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Autore: fearless13k    31/07/2013    1 recensioni
Rory, Harry, Xander e Taylor. Questa storia parla di loro. O meglio, di come l'arrivo ad Holmes Chapel di Rory, una ragazza dalla personalità stravagante e colorata, abbia cambiato le vite degli altri tre. L'inverno a Holmes Chapel quest'anno sarà meno freddo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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"I never thought that you would be the one to hold my heart 
You came around and you knocked me off the ground from the start "

 

Prima di quanto si sarebbero aspettati, erano giunte le vacanze natalizie e i quattro ragazzi si erano salutati con una cena a casa di Taylor, un paio di giorni prima di Natale.
Era naturalmente stata un’idea di Rory, che sperava, di arrivare a capodanno con le idee un po’ più chiare rispetto a come erano in quel momento.
Xander aveva accettato volentieri di andare a casa di Taylor, visto che non gli faceva più lo strano effetto di prima. Certo ogni tanto le scappava ancora un commento strano nei confronti del ragazzo, ma era più gentile e spontanea con lui e capitava anche che parlassero, mentre camminavano con Rory o a pranzo.
Harry si era rassegnato a lasciar perdere Rory, ne aveva parlato a lungo con Taylor, che ancora manteneva il segreto che la sua migliore amica le aveva rivelato la notte del suo compleanno, e insieme erano giunti alla conclusione che levarsela dalla testa e far finta di niente fosse la mossa migliore.
Taylor continuava ad essere silenziosa e a suonare la sua chitarra, ma qualcosa era cambiato, non si sentiva più costantemente sotto esame, costantemente un’ outsider. Sebbene Jenny ancora la prendesse di mira quando Harry non era nei paraggi, adesso Taylor non si sentiva più sola e sapeva di avere qualcuno sempre al suo fianco su cui contare.
 
