Odiavo quando il nastro trasportatore non si muoveva, per di più sapendo che sarei andata a vivere a Londra. Si, per quanto potesse essere una citta meravigliosa io non potevo sopportarla: pioggia, umido e pochissimi giorni di sole all'anno. Forse solo una cosa c'era di positivo, i miei idoli, i One Direction. Non potevo farci niente, le loro canzoni, i loro sorrisi e le loro battute mi facevano sempre stare meglio,sempre. Finalmente la vidi, la mia bellissima valigia, viola con la bandiera ticolore dell'Italia. Ero dovuta venire qui perchè mi era stata data l'opportunità di frequentare a Londra dei corsi, così poi da tornare in Italia e illustrare a tutti tutto quello che avevo visto. Per fortuna mia sorella Emma viveva quì da quando aveva vent'anni,oramai già da un anno. Faceva la commessa in un negozio che vendeva delle tute davvero fighe, lei aveva accettato di ospitarmi.E eccomi qua, con indosso la maglietta con scritto 'I love London', i jeans strappati, una giacca in pelle, Convers bianche, la mia valigia viola in una mano e la borsa con il pc nell'altra, e in lontananza mia sorella che si sbracciava per farsi vedere. -Benvenuta Megan- pensai tra me e me. Mia sorella era sempre la stessa,era bionda con dei bellissimi boccoli, occhi castani, un sorriso splendente, due fossette adorabili, magra e alta... Quanto avrei voluto essere proprio come lei, io ero mora con i capelli mossi solo sulle punte, occhi verdi, alta nella media, robusta; mi piace mangiare ma sono anche una fanatica della corsa e purtroppo non avevo ereditato quelle due fossette sulle guance,quelle due adorabili fossette... Mi corse incontro, - ciao Meg, benvenuta a Londra. Allora ti piace ?- - Emma non sono ancora uscita dall'aereoporto e in più piove...- piagniucolai, lei sorrise. -Mi sei mancata tantissimo. Mi abbracciò forte, da farmi soffocare. Ci dirigemmo verso la macchina, chiacchierammo per tutto il tagitto parlammo del più e del meno. Finalmente arrivate a casa tirai un sospiro di solievo, la casa non era male anzi era piuttosto spaziosa per una persona. Emma mi mostrò la mia camera e poi mi lasciò sola, notai subito che le pareti erano terribilmente vuote. Domani avrei trasformato questa normale camera nella mia camera! Ma solo domani, ero troppo stanca! Non mi misi nemmeno il pigiama, appoggiai la testa sul cuscino e crollai.