a Chelsea, che imbarazzata guarda giù
Tara
Lei è la mia amica, molto single, Chelsea.
Chelsea imbarazzata guarda prima l’amica, ammonendola con lo sguardo, e poi Cedric.
Molto piacere.
Cedric un po’ impacciato si libera la mano destra, prima occupata dai jeans e dal giubbotto, e la porge alla ragazza.
Cedric
Piacere mio, sono Cedric.
I due si fissano imbarazzati, Tara li interrompe.
Bene!
Prende i vestiti acquistati dal ragazzo.
Tara
In tutto fanno 47 dollari e 20 centesimi.
Cedric esce il denaro dalla tasca, non ha un portafoglio. Chelsea osserva ogni suo movimento, Tara guarda divertita l’amica.
Tara
Ecco a te. Questo è lo scontrino, questo è indirizzo e orario di una festa e questo il mio numero di telefono. Chiamami se ti va!
Cedric prende la busta, lo scontrino e il bigliettino di carta. Il ragazzo non è molto convinto ma accetta il numero senza fare storie.
Cedric
Okay.
Cedric fa un cenno con la testa prima a Tara, poi a Chelsea accompagnandolo da un lieve sorriso. Esce dal negozio. Tara fissa l’amica sorridendole.
Chelsea
Che c’è?
Tara
Sono Chelsea, piacere
Tara imita l’amica, con un tono sdolcinato per fare intendere che faceva la civettuola col ragazzo.
Chelsea
Non ho per niente affatto usato quel tono.
Tara
Scherzi? Pendevi dalle sue labbra.
Chelsea
Ti sbagli.
Tara
Dai ammetti che ti piace. Un pochino… eh?
Chelsea
Beh si, è un bel ragazzo.
Tara
Bene, perché su quel fogliettino c’era il tuo di numero.
Chelsea
Cosa? Sei impazzita?!
Tara
Non c’è di che.
Chelsea guarda infastidita l’amica, tuttavia non le dispiaceva per nulla quel ragazzo però l’imbarazzo la bloccava e il fatto che lui aveva il suo numero la terrorizzava a morte.
Camera d’albergo.
Il ragazzo e la ragazza hanno appena finito di fare sesso per la seconda volta. Sono sdraiati a pancia in su con lo sguardo rivolto verso l’alto, ognuno nel suo lato. La ragazza respira molto affannosamente
Ragazza: Mi correggo! Wow. Adesso è il sesso più eccitante che abbia mai fatto!
Il ragazzo le risponde con sufficienza, sembra quasi annoiato.
Aaron
Ho fatto di meglio. E ho avuto di meglio.
Ragazza: Vaffanculo.
Il ragazzo si alza e inizia a rivestirsi.
Ragazza: Quasi mi sento in colpa a prendere i tuoi soldi..
Aaron
Bene, perché non vedrai un centesimo.
Ragazza: Che cazzo dici?!
La ragazza si alza di scatto e lo fissa bruscamente
Sai…ho una strana perversione.
Ragazza: Di che cazzo parli?!
Il sesso mi piace. Diavolo se mi piace, ma vedi non mi soddisfa a pieno. Così entra in gioco la mia perversione.
Ragazza: Non voglio più ascoltare un cazzo di niente, dammi i miei soldi e sparisci!
Il ragazzo la guarda e le sussurra scandendo bene le parole, fissandola con occhi minacciosi.
Amo uccidere le prostitute. Si… me le scopo e poi… ZAC…
Fa il segno di tagliarsi la gola con il pollice, trascinandolo da un estremità all’altra del collo.
Aaron
… un bagno di sangue.
Ragazza: Razza di psicopatico se pensi di intimidirmi… io…io… chiamo la polizia!
La ragazza poco convinta sul da farsi prende il telefono.
Aaron
Ucciderò anche loro.
La ragazza è visibilmente spaventata, prova a comporre l’199 ma le dite le tremano. Il ragazzo si alza dal letto, si avvicina lentamente a lei, le sfila delicatamente il telefono dalle mani e le si rivolge con voce persuadente.
