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Autore: Ross_99    30/07/2013    1 recensioni
Questa storia parla della vita di Chester prima dei Linkin Park , dei suoi pensieri , delle sue parole e delle sue paure. Dei suoi scheletri nell' armadio e delle suoi vizzi , della sua voglia di urlare e di scappare , scappare dalla sua vita e da se stesso , il suo più grande nemico. Questa è la mia prima fan fiction quindi non siate cattivi , considerando anche il fatto che sono abbastanza giovane , se le critiche saranno buone continuerò a scrivere spero solo che non sia noioso , ma ho voglia di scrivere molto , quindi i capitoli saranno lunghi , se vi piacerà magari vi dirò anche quanti anni ho
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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1994,  Tempe .
Appena uscito dalla Washington High School , con il mio diploma in mano , i sogni in un cassetto e l’ euforia in testa festeggio con i miei compagni l’ uscita dall’ inferno. Dove i professori avevano pregiudizi , i ragazzi erano stupidi dopati , e le ragazze erano sgualdrine con un pon-pon in mano.
I miei amici festeggiano un nuovo inizio tra le lacrime della nostalgia , mentre io indosso il più falso dei miei sorrisi nascondendo l’ incombente paura del futuro , anche se sono felice di poter iniziare una nuova vita , lontano da mio padre. La fine del liceo significa una sola cosa , feste  con fiumi di alcool e  campi di maria. Ho paura di me stesso e di cosa potrei fare , si sa che l’occasione fa l’ uomo ladro. Mentre sono perso tra i miei pensieri , vedo la sagoma di Marshall avvicinarsi ,  saltellando “ Heii chazy ! Verrai alla mia vesta vero? Ma che te lo chiedo a fare ! alle 9 da me , di al tuo capo che non andrai a lavoro il giorno dopo , se capisci che intendo”  e  corse via , felice che il suo migliore amico chazy verrà , d'altronde non potevo mandarlo a fanculo perché conosce le mie paure .. lui voleva solo farmi divertire.
Torno a casa in autobus , la strada è abbastanza lunga , mi perdo tra i miei pensieri mentre osservo la strada , gli alberi fioriti , le case della parte ricca della città ..Fino ad arrivare al mio quartiere. Scritte sui muri , spazzatura in giro , ragazzini che si picchiano , prostitute che alla luce del giorno  sono totalmente diverse. Cammino a passo lento dalla fermata a casa mia , ovviamente mio padre non è venuto alla cerimonia mentre i miei fratelli , che sono arrivati con quasi 30 minuti di anticipo, dopo essersi congratulati , sono ritornati ai loro rispettivi lavori.
Sono davanti casa mia , dio quanto odio questo posto . Entro e papà  sta dormendo sul divano con una birra rovesciata per terra , lui voleva venire , ci teneva molto ma è fatto così , avrà visto la cassa di birre e non ha resistito. Vado in camera , tolgo i vestiti e mi butto sul letto , sfinito , dormo per circa 6 ore.
Ho la bocca impastata , i capelli che non oso guardare e gli occhi che mi bruciano. Il mio letto non è il più comodo del mondo , anzi , ma faccio così fatica ad alzarmi , è come un campo gravitazionale che ti lega a lui .Mi convinco che devo alzarmi guardo l’ orologio , MERDA. Sono le 8 e 30 e alle nove devo andare da Marshall , questa volta mi uccide sul serio. C’è un biglietto sul comodino è di papà dice “Hei ragazzo ! Scusa se non sono venuto mi dispiacie tantissimo e solo che … lo sai non ce la faccio proprio mi sono steso sul divano e  mi sono addormentato di collpo ! sono andato a lavoro , ci vediamo stasera. Baci papà.
p.s. ho visto quella casa , e perfeta !”
Povero papà , non è mai stato una cima a scuola , gli voglio bene , ma penso che di me non se ne importi molto , altrimenti avrebbe avuto la forza di alzare il culo dal divano e di venire a vedere il figlio che si diploma, come ha fatto mamma , che però non ho voluto vedere.
Mi avvio di corsa verso il bagno , vado a sbattere contro lo spigolo della porta e lancio un “PORCODDIO” che fa tremare le pareti , non avevo mai notato che il mio urlo avesse questa potenza. Mi butto dentro la doccia e le note dei loverboy entrano nella mia testa. Metto la prima cosa che capita e mi avvio alla festa. Sono determinato a non comprare niente per la strada e ci riesco , dico di no a ben 3 spacciatori.  Vado a piedi , casa di Marshall non è molto lontana dalla mia e arrivo con appena 10 minuti di ritardo , non abbastanza per uccidermi , penso.
Fortunatamente c’è gente che  arriva più tardi di me  , il mio migliore amico intanto parla con 3 ragazze del  terzo anno , bel colpo Mar. Dopo una mezz’ oretta e mezza bottiglia di absolute Vodka  arriva Spike ,  l’ amico della “roba buona” e mi porge sorridente una pillola.
P.s. questo è stato abbastanza corto , ma l' ho scritto così solo per sapere sa piaceva
  
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