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Autore: xniallereyesx    30/07/2013    4 recensioni
Il loro amore è così forte che non si ferma alla maledizione. Quella maledizione li può separare, ma non può diminuire il sentimento che provano, anzi, lo fortifica. Perchè finchè lui lotterà per averla, lei apparirà, sempre.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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IN PRINCIPIO
 
HELSTON, INGHILTERRA
SETTEMBRE 1854

 
 
La stanza aveva una luce soffusa, cupa, che celava i suoi misteri, e anche la sua causa. Un ragazzo, probabilmente diciannovenne, ricalcava alla perfezione un ritratto, andando a memoria, sul blocchetto che teneva in mano. I suoi capelli, biondi e scompigliati, sembravano mossi dal vento. Le finestre chiuse determinavano che il vento non era il colpevole. Gli occhi del ragazzo, si spostavano dal soffito al ritratto, e aspettavano con impazienza qualcosa. O meglio, qualcuno. Le sue mani tremavano, e andavano quasi sempre a finire sui capelli. Ogni minuto che passava, ogni suo respiro, la sua paura aumentava, la sua angoscia, e la sua preoccupazione.
 
Forse la sua preoccupazione era dovuta al viaggio che doveva affrontare domani, verso l'America, per scappare da questo posto, dai suoi ricordi. O forse era dovuta ad un fatto che stava per accadere.
 
Il disegno era quasi finito, mancavano solo le sue labbra, quelle labbra che desiderava baciare ogni giorno, ma non poteva. Ogni volta che la disegnava, lui sospirava. La sua mancanza non poteva essere riempita con qualcos'altro o con qualcun'altro. Lui voleva lei, lei solo poteva farlo sentire così. I lineamenti della sua bocca li conosceva moltissimo, ma quello che conosceva di più era l'addio che si dovevano dire oggi, come se ormai ne fosse abituato.
 
La porta si chiuse dietro di lui, uno scricchiolio di passi si avvicinavano sempre di più alla poltrona dove lui era accomodato. 
 
Lei.
 
La sua schiena fu attraversata da brividi solo per il suo tocco alla sua spalla, e poi quel calore che sentiva quando lei era presente, quelle farfalle che sentiva nello stomaco ogni volta che la vedeva, quella voglia di toccarla e di baciarla che doveva fermare ogni volta che pensava a lei, a tutto questo era abituato. 
 
Girò il ritratto verso le sue ginocchia, mentre sentiva il calore andarsene alla sua destra, verso la finestra con le tende rosse che davano sul grande parco della villa. Un sospiro lo fece sussultare, girò lentamente la testa verso destra, e la vide: capelli neri che contrastavano con il vestito bianco, le sue mani appoggiate sulla finestra, e il suo corpo che veniva coperto dalle tende. Quanto avrebbe desiderato essere quelle tende, per poterla toccare, senza farle del male. Ma da lì a poco l'avrebbe fatto, bastava solo aspettare qualche secondo, e poi il cerchio si chiudeva, come sempre. Si girò lentamente verso lui, un arrossamento molto pronunciato sulla guancia gli portava a pensare che era imbarazzata, come sempre. In un attimo gli occhi della ragazza guardavano i suoi occhi, e lui non riusciva a reggere lo sguardo, troppo potente per lui.
 
«Cosa ci fate qui? Dovreste dormire, domani è una giornata faticosa per voi»  La ragazza notò un po' di amarezza e acidità nella sua voce, ma lui non poteva farci niente. Era stanco di tutto questo, voleva averla sua, per sempre, e invece erano condannati.
 
«Sarà un giorno faticoso anche per voi, a quanto ho capito state partendo» la voce della ragazza si fece più tremolante «Sa, ho notato le valigie fuori...» si torturava le mani cercando di avere risposte da lui, ma lui l'unica cosa che sapeva era che ora tutto stava per finire. Quelle mani che stava torturando lei, voleva che fossero tra le sue mani, in modo da sentire il loro calore.
 
«Domani ve l'avrei detto» mentì, perchè sapeva che un domani per lei non c'era, ma per lui si.
 
«Ne sono certa, lei è sempre gentile e...» la ragazza si mise un ciuffo di capelli scappati come per colpa del vento dietro le orecchie, e il ragazzo capì. Era il momento. Si alzò, incurante del suo album che stava poggiato sulle sue gambe, e che ora era sul bel tappeto rosso bordò. 
 
Il ragazzo fece per prenderlo, ma si fermò non appena la sua mano toccò quella della ragazza: e sentì di andare a fuoco, sentì quella voglia di averla e di toccarla che gli aumentava di più dentro il suo corpo. Lei invece ritrasse la sua mano timida, ma con un tocco svelto lui riuscì a riprendere quella mano. Il suo calore lo riscaldò, ma riscaldò anche lei, che prese coraggio.
 
