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Autore: cucciola1cucciola2    30/07/2013    3 recensioni
Questa è una storia completamente inventata su Raf e Sulfus.
Una bambina proveniente dal futuro si presenta alla loro scuola e chiede aiuto a Raf e a Sulfus dicendo che loro sono i suoi genitori. Una voce che parlerà loro in sogno li convincerà a tenere questa bambina finchè il loro amore non sarà abbastanza forte da poterla aiutare... Salveranno i suoi genitori scoprendo che oltre a lei avranno altri due bambini...
Se volete saperne di più non vi resta altro che dare un occhiata, se vi va mettete la vostra opinione ma siate clementi perchè questa è la prima storia che faccio...
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                     Un mistero da svelare...
Capitolo 70:


Angolo autore:

Ciao a tutte, avete letto il titolo? "La fine di un angelo" di chi staremo parlando? Questa è l'ultima domanda che vi pongo anche se è piuttosto inutile dato che troverete risposta tra le righe di questo capitolo tanto atteso... non mi prolungo oltre, vi lascio alla lettura, ci vediamo sotto:)
Buona lettura:)
Cucciola

 

Come ben sapete, Axel era stato sconfitto o meglio riportato alla normalità tra le braccia della fidanzata perduta, nonchè sorella di Raf. Diaspro e Reina erano scomparse dopo la grande battaglia e quasi nessuno sapeva che fine avessero fatto: si sapeva che Reina era stata rinchiusa in una cella magica, attaccata con delle catene magiche al muro e privata di ogni potere per poi essere addormentata con la magia, una magia potente. Diaspro invece era scomparsa e nessuno l'aveva più vista dalla fine della battaglia. Arkan e Temptel però non erano convinti di tutto ciò, l'aureola radiante e le corna radianti dei due professori li stavano mettendo in allerta di qualcosa di molto pericoloso, un nuovo nemico forse che minacciava di attaccare.

"Non sono per niente tranquillo, ho l'impressione che succederà qualcosa di molto brutto" disse il professore volando avanti e indietro in presidenza da tempo

"Non per offenderti collega, ma non ti sembra di esagerare, insomma che cosa potrebbe succedere ancora, i nostri staggisti ne hanno passate tante, forse troppe nel giro di un anno e mi sembra che un po' di calma ce la meritiamo tutti." disse esasperata la professoressa.

"So bene che cosa hanno passato gli staggisti ma c'è una minaccia, l'ennesima minaccia e si sta presentando proprio ora che siamo più deboli. Sono nati tre nuovi sempiterni e come tu sai ora siamo più vulnerabili visto che potrebbero possedere poteri straordinari. Non sono per niente tranquillo e penso che Raf e Sulfus dovrebbero tornare prima che succeda qualcosa." disse il professore. Appena ebbe pronunciato l'ultima sillaba del suo "discorso", ci fu una forte scossa che colpì la scuola che spaventò i terreni al loro interno.

"Professori, professori!! C'è un devil là fuori che lancia delle lame per terra,dice di voler vedere la professoressa" disse Dolce entrando nell'aula.

Tutti accorsero fuori per vedere chi fosse quel devil di cui parlava dolce.

"Temptel, quanto tempo è passato dall'ultima volta è?" chiese un devil dai capelli viola lunghi raccolti con una coda bassa, aveva dei graffi neri sulla faccia che passavano sul suo occhio, occhi grigi come giaccio secco e la carnagione chiarissima da sembrare un fantasma, a sinistra aveva un ciuffo più lungo nero che non era insieme agli latri capelli nella coda. Portava una tunica nera con dei bottoni rossi sul torace e una cintura di cuoio dello stesso colore sulla vita, le sue ali erano nere così come le corna.

"Ma tu sei" disse distrattamente la professoressa cercando di riconoscere quel viso che aveva sicuramente visto da qualche altra parte, ecco! Ora si ricordava dove l'aveva visto, lui era un suo compagno di classe, il devil peggiore di tutta Zolfanello City, Salmander.

"Esatto amica mia, sono io Salmader. Ne è passato di tempo, vero? All'epoca eravamo all'ultimo anno, non è vero?" disse il ragazzo mentre sia gli staggisti che il professor Arkan non riuscivano a capire ciò che stava dicendo. Perchè aveva chiamato in quel modo la professoressa? E perchè gli dava tanta confidenza?

"Non sono tua amica, Salmander, non più da quando tu hai preso quella strada lasciandoci in quel modo, potevamo rimediare se solo tu avessi rifiutato, ma sei stato egoista, troppo egoista persino per il più grande devil di tutti i tempi e ci hai condannati svignandotela. Se solo ci avessi dato una mano comportandoti da amico tutto quello che è successo dopo non sarebbe successo e forse Demetra non sarebbe morta." disse Temptel mentre delle lacrime si affacciavano agli occhi dell'impassibile devil.