Aaron
Abbiamo fatto sesso. Ti ho pagata, più del dovuto e poi sono andato via.
La ragazza annuisce, sembra incosciente, pende dalle labbra del ragazzo.
Aaron
Appena me ne andrò tu realizzerai che la tua esistenza fa schifo. Sei una succhiacazzi di merda che ha fallito totalmente nella vita. Quindi ti dirigerai verso quella finestra e ti lascerai andare giù.
La ragazza continua ad annuire, il ragazzo le sorride affettuosamente, la bacia delicatamente, poi guarda attentamente le ante di ferro della finestra che improvvisamente si spalancano, raccoglie i suoi vesti, li indossa e va via. Uscendo incontra un uomo che gli rivolge uno sguardo diffidente.
Uomo: Buona giornata
Aaron lo guarda, gli sorride e in un attimo gli strappa il cuore, giocherella con l’organo mentre l’uomo stramazza morto a terra.
Aaron
A quanto pare la tua non è più così tanto bella.
Rimasta sola la ragazza si dirige verso la finestra, non sa bene quello che sta facendo sa solo che deve eseguire quelle azioni. Sale sul bordo di quest’ultima, una lacrima le scende dal viso e poi si lascia andare giù, schiantandosi sul terreno 7 piani dopo, morendo sul colpo.
Lothar
Salazar, fratello. A cosa devo la visita?
Salazar
Ti sembro forse uno sprovveduto Lothar?
Lothar
A cosa ti riferisci?
Salazar
Sai che non potrai tenerlo al guinzaglio per molto. E sai che per me è molto prezioso?
Lothar
Prezioso? Andiamo Salazar, La tua è una causa persa!
Salazar
Sei sempre stato un debole
Lothar
Da quando la lungimiranza equivale a debolezza?
Lothar
E da quando le razze superiori sono costrette a sottomettersi a quelle inferiori?!
Lothar
Da quando i vampiri si sono estinti. Non ti è bastata come prova? Vuoi ancora dell’altro sangue?
Salazar
Sei uno sciocco se credi che faremo la fine di quegli esseri.
Lothar
Oh certo tu hai il tuo esercito, e dove ci porterà tutto questo? Bruceremo nelle fiamme dell’inferno e non lascerò che la tua stoltezza ci trascini tutti.
Salazar
Bene. Ma sappi che non mi farò nessuno scrupolo. Se sarà necessario non mi tirerò indietro dinnanzi a niente e nessuno, compreso te.
Salazar si volta infuriato e va via. Lothar resta immobile e pensieroso pensando alle parole del fratello.
Casa di Aaron.
Aaron è sdraiato sul divano mentre lancia una freccetta verso il bersaglio. Fa centro al primo colpo; fissa attentamente la freccetta di metallo che si stacca dal bersaglio per tornare nella mano del ragazzo. L’azione si ripete due volte , il secondo tiro però finisce fuori bersaglio perché qualcuno aveva bussato alla porta distraendolo.
Aaron
E’ aperto!
Aaron urla dal divano, mentre la freccetta era tornata nella sua mano, librandosi in aria come per magia.
Lothar
Non è molto saggio da parte tua
Aaron risponde con strafottenza senza mai rivolgere lo sguardo all’interlocutore e continuando a giocare con le freccette.
Aaron
Non ho paura dei ladri
Lothar
No, di ladri no. Ma di me dovresti.
Aaron
Cosa c’è? Sono passato con il rosso?
Lothar
Dieci donne e quattro uomini in due settimane.
Aaron
Solo? Ho fatto di meglio.
Lothar
Questo non è un gioco!
Lothar si indispettisce, il bersaglio delle freccette viene incenerito. Aaron capisce che è meglio prestare attenzione a ciò che l’uomo aveva da dirgli.
Lothar
Ero stato chiaro…
Aaron
Sei di loro erano delle sporche prostitute, valgono lo stesso?
