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Autore: percabeth2000    30/07/2013    3 recensioni
Questo è il seguito della storia: Mari e Teschi possono convivere? I nostri eroi si ritroveranno un nuovo nemico e una nuova impresa da affrontare.
Le amicizie e gli amori che si erano creati resteranno saldi o cederanno sotto le pressioni create dai combattimenti e dagli dei?
Spero vi piaccia!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gli Dèi, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le nuove avventure'
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PARTENZE

POV. NICO
 
Appena Persefone si chiuse la porta alle spalle, vidi sfrecciare accanto a me una corta chioma bionda che andò a fiondarsi su Ginevra.

“Ti odio, ti odio e ti odio. Potevi dirmelo ma tu hai preferito dirlo a quel pazzo del mio fidanzato eh?” disse Chiara mentre si staccava dall’abbraccio che si erano appena date.

“Se vogliamo essere precisi, Mattia ha scoperto tutto da solo” disse Ginevra cercando di essere il più gentile possibile ma nella sua voce e nel suo sguardo s’intravedeva uno spruzzo di paura. O forse era terrore.

“Ti senti bene?” gli chiese Mattia premuroso.

“Sì, grazie. Cambiando discorso … ora che abbiamo la mappa possiamo partire anche immediatamente no?”propose Ginevra.

“No, ti devi riposare almeno per stanotte. Partiremo domani mattina come ha detto Persefone” dissi calmo guardando la mia ragazza.

“Ma io ….”

“Neanche per sogno” la interruppe Mattia prima che potesse continuare.
Ginevra cercò una qualche approvazione da Chiara che però la guardò scuotendo la testa, in quel momento si arrese stiracchiandosi e tornò ad osservarci.
Non sapendo cosa fare iniziammo a raccontarci alcuni aneddoti divertenti.

“Quando voi due eravate in vacanza io e Nico abbiamo fatto qualche lezione di equitazione. Senza che volessimo i cavalli sono partiti a tutta velocità verso il fondo del campo di allenamento e hanno inchiodato alla palizzata scaraventandoci in avanti” raccontò Mattia massaggiandosi la schiena dove aveva preso la botta.
Le ragazze erano scoppiate a ridere come due matte: Chiara si era stesa sul letto con le mani sullo stomaco mentre Ginevra, piegata in due, cercava di trattenere le lacrime.

“Non c’è niente da ridere!” dicemmo in coro io e Matty stizziti.
Continuammo a raccontarci gli aneddoti per un’altra mezz’ora, ridendo come pazzi e scambiandoci continue battute.

“Vi lasciamo da sole ora, avrete tante cose da raccontarvi, argomenti da donne” disse Mattia. In tutta risposta le ragazze gli tirarono un cuscino dritto in faccia.

“Sì forse è meglio che andiamo” dissi io mettendomi a ridere.

“Sarà meglio!” urlarono quelle due.

Portai fuori Mattia e insieme andammo nella mia camera.

“Come è andata con Ginevra? Quando si è svegliata intendo …” mi chiese curioso.

Non gli risposi perché ero già per metà fuori dalla porta, volevo andare da Persefone. Doveva spiegarmi alcune cosette.
Attraversai metà palazzo alla sua ricerca ma poi mi ricordai che adorava stare nel giardino. Passai per la stanza dove si svolgeva la cena e mi diressi verso la porticina in legno che dava all’esterno, appena la aprii la vidi: stava accovacciata vicino a delle rose nere, probabilmente era lo stesso cespuglio da dove avevo strappato una rosa un po’ di tempo prima.

“Buongiorno” mi disse accorgendosi di me.

“Non oggi” gli risposi freddo.

“Avanti: dimmelo” mi incitò.

“Che cosa? Che avresti dovuto avvisarmi? Che avresti dovuto stare più attenta?” gli chiesi.

