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Autore: xhisjuliet_    30/07/2013    6 recensioni
due amici, una ragazza, una scommessa.
«Scommettiamo?» propose Jack.
Matt annuì, stringendogli la mano. «Farò innamorare qualunque ragazza di me e la trasformerò in reginetta del ballo. Ti ricrederai»
Jack rise. «A patto che sia io a scegliere la ragazza»
«Ci sto!»
Matthew Miller e Cheryl Brooks.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Ho la mente piena e le braccia vuote.



Matt’s pov.
 
 
All’uscita di scuola notai che Cher non era nemmeno in cortile. Non l’avevo vista da ieri pomeriggio, dopo averle dato quel bacio a stampo era scesa e andata via, sorridendomi.
Pensavo quasi che si fosse arrabbiata per quel che avevo fatto, ma perché avrebbe dovuto? Bastava dirmelo, non evitarmi.
«Ehi Dana»
Fermai per un braccio la bionda, che camminava a passo spedito verso l’uscita.
«Ciao Matt» salutò lei.
«Hai visto Cher?» chiesi.
«No» rispose. «Non è venuta a scuola, non so il perché, non risponde ai messaggi»
Annuii. «Nemmeno a me, va bene, ci vediamo»
«Ciao»
Uscii fuori dall’edificio, quel lunedì mattina era stato noiosissimo.
«Matt!»
Mi voltai, vedendo Jack camminare verso di me.
«Ehi Jack»
Mi affiancò, camminando con me. «Dopo gli allenamenti ti va un giro?»
Annuii.
 
 
«Allora..»  iniziò lui.
Ci sedemmo sulla panchina del parco.
«Come va con Cher?» chiese.
«Bene»
«Questa mattina hai saputo poi perché non è venuta?» chiese.
Scossi la testa. «No, non ha risposto al cellulare. Poco fa ho chiamato a casa sua e il padre ha detto che non era in casa»
Lui annuì, posando una mano sulla mia spalla. «Comunque penso che tu possa vincere il premio come miglior attore, sai?»
Spostai la sua mano con un gesto secco, guardandolo. «Che intendi?»
«Intendo dire che sembra che tu sia davvero interessato a lei.. a scuola non si fa che  parlare di voi» rispose.
Scrollai le spalle, poco interessato.
«Oh,aspetta – aggiunse dopo un po’ – non sei mica interessato a Cheryl?»
«Se pure fosse?» chiesi scocciato.
Lui rise, scuotendo la testa. «Non puoi cadere così in basso…»
Mi alzai, furioso. «Cos’ha Cher che non va? Non la conosci, non sei mai stato con lei, è una persona fantastica e mi sta sul cazzo il fatto che non fate altro che giudicarla!»
Lui indietreggiò, quasi infastidito dalla mia reazione. «E’ una bella, bellissima ragazza..»
Avevo l’istinto di prendere a pugni, quel minimo di autocontrollo mi bloccò.
«Già»  risposi.
Lui sospirò, sedendosi di nuovo sulla panchina.
«Sai – iniziò – penso che tu ti stia interessando a lei e la scommessa vuol che succeda il contrario..»
Lo seguii, sedendomi. «lei sarà la reginetta del ballo e si, si innamorerà di me entro sabato»
«Non credo che tu poi dopo sabato abbia il coraggio di mollarla..» disse lui.
«E perché dovrei? La scommessa dice di trasformarla in reginetta del ballo e di farla innamorare di me in due settimane, non di mollarla» risposi.
Lui si alzò, dandomi le spalle. «Io comunque penso che tu debba cambiare tattica, la piccola Cher non sembra molto interessata a te.. »
Corsi, affiancandolo. «Cosa intendi?»
Lui indicò il tavolo del Milkshake. «Guarda, quella che ride con quel ragazzo non è lei?»
Osservai meglio e si, era proprio lei. La mia Cher.
Jack rise, alzando la mano come per salutarmi, poi andò via, lasciandomi lì da solo.
«Merda!» sbottai.
Colpii un sassolino a terra, poi mi sedetti sulla panchina.
Provavo fastidio, rabbia, delusione.
 
