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Autore: Lachelle Winchester    31/07/2013    3 recensioni
Da una parte la vita normale, dall'altra la caccia: come si possono conciliare due tipi di vite così diverse? Quale vita prevarrà sull'altra? Può un cacciatore abbandonare definitivamente la caccia?
Seguito di La caccia continua
Revisione completa
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Esiste il lieto fine per un cacciatore?'
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11-Now and then when I see her face she takes me away to that special place

Wilson lake,Kansas

Dopo più di 3 ore di viaggio in auto, l'Impala si fermò su un sentiero delimitato da abeti che emanavano un odore fresco molto piacevole. La donna continuava a guardarlo senza capire, con un senso di vuoto e una strana sensazione nello stomaco.
<< Dean, mi vuoi raccontare tutto dall'inizio, con calma? >> gli chiese mentre scendevano dall’auto.
<< Mi chiamo Dean Winchester, sono nato a Lawrence, in Kansas. >> cominciò ma la donna lo interruppe bruscamente.
<< Cretino. >>.
D
opo aver camminato senza vedere cosa la circondasse, con gli occhi coperti, su un terreno discontinuo e sabbioso e ascoltando con attenzione, sentì il suono dell'acqua, un canto di uccellini e il fruscio delle foglie che si muovevano lente, spinte dal vento.
<< Tu sai quanto sia stata difficile la mia vita, quanto vedessi tutto nero prima che arrivassi tu. Quando ti ho incontrato, non lo so spiegare, ho sentito qualcosa che è diventato sempre più grande e questa cosa io la sento tutti i giorni. >> disse emozionato, lasciandola senza parole. << Un po' di comprensione e tanto affetto mi hanno davvero cambiato qualcosa perché con la tua sola presenza sei stata l'unica donna che sia riuscita a riempire, giorno dopo giorno, quel vuoto che non potevo riempire in nessun modo. Ed è con una donna così meravigliosa che vorrei trascorrere il resto della mia vita, quella di cui vorrei prendermi cura, quella che vorrei al mio fianco quando mi sveglio al mattino. >> continuò tenendola per mano, poi si interruppe per inginocchiarsi e riprendere fiato, imbarazzatissimo. << Ho pensato che se avessi mai dovuto fare qualcosa di romantico in vita mia, sarebbe dovuta essere una cosa che non avresti mai più dimenticato. >> si confidò d'un fiato, poi sospirò, l'ansia e l'emozione avevano avuto via libera mentre la mente viaggiava indietro di qualche mese, quando Muriel gli aveva detto che un giorno le parole e il coraggio di dirle quello che provava gli sarebbero venute in modo naturale.
<< Vuoi diventare mia moglie, domani? >> le chiese aprendo il contenitore che si portava dietro da settimane e che si rigirava tra le mani, impaziente di mostrarglielo. 
<< D-Domani? >> furono le uniche parole che riuscì a dire la donna, presa totalmente alla sprovvista. << Ti sposerei anche in questo momento... >> gli rispose ancora incredula, guardandosi intorno. Il cacciatore l’aveva portata al lago dove erano stati l’anno prima, appena arrivati in Kansas.
<< Ma come? >> cercò di non balbettare, l’emozione le faceva percepire un freddo inspiegabile.
<< Ha fatto tutto Muriel. >> la tranquillizzò, fermo ancora in ginocchio. << Quindi la risposta è si? >> ripeté, paralizzato dall’ansia.
<< Si, si. Sei pazzo. >> gli sussurrò tra un bacio e l'altro, tirandolo verso su mentre lacrime di gioia le rigavano il volto e una sensazione di calore le infiammava tutto il corpo:quell'uomo le aveva sconvolto la vita, esattamente come lei ha fatto con lui.

