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Autore: Turo    30/07/2013    9 recensioni
“Potrei abbandonare la carriera” pensava mentre attraversava Trafalgar Square. “Tanto i ragazzi se la caverebbero benissimo da soli. E poi cosa sono io? Il quinto membro. Quello meno amato”
Si, la mente di Liam stava già elaborando un modo per dire ai ragazzi che avrebbe lasciato tutto, ma una ragazza con la maglia dei One Direction, probabilmente non avendolo visto, aveva attraversato la strada, mettendo il ragazzo in confusione.
E le sue fan? Cosa avrebbero detto? Sarebbero state felici o si sarebbero sentite deluse da lui? Liam non voleva deludere nessuno, ma la fama lo stava schiacciando, facendolo cambiare.
E fu in quel momento, alle 19.46 , che Liam ebbe un’idea.
Un’idea geniale quanto spaventosa.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cause today it just goes with the fashion
Pink it was love at first sight, and
Pink when I turn out the light, and
Pink gets me high as a kite
And I think everything is going to be all right
No matter what we do".

Liam canticchiava gli Aerosmith in testa, facendosi trasportare da quella melodia stupenda, da quelle parole incastrate l’una alle altre come una poesia. Seduto sulla poltrona d’attesa dello studio di registrazione, guardava divertito la nuova acconciatura di Zayn. Dio, aveva esagerato con il rasoio. Ma non ci pensava nemmeno a dirlo  a Zayn perché , conoscendo l’amico, ci sarebbe rimasto male, ed era l’ultima cosa che Liam voleva. E lui pensava. Pensava alla maestosità della canzone che sovrastava le voci dei suoi quattro compagni d’avventura, a quanto gli sarebbe piaciuto comporre e cantare una canzone del genere. A quanto sarebbe piaciuto anche a Niall, Louis, Harry e Zayn.
“Amico, ci sei?” gli aveva chiesto Niall ad un certo punto.
E lui aveva scosso la testa, risvegliandosi dai suoi pensieri e aveva annuito sorridente. Possibile che non potevano mai lasciarlo in pace? Ma era anche questo che Liam amava dei ragazzi, e glielo ripeteva spesso. Ma loro si limitavano a prenderlo in giro dandogli del diabetico. E anche quello piaceva a Liam.
“Cosa stai ascoltando?” aveva chiesto Louis , incuriosito dallo stato di trance in cui era caduto l’amico.
“Aerosmith, pink” aveva risposto mostrando l’i-phone al moro, che aveva annuito approvando la scelta musicale.
E subito Liam era stato travolto dalle emozioni, dalla voglia di esporre la sua idea agli altri. L’avrebbero sicuramente trovata geniale e originale.
“Ragazzi” li aveva richiamati, facendoli girare in sua direzione “Cosa ne pensate di rivoluzionare la nostra musica? Di prendere spunto dai grandi della musica e renderla meno.. commerciale? Vi immaginate suonare un pezzo come questo in un arena?”
“Sarebbe un’emozione enorme” ammetteva Zayn, mangiandosi le unghie- cosa che faceva quando pensava. Perché Liam lo conosceva come le sue tasche, e sapeva le sue abitudini più ambigue. Lui sapeva tutte quelle dei ragazzi.
“Magari ispirandoci ai Beatles” aveva aggiunto il più piccolo del gruppo, Harry. Ma a nessuno importava dell’età inferiore rispetto agli altri, perché era un ragazzo brillante. Ed era ammirato per questo.
“Oppure aggiungendo un po’ più di chitarra!” esclamava Niall, eccitato dall’idea di poter strimpellare un po’ di più e di far sapere a tutti quanto amava quello strumento.
“Io penso che sia una delle migliori idee che ti sia mai venuta. Sicuro di stare bene?” aveva commentato Louis, facendo ridere tutti quanti. Si, Louis faceva sempre così. Non era uno che prendeva le cose troppo sul serio, ma questa idea lo avrebbe convinto. E ne era sicuro.
Il loro discorso si era interrotto a causa di una voce maschile che aveva sempre infastidito Liam. Marc, il manager della Modest, aveva salutato i ragazzi sbattendo la porta dello studio dal quale era appena uscito e li aveva invitati ad accomodarsi . Loro, senza indugiare, lo avevano seguito dentro lo studio e si erano sparsi tra divani e poltrone intorno alla grande scrivania di quercia scura.
“Allora, come state ragazzi?” aveva chiesto l’uomo in evidente sovrappeso, spaparanzandosi sulla sua sedia girevole di pelle marrone.
“Benissimo, abbiamo incontrato Ed prima, è incredibile quanto sia dimagrito dall’ultima volta, non trovi?” aveva chiesto Harry.
“Oh si, mi hanno detto che la sua casa discografica lo ha messo a dieta. Sai, in un cantante conta anche l’immagine, o nessuno compra i CD, giusto?” aveva riso di gusto.
