Fanfic su artisti musicali > Chris Brown
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Autore: Helloblueeyes    30/07/2013    1 recensioni
«I can live without money, I can live without
the fame and if every day was sunny
I can live without the rain and if I ever
went up to heaven I will fall right back
down that life wouldnt be living,
cause your the one I couldn't live without. »
Quella sua voce mi faceva sentire viva,non avevo mai sentito queste parole da un ragazzo,aveva una voce da rendere felice tutti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chris point of view

Presi l’ultima sigaretta che era rimasta nel pacchetto,iniziai a fumare,presi carta e penna,iniziai a pensare a Rose,iniziai a scrivere delle frasi che mi venivano in mente tra tutti quei pensieri.
Gli occhi si chiudevano,avevo sonno,non riuscivo a scrivere nulla da tuta la stanchezza che avevo,mi tolsi la maglia e rimasi con il pantalone della tuta e mi recai al primo piano,nella stanza dove dormiva Rose.
Aprii la porta senza far rumore e la chiusi silenziosamente entrando nella stanza,mi misi sul letto e appoggiai il telefono sul comodino.
Ammirai Rose,era così bella,gli accarezzai il viso spostandogli i capelli biondi,sembrava di vedere un angelo indifeso da quel incubo che stava passando,il sonno misteriosamente scompari guardando Rose.
Mi misi sotto le coperte e la abbracciai,gli lasciai un bacio sulla guancia e mi appoggiai a lei,mi persi nel suo profumo e mi addormentai.

Rose point of view.
Mi svegliai,avevo del braccia attorno ai miei fianchi,erano le braccia di Chris,mi staccai silenziosamente dalle sue braccia e guardai l’orologio che segnalavano le cinque del mattino.
Doveva assolutamente svegliarmi,dovevo andarmene,non dovevo restare lì a vivere sulle spalle di Chris,misi le scarpe senza far rumore,presi il suo telefono per prendere il suo numero,ci lascai un foglio su un comodino.

«Hey Chris,io esco un po’  a prendere un po’ d’aria,se succede qualcosa chiamami. R» lasciai quel foglietto sul comodino,stavo per piangere non volevo mentire a Chris,gli lasciai un bacio sulla guancia,presi le mie cose e me ne andai.
Me ne stavo andando da una persona che mi voleva salvare da un incubo ma io non riesco mai ad accettare un aiuto,voglio sempre fare tutto da sola,mi vivo questo incubo da sola e me ne esco anche.
Presi la borsa e vidi se mi era rimasta un po’ di erba,non trovai niente e andai alla ricerca di qualche ragazzo che ne vendeva.
Girai per la strade della Virginia e trovai un ragazzo,mi diede l’erba e io gli diedi i miei soldi,andai di nuovo nel posto dove conobbi Chris.
Mi sedei per terre e iniziai a piangere dalla disperazione,avevo appena mentito a Chris,stavo dicendo “addio” all’unico che in questi giorni di incubo mi fa stare bene,la avevo mentito per non farlo preoccupare,non voglio che le persone si preoccupino di me.
Per cancellare un po’ tutta quella confusione nella mia mente,rollai la mia canna e iniziai a fumare,nel giro di secondi dimenticai tutti,eravamo rimasti solo io e il fumo.
Dopo aver fumato,mi stesi a terra e presi le cuffie dalla borsa,misi in riproduzione la musica e mi persi nelle parole delle canzoni.
Dopo un po’ di tempo mi alzai e me ne andai ad un bar,mi sedei a tavolino aspettando il caffè,appoggiai la testa sul tavolino,i pensieri stavano ritornando dentro di me,lo schifo di me stava ritornando.

“Ecco a voi il caffè,signorina” mi disse una signora
Alzai la mia testa dal tavolo e osservai l’anziana con il caffè su un vassoio.
La signora mi guardò con una faccia strana quando alzai il mio viso ma ignorai,forse erano sole le mie solite paranoie.
“Grazie” dissi mentre presi la tazza
“Vi  è successo qualcosa?” mi disse la signora continuando a guardare
“No”

La signora mi lasciò sola e iniziai a bere il caffè caldo che mi svegliò da quel sonno,iniziai a pensare dove andarmene,a casa mia non potevo andare perché mia madre mi ha cacciata fuori e a casa di Chris non ci torno proprio.
Usci dal bar e iniziò a piovere,corsi sotto ad un palazzo ad aspettare che mi venisse una idea per andarmene da tutti.
“Taxi” urlai,alla vista di un taxi che stava per arrivare

Entrai e l’autista mi guardò dallo specchietto.
“Buongiorno signorina,dove la porto?”
Non sapevo che rispondere,ero spaesata,ero confusa.
All’aeroporto,grazie

L’autista annuì e iniziò a partire,la pioggia aumentava sempre di più,guardavo dal finestrino le gocce d’acqua che cadevano lentamente e a far compagnia a queste gocce d’acqua c’erano le mie lacrime che scendevano.
Presi il telefono,inserii il numero di Chris e gli iniziai a scrivere un messaggio.
Buongiorno Chris,al tuo risveglio non mi hai trovato al tuo fianco ma un semplice foglietto,mi dispiace tantissimo.
Sto andando via da tutti,non a prendere un po’ d’aria come ti ho detto,scusami se ti ho mentito ma dovevo andarmene.
Devo andarmene dalla Virginia,non è un posto adatto a me,per un po’ di tempo mi devo allontanare da tutti,mi dispiace Chris.
Addio.

Non digitai ancora il tasto di invio,le lacrime iniziarono a scendere e poi vidi tutto buio intorno a me.
  
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