"Non ti azzardare a darmi la colpa della sua morte, lo sai che è stato un incidente e comunque se non avessi accettato saremmo morti tutti." disse Salmander

"Sarebbe stato meglio morire che affrontare quella pena insopportabile, dovevi vedere la sua faccia mentre pian piano si spegneva, ma eri troppo occupato a rovinare per sempre la nostra vita." disse Temptel asciugandosi le lacrime che nel frattempo avevano cominciato a bagnarle il volto sotto gli occhi stupiti e preoccupati degli staggisti e del professore.

Negli occhi di Salmander per un momento parve di esserci la luce, una luce spenta da troppo tempo ma in un attimo sparì come se nemmeno fosse arrivata.

"Sta zitta!" urlò il ragazzo lanciando un attacco con la mano dalla quale emanò un raggio nero per poi andare a colpire la barriera verde che la professoressa aveva fatto in tempo ad ergere davanti a se e ai suoi studenti.

"Collega, porta dentro gli staggisti, crea una barriera sulla scuola e chiamali" disse la devil alludendo alla chiacchierata di poco prima con il professore.

Detto, fatto. Il professore portò nella scuola tutti gli staggisti che ne erano usciti invocando la barriera suprema sulla scuola e ordinò a Uriè di contattare Raf e farla tornare qui nel minor tempo possibile. Dolce nel frattempo fu incaricata di chiamare Axel e Noemi per mettere al sicuro i piccoli e fare in modo che a loro non succedesse nulla.

In un'isoletta intanto, su un letto d'albergo Raf e Sulfus sonnecchiavano tranquilli dopo aver fatto l'amore. Il telefono di Raf squillò e lei rispose.

"Pronto?" disse con la voce ancora impastata dal sotto mentre anche il suo ragazzo si svegliava

"Raf, sono Uriè. Dovete tornare immediatamente a scuola, c'è un devil nemico qui che conosce la professoressa Temptel e stanno duellando, la Temptel ha detto di farvi chiamare, probabilemente Salmander vuole qualcosa da voi." disse Uriè.

"Ok, Uriè facciamo le valigie e torniamo subito a scuola." disse Raf senza chiedere ulteriori spiegazioni, se la Temptel li aveva fatti chiamare era di sicuro grave come cosa.

"Sulfus, recupera le tue cose, ce ne andiamo. Torniamo a scuola." disse Raf alzandosi e vestendosi in fretta.

"Ma perchè dobbiamo tornare a scuola?" chiese Sulfus

"A scuola che un devil, di nome Salmander che conosce la Temptel e lei ci ha fatti chiamare." disse Raf. Sulfus si meravigliò nel sentire quel nome, lo conosceva benissimo, fin da bambino conosceva il suo nome.

"Io so chi è questo Salmander, Salmander era il più grande devil di tutto il mondo ed era un idolo per tutti i piccoli devil, finchè non si ebbe la notizia che scomparve in un tragico incidente. La Temptel era la sua migliore amica, il suo braccio destro e compagna di mille avventure, insieme erano imbattibili e alcuni pensavano che ci fosse qualcosa tra loro ma fonti più esperte affermarono che lui si era innamorato dell'amica di Temptel, una devil di nome Demetra, somparsa anche lei durante l'incidente. Temptel ormai rimasta sola, scomparve insieme ad alcuni amici per molto tempo per poi ricomparire e prendere posto come insegnante alla Golden School." le disse mentre prendevano tutte le loro cose e le mettevano nella valigia.

"Non sapevo questa storia, comunque è meglio che adiamo" disse Raf rimpicciolendo le valigie

"Ci sono ancora delle cose che non sai di me ma appena verrà il momento ti racconterò tutto" disse Sulfus con un sorriso accattivante e tremendamente sexy

"Comunque, come pensi di andare via da qui senza prendere un biglietto aereo e tutto il resto?" chiese Sulfus

"Semplice, trasformati" disse Raf e si ritrasformò in forma sempiterna, Sulfus fece lo stesso.

"Bene, ora?" chiese lui

"Abbracciami" disse lei con fare ovvio

"Senti Raf, io ti bacerei anche e farei l'amore con te tutto il giorno ma dobbiamo andare" disse lui con fare malizioso ma non aveva capito praticamente nulla di ciò che Raf voleva dire.