E Liam si era irrigidito a quelle parole. Ma oramai era talmente abituato alle puttanate che uscivano dalla bocca di quell’uomo che non ci faceva più caso. Semplicemente gli scivolavano addosso. Però c’era un’altra cosa che  lo infastidiva terribilmente; Ovvero il fatto che nessuno dei suoi compagni aveva iniziato a parlare della mega idea che aveva avuto. E si chiedeva il perché. Sicuramente perché avevano paura della reazione di Marc. Ma un altro pensiero balenò in testa al ragazzo non intento ad ascoltare la discussione su Megan Fox iniziata da Zayn. I suoi compagni non avevano ancora parlato perché non volevano rubagli la scena. Volevano che fosse lui a prendersi i meriti. “Come ho fatto a non pensarci prima”, si era maledetto. Aveva seriamente dubitato dei suoi migliori amici? E si era vergognato, tanto. Così, aveva preso un bel respiro e aveva attaccato a parlare. E dalla sua bocca usciva un fiume di parole che erano rimaste dentro di lui per tanto, e che non vedevano l’ora di prendere posto nella carriera dei One Direction.
Si, perché l’idea di Liam era grandiosa, ne era sicuro.
“E quindi potremmo far valere le nostre voci per quello che sono, senza troppi effetti..” continuava a spiegare. Ma l’espressione sul volto di Marc aveva iniziato a preoccupare Liam tanto da fargli morire le parole in bocca. E aveva smesso di parlare quando l’omone aveva iniziato a sghignazzare , coinvolgendo anche gli altri ragazzi.
“Ma cosa..?” aveva chiesto Liam cercando di catturare lo sguardo di Zayn – suo migliore amico – che continuava a evitarlo.
“Pensi seriamente che si possa fare una cosa del genere, Liam?” aveva chiesto Marc, mantenendo uno sguardo divertito “Chi li comprerebbe i vostri CD, voi?” rise ancora.
“Non capisco perché sia così strana la mia idea” aveva aggiunto offeso “Le nostre fan ci vogliono bene, ci sostengono e.. se noi gli proponiamo della musica diversa, più adulta” aveva detto sottolineando l’ultima parola “loro capiranno e si abitueranno. E chi lo sa che non gli piacerà? Magari chiederanno altre canzoni.. Altri album.. E noi faremo musica più costruita, meno commerciale”
“Sai, Liam, il vostro fandom è pieno di ragazze.. Anzi, diciamo che i maschi coprono il 2% totale.. Comunque, sono tutti in periodo adolescenziale, tra i 12 e i 18 anni.. Credi che possa piacergli la musica simile ai Beatles?”
“Si” aveva risposto semplicemente.
“Allora dovrebbero ascoltare i Beatles già da secoli.. O no?”
“No, perché loro si sono legate a noi. L-loro amano ciò che facciamo.. Dicono di voler essere partecipi alla nostra vita.. E cosa c’è di migliore se non farle crescere con noi anche dal punto di vista musicale. Non trovi?”
“La trovo un’idea I-N-U-T-I-L-E” aveva specificato Marc, facendo sentire Liam una nullità. Allora si era girato verso i ragazzi, e li aveva guardati come a chiedere un loro aiuto.
Zayn si era limitato a scrollare le spalle, per poi concentrarsi su un bottone della sua camicia.
“Ma loro” aveva detto indicando i quattro ragazzi intorno a lui “Hanno approvato.. Hanno detto che sarebbe fantastico”
Subito Marc aveva guardato in tono di rimprovero le pop star, che stavano sorridendo debolmente.
“E’ vero?” aveva chiesto.
“Bhe, oddio” aveva iniziato Harry “Abbiamo solo detto che era un’idea carina.. Ciò non vuol dire che l’abbiamo approvata.. Insomma.. E’ una scelta che va presa con calma..”
“Ma non è vero” aveva protestato Liam “eravate tutti d’accordo con me, Niall!” aveva esclamato rivolgendosi al biondo, che aveva scosso la testa.
“Io ho solo detto che potevamo aggiungere un po’ di chitarra” si era giustificato.
Liam ci aveva visto proprio nero: si era alzato dalla sedia, facendo raschiare i piedi di legno di questa contro il pavimento delicato; “Vaffanculo” aveva detto rivolgendo lo sguardo a tutti i presenti nella stanza, per poi uscire dallo studio.
“Non è possibile” pensava mentre premeva il pulsante dell’ascensore- che quel giorno sembrava più lento del solito. I suoi amici gli avevano rivoltato le spalle, lo avevano fatto umiliare da quel pezzo di lardo. Non lo avevano aiutato. E lui si era arrabbiato, tanto. Ma era una cosa rara per Liam arrabbiarsi, infatti, in pochi minuti, mentre scendeva al piano terra per prendere la macchina, si era pentito di avere risposto male ai ragazzi. Perché? Perché Liam era troppo buono, e si dava sempre colpe che non meritava.
“Liam, Liam!” avevano urlato le fan durante la sua uscita in strada.
Lui le aveva guardate, e aveva sorriso. Possibile che con 10° e la pioggia loro fossero li ad aspettarlo? Lui le amava, tutte.
“Ragazza” aveva iniziato “Tornate a casa, fa freddo”
“No, ti amiamo” un coro si era alzato nell’aria gelida di Londra, facendo ridacchiare ancora una volta il moro.
