Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: DeniRevenger_    30/07/2013    2 recensioni
E' incredibile quanto la tua passione di una vita, porti a realizzare il tuo futuro.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joe Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da quel momento, i mesi iniziarono a volare. Il lavoro che ingranava sempre di più, la sicurezza in me che riniziava a salire e specialmente, una relazione solida che mi rendeva felice. Praticamente era giugno e stavamo insieme da poco prima che feci i miei ventidue anni, il nove febbraio. Blake, era meraviglioso. Mi trattava come un uomo dovrebbe trattare una donna, mi spediva a casa enormi mazzi di fiori colorati e profumati, lavoravamo insieme (lui era direttore di molti dei video a cui facevo da coreografa), uscivamo a cena e poi rimanevamo spesso a dormire ognuno a casa dell'altra, dipendeva dagli impegni lavorativi. Kim l'aveva conosciuto e non le aveva dato una bella impressione. Lo vedeva troppo possessivo nei miei confronti, troppo protettivo. Si, aveva ragione. Blake era abbastanza geloso di me, specialmente quando uscivo con Jade, piuttosto che Sam o anche Melanie, la ragazza di Nick. Avevamo legato moltissimo. Era una ragazza deliziosa. Sempre con il sorriso sulle labbra, dolce, disponibile e molto comprensiva. Ogni tanto, le chiedevo di suo "cognato", di che stesse facendo. Mi sorpresi molto quando mi disse che i tre fratelli, avevano riniziato a lavorare insieme. Ricordo che in tour, l'anno prima, mi dicesse che si sentiva un po' oppresso, perché non tutte le sue idee erano prese in considerazione dai fratelli e quello, lo feriva molto. Forse era anche per quello che aveva deciso di intraprendere la carriera da solista. Sinceramente, nonostante fossi molto presa da Blake, pensavo a lui ogni santo giorno. Mi era rimasta una cosa sua, di cui ero strettamente gelosa. Mi aveva lasciato una bottiglia del suo profumo preferito, che era quasi terminata. Mi bastava solo annusarla qualche secondo e partivano ricordi su ricordi. Tipo la sera che facemmo l'amore, quando lo sentivo addosso a me, lo sentivo sul mio corpo nudo. Blake odiava questo fatto. Le poche volte che avevamo discusso, era riguardo uno stupidissimo profumo. Blake diceva che era una cosa ridicola tenere ancora la boccetta di profumo del mio ex ragazzo, chiusa nella mia anta del mobiletto del bagno. Eppure, non poteva capire. Lui con la sua ex moglie, era ancora in ottimi rapporti e molto spesso uscivano ancora insieme. Io non ero gelosa affatto. Insomma, per quelle poche volte, non mi importava se fosse con lei. Una sera di metà giugno, Blake era appena tornato da un viaggio di lavoro a Tokyo. Era stato via tre settimane e mi era mancato molto. Poi, non avevamo molte occasioni di parlarci, dato che quando da me a Los Angeles era pieno giorno, da lui era mattina e quindi lavoravamo entrambi e quando io mi svegliavo, lui dormiva. Era stato difficile trovarci in contatto ma era capitato che mi trovassi sveglia nel pieno della notte a fare delle videochiamate con lui tramite skype. La sera del suo ritorno, decise di voler uscire a cena. Io non volevo perché sapevo che aveva passato ore e ore in volo e il jetleg, doveva averlo stordito. Ma lui insistette. Andammo nel solito ristorante, cenammo in intimità per quasi tutto il tempo. Tranne quando a lui suonò il telefono e dovette uscire a parlare. Io, in preda alla noia, mi misi a messaggiare con Melanie che mi disse che erano tutti riuniti a casa Jonas per una cena di famiglia molto tranquilla. Mi sarebbe piaciuto conoscere tutti quanti, sembravano delle persone buonissime e di compagnia. Decisi di chiamarla, anche per poco. Non appena rispose, sentii Joe urlare: -Lexie, mi manchi! Diceva sul serio o scherzava? Sapevo bene che in quel periodo di stesse "frequentando" con una ballerina di Las Vegas. Melanie diceva sempre che era solo un pezzo uno di plastica. Era finta dalla testa ai piedi, a quanto pare. Proprio nel momento che entrò Blake, stavo dicendo a Melanie di riferire che anche lui mi mancava.. Non l'avessi mai fatto. Io e Blake iniziammo a discutere come se non ci fosse un domani. Questa volta, facevamo sul serio. Era incazzato sul serio. Lui, una persona calma e pacata, era incazzata come una serpe. Mi disse di muovermi a salire sulla moto perché mi avrebbe riaccompagnata a casa. Andava troppo veloce, avevo il terrore negli occhi. Io parlavo, sperando che mi sentisse. Lui faceva finta di niente. Fino a quando non si girò e mi disse di star zitta. E poi, avvenne il peggio. In pochi secondi, ci trovammo scaraventati in mezzo alla strada. Le uniche cose che notai non appena aprii gli occhi, furono le mie mani insanguinate e sporche del nero dell'asfalto e percepii un dolore lancinante al collo e alle gambe. E poi Blake, bloccato sotto la moto con il casco rotto e il pantaloni strappati all'altezza delle ginocchia. Non ebbi il tempo di realizzare il tutto, che i miei occhi si chiusero lentamente. Come era potuto succedere? Joe, ancora mi aveva provocato dei danni, anche se non volontariamente.
  
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