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Autore: Fateless    30/07/2013    2 recensioni
Ho deciso di scrivere un seguito alla mia precedente fan fiction "Life in Flames", spero vi piaccia.
Genere: Erotico, Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sin.
 
L'insegna fluorescente illumina la facciata del locale. Scendo controvoglia dalla macchina cercando però di non far notare agli altri il mio disinteressamento e mi stampo un sorriso finto in faccia. Sospiro quando vedo uscire dal pub due ragazze svestite che traballano ridendo. Sarà una nottata lunga. Poi mi volto verso Danny, sta chiacchierando con un tipo che onestamente non riconosco. Si guarda intorno numerose volte e poi con un gesto veloce noto che afferra una bustina dallo sconosciuto e se la nasconde immediatamente nella tasca dei pantaloni. Sospiro di nuovo. Ho già capito che stasera sarà come le altre volte: Alcolici, tavolino riservato, una buona dose di coca, alcolici, vomito sui miei piedi, io che lo riporto sul tour bus. Serata interessante direi. Forse potrei unirmi a lui come le altre rare volte, ma ho paura che accada qualcosa quindi meglio di no... l'ultima cosa che voglio è finire nei guai. 
-Dai Ben apri la porta che inizia il divertimento- mi sussura il vocalist all'orecchio indicandomi l'ingresso. Spingo la porta con forza e vengo colpito da un'ondata di caldo, d'altronde è febbraio e fuori la temperatura non è delle migliori. L'odore è un misto di vino e alcol pungente. La musica è molto alta e mi sta già venendo il mal di testa. Mi addentro tra la folla e raggiungo a spintonate il bancone, seguito dagli altri. 
-hey- Danny alza un braccio e fischietta per attirare l'attenzione della ragazza al bancone - vogliamo un tavolo.- 
-tutti occupati- risponde secca masticando la sua chewing gum.
-non me ne frega un cazzo, ho bisogno di un tavolo- 
-avanti non serve- mi intrometto, ma poi il vocalist mi lancia un'occhiataccia e io mi zittisco all'istante.
-paga allora- sorride maliziosa- coi soldi si risolve tutto- 
Worsnop rovista nella giacca tirando fuori trionfante qualche banconota porgendogliela.
Lei le afferra con le sue mani con unghie laccate di rosso.
-prego seguitemi- Proseguiamo immergendoci nella folla finchè non ci troviamo una tendina color beige davanti a noi, Danny la scosta senza nessuna cura e si mette seduto sul divanetto in finta pelle. 
-che volete?- chiede la ragazza controvoglia. 
-due bottiglie di whiskey, due di vodka e cinque birre- risponde il cantante sorridente. 
Mi siedo di fronte a lui, mentre James e Cam si siedono vicini. Poi la tenda si scosta di nuovo e appaioni Jack e Zack, due ragazzi che ormai conosciamo da una vita, che si accomodano. 
Il tempo scorre lento, troppo, bevo l'ultimo goccio della mia birra e appoggio la mia bottiglia al tavolo. Danny ha già finito una bottiglia di Jack Daniel's e la sua lucidità sta leggermente andando a farsi fottere. Mi osserva per un istante e mi sorride. Rimango incantato a guardare i suoi occhi che a causa dell'alcol si sono arrossati, corruga leggermente le sopracciglia sembrando quasi triste. 
Si alza lentamente dalla sedia e se ne va diretto verso il bagno allora decido di seguirlo alzandomi a mia volta. 
Continua dritto, ancora dritto e poi svolta a destra, in un piccolo spazio isolato e silenzioso, dopodichè si gira verso di me e mi sorride maliziosamente. 
-Ben- mormora. 
-Danny- sussurro avvicinandomi lentamente e con cautela verso di lui baciandogli il collo e leccando delicatamente. Si sta eccitando lo sento, il respiro si affanna. sposto una mano accarezzandogli il petto per poi scendere verso il basso fino al cavallo dei jeans. Lo palpo un po' e poi lentamente muovo la mano in direzione della tasca destra. Infilo la mano e posso toccare la bustina di plastina. Devo riuscire ad afferrarla e prenderla. Non voglio che si faccia del male anche stanotte. Ce l'ho quasi fatta, continuo a guardarlo negli occhi verdi e limpidi ma stanchi, finchè d'un tratto si allontana e mi toglie la mano dalla tasca.
-lasciami stare- dice guardandomi serio ed io mi sento terribilmente in colpa, forse dovrei lasciarlo vivere la vita che vuole. 
-perchè, perchè non ti fai aiutare da me, perchè ti rovini- 
-quello che faccio non sono affari tuoi- quelle parole mi arrivano come un proiettile in petto, e sono dolorose da mandare un giù. 
-io ti amo- sussurro abbassando lo sguardo e sento le lacrime riempirmi gli occhi.
-questo non c'entra- dice sprezzante.