Lothar
Sta’ zitto e ascolta! Farti fuori mi costerebbe meno che darti una seconda chance ma odio far fuori miei simili quindi vedi di darti una regolata.
Aaron
Non mi piacciono le minacce
La discussione si accende
Lothar lo fissa attentamente. I due sono faccia a faccia. Aaron lo sfida ma Lothar interrompe il gioco di sguardi sorridendogli maliziosamente in viso, si volta e si dirige verso l’uscita.
Lothar
Ah auguri per il tuo primo giorno di scuola.
Aaron risponde assumendo un tono sarcastico.
Aaron
Non vedo l’ora
Lothar esce e chiude la porta, Aaron è confuso, la rabbia è passata e sapeva che quell’uomo non scherzava, aveva in pugno il suo destino e gli aveva offerto un’opportunità, che comunque non poteva rifiutarsi di accettare.
Aaron
Devo mettere un lucchetto a quella porta.
Tara e Chelsea passeggiano per le strade di Providence.
Tara
Oh mio Dio!
Chelsea
Cosa?
Tara è ferma davanti alla vetrina di un negozio
Tara
Quelle scarpe! Sono favolose!
Chelsea
Hai l’armadio pieno di scarpe
Tara
Cosa sei? La mia coscienza?
Chelsea nota un ragazzo dietro di loro nascosto dietro una cabina del telefono
Credo che qualcuno ci stia seguendo
Chelsea indica il ragazzo ormai nascosto del tutto. Tara non si gira
Chelsea
Mi hai sentita?
Tara
Si…
Tara continua a fissare la vetrina
Chelsea
Tara! Non mi stai ascoltando
Tara
Si, invece. Un ragazzo ci sta spiando.
Chelsea
E la cosa non ti inquieta?
Tara
Guarda bene.
Chelsea
Cosa?
Guardalo per bene
Come faccio? Si è nascosto
Tara
Vieni!
Tara prende per mano l’amica e la trascina verso il ragazzo che dinnanzi alle due non può fare almeno che mostrarsi. Imbarazzato cerca di giustificare la sua presenza lì prendendo in maniera impacciata il telefono pubblico tra le mani, facendoselo scivolare.
Chelsea
Oliver?
Tara
Oliver!
Oliver
Ciao… ehm co…come va?
Chelsea
Ci stavi seguendo?
Oliver
Vi stavo seguendo?
Tara
E’ una specie di maniaco
Chelsea
Oliver un maniaco?
Oliver
Non sono un maniaco
Tara
Mi viene sempre dietro, oddio pessima scelta di parole.
Chelsea
La pedini?
Oliver
Sono solo coincidenze.
Tara
Chi chiamavi?
Oliver è sempre più paonazzo e sudato, è timidissimo.
Oliver
Cosa?
Tara
A chi stavi telefonando. Hai il telefono tra le mani
Oliver in difficoltà guarda Chelsea
Chelsea
Eh si.
Oliver
Si… ehm , ahm fum…
Chelsea
Fum?
Tara
Fum cosa?
Oliver
Fumetteria?!
Tara
Fumetteria?
Oliver
Ehm si, ma non pe… per me, è che… ehm…
Tara
Non per te?!…
Oliver
No
Ma se esci pazzo per quella robaccia di Spiderman!
Oliver è sempre più sudato e in difficoltà
Tara
Ammettilo! Mi stavi seguendo. Lo fai sempre!
Oliver
Io…io devo andare
Oliver si sistema gli occhiali, posa il telefono guarda imbarazzato Chelsea e va via
Chelsea
Non sei stata carina.
Tara
Credo che tecnicamente sia stalking.
Chelsea
E’ innamorato!
Tara
E’ uno sfigato!
Chelsea
Perfida!
Le due ragazze si allontanano, Oliver torna sul posto si avvicina alla vetrina che aveva attirato Tara e fissa le scarpe che la ragazza guardava con desiderio.