I quattro ragazzi erano seduti in cerchio sullo spesso tappeto che ornava il pavimento del salotto di casa Swift, nonna Ethel era andata a letto verso le otto e un quarto, lasciandoli soli con un bricco di cioccolata calda e un vassoio di biscotti.
Stavano lì, accoccolati l’uno accanto all’altro, Rory non del tutto a suo agio fra le braccia di Xander, Taylor con le mani a sfiorare la chitarra che aveva sulle ginocchia e Harry a rimirare pensoso le fiamme nel camino.
Avevano improvvisato un mini concerto, suonando qualcuna delle ultime canzoni che la bionda e il moro avevano arrangiato negli ultimi tempi.
Quando Taylor minacciò di addormentarsi sbadigliando per l’ennesima volta, Rory decise di dare una svolta alla serata.
-Basta così, non ce la faccio più ad aspettare. Adesso ci scambiamo i regali, sennò prima che possa darveli, T, sarai già stramazzata sul letto da un paio di ore!- esclamò, liberandosi dalle braccia muscolose di Xander, lasciandolo un attimo sorpreso.
La bionda si alzò, dirigendosi alla sua borsa, nel corridoio, seguita poi da Harry e da Xander, mentre Taylor sgattaiolava in camera a prendere i tre pacchetti che aveva pronti sul letto da almeno una settimana.
Quando i quattro si ritrovarono nel salotto, c’erano nuove espressioni sui loro volti. Chi era agitato al pensiero che il proprio regalo potesse non piacere al diretto interessato, chi era eccitato all’idea di aprire il pacchetto che gli spettava e poi finalmente Rory diede il via al giro di regali.
-O mio Dio! Sono orecchie da gatto?!- esclamò Taylor, maneggiando un grazioso cerchietto, sul quale erano applicati due triangoli con degli strass.
- Esattamente! L’ho visto e non ho potuto fare a meno di pensare a te! Non è grandioso?- rispose entusiasta l’altra bionda, sorridendo soddisfatta.
-È totalmente grandioso e totalmente assurdo! Non credo che lo indosserò mai per andare da qualche parte, ma sta sicura che ogni volta che tornerò a casa, me lo metterò in testa! È geniale, grazie!- cinguettò Taylor, correndo allo specchio appeso nella sala per posizionare per bene l’accessorio fra i suoi capelli ricci.
Xander ricevette una sciarpa.
Rimase un attimo imbambolato quando scoprì che quello era il regalo che gli aveva fatto la sua fidanzata.
–Bello, grazie.- commentò, passandosi il mucchio di lana fra le mani.
-C’è il tuo monogramma sopra, l’ho fatto io.- aggiunse Rory, mostrandogli il discreto ricamo su una delle estremità della sciarpa. Xander fece un’espressione mista fra lo stupore e l’indifferenza, non voleva che Rory ci rimanesse male, ma ne aveva mille di sciarpe, in Inghilterra erano una cosa piuttosto comune. . .
-Grazie, davvero.- ripeté il biondo, dando un veloce bacio alla ragazza.
Quando arrivò il turno di Harry di scartare il suo regalo, Rory non stava più in sé dal nervoso. Non aveva idea di come si sarebbe sentito il ragazzo nello scoprire che cosa fosse.
-Maddai! Non mi dire che hai speso una baracca di quattrini solo per me!- disse stupefatto il moro, scartando il disco in vinile dalla sottile carta regalo.
-No, tranquillo, ci mancava solo che mi mettevo a spendere dei soldi per te! L’ho trovato in soffitta, fra le cose. . . di mio padre.- spiegò la ragazza, arrossendo fino alle punte dei piedi.
Per un attimo ci fu un silenzio assurdo nella stanza. Il fatto che quel disco fosse appartenuto al padre morto di Aurora era strano, ma non tanto quanto il fatto che un oggetto così importante per la ragazza fosse andato a Harry, suo amico, invece che a Xander, suo fidanzato, che aveva ricevuto una, sebbene morbida, normalissima sciarpa.
Rory guardava Harry, che fissava il vinile. Xander teneva il suo sguardo su Rory e Taylor osservava preoccupata l’espressione del biondo. Non era stata proprio una mossa geniale quella di Aurora.
-Va bene, adesso dovete assolutamente aprire i miei di regali, fremono per essere scartati non li vedete?!- disse Taylor, tentando di alleggerire la situazione. Porse a ciascuno un pacchetto e Rory non esitò ad aprire il suo, per offuscare il clamore suscitato da quel vinile.
-È un acchiappa sogni! Spero che ti piaccia, ho pensato che sarebbe stato bene in camera tua- spiegò Taylor, osservando l’amica che districava i nastri pieni di perline e piume che pendevano dal cerchio.
-Taylor è stupendo! Lo sai da quanto ne desidero uno? È una cosa troppo carina! Mamma sarà decisamente gelosa!- disse ridendo la bionda, piegandosi per abbracciare l’amica.
-Mi fa piacere. Ah! Di là ho anche un regalo per Jemima, la mia piccola pasticcera!- le disse Taylor, prima di osservare la reazione di Harry che guardava divertito il papillon di raso che gli aveva regalato.
La bionda tentò di rimandare il più a lungo possibile il momento in cui Xander avrebbe aperto il suo regalo. –Oh, wow!- fu il commento, quando il biondo scoprì il libro di Tolkien dalla carta con le stelle di Natale disegnate sopra.
-Spero di non averti regalato qualcosa che avevi già. È una delle prime edizioni del Silmarillion.- disse Taylor, mordendosi un labbro e arrossendo indicibilmente. -Mi dispiace, è un regalo stupido. Ce l’avrai di sicuro. Lo andrò a cambiare appena possibile- aggiunse poi, piegandosi in avanti per riprenderlo dalle mani del ragazzo. Si sentiva terribilmente in imbarazzo. Come le era saltato in mente di fare un regalo a Xander?
Quando le dita sottili di Taylor stavano per fare presa sul volumetto però, il ragazzo lo tirò a sé e alzò lo sguardo verso di lei.
-Scherzi? Non credo che sia una cosa che hanno tutti in casa, direi che è proprio improbabile. Mi piace davvero moltissimo. Davvero.- disse lui a bassa voce, come suo solito. Guardando come succedeva di rado Taylor negli occhi. Di nuovo silenzio, di nuovo gli sguardi fissi su regali e persone. Poi un sorriso.
