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Autore: AddyOswald    30/07/2013    2 recensioni
Questa storia parla di Cora Hale, più specificamente del suo rapporto con Derek e della relazione che andrà ad instaurare con Isaac. Parte dalla terza stagione, anche se i fatti e gli avvenimenti saranno diversi da quelli del telefilm. Cora dovrà re-instaurare il rapporto con suo fratello, dopo tanto tempo che lo aveva creduto morto, adeguarsi ad un nuovo inizio nno sarà facile per lei, fin da subito Isaac si avvicinerà a lei, ma i due hanno ancora molta strada da fare prima di capire quale rapporto li leghi.
{IsaacXCora ♥
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Cora Hale, Derek Hale, Isaac Lahey, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Il suono docile del pianoforte rieccheggiava tutt'intorno. Non avrei saputo dire con esattezza dove mi trovavo, sentivo solamente il mio corpo attaccato all'erba umida.

La melodia era così famigliare, e in qualche modo mi provocava un gran senso di pace interiore.

Negli ultimi giorni ero stata così nervosa, così scossa da tutto ciò che stava capitando..

Ma in quel momento tutto stava scomparendo. Era come se un insieme all'ossigeno, dalla mia bocca uscissero tutte le emozioni negative..

Come un fumo nero da cui mi liberavo solamente ascoltando quella melodia.

Con la stanchezza tipica di chi ormai non riposa da giorni, mi alzai da terra, decisa a trovare la provenienza di quella melodia.
Quando però mi alzai, mi accorsi che i miei piedi si muovevano automaticamente, come se il mio subconscio sapesse già dove cercare.

In cuor mio sapevo già dove andare.

A grandi passi camminai, dal bosco, fino alla mia vecchia casa. Era esattamente come la ricordavo, com'era prima dell'incendio.

Il portico, quel portico dove io, Derek e Laura ci sedevamo la sera aspettando che papà tornasse da lavoro,

la sedia a dondolo che mamma usava per farci addormentare quando eravamo piccoli. Ci cullava, seduta lì sopra, per ore, fino a che non chiudevamo gli occhi.

La melodia proveniva dall'interno, così aprii la porta, sopraffatta dalle emozioni che avevo dimenticato in quella casa, tanti anni prima.

Tutto era ancora lì. Le fotografie, il profumo, le piante erano così verdi che sembravano essere state innaffiate ogni giorno.

Quando feci ingresso in salotto mi sembrò quasi di essere circondata dai fantasmi di tutte le persone che avevano vissuto lì con me ed ora se ne erano andate.

Ma eccola lì, in fondo alla sala sedeva mia madre, difronte al pianoforte, e suonava quella melodia che più volte avevo udito da piccolina.

Mi avvicinai a lei, appoggiando una mano sopra al pianoforte, rimanendo immobile ad ascoltare quelle note.

Dentro di me sapevo che tutto ciò non poteva essere reale..

Lei era morta! Ma in quel momento non mi importava.. Ero lì, con la mia mamma, solo questo mi importava.

Mi fece sedere accanto a sé, e poi smise di suonare, guardandomi negli occhi.

- Piccola mia, come sei cresciuta.. - sussurrò, spostandomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

Socchiusi gli occhi godendomi quel tocco, per poi tornare a guardarla.

- Non dovresti essere qui.. - mormorai.
- Non potevo lasciarti sola in un momento del genere.. Mi spiace che tu ti sia trovata in una situazione del genere..
- Che cosa devo fare? Qualsiasi cosa scelga di fare qualcuno ci rimetterà la vita..
- Forse no, sei davvero pronta a tutto?
Io annuii, nei miei occhi si accese una nuova speranza. - Qualsiasi cosa.
Lei mi guardò dritta negli occhi. - Ora ascoltami bene, ti ricordi quella scatola che ogni sera nascondevo

accuratamente sotto il mio letto? Tu e i tuoi fratelli vi siete sempre chiesti cosa ci fosse al suo interno.. Lì troverai tutte le risposte.
- Ma, la casa è incendiata, non.. - mi guardai intorno, ogni oggetto nella stanza stava scomparendo, una luce bianca avvolse il tutto.