Hank entra in un bar e si siede su uno sgabello davanti al bancone
Hank
Dammi della Tequila.
Accanto ad Hank si siede un uomo che attira la sua attenzione
Riempimi il bicchiere di qualcosa di forte.
Hank lo scruta attentamente senza farsi notare troppo, annusa qualcosa e quel qualcosa lo preoccupa. Poi si rivolge al barista.
Hank
Un altro giro.
Mentre Hank consuma il suo secondo drink, l’uomo si alza e va via. Hank attende qualche attimo e poi si alza per seguirlo. I due escono dal locale, l’uomo si dirige verso un tratto di strada isolato, Hank lo ferma.
Ehi tu!
Qualche problema?
Hank
Mi chiedevo solo se hai da accendere.
Hank mostra una sigaretta all’uomo che indispettito gli si avvicina.
Non dovresti fumare, amico.
L’uomo lo dice con disprezzo e con un ghigno sul volto
Hank
E tu non saresti dovuto uscir di casa questa mattina, amico!
Hank mentre pronuncia la frase tira fuori un pugnale e velocemente cerca di trafiggere il cuore dell’uomo che però molto lestamente lo schiva come se si fosse aspettato quel gesto.
Non puoi neanche immaginare quanti sbruffoni come te ho fatto fuori
Hank
Maledizione!
L’uomo colpisce violentemente Hank che vola per terra. L’aggressore raccoglie il pugnale e gli si avvicina lentamente e sghignazzando intento nel colpirlo con l’arma. Quando era ormai giunto a distanza ravvicinata qualcuno lo colpì alle spalle con una spranga di ferro, atterrandolo e disarmandolo.
Cedric
Tempismo perfetto…
L’uomo si rialza da terra e si dirige verso il ragazzo
…si! Per morire!
L’uomo si avvicina infuriato a Cedric. I due entrano in contatto ma ad un tratto l’uomo si accascia per terra. Alle sue spalle Hank lo aveva colpito, il pugnale gli aveva perforato il cuore e l’uomo cadde in terra privo di forze.
Hank
Come hai fatto a trovarmi?
Cedric
Ho solo cercato il bar più vicino.
Hank
Grazie figliolo.
Cedric
Sei fuori forma.
Hank
L’ho solo sottovalutato. Tutto qui
Cedric
Per caso…
Hank
No! Non è lui
Cedric
Oh…
Cedric è deluso e triste
Hank
Perché sei venuto a cercarmi?
Cedric
Beh… avevo intenzione di uscire questa sera e avrei bisogno dell’auto.
Hank lancia le chiavi al figlio che le afferra al volo. I due si scambiano un occhiata, guardano il corpo che lentamente si stava decomponendo per poi andare via.
Oliver passeggia nella strada in cui la mattina aveva incontrato, o per meglio dire pedinato, Tara. Si ferma davanti alla vetrina di scarpe che la ragazza stava osservando, dopo qualche secondo decide di entrare. A casa Cedric si prepara per uscire non con molta voglia, si volge verso una fotografia, una donna di circa 35 anni, la guarda con dolore e rabbia, poi torna a rivolgersi allo specchio e continua a rivestirsi. L’immagine stacca su Chelsea sdraiata sul letto mentre studia. Qualcuno bussa con insistenza alla porta.
Chelsea
Si?
Tara
Guarda, guarda, guarda.
Chelsea
La manifestazione della tua pazzia?
Tara
No. Queste. (indica le scarpe)
Chelsea
Come hai convinto i tuoi?
Tara
Non gli ho convinti!
Chelsea
Dove hai trovato i soldi?
Non le ho comprate.
Chelsea
Le hai rubate?
Tara
Qualcuno me le ha regalate
Chelsea
Qualcuno?
Tara
Babbo natale è passato in anticipo quest’anno.
Chelsea
Tara!
Tara
Che c’è?
Chelsea
Tu sai da dove arrivano quelle scarpe.
Tara
Il pacco era anonimo!