«La prego non partite, non so cosa mi è preso, ma solo l'idea che questa casa rimarrà senza di voi mi sento vuota» la mano del ragazzo libera si strinse a pugno, mentre l'altra lasciò la mano della ragazza «Non so cosa mi sta succedendo, ma... io vi amo, vi giuro che vi amo»
 
Quelle parole lo colpivano sempre, aveva voglia di stringerla al suo petto, di baciarla, ma non poteva, non doveva, per lei, per la sua salvezza.
 
«Non mi può amare, perchè il vero amore non esiste» la ragazza a quelle parole si sorprese, ed anche lui: come poteva dire quelle cose, quando il vero amore esisteva ed erano loro?
 
«Volete dire che quando mi avete toccato non avete provato niente?» le mani della ragazza presero le mani del ragazzo  e le portarono sul suo cuore «L'amore esiste» le mani del ragazzo volevano toccare i capelli, ma già quel tocco gli bastava per riempire tutti i giorni che ha dovuto aspettare quell'amore così vero e pieno, il suo amore, il loro amore «E proprio oggi che vi ho toccato, vi giuro che mi sento andare in fiamme»
 
Bastarono solo quelle parole per far cambiare idea al ragazzo, per lasciare il corpo caldo della ragazza e cercare di trattenere le lacrime che sicuramente dopo sarebbero scese dai suoi occhi. Si allontanò da lei, guardando il soffito: mancava poco, ma quanto? Non voleva farle perdere un secondo in più della sua vita, e soprattutto voleva stare con lei più tempo possibile, voleva sentirla al suo fianco. 
 
Ma qualcosa lo fece cambiare idea, lo fece tremare: un libro cadde per terra, creando un piccolo tonfo, ma per lui un grande allarme. La ragazza era appoggiata alla libreria difianco alla finestra, e stava male: sembrava affaticata, sembrava sudare, sembrava come se stesse per andare in fiamme. Lui corse verso di lei, cingendole le braccia attorno alla sua vita, e sentendo il suo petto andare a fuoco contro il suo. Lei invece mise le mani sulle guance del ragazzo, che poi passò sui capelli.
 
«Ho avuto un giramento, ma ora sto bene, perchè voi siete qui con me, ed è come se tutto questo fosse già successo» il ragazzo aumentava sempre di più la sua stretta, facendo sentire la ragazza al sicuro, e facendo sentire lui sempre più male e con l'amaro in bocca. Un lampo attraversò gli occhi della ragazza, e lui capì: era il momento.
 
«Ti amo anche io» sussurrò lui all'orecchio della giovane, e poi lei si alzò a punta di piedi per cercare quel calore, quell'unione, che faceva così bene ma anche male: le sue labbra.
 
Le due labbra si fusero, come se fossero a contatto con il fuoco, ma quest'ultimo incominciò ad ardere quando le loro lingue si incontravano. Le labbra secche di lui si incontravano con quelle piene e carnose di lei, si sentivano entrambi in paradiso, quando fuori c'era l'inferno.
 
La stanza tremava, nel soffitto si addensò qualcosa color nero, ma intanto le loro bocche non si staccavano, anzi, si univano sempre di più, come se fosse l'ultimo loro bacio.
 
Lei era dedita a quel bacio, non era consapevole di quello che stava succedendo fuori, ma si sentiva bruciare dentro, bruciare d'amore.
 
Lui, invece, si sentiva la gola secca, il sapore di lei sulle sue labbra e il calore che lei emanava, sia per colpa della ragazza, sia per colpa di quello che stava succedendo al suo corpo.
 
Una luce attraversò gli occhi della ragazza, e il ragazzo capì che era tutto finito quando lei si staccò e mimò un 'ti amo' con la bocca. E poi lei brucio d'amore, mentre lui la stringeva sulle braccia, sperando e cercando di alleviarle il dolore in qualche modo, ma dopo pochi secondi quel che rimase di lei era cenere. Lui invece era ancora li, distrutto, con il sapore della ragazza fra le sue labbra, con le lacrime amare che gli scivolavano velocemente sulle guance. Il suo urlo si stanziò nella stanza, riempiendola, e poi dietro la sua schiena si fece spazio una luce fortissima, che coprì l'oscurità della stanza, che gli fece venir voglia di avere ancora di più lei.







  
     
Ciao ragazze! Come avete capito questa Fan Fiction è un cross over tra One Direction e Fallen (il libro), ovviamente la trama è quasi la stessa, ma poi cambierò tante cose, in modo da renderla originale c: potete recensire? Ve ne sarei grata, perchè vorrei sapere cosa ne pensate, grazie mille per l'attenzione!
Abbraccio xxx
  
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