30/07/2013
3 recensioniCome tutte le sere ero allo stesso posto, alla stessa ora.
Un po’ di trucco, un vestito corto e una parrucca ed eccomi sul ciglio di una strada a fare la puttana.
Esatto, sono un maschio ma faccio la prostituta o come volete chiamarmi.
Non lo faccio perché lo decido io; fosse per me starei con la mia famiglia a festeggiare la vigilia di Natale.
La colpa è di quel figlio di puttana che ha in ostaggio la mia famiglia.
Devo pagare e in fretta o posso dire addio a tutto.
E oltre al danno anche la beffa: se non porto minimo 600 dollari alla sera quella bestia mi pesta a sangue.
‘’Ehi tu, troietta, com’è che ti chiamano qui? Bocca di rose giusto? Sei patetico, frocio del cazzo, sei un fallito.”
Detto questo il ragazzo più alto si avventa su di me tirandomi pugni in ogni dove e ovviamente gli altri lo seguono.
Non sento più il mio corpo, è come se un enorme camion fosse passato su di me senza lasciarmi energie.
Hanno ragione, sono un fallito.
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E come sempre, non c’è mai un cazzo a Londra a quest’ora.---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Che palle..
Ma aspetta, lì c’è una rissa.
Mi avvicino di più con la macchina per vedere meglio cosa sta succedendo.
Stanno picchiando una ragazza, merda.
Scendo velocemente dalla macchina e raggiungo il gruppetto.
“FERMATEVI!” grido, ma loro continuano senza ascoltarmi.
Ho capito, devo passare ai fatti.
Mi avvento sul primo che ho davanti e lo riempio di pugni facendolo accasciare a terra, uno è andato.
Passo agli altri, uno un calcio, all’altro un pugno e scappano impauriti.
Lei è lì, distesa e priva di forze.
Un attimo..ma è un uomo.
“Cazzo.” Ringhio furioso “Riesci ad alzarti?”
“N-no.” Sussurra dolorante.
Con delicatezza lo alzo da terra e lo porto alla macchina, lo faccio sedere e corro al posto di guida, dirigendomi verso casa.
“Riposati, è lunga la strada.”
Così decide di fare: toglie la parrucca che ha ancora sui capelli e appoggia la testa sul sedile, distrutto e dopo pochi secondi si addormenta.
Dopo mezz’ora di viaggio intravedo la mia villa in fondo alla strada.
Parcheggio velocemente e scendo dal veicolo avvicinandomi al ragazzo ancora addormentato sul sedile.
Decido di non svegliarlo e lo prendo in braccio portandolo dentro casa.
Apro con fatica la porta, lo porto di sopra e lo appoggio sul letto.
Si sveglia di soprassalto guardandosi intorno confuso.
I: Stai bene?
Annuisce con timore.
I: come ti chiami?
X: H-Harry..
*Spazio Autrice*
Ciao a tutti :) sono Isabella.
È la prima fan fiction che pubblico qui su efp quindi non sono molto esperta.
Allora, parliamo del prologo: da come avete intuito c'è Harry che fa la prostituta e mentre lo stanno picchiando arriva una persona sconosciuto(?) che lo salva.
È il prologo quindi è molto corto.
Spero di aggiornare ogni settimana.
Recensite se vi va :)
#Scieu.