Chelsea
Andiamo. Chi sta cercando di attirare la tua attenzione? Chi è follemente innamorato di te? Chi oggi ti ha pedinata e ti ha visto sbavare dinnanzi a quelle scarpe?
Tara
Elementare Sherlock, adesso sappiamo chi è il benefattore.
Chelsea
Non credi che dovresti ridargliele?
Tara
Perché? È un regalo! Non ti hanno insegnato che i regali si accettano senza fiatare? E poi stanno meglio a me che a lui.
Chelsea
Lo stai usando. Non è carino.
Tara
Senti non gliel’ho mica chiesto io.
Chelsea
Così facendo lo illudi.
Tara
Le persone illuse sono le più felici, quindi… argomento chiuso, morto, sepolto.
Chelsea
Come vuoi…
Tara
Ricevuto qualche chiamata interessante oggi?
Chelsea
Ti riferisci a Cedric? Non ha chiamato.
Tara
Mi sento un po’ offesa, tecnicamente non ha richiamato me.
Chelsea
Matt?
Tara
Aggiornati Chelsea, Matt è roba vecchia.
Chelsea
Questa mattina stavate ancora insieme.
Tara
Questa sera: divertimento alla follia, acchiappare qualche preda e passare una nottata infuocata, (si rivolge alle scarpe) e voi mie care mi aiuterete, farete da esca.
Chelsea
Stai parlando alle scarpe?
Tara
Tu hai qualche piano per questa sera o come al solito allo scoccare della mezzanotte Cenerentola deve fuggire prima che la carrozza diventi una zucca.
Chelsea
Noi due abbiamo una concezione di divertimento molto diversa.
Tara
E io la rispetto in pieno, non la condivido ma la rispetto.
Chelsea
Per questo oggi hai dato il mio numero ad un perfetto sconosciuto.
Tara
Non ti ha richiamata. Il problema non esiste.
Cedric è seduto sul letto e sta indossando le scarpe. Hank entra
Hank
Chi è la fortunata?
Cedric
Mi accompagnerò da solo
Hank
Non sei un tipo a cui piacciono queste riunioni di ragazzi.
Cedric
Riunioni di ragazzi? Noi qui sul pianeta terra le chiamiamo semplicemente feste.
Hank
Allora?
Cedric
Mi farà bene vedere gente.
Hank risponde ironizzando.
Hank
Cosa ne hai fatto di mio figlio?
Cedric
Vuoi farmi cambiare idea?
Hank
Mi arrendo. (in tono affettuoso) Divertiti.
Oasis – Stop Crying Your Heart Out
http://www.youtube.com/watch?v=HBD-UDgYOCc
(0:00) [Forte] Cedric fissa nuovamente la foto di sua madre, Hank lo nota gli rivolge un sorriso affettuoso ed esce.( 0:11) Cedric prende la foto di sua madre tra le mani stringendola forte, la guarda con dolore, scoppia a piangere. (1:00)
L’immagine sfuma sulla scena successiva
Il sole sta iniziando a tramontare. (1:13)
Aaron si trova al cimitero con un sacca tra le mani passeggia tra le tombe, puntando e recandosi verso una cripta. (1:20)
Entra dentro e si ferma dinnanzi ad una lapide. Ne legge il nome della persona defunta: Isabelle Tournier, assume una espressione provata, fa qualche altro passo in avanti. (1:53) [Medio]
(arrabbiato) Non avresti dovuto farlo. Non avresti dovuto!!!
Da un pugno violento al muro.
Non ti avrei mai abbandonata!! Mai… perché lo hai fatto?!! Perché diavolo sei morta?
[Alto] (2:17) Da altri quattro pugni in sequenza veloce al muro (2:30) Estrae dalla sacca un cuore umano e lo getta in un fosso situato vicino alla lapide, l’organo cade sopra altre centinaia di cuori.(2:44) Fissa nuovamente la lapide, inizia a riconquistare calma e serenità.(3:00)
Aaron
Ci rivedremo presto, te lo prometto.
