Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: IceCreamGirl    31/07/2013    3 recensioni
Fanfiction sulla Nuova Generazione in generale. Non ho il coraggio di scrivere sui nostri amati protagonisti. Perchè come li sa descrivere la Rowling non lo sa fare nessuno, quindi ho deciso di scrivere sulla Nuova Generazione. Coppie: Lily/Lysander e Rose/Scorpius, anche accenni Victoire/Teddy
Dal primo capitolo:
«Ehi Al, che ti prende?» domandò quest’ultimo gettando, a sua volta, la pallina accartocciata alle proprie spalle con nonchalance.
«Un altro. Il terzo.» borbottò prima di riattaccare la sua porzione di porridge. L’amico gli rivolse un’occhiata interrogatoria che però non accolse.
«Di che parli, Albus?» chiese.
Albus posò i suoi occhi smeraldini in quelli neri di Chris.
«Ne è scomparso un altro» informò «Il terzo, questo mese. Non trovi sia un po’ strano?»
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Albus Severus Potter, Hugo Weasley, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily Luna/Lysander, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 20 settembre 2021
Hogwarts: Sala Grande.
 
Un’ altra scomparsa colpisce la pacifica cittadina di Godric’s Hallow. Il terzo, questo mese. Coincidenza? Molti credono di no. Il Ministro della Magia, il signor Kingsley Shacklebolt, rassicura le famiglie: “ Non c’è nulla di cui preoccuparsi, ho già mandato una pattuglia di Auror a sorvegliare la città. Se qualcun altro sarà scomparirà  non passerà inosservato. Chiedo alle famiglie dei tre scomparsi di tranquillizzarsi: li ritroveremo presto.”
Ma quanto valgono le parole? Il Ministro ha tutte le buone intenzioni, ma potrà assicurarci che li ritroveranno sani e salvi? Non credo proprio, Ministro.
 
Albus accartocciò irritato la Gazzetta del Profeta, che aveva ricevuto poco prima dal suo gufo, e lanciò l’ormai pallina di carta dritta in fronte a Chris Montague, suo compagno di dormitorio e grande amico.
«Ehi Al, che ti prende?» domandò quest’ultimo gettando, a sua volta, la pallina accartocciata alle proprie spalle con nonchalance.
«Un altro. Il terzo.» borbottò prima di riattaccare la sua porzione di porridge. L’amico gli rivolse un’occhiata interrogatoria che però non accolse.
«Di che parli, Albus?» chiese.
Albus posò i suoi occhi smeraldini in quelli neri di Chris.
«Ne è scomparso un altro» informò «Il terzo, questo mese. Non trovi sia un po’ strano?»
Chris scrollò le spalle e spostò un riccio ribelle che gli pioveva in fronte.
«Non trovo che cosa ci sia di strano.» commentò.  «Ogni giorno vengono rapite persone, in tutto il mondo succede.»
Albus arricciò il naso e si scompigliò i capelli corvini.
«Lo so. Ma ragiona: da anni a Godric’s Hallow nessuno scompare, nessuno viene ucciso o rapito. È una cittadina tranquilla, tutti si conoscono e sono amici.» riferì, preoccupato  «Inoltre non credi che tre rapimenti tutti nella stessa città e nel giro di nemmeno un mese siano un po’ troppi? Qui c’è qualcosa sotto»
L’amico alzò gli occhi al cielo esasperato ma un poco divertito.
«Sempre ottimista tu, eh?» scherzò, ma notando l’espressione seria e cupa dell’amico si ricompose «Andiamo Al, non pensarci. Probabilmente gli Auror andranno in fondo alla faccenda e la verità verrà a galla. Dopotutto sono guidati da tuo padre. Il Bambino Sopravvissuto. Tuo padre non ha mai fallito né mai lo farà. Tranquillizzati.»
Chris pareva irritato e infastidito dalle continue e inutili preoccupazioni dell’amico. Sapeva, infondo, che era nella natura di Al: trovare la soluzione a tutto o essere realista, così si definiva lui. Per Chris però non era realismo soltanto pessimismo. Non sapeva godersi a fondo l’adolescenza, s’immischiava in faccende da adulto e pensava da adulto. Si era sempre chiesto per quale assurdo motivo il cappello parlante l’avesse smistato a Serpeverde, ma dopo anni di amicizia la risposta gli appariva chiara in mente: per la sua immensa furbizia, ovviamente.
«Non sono pessimista, sono solo realista. Ficcatelo in quella testa riccioluta!» borbottò con fare indignato. Chris piegò le labbra strette e sottili in un lieve sorriso. Adorava stuzzicare Albus, s’infuriava per ogni piccola cosa e il piccolo e saggio Al diventava il degno discepolo del terribile Pix. Poi, però, si pentiva quasi subito della sua momentanea crudeltà e insensibilità che si rinchiudeva in dormitorio senza parlare o degnare di uno sguardo nessuno. Se ne stava raggomitolato sul suo letto fissando la trapunta verde per giorni, se necessario. Usciva per le lezioni e per i pasti della giornata, “Momento di riflessione” così lo chiamava, si autopuniva. Assurdo –pensò Chris- quale adolescente sano di mente avrebbe potuto fare una cosa del genere? Al, certo.
Il cigolio fastidioso e penetrante del portone di legno distolse Chris dalle sue riflessioni. Rose Weasley fece capolino in Sala Grande. Era bella, Rose, bellissima. Il viso deciso, regolare e pallido vivacizzato da una spruzzata di divertenti lentiggini, gli occhi blu mare sempre ben aperti pronti a scrutare qualsiasi cosa, il nasino all’insù le conferiva un’aria dolce e innocente e la bocca sottile e morbida sembrava attirare ogni individuo di sesso maschile. C’era solo un piccolo difetto in lei: era folle. Folle da far invidia persino ai fratelli Scamandro.
Si avvicinò saltellando al tavolo Serpeverde e schioccò un bacio al cugino. Rose Weasley era una Grifondoro, odiava esserlo. Voleva essere diversa dalla sua famiglia, un po’ come Albus: l’unico Serpeverde in una famiglia di Grifondoro. Quando il cappello urlò “Grifondoro!” quella sera di sei anni fa la piccola Rose si rifiutò di spostarsi dallo sgabello bensì ci rimase fin quando il professor Paciok la trascinò a forza al suo tavolo, quindi ritornò dal cappello e lo gettò violentemente a terra accusandolo di essere un bugiardo. Per questo passava la maggior parte del tempo con le altre case.
«Hai sentito Al? È stato rapito un altro mago» riferì sorridente. Chris amava la sua voce delicata sarebbe rimasto ore ad ascoltarla, ma odiava il suo sorriso sempre presente sulle se labbra. In ogni situazione, bella o brutta che fosse, lei sorrideva, sempre.
«Pensi anche tu quello che penso io?» chiese Albus stringendo gli occhi. Rose parve sorpresa e alzò le sopracciglia esibendo il miglior sorriso del suo repertorio.
«Anche tu pensi che William Witcher sia un folletto sotto mentite spoglie?» domandò «Le sue orecchie appuntite e la sua innaturale bassezza ne sarebbero la conferma! Sì, ho deciso: vado a chiederglielo!»
Detto ciò la ragazza si alzò goffamente per raggiungere il tavolo dei Tassorosso ma Al la bloccò trattenendola per un polso. Chris si lasciò scappare una risata soffocata.
«No, Rose! Che ti viene in mente?» domandò aggrottando le sopracciglia  «Dicevo: pensi anche tu che tutto ciò non sia una coincidenza?»
Rose strinse gli occhi nascondendo il suo solito sorriso e ci rifletté qualche secondo.
«Tre maghi rapiti. Tutti di Godric’s Hallow, nel giro di nemmeno un mese» rifletté borbottando più a sé stessa che agli altri due «No! Non è una coincidenza. E io scoprirò che cosa c’è sotto!» decretò.
Albus sorrise alla decisione della cugina mentre Chris alzò gli occhi al cielo. Ma ormai ci aveva fatto l’abitudine e non poté fare altro che rassegnarsi all’idea di essere coinvolto nel loro folle e sicuramente stupido piano che da lì a qualche minuto avrebbero messo in atto.
 