Il sole era ormai tramontato, nascosto dietro le nuvole e man mano che la luna prendeva il suo posto l'aria cominciava a rinfrescarsi. Gli uccelli volavano da un albero all'altro, liberi nel cielo per poi fermarsi su un ramo e intonare un canto melodioso da sottofondo a quel momento di serenità e calma. I Winchester erano seduti sulla costa del lago, all'inizio di un lungo ponte che conduceva all'altro lato del bosco.
<< Sei ancora sorpresa? >> le chiese l’uomo, vedendola come paralizzata.
Lei scosse la testa, sistemandosi i capelli, cercando delle parole da mettere insieme.
<< Insomma, da te mi aspettavo qualcosa come: nella mia vita ho provato diverse pistole, poi mi sono reso conto che solo una è la Colt. >> lo prese in giro lei. << Credevo non saresti mai riuscito a dire una cosa del genere. >> aggiunse.
<< Tu credi anche che basta un pensiero felice per volare. >> ribatté lui sdraiandosi a guardare le stelle. 
<< Non è vero. Serve la polvere di fata prima, pensi ad una cosa felice e poi voli. >> gli spiegò ridendo da sola. << Sai perché sono così legata a queste cose? >> gli chiese mentre lui le faceva segno di sdraiarsi accanto a lui. << Mio fratello Bradley era un ragazzo unico, sempre allegro. Diceva che se qualcosa non ti piaceva di questo mondo potevi immaginarlo diversamente, crearne uno tuo. Ci promettemmo di creare un luogo perfetto, che saremmo andati a vivere in quello più bello. >> non parlava mai di suo fratello e solo al pensiero la bocca acquisì un sapore amaro mentre avvertiva intorno a sé un vuoto deprimente. I ricordi sono come le medicine:quelle con un buon sapore ci mettono di buon umore, quelle amare ci lasciano un gusto sgradevole ma a volte ne abbiamo bisogno. C'è un solo modo per non farsi disgustare dalle singole gocce amare delle sciroppo:mandarlo giù tutto insieme. Per non farsi del male nel riportare alla mente che una persona ci ha lasciato è necessario ricordarsi che c'è stata, che con lei abbiamo vissuto esperienze meravigliose e che rimarrà per sempre con noi.

<< E ci sei riuscita? >> le chiese l'uomo, leggendo la tristezza nelle sue parole.
<< Diciamo che poi sei arrivato tu e ho capito che non è il posto che rende bella una storia, ma con chi scegli di viverla. >> disse sorridendo, stringendo la sua mano. 
<< Da piccola avevo tutto quello che potevo desiderare, avrai visto che la mia famiglia è benestante ma io non sono mai stata felice così. Non mi importa che non abbiamo niente, se ci sei tu potrei vivere anche in un motel. >> gli confidò e anche lui le strinse forte la mano.

Lachelle chiuse gli occhi, cercando di raccontargli le scene che vedeva.
Ha undici anni, è seduta a tavola e fissa il piatto con la solita pasta con la salsa preparata in cinque minuti. Emma è seduta alla sua destra e un ragazzo biondo, con gli occhi azzurri, alto e slanciato alla sua sinistra: Bradley. Di sottofondo ci sono le voci di un uomo e una donna che si aggrediscono: i suoi genitori. "Sei uno stronzo" grida la donna, lanciando al marito un vaso di fiori preso dal tavolino."Vuoi stare zitta che mi fai sbagliare? Sono io che mi devo sempre occupare di tutto" sbotta lui, indaffarato alla scrivania tra fogli e penne."Hai sempre deciso tutto tu, Daniel. Hai preso il controllo della mia vita da quel maledetto giorno in cui ti ho sposato" la donna lo guarda con disprezzo, gli occhi gonfi di lacrime.
"Perché non vai a perdere tempo come al solito con i tuoi amici?" la canzona lui con cattiveria.
"Io non ti permetto di parlarmi cos" le parole del marito la feriscono, perché nonostante lui si sia sempre comportato male con lei, la donna non gli ha mai fatto mancare amore e affetto.
"Cazzo, mi lasci stare Sarah? Alle sei devo passare in fabbrica per parlare agli operai e mi stai distraendo".
"Perché mi tratti in questo modo? Che ti ho fatto?" si dispera la donna, inginocchiata a terra, avanti alla finestra ma l'uomo si alza, prende i fogli e le dà uno schiaffo prima di uscire sbattendo la porta. Quello era solo uno dei soliti litigi che cominciavano la sera, continuavano tutta la notte e si prolungavano fino a pranzo, quando Daniel andava in fabbrica, ma riprendevano la sera al suo ritorno.
"Papà non si merita una donna come te,un giorno se ne renderà conto" la conforta Bradley prima di portare le sorelle in camera loro, mentre dalla finestra vede l'auto del padre andare via.
"Brad, io non mi voglio mai sposare" gli confessa Lachelle, fuori alla porta della sua camera. Lui la scruta silenzioso mentre fuori piove e di tanto in tanto si sentono tuoni squarciare il silenzio che avvolge la villa dei Winchester."Perché allora si sono sposati? Io non voglio che mi trattino così".
"Non devi avere paura, tu sei forte e testarda. Piuttosto dovremmo preoccuparci per il tuo povero marito" la rassicura lui, abbracciando la sorella e sistemandole i capelli sempre scompigliati."Sai che direbbe Oscar Wilde ai nostri genitori?Si dovrebbe essere sempre innamorati, ecco perché non bisognerebbe mai sposarsi. Non ti aspettare di trovare facilmente quello che cerchi, l’amore è una cosa bella, è una delle poche magie che riescano a fare gli uomini, ma ci vogliono gli incantesimi giusti e se si sbaglia qualcosa ci si può fare molto male. Ma non devi avere paura di amare. Amor ogni cosa vince. L'amore vince tutto, anche noi cediamo all'amore. Quando incontrerai la persona giusta lo saprai perché non avrai paura a restare sola con lui, al contrario non vorrai essere in nessun altro posto se lui non è al tuo fianco" la consola il fratello, prendendo spunto dai suoi libri preferiti.
"Va bene ma io non ho capito tutto" la ragazzina lo guarda un po' confusa e lui sorride."Chi preferisci tra Aragorn e Caspian?" le chiede."Non lo so. Caspian?" risponde sedendosi a terra, accanto alla lunga finestra di vetro colorata, rigata e appannata dalla pioggia e lui le si siede accanto.
"Un giorno troverai il tuo principe, ti porterà nelle terre che tanto sogniamo e io troverò la mia principessa. Sai una cosa? Ti sfido a chi diventerà re per primo" propone allungando la mano, stringendo la mano al fratello mentre si sentono i lamenti della madre che come al solito piange disperata. Le dà un bacio sulla guancia e raggiungere la madre per consolarla, come sempre.