(3:10) Rivolge un ultimo sguardo alla lapide (3:13) Si gira e lentamente esce dalla cripta e si dirige verso l’uscita del cimitero.
(3:25) Viene inquadrata la lapide, il nome della ragazza defunta, primo piano su Aaron che va via, le centinaia di cuori presenti nel fosso. (3:55) l’immagine e il suono sfumano.
Abraham
Spero porti buone notizie.
Salazar ci ha anticipati ma per ora la situazione è sotto controllo.
Idiozie! Quell’uomo è pericoloso Lothar, è una minaccia.
Lo è. Ma non per il momento.
Dobbiamo quindi aspettare che lo diventi?
Stai mettendo in discussione il mio modo d’agire Abraham?
Non sono tuoi simili quelli che ogni giorno troviamo morti e squartati in ogni angolo della città.
Lothar
Cosa vorresti insinuare? Che non è anche un mio problema? Che non mi interessi nulla di quella povera gente? Faresti meglio a tacere.
Altrimenti? Mi mandi qualcuno dei tuoi uomini?
Per l’amore del cielo cerca di ragione!
D’accordo, d’accordo. Faremo ancora a modo tuo, per il momento.
Lothar fa un cenno a Abraham ed esce. Abraham alza la cornetta e chiama qualcuno.
E’ giunto il momento. Questa sera? Perfetto.
Give it away – Red Hot Chili Peppers
http://www.youtube.com/watch?v=LY4uMZKG4no
Inquadrate persone alla festa che ballano, parlano, bevono ecc. (0:09) Tara balla scatenata e canta a squarciagola in mezzo ad un gruppo di ragazzi che ballano insieme a lei. (0:26) Oliver la guarda mentre beve dell’aranciata con la cannuccia (0:31) Tara continua a ballare scatenandosi e accenna un rapido saluto con la mano, scuotendola forte, verso Oliver, il ragazzo è felice. (0:55) Chelsea gli si avvicina.
Chelsea
Ciao.
Oliver ricambia con un cenno
Chelsea
Davvero belle, le scarpe
Oliver si guarda le scarpe
Oh grazie, sono un regalo di mia nonna.
Non mi riferisco alle tue ma a quelle che hai comprato a Tara.
Oliver diventa rosso.
Non capisco di che parli.
Andiamo Oliver…
Le sono piaciute?
Si, ma…
Ma?
Non credi che sia il modo sbagliato?
No. Sono riuscito ad attirare la sua attenzione. Prima mi ha sorriso.
Solo perché le hai comprato un paio di scarpe.
Oliver
Questo mi basta
Ma Oliver…
Senti ti rendo chiara la cosa. Scarpe rosse(indica le scarpe rosse di Tara): resto nel paese delle meraviglie e vedrò quanto è profonda la tana del Bianconiglio,(inizia a farfugliare) non è un allusione sessuale, anche se sembra. Scarpe blu: …
Scarpe blu?
Scarpe blu: fine della storia, domani mi sveglierò in camera mia e crederò a quello che vorrò.
Ma che stai dicendo?
Matrix.
Si ma… che c’entra?
Quello che sto cercando di dire è che fino a quando riempirò di regali Tara lei saprà che esisto
Lei sa comunque che esisti, la pedini ogni giorno.
Beh allora… fino a quando le farò regali non maledirà la mia esistenza.
Ma tu puoi farti apprezzare in altri modi.
Credimi Chelsea, la mia autostima è una tacca sotto a quella dello scarafaggio di Kafka.
E così facendo non fai altro che danneggiarla. (incuriosita, staccandosi dall’argomento)Hai letto la metamorfosi?
Si e da allora non ho mai più schiacciato un insetto, non credo sia quella la morale del libro ma sono un tipo molto suggestionabile.
Oliver, tu hai solo bisogno di credere un po’ più in te stesso.
Io non ho bisogno di nulla Chelsea, eccetto delle attenzioni di Tara.
Diventerai come Gollum.
