Scesi giù nel giardinetto e pensai a qualche piano per attirare la sua attenzione su di me, così presi il cellulare e recitai una finta rottura con il mio presunto ragazzo con tanto di lacrime finte e urla di rabbia.
Lo so, sembravo patetica, ma il piano funzionò. Appena ‘’ attaccata ‘’ la chiamata, mi buttai sul prato asciugando le mie finte lacrime, e Justin avanzò verso di me piano piano.
-Hei, tutto bene?- mi chiese appoggiandomi una mano sulla spalla sinistra.
Alzai lo sguardo verso l’alto - Non proprio, il mio ragazzo mi ha appena mollata per una puttana - Gli risposi, ammetto che ero stupita da me stessa in quanto la mia recitazione era ottima.
-Oh, si.. ti capisco.. non so se hai sentito delle urla poco fa, eravamo io e la mia ragazza .. o ex ragazza.. dovrei dire. Che sfiga, entrambi, lo stesso momento, ma che se ne vadano a quel paese, giusto?- mi sorrise.
-Giusto!- gli risposi alzandomi – Comunque io sono Evanne, piacere.-
-Evanne? Buffo, quando ero piccolo davo i tormenti ad una ragazza con il tuo stesso nome, era del quartiere, poi vabbè, sono capitate un sacco di cose.-
- Sono io Evanne, io sono nata in questo quartiere, tu devi essere Justin, la peste! Dio, come sei cresciuto, sei altissimo- sorrisi.
-Oh mamma, Evanne? Io? Io cresciuto? Tu sei .. cresciuta .. .. parecchio, e sei cambiata anche. –
-Spero in meglio! Quante me ne hai fatte passare!!-
Iniziammo a parlare dei nostri ricordi più lontani, delle nostre corse, dei capricci, delle litigate, di tutto.
Ero soddisfatta, anche se con la menzogna.. avevo ottenuto ciò che volevo, certo Ed è di ottima compagnia, ma non potevo essere l’unica adolescente a non avere degli amici, e poi diciamocelo, era così carino, che dico carino, era bello, bellissimo.
Lo guardavo parlare, sorridere, e quando si mordeva le labbra.. la sua voce, non riuscivo a smettere di fissarlo.
Dopo quasi un ora e mezza di chiacchierate e risate arrivò Ed con l’auto e scese sorridente e con la busta del Mc Donald, gli andai incontro e presi la roba, e gli chiesi se Justin si poteva fermare a cena con noi, annui.
Fu una serata magica, eravamo tutti e tre intorno alla tavola a ridere e scherzare, Ed era più ragazzino di noi, dopodiché ci mettemmo a guardare la tv.
Era l’una e venti, e Justin mi disse di accompagnarlo alla porta, e che doveva andare a casa.
*pianerottolo*
-Hei, Evanne.. magari mi dai il tuo numero, o la tua mail.. sai ora non è che vado a dormire, e ho pensato che potremmo sentirci tramite messaggio o chat.. –
-Che bella idea!- esclamai – Aspetta che prendo un foglio, ti segno entrambi- così feci – Ecco – gli misi il foglio tra le mani – Allora ci sentiamo, tra poco.-
- Tra poco- mi sorrise e mi diede un abbraccio, si girò e andò a casa.
Chattammo per tutta la serata, o meglio, mattinata.. Eravamo così in sintonia, e ci confortavamo a vicenda, dopo la ‘’ rottura ‘’ dai ‘’ nostri ‘’ ex.. solo che i suoi sentimenti, la sua rabbia, era tutto vero, la mia una palla, ma decisi di non farne un grande problema.. infondo lui stava bene con me e viceversa.
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Ciao a todos bebi c:
sono di nuovo qui, dopo TANTO
e TANTO, MA TANTO tempo.
Infatti mi scuso,
beh, spero il capitolo basti
come scusa.. sennò sono fottuta ^^
AI LAUVE YAAAAAAAAAAOHU <3
Twitter: @ThHersheys