"Sulfus, se volessi fare l'amore con te adotterei altri metodi e sinceramente per cominciare non ti chiederei mai di abbracciarmi, quindi è evidente che non mi hai capito, dammi la mano" disse esasperata mentre lui confuso le prese la mano, non appena venne in contatto con la mano del ragazzo, Raf la strinse forte e pronunciò "Teleportaton-fly" e una luce azzurra, coprendoli, li fece sparire.

Si ritrovarono alcuni secondi dopo davanti al porfessore.

"Buongiorno professore, abbiamo fatto il prima possibile" disse Raf mentre Sulfus era ancora un po' scosso

"Ehi, come stai?" chiese infatti lei al suo ragazzo

"Mi gira la testa, ho un conato di vomito alla base della gola e non mi sento le gambe. Amore aiutami" disse lui poggiando entrambe le mani sulle spalle di Raf mentre Gas da dietro lo stava sostenendo per non farlo cadere.

"Scusa, eravamo di fretta e il mio teletrasporto non funziona ancora bene, era per quello che ti ho chiesto di abbracciarmi non per fare altro, ma tu sei così devil da pensare a quelle cose. Comunque si che ti aiuto amore mio. Ti amo" disse lei un po' arrabbiata ma poi prese il volto del suo ragazzo tra le mani e lo baciò delicatamente mentre lui cominciava a stare meglio.

"Come hai fatto? Cioè, mi hai baciato e io sono stato meglio" disse lui meravigliato toccandosi le labbra.

"è il nostro amore Sulfus, siamo inseparabili e se uno sta male l'amore guarisce le ferite." disse lei accarezzandogli una guancia. Poi i suoi occhi divennero bianchi e cominciò a tremare trasformandosi in eternity-fly.

"Raf! Raf che ti succede?" chiese spaventato Sulfus scuotendola leggermente, da quando si erano conosciuti non aveva mai fatto così.

Dopo qualche secondo smise di tremare e i suoi occhi ritornarono azzurri come prima

"Che è successo?" chiese Sulfus guardandola negli occhi mentre lei si massaggiava una tempia irrequieta.

"Salmander, è una scusa, non è lui il nemico. Lui è una pedina, è stato soggiogato con una magia potente che gli fa fare ciò che non vuole fare, il nemico in realtà è Diaspro e sta andando dai nostri piccoli per catturarli." disse lei agitatissima.

"Diaspro? Ancora lei?" chiese Miki

"Si Miki, ma lei non sa che noi siamo torati, quindi giocheremo sul fattore sorpresa" disse Raf

"vi spiego meglio: lei sa che siamo lontani da qui ed è per questo che ha deciso di attaccare, sapendo che noi siamo forti insieme, non avrebbe alcuna fortuna nell'attaccarci apertamente e così ha attaccato con una scusa per tenervi occupati mentre lei andava dal vero obbiettivo" disse Raf

"Abbiamo capito, quindi Miki, Gas e Kabalè rimanete qui e date una mano ai professori per prendere Salmander in ostaggio, Dolce, Uriè, Cabiria venite con noi a casa di Axel e Noemi." disse Sulfus e tutti annuirono per poi andare ognuno dove stabilito.

"Che cosa pensi di fare?" chiese Raf apparendo dietro Diaspro, la quale aveva legato e imbavagliato Axel e Noemi con della corde magiche ed aveva intrappolato Melody, Thoams e Jermy in delle gabbie di magia nera. Era stupita nel vederla ma non si lasciò scoraggiare.

"Visto che non posso prendermi Sulfus, prenderò i suoi figli così avrò un modo per obbligarlo a stare con me!" disse lei prendendo in mano la gabbia in cui era Melody.

"Non toccare mia figlia!" urlò Raf mentre lanciava dei raggi molto potenti verso di lei, che dovette deviare il più velocemente possibile per non colpire la sua bambina che faceva da scudo a quella pazza maniaca senza cuore.

"Raf!" disse Sulfus mentre atterrava vicino a lei con altri suoi amici.

"Ed ecco qui il paparino, ma ne il paparino, ne la mammina vi rivedranno più quando vi avrò portati via da qui." disse la strega creando una bolla attorno a se e ai piccoli per sparire.

"Non ti lasceremo andare via, Prisma-fly!" urlarono gli amici lanciando raggi della loro essenza cromatica ma tutto ciò che lanciavano sembrava rimbalzare sulla bolla e tornare a chi lo aveva lanciato.

"Fire-fly!" urlò Sulfus lanciando il suo attacco ma anch'esso venne respinto e ritornò su di lui colpendolo in pieno.

"Siete patetici!" disse ridendo Diaspro

"Lascia....stare... i miei... bambini!!" urlò Raf mentre il suo ciondolo diventava azzurro e si creava una fiamma molto potente intorno a se ed anche i ciondoli dei bambini si stavano illuminando avvolgendoli.