Lachelle non aveva mai parlato di questo con Dean.
<< Perché allora tuo padre ha cominciato a cacciare? >> le chiese ricordando il volto di Daniel Winchester, che qualche volta cacciava col padre.
<< Perché si è reso conto solo dopo la morte di mamma di quello che aveva perso. >> rispose lei, intrecciando ancora le mani in quelle di Dean.
<< Mi sono sempre chiesto come hai fatto a scappare a 17 anni ma ora mi domando come hai fatto a resistere tutto quel tempo. >> le confessò il cacciatore, pensando a come fosse vivere in quel modo.
<< Non potevo sopportare quell'ipocrisia e neanche Bradley, così siamo andati via. Emma è andata a vivere a casa di un mio zio imprenditore, ci assicurammo che non le mancasse nulla tra i soldi di mamma e papà e quelli di zio Tom. Ho preso i miei libri e sono stata in giro neanche io so dove, fino a che una sera in un negozio ho vinto una scommessa con Bobby su una canzone. Mi conosceva perché ero la figlia pestifera di Daniel Winchester, ma solo dopo avermi portato a casa ed avermi conosciuto capì che l'aggettivo che più mi si addiceva era iperattiva" il tono era più tranquillo, meno amareggiato.
<< Che ti si addice. >> la corresse l'uomo, incuriosito dal racconto ma allo stesso tempo spinto da quell'irrefrenabile istinto di prenderla costantemente in giro. << Com'era vivere con Bobby? >>.
<< Non immagini quante volte ho chiesto di trascorrere una giornata felice con la mia famiglia, ma Babbo Natale di tutta risposta mi portava una lettera con scuse e soldi per comprarmi quello che volevo. >> iniziò cercando di ricordare l’essenziale. << Ma quello che volevo non si può comprare. Casa di Bobby era divertente. Quando non cacciava, non lo vedevi per ore e lo trovavi sul divano a guardare telenovelas. La mattina ti svegliavi e arrivavano tipi come Garth e sentivi Bobby prenderlo in giro oppure lo sentivi sbraitare, ciò vuol dire che era arrivato Rufus. Eravamo tanti in quella casa e Bobby era tutto per me, anche se all'apparenza sembrava distaccato in realtà è stato come un padre. Per questo gli voglio così bene, senza di lui mi sembrava di aver perso le poche cose belle che avevo trovato . Non c'è un altro Bobby Singer al mondo. >> concluse malinconica.
<< Non ti accadrà più niente. Qualsiasi cosa succederà saremo io e te contro il mondo. >> le promise in tono solenne, il tono di chi non ammette il contrario. << Nelle ultime settimane ho sentito il calore della famiglia anche io e so che un giorno ne avremo una nostra. Solo che a maggior ragione non posso permettere ad altri figli di puttana di distruggere altre famiglie e non so se riuscirò a gestire le due cose. >> confessò deglutendo e accarezzandole il viso.
<< In questi giorni ci siamo riusciti. >> le fece notare dandogli un po’ di incoraggiamento.