Taylor non riusciva a crederci, Alexander Ludwig stava sorridendo con gratitudine ed entusiasmo proprio a lei.
-Oddio, fammi vedere! Non ho mai visto un libro così vecchio! Taylor, dove sei andata a cercarlo?!- esclamò Rory, interrompendo la quiete per prendere il libro e maneggiarlo con cura, nel tentativo di trovare la data di stampa.
-Oh, lo ha trovato mia nonna, ma ci ha messo un po’. . . l’ha chiesto ad un suo vecchio amico.-
-Caspita, è del 1977! Mia mamma è nata in quell’anno!- esclamò sbalordita Rory.
-Caspita, tua mamma è decisamente giovane!- commentò Harry, ridendo e annuendo.
-È proprio l’anno di pubblicazione dell’opera. Taylor, grazie.- scandì bene Xander, guardandola una seconda volta negli occhi e riprendendo il libro dalle mani della sua ragazza. Sembrava esserne davvero geloso.
-Ok! A questo punto vi offro anche io i miei umili regali, ma non vi aspettate nulla di che, non avevo davvero idee, mi sono dovuto un po’ arrangiare, ma voglio proprio vedere a che ha pensato Xandruccio poi, ok? Non posso essere io quello che ha fatto i regali peggiori!- sbuffò ironico Harry, distribuendo i regali.
Xander scosse la testa ancora un po’ intontito per il regalo inaspettatamente bello di Taylor e sorrise complice al suo amico.
-Mi sa che questa sfida la vinci di sicuro, i miei regali fanno decisamente pena in confronto a questi!- ribatté indicando il mucchio di carta da regalo e i vari oggetti che aveva ricevuto.
-Una sveglia? Davvero, Harry, mi hai regalato una sveglia?- commentò poi il biondo, palleggiando l’oggetto di forma cilindrica che scintillava fra le sue mani.
-Era in casa dei miei nonni, loro non la usano più, ma il mio vecchio mi ha detto che grazie a quella non ha mai fatto tardi in un’occasione che fosse una! Credo che ti farà comodo!- gli rispose ghignando il moro.
Xander gli lanciò un’occhiata di ringraziamento, poi guardò la reazione di Rory che apriva un astuccio di velluto blu e ne estraeva un ventaglio di legno decorato a mano.
-Oh. Mio. Dio.- scandì bene, rimanendo a bocca aperta mentre con il dito seguiva i disegni su ciascuna parte del ventaglio.
-Ecco, anche quello era in casa dei miei nonni. Più precisamente è quello che mia nonna si è portata dietro in tutti i suoi viaggi assurdi. Quella vecchia ha viaggiato in praticamente tutto il mondo!- iniziò a spiegare il moro, gesticolando nervoso, mantenendo il suo sguardo su Rory e sulla sua espressione rapita.
-Insomma, quell’affare s’è fatto il giro di mezzo globo e mia nonna ha detto che era perfetto per te, visto che vuoi viaggiare. Quindi considera che è più un regalo da parte sua che mia, ecco.- concluse Harry con un’alzata di spalle.
Rory iniziò a scuotere lentamente la testa, incredula. – Questo regalo è strepitoso! Grazie infinite, Harry. E ringrazia anche tua nonna. Ripeto, è stupendo! Grazie.- disse con voce dolce e per un attimo le venne da sporgersi per abbracciare il ragazzo, ma le sembrò di aver fatto abbastanza disastri per la sera.
-Bravo, Styles. Non c’è che dire, sei proprio un bell’amico, eh.- interruppe Taylor, facendo finta di essere offesa. Harry distolse lo sguardo da Aurora e si voltò a sorridere alla sua migliore amica.
Le diede un buffetto sulla spalla, facendola ridere, e sogghignò.
-Credi davvero che mi sia scordato di te? Il tuo è un regalo davvero importante, per me e soprattutto per te.- le disse, prendendo la chitarra dalla poltrona su cui era stata appoggiata poco prima. Taylor stava iniziando a capire e non era più in sé dalla gioia. Quando Harry le porse lo strumento, la ragazza non riuscì a trattenersi dal saltargli addosso per abbracciarlo, traboccante di gioia.
-So che in pratica era già tua, ma teoricamente era di Emma, quindi adesso ufficializzo la cosa e ti regalo questa chitarra o meglio ti legittimo il suo utilizzo. Amen.- disse con fare cerimonioso.
Taylor e gli altri stavano ridendo quando Xander diede loro i suoi regali.
Erano tre pacchetti identici, di forma rettangolare, grandi quanto un foglio A4, spessi un paio di centimetri. Quando i tre rimossero la carta, chi strappandola con foga (vedi Harry), chi ripiegandola con cura (vedi Taylor), i pacchetti si rivelarono essere tre disegni, incorniciati con riquadri di legno scuro e lucido. A ciascuno il proprio ritratto.
-Oh, Xander, grazie! Lo appenderò accanto agli altri. Sei stato un vero tesoro!- lo ringraziò Rory, dandogli un secondo bacio sulle labbra e continuando a rimirare la propria immagine ritratta a matita.
-Xander, per fortuna che dovevi perdere tu la gara del regalo più bello! Ma vaffanculo! Questo ritratto è perfetto nei minimi particolari, bella figura di merda ci faccio!- lo prese in giro Harry, che ricevette una sberla dal suo amico.
L’unica che non disse niente fino all’ultimo fu Taylor. Cosa poteva dire? Aveva mille domande e commenti che le frullavano per la testa. Quanto gli ci era voluto? Era stato uno spreco di tempo, una scocciatura, farle un ritratto? E come aveva fatto a ricordarsi tutti quei particolari del suo viso, dei suoi occhi e delle sue labbra? E pensare che si era sentita totalmente fuori luogo ed invadente a fare un regalo a Xander. Invece lui le aveva donato qualcosa di unico ed inestimabile e stupendo. Qualcosa che lei avrebbe conservato per sempre. Non riusciva a smettere di guardarsi, perfettamente riprodotta dalla mano esperta del biondo. Non riusciva a spiccicare parola. Poi alzò lo sguardo e lo incatenò a quello azzurro di Xander. Quello sguardo valeva più di mille parole e si augurò che Xander riuscisse a coglierle tutte.
-Grazie infinite.- si limitò a dire, con gli occhi lucidi e un grande sorriso sulle labbra.
 