Ecco, adesso anche tu ti metti a citare. Non ho più nulla che mi caratterizza. La mia identità è solida quanto la credibilità di Nixon.
Scusa, non citerò mai più un film.
Mi dai la mazzata finale con della pietà?
Mi sto sentendo a disagio.
Chelsea vede Cedric entrare, si ci dirige.
Scusami un attimo.
Si certo, lasciami pure annegare nella mia pateticità.
Cedric la vede, le sorride e le va incontro.
Così hai deciso di venire.
Si anche se credo di essermene già pentito.
Non fanno per te eh.
No. Decisamente no. Ma credo sia solo una questione di abitudine.
Oh no, credimi non è la mia prima volta e mi sento ugualmente un pesce fuor d’acqua.
Cedric sorride
E la tua stramba amica?
Tara? Lei non è stramba è solo… Tara. È al centro della pista.
L’elemento catalizzatore della festa.
Più che altro di ogni singolo ragazzo sulla faccia della terra. Eccetto te.
Eccetto me?
Beh non l’hai richiamata.
No non l’ho fatto.
Ed è un bene perché sarebbe stato molto imbarazzante per me.
Cedric la guarda confuso.
Imbarazzante?
Ti ha dato il mio numero, contro la mia volontà. Non che mi dispiaccia, oddio non nel senso che te lo avrei dato ma non voglio che tu pensi che io ti vorrei evitare… credo che vorrei dire che non do il mio numero a un ragazzo di cui fino a qualche minuto prima ne ignoravo l’esistenza.
Cedric sorride divertito, Chelsea è sempre più nervosa.
Mi sembra giusto.
Questo è imbarazzante.
La musica cambia.
I could have lied – Red Hot Chili Peppers
http://www.youtube.com/watch?v=hCTB4Z1rn24
[Medio] I due si scambiano continui sguardi, Chelsea di imbarazzo, Cedric di interesse e divertimento. (0:14)
Chiunque sia alla console, deve essere un fan dei Chili Peppers.
Cedric sorride. (0:21)
Ti va?
Cedric invita Chelsea a ballare.
Ti avverto, io e il ballo non siamo mai andati d’accordo. Ti farò del male o peggio inciamperò su di te rovinando copiosamente a terra mentre tutti rideranno di noi.
Quello si che sarebbe imbarazzante.
Vuoi ancora invitarmi a ballare?
Cedric
Correrò il rischio.
(0:50) I due si uniscono e iniziano a ballare, stretti l’uno con l’altro.
Per ora sta filando tutto liscio.
Aspetta a cantar vittoria.
Tu stringiti forte
(1:20) Tara va verso Oliver, si sente in dovere di ringraziarlo per il regalo. (1:26)
Ehi.
Oliver è seduto nello stesso posto da quando è iniziata la festa.
Ciao.
Hai paura che qualcuno te lo freghi?
Cosa?
Quel posto.
Oliver
Ah, non sono un grande fan degli spazi aperti, e affollati, soprattutto affollati.
Qualcuno da lontano la chiama insistentemente, una ragazza e tre ragazzi.
Ti cercano.
Tara
Un attimo (strillando verso di loro; poi si rivolge nuovamente a Oliver) Senti, io volevo… ringraziarti, sai per…
Oliver
Non devi.
Tara è sorpresa
Ah… allora…(temporeggia, spiazzata dalla risposta) io vado. (dolcemente) ciao
Ragazza: (a Tara che gli si avvicina) ma che stavi facendo?
Ragazzo: da quando parli con Sfigherminator?
Oliver la guarda scoraggiato e triste mentre la ragazza va via. (2:34)
Cedric e Chelsea ballano ancora
Cambiato idea?
Chelsea
Ammetto che ho un po’ esagerato.
Un po’? hai prospettato uno scenario apocalittico.
Chelsea sorride
E’ strano
Cosa?
Di te conosco solo il tuo nome.
Vorresti sapere dell’altro?
No, per il momento è perfetto così.