Sentivo nuovamente i fili d'erba incontrarsi con la mia schiena, ma a differenza di prima riuscivo a scorgere ogni rumore esterno.

Nessuna melodia, nessun senso di pace.. Era tornato tutto come prima.
Mi sollevai da terra chiedendomi come fossi arrivata lì, poi mi ricordai del sogno.
Era sembrato tutto così reale, non poteva essere una coincidenza.

Mi trovavo pochi passi di distanza dalla mia vecchia casa, non potevo essere lì per una strana coincidenza.
In quel sogno doveva esserci qualcosa di vero.
A grandi passi feci ingresso in casa, al contario di come era nel sogno, non c'era quasi più nulla.
Non ero più entrata lì dentro da dopo l'incendio, provai un senso di tristezza profonda osservando come tutto ciò che faceva parte della mia famiglia era stato distrutto.
Tutte quelle piccole cose che avevano caratterizzato la mia infanzia erano sparite, vi era solamente cenere.
Il sogno era ancora confuso, faticavo a ricordare ogni parola che mi era stata detta da mia madre.
La scatola, sì. Ricordo che da piccola mia madre, prima di andare a dormire, riponeva qualcosa in questa piccola scatola,

che poi nascondeva sempre sotto al letto.
Tra il giorno io e i miei fratelli cercavamo sempre di intrufolarci in camera sua per scoprire cosa nascondesse,

ma ogni volta ci infilavamo sotto il letto non trovavamo nulla.
Incerta, entrai a piccoli passi in quella che una volta era stata la sua camera da letto, ormai non c'era più nulla.
Come quella stanza, anche io mi sentii vuota in quel momento.
Ero stata stupida a pensare che una piccola scatola avesse potuto sopravvivere ad un incendio,

quando in realtà tutto il resto non lo aveva fatto, risi tra me e me, sarcasticamente.

Ero stata una sciocca, probabilmente avevo sognato ciò che in quel momento la mia mente desiderava vedere..

Una sorta di pausa dall'angoscia che si era impossessata di me negli ultimi giorni.
Stavo per uscire dalla stanza, quando passai sopra ad una tegola che cigolò.

Improvvisamente mi bloccai, e senza pensarci un secondo mi misi con le ginocchia a terra, cercando di alzare quella tegola.
Appena la alzai, sorrisi, piangendo dalla gioia.
La scatola era lì, piena di polvere e incastrata dentro.

La recuperai subito, cercando di pulirla alla meno peggio. E delicatamente la aprii.
Conteneva un diario. Più che un diario sembrava un libro, per il suo elevato numero di pagine scritte.

Sfogliandolo attentamente riuscii a riconoscere la scrittura di mia madre..

Nelle prime pagine raccontava la storia della nostra famiglia, come eravamo diventati ciò che siamo.. Cose che comunque sapevo già.
Lessi comunque attentamente ogni pagina, perchè vedere la sua scrittura, qualcosa di suo, me la faceva sentire più vicina.
Andando avanti con le pagine, mia madre aveva scritto qualsiasi cosa legata ai licantropi.

Come funziona la luna piena, l'esistenza e gli effetti dello strozzalupo, i branchi, come si diventa Alpha.. Ogni cosa era spiegata in ogni minimo dettaglio.
Sembrava che mia madre sapesse già che un giorno io e Derek avremmo dovuto cavarcela da sola, e voleva prepararci in qualche modo.
Fu dopo una trentina di pagine che lessi qualcosa che poteva essermi d'aiuto in quella situazione.
"Grazie mamma. Grazie perchè finalmente grazie a te so cosa devo fare. "





*ANGOLO AUTRICE*

E' un pò corto come capitolo, ma volevo tenervi sulle spine per farvi scoprire solamente nel prossimo che cosa ha trovato Cora,

ho già comunque tutto in testa e il prossimo capitolo arriverà prestissimo <3 

  
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