Xander e Rory avevano lasciato Harry e Taylor a suonare poco prima di mezzanotte. Stavano tornando alla casa dalla porta arancione nel silenzio più totale, mano nella mano, sotto un leggero strato di neve. Ancora non era nevicato tanto da coprire le strade a Holmes Chapel.
Ogni tanto, circa ogni quattro passi, uno dei due tirava un sospiro, come accade quando si sta per dire qualcosa, si prende fiato, ma le parole rimangono incastrate fra i denti e esce solo l’aria, priva di suono.
Mano nella mano, le dita intrecciate, gli sguardi ben distanti.
Entrambi avevano in mente un discorso. Entrambi erano decisi a soffrire loro stessi pur di non far soffrire l’altro. Entrambi odiavano quel silenzio, ma non riuscivano a farne a meno.
-Rory, lo sai che ti voglio bene.- disse lui, ad un tratto, senza nessuna particolare emozione, come quando si recitano le poesie imparate a memoria per la scuola.
-Te ne voglio anche io.
-Sai già ciò che penso anche prima che lo dica e trovi sempre un modo per non farmi sentire in imbarazzo ed è una cosa che adoro.
-So cosa stai per dire, ma non ho idea di come evitarlo.
-Evitare cosa?
-Tutto.
Silenzio. Silenzio. Silenzio. Silenzio. Sospiro. Voce.
-Sono stati i quattro mesi più importanti della mia vita.- disse lui. Ed era vero e non solo per l’essersi fidanzato con Rory, ma per tutto ciò che l’incontro con lei aveva implicato.
-Hai completamente cambiato la mia vita. Hai cambiato il mio carattere. In meglio. E spero tu sappia quanto lo apprezzo, ma questa cosa è inevitabile. Ho paura.
Rory non capì se quelle ultime due parole fossero legate all’inevitabile o esprimessero davvero lo stato d’animo del ragazzo alto e forte che stringeva la sua mano e le camminava a fianco. Doveva dire qualcosa. Non poteva lasciare che le sue parole rimanessero appese a mezz’aria senza essere raccolte.
-Forse è giunto il momento di prenderci una pausa e rivedere le nostre priorità.*-
Ancora una volta era stato Xander a parlare, mentre Rory fissava il marciapiede di fronte a sé. Come era strano che fosse il taciturno della coppia a dire tutto quanto e a dirlo nel modo più giusto. Non era Aurora quella che riusciva a risolvere le situazioni senza imbarazzi e senza malcontenti?
-Xander, io non voglio mentirti. Mi dispiace se ti ho fatto stare in pensiero in questi ultimi tempi, mi sono accorta che tu ti eri accorto che in me era cambiato qualcosa.- disse lei ad un tratto, senza rispondere direttamente a quelle che erano state le ultime parole del biondo.
-È così purtroppo. Non sei solo tu quello che è cambiato in questi quattro mesi, anche io mi sento diversa e mi sento diversa anche nei tuoi confronti. Mi dispiace con tutto il cuore aver prolungato questa relazione più del dovuto. Avrei dovuto fare prima i conti con me stessa e con quello che provo per te, ma a volte è più facile ignorarle certe cose che affrontarle.- disse, parlando lentamente e scegliendo con cura le parole più adatte. Non voleva far soffrire ulteriormente Xander. Era un ragazzo così dolce e sensibile, ma anche così fragile.
-D’accordo. Allora è così. Credo che siamo quasi arrivati. Posso lasciarti qui?- disse lui, sentendo che iniziava a mancargli l’aria. Non ce la faceva a restare lì davanti alla sua prima ragazza, adesso ex-ragazza, con il cuore in gola e le lacrime pronte a far capolino dai suoi occhi azzurri. Era proprio quello che voleva evitare. Quella estate non avrebbe mai nemmeno immaginato che si sarebbe potuto sentire così male a concludere una relazione, ma adesso doveva ammettere di non essere il ragazzo forte che sperava.
Finalmente, a quelle parole, Rory si voltò verso di lui, lasciò la sua grande mano e lo abbracciò. Lo tenne stretto a sé, mentre lui la circondava con le sue braccia muscolose e respirava con affanno.
-Vai pure a casa, Xander. Grazie. Grazie per tutto quello che hai fatto per me. Buone vacanze.- gli disse, guardandolo negli occhi e sorridendo malinconica.
-Ma figurati, è stato un piacere. Buone vacanze anche a te.- disse lui sottovoce, iniziando ad allontanarsi.
 