 
Cher’s pov.
 
«Ehi papà»
Affiancai mio padre, intento a preparare la cena.
«Pulcino! – mi salutò lui – Ha chiamato Matt oggi pomeriggio»
Portai una mano in viso, avevo proprio dimenticato di mandargli anche un solo messaggio o di prendere il cellulare.
«Ho dimenticato di avvisarlo, si sarà preoccupato.. Dopo lo chiamo!»
Lui annuì, continuando a tagliare il pollo. «Ho pensato che tu e Matt siate davvero una bella coppia!»
Risi, quasi strozzandomi con l’acqua. «Si certo..»
«Comunque.. – continuò lui – com’è andata con Carl?»
Sorrisi, ripensando al pomeriggio che avevo passato con lui. «Benissimo, è molto simpatico, lo è sempre stato»
Lui rise annuendo.
Dopo cena salii in camera, provai a chiamare Matt, ma aveva il cellulare staccato.
Sbuffai, gettandolo sul letto.
La mattina dopo corsi a scuola per evitare di fare di nuovo ritardo, erano ormai già due giorni che avevo fatto assenza: il venerdì per il ritardo e ieri, lunedì, perché avevo dovuto aiutare mio padre al lavoro.
Entrai, cercando nel corridoio Dana o Matt, ma nessuna traccia di entrambi.
«Matt!» urlai nel corridoio del secondo piano quando lo vidi.
Lui si voltò verso di me, poi fece una smorfia, continuando a camminare.
«Ehi» corsi affiancandolo.
Non mi degnava di uno sguardo o nemmeno di una parola. Aveva gli occhi fissi al pavimento e stringeva con forza i libri.
«E’ successo qualcosa?» chiesi confusa.
Lui scosse la testa, continuando a non parlarmi.
«Matt?»
Lui alzò gli occhi verso di me, sospirando. «Ho da fare,Cher»
Mi fermai, poi mi voltai camminando in direzione opposta alla sua.
Che cosa gli prendeva?
Prima mi baciava poi mi evitava?
Quel martedì mattina era iniziato proprio malissimo.
 
 
 
«Capite?» chiesi quasi urlando.
Ero al telefono a tre con Dana e Rose.
«Io.. – commentò Rose – sono confusa.. »
«Anche io! – aggiunse Dana – Insomma, come può comportarsi così?»
«Non capisco cosa gli sia preso. Mi ha evitato tutta la mattina, ignorato quando lo guardavo o gli parlavo e andato via quando mi sono avvicinata a lui a mensa» aggiunsi io.
«Ma.. hai fatto qualcosa che abbia potuto dargli fastidio in qualche modo?» chiese Rose.
Cercai di pensare agli ultimi due giorni, ma non mi veniva nulla in mente.
«No – risposi – domenica pomeriggio mi ha dato un bacio a stampo e poi da lì mi ha evitata. C’è ieri mi ha cercata ma io non avevo il cellulare con me e ho trovato sue chiamate, l’ho richiamato e non mi ha più risposta»
«Capisco» disse Rose.
Sbuffai. «io penso che si sia pentito di avermi dato un bacio e ora.. »
Dana mi interruppe. «Cosa? – chiese ridendo – come può pentirsi? Sono sicura di no»
«Domani parlagli, chiedigli qual è il suo problema» disse Rose.
Sospirai. «Va bene, comunque ora vado a letto, buonanotte»
«Notte!»
 
