La rinascita delle rondini
Prologo. Tombe
Sakura
Un altro giorno, un altro addio. L'ennesimo. Ormai ci hai fatto l'abitudine, ormai accarezzare una fredda lapide in
un assurdo cimitero non ti suscita più repulsione o disgusto. Con le dita segui i contorni del suo nome scritto in
oro e il tuo viso per un attimo si deforma in un'espressione malinconica. Sasuke Uchiha non esiste più da
nessuna parte. La sua morte ha decretato la fine della quarta guerra ninja. Per tutta la vita dovrai sopportare il
peso della sua assenza. Ti chini verso il basso per aggiustare il mazzo di girasoli che hai posato ai piedi del
monumento. Ino-chan te ne prepara uno ogni mattina senza fare domande. Una tale devozione* non ha bisogno
di parole, il silenzio le dona una dignità tutta sua.
Una gelida folata di vento ti scompiglia i capelli. Sono ancora così dannatamente ribelli e indomabili, il tempo e
il dolore non li hanno cambiati. Fra l'ammasso di tombe intravedi la scarna figura di Hinata Hyuuga. Spesso ti fa
compagnia nel tuo rituale mattutino. Vi salutate con un debole cenno del capo. Decide di allontanarsi, e la cosa
non potrebbe farti più piacere. I vostri rapporti si sono parecchio raffreddati da quando Naruto ha scelto te. Ti è
stato accanto, è stato la tua ancora di salvezza, il tuo Sole. Avete fatto l'amore, ma non ha avuto alcun effetto
sul tuo cuore arido. Sai perfettamente che al tuo fianco lo aspetta una vita miserabile, quando invece
meriterebbe tutt'altro. Dopo la morte di Sasuke non ti sei aggrappata alla vita, no, ti sei aggrappata a lui. E' per
questo che non vuoi lasciarlo andare e ti nascondi egoisticamente dietro falsi ed inutili sorrisi.
Ma la verità è che sei morta dentro, Sakura-chan. Sei morta nell'istante in cui hai visto l'amore della tua vita
accasciarsi al suolo, privo di vita, e lasciare una lunga scia di sangue dietro di sè, nel campo di battaglia dove
aveva scelto di tornare a combattere insieme ai suoi amici. Sei morta nell'istante in cui tremando
hai afferrato la sua mano - lo desideravi da tanto, vero? - e l'hai stretta forte, in un tentativo disperato di
sentirlo vicino a te, vivo. Non hai nemmeno notato la presa di Naruto sulle tue fragili spalle nè tantomeno la
folla che lentamente si radunava intorno a voi. Le voci e gli insopportabili schiamazzi non potevano riportarti
alla realtà. Ormai eri scivolata in un mondo a parte, un mondo in cui c'eravate solo tu e Sasuke-kun, sorridenti
uno accanto all'altra, un mondo in cui le tue preghiere erano state ascoltate e lui non ti aveva mai abbandonata,
un mondo in cui il desiderio di vendetta non era mai esistito. Perchè era questa la sua ragione di vita, e tu lo
sai meglio di chiunque altro. Sotto una pioggia insistente il tuo corpo ha arbitrariamente emesso un urlo. Poi un
altro, e un altro ancora. Un riflesso della tua anima spezzata. Come se in questo modo potessi far uscire tutto
ciò che avevi dentro, il misto di rabbia, tristezza e rancore che ti portavi dietro da tre lunghi anni. Eri fuori
controllo.
L'ultima cosa che hai notato prima di svenire, con i muscoli ancora doloranti per i precedenti scontri, è stato lo
sguardo pietoso di Kakashi-sensei. "Non mi guardi così, la prego, non lei" hai sussurrato mentalmente. Poi le
tenebre ti hanno avvolta per non lasciarti più andare.
Hinata
Ottobre è quasi giunto al termine. Konoha si prepara a diventare un'enorme distesa fatta di ghiaccio in cui non
vi è spazio se non per un detestabile freddo pungente. Hai le guance arrossate mentre cammini verso il
cimitero, Hinata. Il tuo passo è leggiadro come lo era quello di tua madre, ma con il villaggio che saluta una
nuova alba sei condannata a passare inosservata. Meglio così: non vuoi che nessuno venga a sapere dei tuoi
appuntamenti con Neji-nii-san. Nessuno può capirti. Vorresti che non se ne fosse mai andato. Vorresti quasi
dimenticare il fatto che si è sacrificato per salvare la tua vita e quella di Naruto-kun. Ma è impossibile, perchè il
debito che hai nei suoi confronti è inestinguibile. Vai a trovarlo ogni giorno, immancabilmente. Ti siedi accanto a
lui e agli altri eroi di Konoha e ti lasci andare. Gli apri il tuo cuore senza filtri e lo tieni aggiornato su quanto
avviene a casa e nel villaggio. Da qualche tempo ti sei accorta di non essere sola: Sakura Haruno ti tiene
compagnia tutte le mattine contemplando quell'amore che non ha mai vissuto e che non potrà mai vivere, anche
se continua ad aspettarlo. Un pò come fai tu. Aspetti speranzosa Naruto, ma la consapevolezza che Sakura-san
sarà sempre un gradino sopra di te ti tormenta e ti tiene ancorata alla realtà. Lui ha deciso di prendersi cura di
lei incondizionatamente ignorando quello che è successo fra di voi. Nonostante quelle occhiate fugaci durante la
guerra, quelle mani intrecciate a sancire una tacita promessa di un futuro insieme, vi siete lasciati travolgere
dagli eventi e tutto è andato perduto. Eppure non riesci a provare rancore nei suoi confronti, perchè sei
consapevole che in fondo la sua scelta è giusta, che sta agendo in nome dell'amicizia che lo legava a lei e a
Sasuke. E che ha rappresentato la loro rovina. Sospiri, e prima di andartene abbandoni un mazzo di campanule
sul monumento dedicato al tuo valoroso cugino. La gratitudine* verso Neji è tutto ciò che ti resta.
Delirio dell'autrice - Prima (e forse ultima) parte
Hola a todos! ^__^
Innanzitutto vi ringrazio per essere arrivati fino in fondo! Lo scempio che vi siete sforzati di leggere è la
mia prima fanfiction in assoluto, perciò... siate perfidi e per niente clementi! La mia cara nonnina-Hitler
ve ne sarà riconoscente! :) Questo prologo è una breve presentazione delle protagoniste e della loro
situazione di partenza (che noiaaa!). Dal prossimo capitolo conto di dare inizio alla vera e propria
narrazione (mah...). Lo so, il pezzo di Hinata è leggermente più corto rispetto a quello di Sakura, ma è
stato più faticoso da scrivere, davvero!
Spero che continuerete a seguirmi, anche solo per riempirmi di ingegnosi insulti!
Baci, Matryona7
Nota: *Devozione e gratitudine sono i rispettivi significati dei girasoli e delle campanule nel linguaggio
dei fiori! :)