31/07/2013
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Here comes the rain again
Falling on my head like a memory
Falling on my head like a new emotion
I want to walk in the open winds
I want to talk like lovers do
I want to dive into your ocean
Is it raining with you?
La pioggia non piace quasi a nessuno.
La pioggia significa cielo grigio e nuvole tempestose.
La pioggia significa lampi e tuoni, il disgregarsi della natura, l'impotenza davanti alla forza devastante e distruttrice che nessun essere umano nella sua piccolezza può fermare.
Eppure solo due volte la pioggia le era piaciuta, le si era avvicinata come un' amica e l'aveva consolata.
Non c'erano lampi, non c'erano tuoni se non il basso e gutturale rombo delle nuvole ogni tanto. Solo una volta il cielo era stato squarciato da un fulmine, nel momento in cui era uscita dalla casa insanguinata, dove giacevano i corpi morti.
Quella era la stessa pioggia che anni prima aveva lavato le macerie di Hogwarts.
Non lo aveva detto a nessuno, ma lei in quella battaglia aveva ucciso. Molti si erano limitati a catturare. Lei non aveva fatto prigionieri e per un po' si era sentita in colpa.
Poi aveva iniziato a piovere e lei ne era stata purificata.
Il cielo le aveva dato l'assoluzione.
Aveva lavato via il sangue, quella pioggia.
Aveva nascosto le lacrime di chi aveva perso qualcuno.
Aveva ricoperto le macerie.
Aveva pulito le ferite dei cadaveri e li aveva mostrati dormienti.
Il cielo plumbeo aveva versato lacrime di fenice per le anime dei sopravvissuti.
Ora, a distanza di anni, lo stesso cielo plumbeo la assolveva di nuovo.
Di nuovo le lavava via il sangue dalle mani, sangue che una volta era di persone che cercava di salvare mentre ora era di una persona che aveva ucciso.
Due parole lasciano un segno nell'anima quando si uccide, ma è un segno freddo e impersonale.
Lei aveva ucciso per rabbia, aveva ucciso senza magia, colpendo con quel coltello da cucina che ora giaceva abbandonato nella sua mano a malapena trattenuto dalle dita contro la forza di gravità.
Non era mai riuscita a stare con lui davvero, non erano mai stati innamorati, mai alle prime armi. Sapevano entrambi cosa volevano con una precisione tale che sarebbe stato da stupidi non chiedersi come potessero essere tanto freddi. E stupidi erano stati.
Non l'aveva ucciso perché l'aveva tradita, no.
L'aveva ucciso perché aveva trovato l'amore che lei non era mai riuscita a dargli, che lei non era mai riuscita a provare per lui.
Non avevano mai parlato come gli innamorati, non si erano mai tuffati l'uno negli occhi dell'altra e viceversa lei non era mai entrata in quell'oceano azzurro.
La pioggia cadeva e lei respirava vento.
Il coltello cadde a terra.
Non aveva programmato niente. Non aveva alibi, aveva movente, aveva l'arma del delitto in mano e sangue su tutti i vestiti.
Si smaterializzò, lei, la studentessa più brillante del suo anno ad Hogwarts, lasciandosi alle spalle, nella casa in cui era entrata un'ora prima del previsto, i cadaveri di Ronald Weasley e Lavanda Brown.
Ora camminava nei venti.
N.d.A.
La canzone che dà il titolo è "Here comes the rain again" dei mitici Eurythmics!
Un ringraziamento è d'obbligo a iTizietti che ha betato la storia e mi ha convinto a tornare alle mie origini, quelle in cui i tutti morivano, o impazzivano o venivano uccisi o uccidevano o/e poi si suicidavano. Allegria!
Graize per aver letto, DNF.