 
Il mercoledì mattina mi alzai completamente di malumore.
Avevo mal di testa fortissimi e solo Dio sapeva come avrei affrontato la giornata a scuola. Arrivai in orario, una volta ogni tanto accadeva.
Notai Matt, che come il giorno prima mi ignorò, facendo finta di non avermi vista.
Sbuffai, decisa ad evitarlo.
Insomma, se lui lo faceva, perché non potevo farlo anch’io?
Camminai verso l’aula di arte, avevo il corso con lui.
Passarono circa dieci minuti, la prof. Campbell entrò, fece l’appello, passarono quindici minuti e di Matt nemmeno l’ombra.
Avrà saltato la lezione.
Faceva addirittura questo pur di evitarmi? Che cosa avevo fatto? Avevo la peste,per caso?
No, o almeno non mi risultava.
Le altre ore passarono, noiose come al solito.
Posai i libri nell’armadietto, desiderosa di tornare a casa a non far nulla.
«Sai cosa faremo domani?» chiese Dana, avvicinandomi.
«Cosa?» chiesi scocciata.
Lei si appoggiò all’armadietto accanto al mio, sorridendo entusiasta. «Andremo al centro commerciale a fare shopping»
«Eclatante.. » commentai.
Lei continuò a sorridere, ignorando i miei lamenti. «E sai cosa faremo? – chiese – andremo a comprare i vestiti per il ballo!»
«Oh già..»
Me ne ero quasi dimenticata.
«Quindi? Ci stai?»  chiese.
Annuii, roteando gli occhi al cielo.
«Comunque – continuò – parlando di cose serie, Matt?»
«Mi ha ignorata, di nuovo»
Lei sbuffò, prendendomi a braccetto. «Non pensarlo..»
Annuii.
«Ora scappo, c’è papà, vuoi un passaggio?» chiese.
Scossi la testa. «No – risposi – Dovrebbe esser venuto Carl»
«Oh mio dio! – rispose lei – Carl è qui?»
Annuii, ridendo. «Già, è arrivato domenica sera»
«Alloggia da te?» chiese con gli occhi a cuoricino.
Scoppiai a ridere, scuotendo la testa. «No»
«Oh.. – rispose – va bene, poi ti chiamo»
Annuii, vedendola correre verso l’auto del padre.
Notai Matt uscire dalla palestra, camminava seguito da Jack, poi una ragazza con i capelli rossi gli corse incontro, stringendolo fortissimo.
mi bloccai in mezzo al cortile, guardando come quella si stringeva così a lui..
Matt mi fissò per un attimo, poi riportò lo sguardo sulla ragazza, che prese a baciarlo con foga. Feci una smorfia disgustata, raggiungendo poi il parcheggio, dove Carl mi aspettava.
«Ehi Carl»
Lo salutai, salendo in auto.
«Ciao Cher – mi salutò – tutto bene?»
Annuii.
«Hai una faccia sconvolta..»
Scossi la testa, guardando fuori dal finestrino.
Mi sentivo delusa, perché doveva farlo? Perché trattarmi così? senza un motivo poi! Abbi almeno la decenza di dirmelo che vuoi smettere di uscire con me.
«E’ che ho visto il ragazzo di cui ti parlai lunedì baciarsi con una.. è da domenica che mi evita ed il bello è che non so cosa io abbia fatto»
Lui annuì, mettendo in moto. «Ehm.. perché non gli parli?»
«Penso sia inutile, a questo punto..»
Lui sbuffò, continuando a guardare la strada. «Non è inutile,Cher.. lui ti piace e penso che tu debba avere delle spiegazioni,no?»
«Già..» mi limitai a rispondere.
Lui girò nel mio vialetto, parcheggiando avanti casa. «Facciamo così, oggi passo a prenderti alle 18:00 e ti accompagno da lui, mi dici dove abiti, così gli chiedi spiegazioni e poi passo a prenderti..»
Sospirai, annuendo. «Va bene, grazie Carl, sei il cugino migliore del mondo, davvero»
Lui rise, scompigliandomi i capelli.
Avevamo sempre avuto un rapporto speciale, era più grande di me di tre anni e viveva a Manchester, tornava a Londra raramente.
«Ci vediamo oggi,Cher»





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Saaalve ragazze.
In questo capitolo è entrato un nuovo personaggio: Carl.
Lui è il cugino di Cher e Matt chi sa cosa pensa.
Le cose tra i due si son messe un po’ male, ma poi riusciranno a chiarire? E poi mancano solo tre giorni al ballo.
Comunque, ringrazio chi ha recensito o messo la storia tra seguite, ricordate, preferite.
Vi amo.
Alla prossima<3

 

  
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