“Tu non capisci, eravate condannati a morte : tutti, tu e lei. Vi ho salvato la vita! E poi era una sua scelta, io non ho costretto nessuno fin dal principio.” Mi rispose alzandosi e togliendosi la terra dalla lunga gonna. “Non sei l’unico affezionato a quella ragazza Nico, ricordatelo. Ma soprattutto ricordati che non tutti la vogliono viva, quel drago non era dei nostri. Era un drago potente, penso fosse anche più di questo.”
In verità non ero arrabbiato con Persefone, ero arrabbiato con me stesso per non averlo capito, mi stavo solo sfogando.

“Non è colpa tua Nico, non è colpa di nessuno di noi” mi disse Persefone.
Dopo averla salutata mi diressi di nuovo nella mia stanza, iniziai a parlare con Mattia e per un po’ mi crogiolai in quella sensazione di amicizia e tranquillità.
 
POV.CHIARA

Appena i ragazzi uscirono Ginevra si mise più comoda sul letto e si rilassò un po’ sospirando.

“Sei più strana del solito, sei sicura di stare bene?” gli chiesi.

“No, non sono sicura” mi rispose seria.

“Se vuoi vado a chiamare qualcuno”gli dissi un po’ preoccupata.

“No, mi sento solo strana. Quel drago, mi crederai pazza …”

“Non più di quanto già credo”

Così iniziò a spiegarmi del drago, di come i suoi occhi gli trasmettessero un senso di vuoto, paura ma soprattutto vendetta. Mi spiegò la sua teoria, mi disse che secondo lei quel drago poteva essere Eris tramutata che cercava vendetta.
Non ci potevo credere. Fino a qualche momento prima Ginevra scherzava e rideva con noi anche tenendo tutto il peso di quello che pensava, doveva essere orribile  sentirsi impotenti in quella maniera.

“Mi dispiace” furono le uniche due parole che mi uscirono di bocca.

“Non ti preoccupare” mi rispose “Mi sei stata molto più di aiuto così che dicendomi cose come non è vero,non può essere o altro. Almeno sei stata sincera”

“Lo sono sempre stata” gli dissi.

“Lo so. Comunque questa cosa deve rimanere tra noi ok? Non voglio che Nico lo venga a sapere, mi rinchiuderebbe qui  e non mi lascerebbe venire con voi. Io devo venire con voi, devo schiarirmi le idee”mi chiese con una faccia supplicante.

“E Mattia? Cosa devo fare con lui?”

“Non credo ti faccia domande ma se promette di non dirlo a Nico, puoi anche dirglielo”mi disse.

“Dobbiamo fare un giuramento o qualche altra cosa?”chiesi.

Entrambe scoppiammo a ridere e continuammo così per tutta la giornata, ci fermavamo solo per mangiare e ogni tanto per schiacciare un pisolino finché non arrivò sera e ci addormentammo come sassi.

“Sveglia!” urlò Mattia.

Svegliandomi di soprassalto gli gridai “Sei pazzo? Quasi mi spacchi i timpani!”.

“Sbollisci cara …” mi rispose.

“Sbollire?!? Non sono una pentola! E poi chi ti ha dato il permesso  di chiamarmi cara? Altro che cara, diventerò il tuo assassino tra poco”precisai.
Ginevra era stata risvegliata molto più delicatamente da Nico visto che non urlava ne sbraitava, stava solo morendo dal ridere.

“Ti avrei svegliata con un bacio ma non avresti approvato” si giustificò Matty.

“E chi te l’ha detto che non avrei approvato?”chiesi provocatoria.

“Quindi posso?”il solito speranzoso …

“No” gli risposi secca.

Dopo la conversazione ci preparammo con tutto il necessario e partimmo finalmente per la nostra missione con due nuove armi: il nostro canto e Storm.


ANGOLO AUTRICE:
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, spero di averlo scritto abbastanza bene perchè l'ho scritto in due giorni diversi.
Lo so che è da un pò che non pubblico e mi dispiace solo che tra i compiti delle vacanze e quest'ultime non ho tantissimo tempo.
I colori di questo angolo autrice sono stati scelti dai miei due cugini che sono in vacanza con me e a cui voglio tanto bene.
percabeth2000
  
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