“Vi amo anche io, ma non è la temperatura giusta per stare fuori. Prenderete un malanno. Per favore, andate al caldo” le aveva pregate.
“Liam” lo aveva richiamato Paul- la guardia del corpo sua e dei ragazzi – “cosa ci fai qui? Manca ancora un’ora e mezza alla fine dell’appuntamento”
“Lo so Paul, devo andare” aveva detto allontanandosi da lui per prendere la macchina “Torno in tempo, tranquillo” lo aveva rassicurato consapevole del fatto che non sarebbe tornato in quello studio per almeno una settimana, o avrebbe spaccato la faccia a Marc e a tutti i componenti della Modest.
Già, perché la vita da cantante famoso non era per niente rose e fiori come appariva. E dopo il contratto con la Modest, Liam aveva iniziato ad odiarla. Pretendevano di poter partecipare alla decisione dei LORO video, delle LORO canzoni, e la maggior parte delle volte l’avevano avuta vinta.
E Liam non sopportava più tutto questo.
Appena entrato in macchina , dopo aver acceso il motore, aveva premuto ripetutamente il pulsante della radio, sperando di trovare qualcosa di suo gradimento. Girava, canzone commerciale, girava ancora, canzone stra sentita. Aveva continuato così fino al semaforo, fino a che qualcosa non aveva attirato la sua attenzione.
Era la loro canzone, Kiss You, che era trasmessa da una radio locale di poco conto. Lui iniziò a cantarla, ricordandosi delle risate che si era fatto con i ragazzi durante le riprese del video. Il semaforo aveva cambiato colore, permettendo a Liam e a tutte le altre persone in macchina di procedere. La canzone era finita, venendo sostituita dalla voce del deejay.
“Allora, avete appena ascoltato Kiss You dei One Direction.  Per chi non lo sapesse, i One Direction sono una band anglo-irlandese che ha sfondato in tutto il mondo, specialmente tra le teenagers”
“Sarà per questo che hanno più soldi di tutta l’Inghilterra messa assieme “ aveva ridacchiato il collega di questo “Non immagini nemmeno quante ragazzine comprino i loro CD, le loro maglie, cappellini, e altre robe”
“Bhe, sono furbi questi One Direction.. Hanno capito come fare soldi”
Cosa? Come fare soldi? Liam aveva stretto le mani intorno al volante, nervoso. Loro non lo facevano per soldi, ma perché gli piaceva.
“Si, e poi trovo che la loro musica sia.. leggermente.. commerciale”
“Leggermente? Deve piacere alle ragazzine, è ovvio che è commerciale. Insomma, io questo paragone con i Beatles non ce lo vedo”
Visto? Lui non era l’unico a pensare al fatto di rivoluzionare il loro sound, lo dicevano persino le radio. E facevano passare Liam e i ragazzi come cinque falsi cantanti, che facevano questo solo per l’attenzione delle donne e i soldi. Che poi non sapevano tutto ciò che c’era dietro le loro cinque facce: una casa discografica che dava ordini, pretendeva, riusciva a ottenere ciò che desiderava, e si prendeva molti soldi. Non che a Liam importasse tanto dei soldi, certo,  ma come avrebbe vissuto altrimenti?
Il dito di Liam aveva spento  la radio , cercando di rimettere a posto le idee. Era sicuro: non riusciva più a sopportare tutto questo.
“Potrei abbandonare la carriera” pensava mentre attraversava Trafalgar Square. “Tanto i ragazzi se la caverebbero benissimo da soli. E poi cosa sono io? Il quinto membro. Quello meno amato”
Si, la mente di Liam stava già elaborando un modo per dire ai ragazzi che avrebbe lasciato tutto, ma una ragazza con la maglia dei One Direction, probabilmente non avendolo visto, aveva attraversato la strada, mettendo il ragazzo in confusione.
E le sue fan? Cosa avrebbero detto? Sarebbero state felici o si sarebbero sentite deluse da lui? Liam non voleva deludere nessuno, ma la fama lo stava schiacciando, facendolo cambiare.
E fu in quel momento, alle 19.46 , che Liam ebbe un’idea.
Un’idea geniale quanto spaventosa.



Angolo scrittrice.
Ciao a tutti, io sono Vittoria, la scrittrice di questa fan fiction. (capitan ovvio)
Inizio con il dire che questa non è la mia prima ff, infatti alcune persone  già mi conoscono per ciò che ho scritto in precedenza. (Nel caso voleste leggere le altre fan fiction basta andare sul mio profilo).
Allora, non vi trattengo molto, anzi dico due parole. E’ una ff diversa dalle altre, perché è un po’ più impegnativa da scrivere, e spero di rappresentarla al meglio.
Molti lettori mi hanno detto che , scrivendo, li faccio emozionare, e quindi spero di riuscirci anche con questa. Spero davvero tanto che vi piaccia.
Comunque spero anche di poter conoscere i miei lettori, perché con alcuni ho anche stretto amicizia (:
Se volete cercarmi su twitter , sono @brunostalent .
Un grande bacio (: <3
-vitto

  
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