"Raf, no. Ogni attacco che lanci ti si rivolge contro, non attaccare, ti prego" disse Sulfus ma lei era determinata a salvare i suoi bambini.

"Devo salvare i nostri bambini, Sulfus. Non importa quante energie sprecherò o se morirò, io devo salvare loro." disse Raf e senza dare il tempo a Sulfus di dire una sola parola, la luce azzurra divenne più intensa fino a nasconderla; Raf puntò le mani avanti e si concetrò sul suo ciondolo affinchè i suoi poteri non facessero del male ai bambini.

"Ray-fly!" disse e una luce potentissima a forma di raggio colpì la barriera per poi rimbalzarle contro colpendola in pieno, ma non si arrese e continuò a lanciare il raggio che nel frattempo continuava a colpirla per riflesso.

"Raf, fermati. Così di autodistruggerai!" disse Uriè ma la sua amica continuava a lanciare i raggi e non aveva intenzione di smettere.

"Se continuo così mi autodistruggerò, i miei raggi sono potenti e fanno molto male; ma io devo salvare i miei bambini, devo farlo per loro. Potrei provare ad usare l'eternity-power, ma ciò significherebbe usare tutte le mie energie, compresi i poteri vitali. Morirei ma è la cosa giusta da fare." pensò Raf, era decisa.

"Sulfus" lo chiamò la ragazza

"Cosa c'è Raf?" chiese lui allarmato

"Sulfus, ti ho sempre amato, dal primo istante in cui ci siamo toccati e sono felice di aver avuto una famiglia con te. Proteggili e non dimenticarmi mai, ti amo" disse Raf con le lacrime agli occhi smettendo di attaccare. Le sue amiche erano stupite, Diaspro non capiva ciò che avrebbe fatto e Sulfus era sbaordito ma pian piano stava arrivando alla conclusione di ciò che voleva fare.

"Perchè mi dici questo? Perchè stai piangendo? Raf, così mi spaventi" disse il ragazzo

"Stai tranquillo, presto tutto finirà. Non dimenticarmi, ok?" chiese lei avvicinandosi e accarezzandogli una guancia mentre calde lacrime le solcavano il viso. Si avvicinò di più e lo baciò con disperazione, poi si staccò e lo guardò negli occhi.

"Non ti dimenticherò, ma perchè, che cosa" disse mentre lei si preparava ad attaccare, in quel momento capì, lei voleva usare l'eternity-power e usare tutte le sue forze comprese quelle vitali, sarebbe morta e così gli aveva detto tutto questo.

"No... no no no! Non farlo, troveremo un altro modo, Raf! Non farlo!" urlava Sulfus ma la ragazza era ricoperta da una fiamma azzurra e stava raccogliendo tutte le forze che aveva.

"Eternity-power!" urlò forte e un raggio enorme e azzurro colpì con tutta la sua forza quella barriera mentre una parte di lei usava lo shield-fly sui suoi bambini.

"Ma che diamine" disse Diaspro prima di essere travolta da tutta quell'energia.

"Raf!!!" urlò Sulfus in preda alle lacrime mentre la sua amata si autodristruggeva piangendo e tirando fuori ogni goccia di energia vitale che le era rimasta. Anche gli altri amici che erano rimasti a scuola erano arrivati per dare una mano ed erano stupiti, tutti, sconvolti nel vedere quella scena, Sulfus urlava a Raf di fermarsi ma lei non l'ascoltava, Uriè e Dolce urlavano e cercavano di correre incontro alla loro amica ma Cabiria e Kabalè le tenevano ferme come meglio potevano, Gas era abbracciato a Miki e lei piangeva di dolore nel vedere la sua povera amica consumarsi piano piano, Sulfus cadde sulle ginocchia piangendo disperatamente. Raf voltò la testa verso di lui prima di usare le ultime forze e con il pensiero gli disse "Ti amo Sulfus" mentre le lacrime cadevano sulle sue guance, usò tutto ciò che le era rimasto e creò una bolla attorno ai suoi piccoli, dopodichè le gabbie esplosero facendo cadere tutti, Raf cadde a terra sfinita, sdraiandosi su un fianco mentre i suoi occhi si chiudevano da soli lasciando uscire l''ultima lacrima che le rigò il viso pieno di terra e graffi causati dall'esplosione. Quando i ragazzi aprirono gli occhi, videro Diaspro a terra priva di forze, i bambini piangevano dentro una bolla azzurra creata probabilmente da Raf, la ragazza era in forma normale priva di vita poco distante dall'esplosione. Sulfus si alzò in piedi con un po' di fatica e corse vicino alla sua ragazza mentre Uriè e Miki aiutavano Axel e Noemi a liberarsi dalle corde. Cabiria aveva informato il professore che ora stava arrivando con delle guardie per prendere Diaspro.