Si, è perfetto.
I due si guardano intensamente, Chelsea arrossisce, Cedric le sorride. I due sguardi convergono sempre di più, la distanza tra di loro diminuisce, (3:24) si sfiorano i nasi e poi si baciano. Un bacio dolce ma allo stesso tempo passionale, delicato però, magico come il momento. (3:38)
E’ stato…
Imbarazzante? (la guarda ridendo, dice la parola scherzandoci su)
… splendido.
Cedric si estranea per un momento, chiude con forza gli occhi, si spreme le meningi, ha un attimo di mancamento.
Tutto bene?
No. No… devo andare
Non capisco.
Cedric
Non dovrei essere qui, scusami ma devo andare.
Cedric esce dal locale prende la macchina mette in moto e parte velocemente.
Casa Perkins
Stanza di Alice
Alice e Aaron sono stesi sul letto completamente nudi.
Wow, sei stato magnifico.
Aaron le risponde in maniera assertiva e arrogante.
Lo so.
Aaron si gira verso la ragazza.
Ascoltami bene.
Oh no, ecco il discorsetto. “Tesoro, è stato del sesso fantastico, lo ammetto. Ma domani io e te saremo nuovamente degli estranei. Mai visti, mai ci vedremo. A meno che avrò voglia di altro sesso. “ Risparmiatelo, condivido in pieno.
Niente discorsetto. Voglio solo che tu faccia una cosa per me, appena me ne andrò.
Cedric è in auto, viaggia velocemente. È preoccupato e arrabbiato.
In un piccolo ufficio di una delle più grandi chiese di Providence Abraham è seduto dinnanzi al reverendo. Il solo tavolo lì divide.
Reverendo Harker
Politica e religione alla fin fine convergono sempre.
Quale religione amico?
Sono un capo spirituale Abraham, vorrei che lo ricordassi.
Siamo soli Harker.
La prudenza non è mai troppa, senatore. La gente ha bisogno di me.
E’ vero, è vero…
Ripeti una bugia un milione di volte e questa diverrà una verità.
Stai quindi cercando di convincerti?
Harkersorride maliziosamente.
Non sei qui per impartirmi della morale, o sbaglio?
Lothar è inutile, entrambi lo sappiamo. Per quanto sincera sia la sua crociata…
Reverendo Harker
Non ricorrerà mai a mezzi pesanti.
E noi abbiamo bisogno di mezzi pesanti.
Il consiglio supremo però ha affidato a lui l’incarico.
Abraham
Al consiglio ci penso io, caro amico. E tu mi darai una mano.
Come potrei aiutarti? Faccio già abbastanza.
Non ti chiedo di sporcarti ancor più le mani. Devo solo mettere qualche guinzaglio.
Continuo a non capire che ruolo dovrei ricoprire io.
Andiamo Harker, sei un uomo di chiesa. Dovresti essere esperto di guinzagli.
Stiamo parlando del consiglio supremo. Non sono degli idioti qualsiasi.
Abbi fede amico. Abbi fede.
Jeff Buckley – Morning Theft
http://www.youtube.com/watch?v=V1ygFXUe6k4
(0:00) [Alto] Casa Perkins. Alice è in mutande e reggiseno in camera sua. Ha un’espressione vuota disegnata sul volto. Gli occhi sbarrati rivolti verso il nulla. Esce lentamente dalla stanza. Sembra guidata da qualcuno, non sembra cosciente delle proprie azioni. Si dirige molto lentamente verso la cucina. Prende un coltello, lo fissa per qualche istante. L’indifferenza viene sostituita da un leggero fremito di terrore. Sempre più spaventata, avvicina il coltello al polso sinistro e, riluttante sul da farsi, con un colpo secco e deciso si taglia le vene, piange mentre lo fa, ma non può fermarsi, deve continuare, si inginocchia, è disperata, continua a piangere. Il sangue sgorga violentemente, le forze svaniscono, il dolore aumenta, ma deve continuare… (1:26)
FINE.