Verso le nove di sera cominciò a farsi buio ma i due erano ancora stesi sul piccolo ponticello.
<
< Dovremmo dormire separati? >> gli chiese la cacciatrice, ancora scossa da quello che era successo. << Il fatto è che ho una grande voglia di stare da sola con te. >> iniziò ad insinuarsi con la mano sotto la maglietta del Winchester, scendendo fino al pantalone. 
<< A Muriel diciamo che abbiamo dormito separati. >> sussurrò l'uomo facendo lo stesso movimento, rivolgendole un sorriso complice.
<< Separatissimi. >> lo corresse lei baciandogli il collo.

Kansas

Il giorno dopo si svegliano tardi e arrivano a casa di Muriel sfrecciando con l'Impala, giusto in tempo per prepararsi. Dopo aver preso i vestiti, che la signora aveva lasciato loro insieme ad un bigliettino con scritto -POTETE INGANNARE GLI ALTRI, MA IO SO TUTTO-, decisero almeno di vestirsi in stanze separate ma finirono di sistemarsi in auto per recuperare tempo.
<< Finalmente ce l'hai fatta. >> la rimproverò Muriel abbracciandola. << Se non fosse stato per lui, te l'avrebbero già portato via. I capelli te li sistemo dopo. >> disse sorridendole. L’uomo col trench la accompagnò all'altare, dopo averla stretta in un forte abbraccio. La Winchester non era mai stata eccessivamente romantica, eppure nel momento in cui Dean le mise la fede al dito non riuscì a non farsi prendere dall'emozione. Le sembrava di vedere il sorriso del fratello, il volto dei genitori tra la folla di invitati e si domandò se anche Dean stesse provando una sensazione simile. Avevano organizzato proprio un bellissimo doppio matrimonio e a giudicare dal sorriso sulle labbra della sorella tutto procedeva secondo i preparativi. La parte che però i due cacciatori preferirono fu il ristorante, dove non si curavano minimamente degli invitati, stando in disparte a mangiare tutto il tempo.
<< Mi prometti che non cambierà nulla? >> le chiese Castiel. I due stavano parlando di quanto fosse cambiata la loro vita in quegli anni e di quanto non volessero perdere quello che avevano.
<< Siete stati e sarete sempre la mia famiglia, anche se le cose cambieranno, questo non cambierà mai. >> lo rassicurò lei. << Qualsiasi cosa succeda, resteremo i Winchester che salvano il mondo, che fanno il culo agli stronzi. >> aggiunse seria. L’angelo annuì, sperando che le cose sarebbero davvero andate così. 
Rimasero a parlare ancora un po’ prima che Dean e Sam, annoiati, li raggiunsero sulla terrazza.

Lawrence, Kansas

A notte ormai fonda, Dean era nuovamente alla guida dell’Impala, in viaggio verso una vecchia casa a due piani, dove una scritta -Venduta- era stampata su un cartello bianco, che l'uomo stracciò. La donna lo seguì e qualcosa le disse che quella era la casa di Dean, parecchio rovinata dal tempo. Il Winchester le spiegò che in quelle settimane aveva conosciuto lo zio della cacciatrice che aveva regalato loro quella casa, su cui girava una strana leggenda che riguardava un incendio.
<< Consideralo un regalo per il matrimonio. Ha detto solo questo. >> le raccontò euforico. << Ha detto che ci sono alcuni debiti che neanche un uomo ricco potrà mai saldare e che ti deve molto. >> aggiunse.
Lachelle gli spiegò che aveva aiutato sua figlia ad uscire dalla dipendenza dalla droga quando era giovane.
<< Dovunque passi tu le cose diventano più belle. >> constatò l’uomo, emozionato mentre saliva i gradini per entrare in casa.
<< Sei con me? >> le chiese un po’ ansioso, tenendola per mano, facendo sfiorare gli anelli a cui dovevano ancora abituarsi.
<< Se rispondo Fin proprio alla fine mi prendi in giro, vero? >> gli chiese per farlo sorridere, cogliendo l'ansia che lo stava attanagliando. <<Sempre. >> concluse spingendolo in casa, dubitando che avesse colto la citazione. Un'altra avventura per i due cacciatori stava iniziando proprio in quel momento, nella casa dove tutto era cominciato. L'unione sarà sempre la loro forza, la loro arma contro il male che combattono da sempre e non smetteranno mai di ostacolare.

   
 
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