Alzo la testa di scatto e gli mollo uno schiaffo che schiocca sonoro quando il mio palmo arriva a contatto con la sua guancia. 
Sento la rabbia salirmi in corpo e me ne vado ritornando al tavolo. Potrei benissimo tornarmene nel tour bus, ma stasera se lui si distrugge lo farò anche io, voglio che provi sulla sua pelle ciò che provo io nel vederlo in determinate situazioni. Voglio che soffra come soffro io. Ma potrà sentire queste sensazioni solo se mi ama veramente, solo se quel cuore batte veramente per me. 
Frugo nella mia giacca e prendo qualche banconota mostrandola a Jack, so che ha della roba, ne sono sicuro, gli faccio un cenno con il capo e lui capisce, afferra i soldi senza esitazione e mi porge una bustina di polverina bianca. Non ho paura, l'ho già fatto molte volte, la apro e ne estraggo il contenuto sistemandolo sulla superficia piana facendo delle strisce con l'aiuto di una lametta. Sento gli occhi del mio cantante su di me. Mi mette agitazione e sento il senso di colpa opprimermi il petto. Arrotolo con calma una banconota e l'appoggio alla narice. E senza pensarci troppo, senza nessun rimpianto inalo una striscia, in velocità. Alzo il capo fino ad incontrare gli occhi del vocalist che esprimono tristezza. Cosa ho fatto. 
L'hai colpito Ben, non è quello che volevi? Penso. Ci sei riuscito. Congratulazioni. 
Continuo, inalo ancora e ancora, deve soffrire, deve amarmi, deve capire. Trattengo le lacrime ma una mi riga il volto e prima che qualcuno, che lui se ne accorga la asciugo. Maschero tutto dietro un finto sorriso e torno ad osservarlo. 
Lo osservo con un finto trionfo...
Allunga la mano verso una bottiglia di vodka e beve un lungo sorso che sembra non finire. 
Così lo faccio anche io, prendo con forza una bottiglia e trangugio giù il contenuto che mi brucia in gola, scende fluido e fiammante. Poi mi accendo una sigaretta e aspiro più che posso facendo uscire fumo che colpisce il volto di Danny che impassibile non chiude nemmeno gli occhi per il fastidio. Forse non mi ama... non gli interessa che io mi autodistrugga....
sento una morsa allo stomaco, dolorosa, l'ansia sale e mi blocca il respiro. Devo uscire di qui. Mi alzo velocemente e corro verso l'uscita, scansando le persone che mi si parano davanti. Apro con violenza la porta e appena esco respiro a pieni polmoni più aria possibile. Mi gira la testa, la coca fa effetto, rido come un ebete e vomito. Mi libero ma l'ansia è ancora lì bloccata. Vomito anche l'anima e fa male da morire, ho il diaframma a pezzi e la gola mi brucia. Mi alzo a fatica dall'asfalto e mi trascino alla parete esterna del locale e mi siedo. Sono così stanco, così a pezzi. I miei occhi non riescono a stare aperti, mi sento morto, morto dentro. Voglio che tutto torni come prima, come tempo fa, come quando c'eravamo solo io e lui. Niente altro. A volte ripenso ad Alexandria, mi manca, vorrei abbraccia e stringerla forte, baciarle la fronte e dirle che andrà tutto bene. Addormentarmi con lei, come quando si accoccolava a me quando era strafatta e piangeva dalla depressione. Invece non c'è, e a colmare il suo vuoto Danny, il mio unico amore. 
Un conato mi assale, vomito ancora e non riesco a trattenere le lacrime. 
Non voglio che gli accada qualcosa. O potrei morire anche io. 
La porta del locale si apre e mi ritrovo davanti Danny barcollante che si siede accanto a me.
-Ben- sussurra, ha la voce impastata.
-stai zitto cazzo, taci- 
Lo sento ridere ed è così fastidioso.
-tu sei un coglione- mormora ridendo. Ha bevuto ancora.
-smettila-
-sei coglione perchè- sospira- perchè tu ti uccidi per me....- scoppia in una risata che mi inquieta.
-Danny sei ubriaco-
-lo so, e mi piace, perchè non me ne fotte un cazzo se muoio- sorride amaramente- lo merito-
-che cazzo dici smettila-
-lasciami, non rovinarti per me- sussurra.
-per piacere andiamo nel tourbus- dico stanco, stanco di sentire queste stronzate. Mi alzo  e mi pulisco i pantaloni ma mi sento strattonare il braccio.
Il vocalist si alza traballante e si appende a me, come se fossi un'ancora. 
-baciami per l'ultima volta- mormora guardandomi dritto negli occhi. 
-che cazzo dici!- urlo, non capisco. 
-tu non meriti me, io non sono una bella persona...- abbassa lo sguardo e noto due lacrime rigargli il volto.
-smettila- 
-I am corruption, I am sin. Forget my name. Forget my face.- mi sussurra all'orecchio ridendo. E la sua risata è così amara  e irritante da inquietarmi. 
  
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