Fuori dalla sua casa, nel piccolo cortile frontale, Harry stava aspettando Xander. Era stata Taylor a dirgli di fare così, perché Rory le aveva confidato i suoi piani e sapeva che il biondo avrebbe avuto bisogno di conforto. Nonostante tutto Taylor si preoccupava sempre per Xander, anche se lui non lo sapeva.
-Hey, amico.- lo salutò il moro, alzandosi dal muretto a cui si era appoggiato.
Sebbene la coppia avesse lasciato per prima l’abitazione di Taylor, Harry era uscito poco dopo e vista la deviazione del suo amico, era riuscito ad arrivare a casa comunque prima di lui.
-Lo sai già?- gli chiese Xander, mantenendo il suo sguardo fisso a terra, le mani nelle tasche del giacchetto.
-Me lo ha detto Taylor, era preoccupata per te.-
-È buffo, sai? Ero io quello che doveva farla finita, non sarei dovuto essere una vittima di questa relazione. Invece stasera mi sento come se mi avessero sparato.
-Non credo che in una situazione come la vostra qualcuno sarebbe potuto uscirne illeso. Era inevitabile che tutti e due sareste stati male una volta chiarita  la faccenda.
Xander e Harry parlavano sottovoce, alla luce della luna. Era una scena già vista, risalente a quattro mesi prima. Quante cose erano cambiate e quante ne erano accadute. 

 

Ok, lo so che è passato tipo un secolo da quando ho aggiornato l'ultima volta,
ma stavo pensando a questo capitolo parecchio tosto. 
Il prossimo sarà non so bene come, forse una riflessione personale di ciascun personaggio,
quindi suppongo che non ci saranno molti dialoghi.. ma devo ancora decidere,
comunque suppongo che sarà il penultimo.
poi ci sarà l'ultimo e l'epilogo, o solo l'epilogo..
questo lo deciderò alla pubblicazione del prossimo capitolo.
l'asterisco sta a citazione della mia carissima Cory, ovvero "2directioners" qui su efp,
con cui la dicevamo spessissimo al mare e ci facevamo grandi risate.
Spero che le vostre vacanze stiano procedendo benissimo, 
io ho bisogno di staccare la mente dal mondo, ma tutte le volte c'è qualcosa che mi trattiene in contatto,
come i compiti. che mi perseguitano. 
odio la scuola. voglio essere grande.
spero di pubblicare presto e di avere molto recensioni per questo capitolo, a cui tengo un botto. soprattutto per il finale,
Un baicone Grande,
LA

P.S il titolo è tratto da una canzone di cristina perri (ARMS)e si riferisce ai sentimenti di Xander per ROry. bacio.

  
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