Sulfus sollevò la sua ragazza, era fredda, immobile e senza alcun segno di vita; le ali e l'aureola non brillavano più, il viso era ricoperto di terra e di graffi e una lacrima solitaria, probabilemente l'ultima, era ancora sulla sua guancia come per aspettare la conferma di scendere. Le accarezzò i capelli piangendo, non riusciva a caparcitarsi che non avrebbe più rivista volare, che non l'avrebbe più sentita parlare, che non avrebbe più rivisto i suoi occhi azzurri splendere, che non avrebbe più sentito il sapore dei suoi baci, il profumo della sua pelle che sapeva di vaniglia, era consapevole che non avrebbe più avuto la forza per sorridere, la forza per dormire nello stasso letto in cui aveva dormito lei. Continuò a piangere con la ragazza sulle sue ginocchia, gli amici in piedi vicino a lui che piangevano allo stesso modo. Noemi e Axel appena slegati, non capivano ciò che era successo finchè non la videro con i loro occhi e anche loro cominciarono a piangere.

Dopo qualche secondo anche la bolla che conteneva i piccoli scomparve, l'ultimo goccio di energia che le era rimasto per vivere l'aveva dato ai suoi piccoli per proteggerli ed ora anche quella gocca era scomparsa come la sua vita. I tre bambini piangendo camminarono fino al corpo della loro mamma e piansero su di lei. Sulfus piangeva come non aveva mai fatto in tutta la sua vita mentre la sua fiamma rossa avvolgeva la sua famiglia ormai distrutta.

Diaspro nel frattempo era stata fatta prigioniera e l'avevano spedita in una dimensione ghiacciata, congelandola. Tutti gli amici vennero informati della tragedia e anche i familiari vennero a saperlo.

Qualche ora dopo...

Raf era stata portata in infermeria, i bambini invece erano stati dati ai genitori di Sulfus perchè se ne prendessero cura nei prossimi giorni, almeno fino a quando Sulfus fosse stato "pronto"; fuori dall'infermeria c'erano angel e devil, troppi sempiterni forse, ma tutti volevano bene a Raf e sapere che era morta li aveva traumatizzati tutti, dal primo all'ultimo.

Angel che piangevano e devil che piangevano ancora più forte, tant'era il dolore che provavano. All'interno dell'infermeria solo una persona era insieme a Raf, Sulfus. Era vicino alla ragazza, seduto su una sedia di fianco al suo lettino, la sua testa vicino al suo corpo freddo e immobile. Piangeva ormai da ore, tenendo la mano della sua fidanzata che per salvare gli altri aveva dato la sua vita. Nonostante il medico avesse detto che era morta, Sulfus aveva insistito perchè fosse collegata all'energia bianca e i professori avevano acconsentito, pur sapendo che Raf non si sarebbe più svegliata.

"Raf, perchè?" si chiese Sulfus singhiozzando "Perchè non sei con me, perchè hai usato tutte le tue energie? Ti ho persa per sempre e non ho potuto fare nulla per impedirlo. Se c'è ancora una piccolissima speranza, dimmi cosa devo fare e lo farò. Farei qualsiasi cosa pur di riaverti tra le mie braccia." disse piangendo ancora ma le sue parole non ebbero risposta e forse non avrebbero avuta mai.

 

Angolo autore:
Vorrete uccidermi e già lo so. Raf a quanto pare è morta per salvare i suoi bambini, quale madre non lo farebbe? Anche se le conseguenze sono state troppo tragiche, lei ha dovuto farlo. Sulfus è distrutto, nel vero senso della parola; anche se ha ancora i suoi tre bambini niente lo farà riprendere da quel dolore immenso che l'affligge. Fuori dall'infermeria è pieno di sempiterni, parenti e amici che piangono senza vergognarsi perchè volevano bene a Raf e avevano imparato almeno un qualche cosa da lei che li aveva resi migliori. Ora vi pongo una sola domanda (un po' lunga forse): Ora le cose resteranno così o ci sarà un colpo di scena tanto atteso che capovolgerà le cose? Sulfus riuscirà a riprendersi o sarà disperato a tal punto da togliersi la vita per rivedere la sua amata? Insomma, che cosa pensate succederà nel prossimo capitolo? Lascio a voi la parola nelle recensioni che spero saranno numerose per questo capitolo. A presto, Cucciola.


 

  
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