 
****
 
 
 
20 settembre 2021
Hogwarts: Sala Comune Grifondoro.
 
 
«Jamie? Fratellone? Dai, Jamie. Ti prego. Mi serve! A costo della vita!» Lily Luna Potter supplicò il fratello affinché cedesse la sua inseparabile Mappa del Malandrino, sgraffignata qualche anno prima dallo studio del padre senza che se ne accorgesse. Lily si chiese più volte quanto il padre fosse distratto per non accorgersi della ormai non più presenza della Mappa dal suo cassetto della scrivania. E dire che passava la maggior parte del tempo lì. James fu scoperto con la Mappa del Malandrino il secondo anno dalla furba e scaltra- anche se un po’ folle- Rose a cui niente sfuggiva. Si sa, però, che Rose era assolutamente non portata per mantenere i segreti quindi ben presto tutta la famiglia Weasley-Potter venne a conoscenza della malefatta di James. Il maggiore dei Potter però seppe convincere –o minacciare, fa lo stesso- i cugini e i fratelli in modo che nessuno venisse a sapere nulla.
 
«Dimmi a che ti serve e io potrei prendere in considerazione l’idea di cedertela per qualche ora.» ribatté, convinto. Si accomodò sul divano rosso, il quale era ordinatamente postato di fronte al camino. Lily cercò di trattenere la rabbia e di mostrare il più bel sorriso angelico del suo repertorio.
 
«Sharon Springsteen.» mentì la piccola Lily, non voleva farlo, ma il fratello era così dannatamente cocciuto. «È uscita dal nostro dormitorio, questa mattina e non l’ho più vista. Vorrei sapere dove si trova.»
Menzogna banale ma piuttosto efficace. Forse l’ho convinto- si disse Lily.
 
Ma le sue speranze svanirono quando James sorrise scettico e inarcò le sopracciglia. «Non sai mentire, Lily.» confermò.
 
«Ti prego, James. Solo per qualche secondo» implorò accomodandosi accanto al fratello. Le preghiere non sarebbero bastate a convincere James Sirius Potter. Doveva assolutamente inventarsi qualcosa.»
Se, però, gliel’avesse chiesto Kelly McLaggen lui le avrebbe consegnato la Mappa del Malandrino senza esitare- pensò Lily, indignata. Ma certo! Kelly McLaggen, la ragazza di cui James era innamorato da sette anni!
 
«Ti rimedierò un appuntamento con Kelly!» esclamò.
Alle parole della sorella, la carnagione olivastra di James si colorò di un rosso acceso che mise in risalto le sue gote. Lily sogghignò, soddisfatta.
 
«Tu non conosci Kelly.» borbottò James.
A questo Lily non aveva proprio pensato. Era vero, lei non conosceva Kelly. L’aveva intravista qualche volta in Sala Grande, ma mai le aveva rivolto una parola. Dopotutto lei era solo del quarto anno, mentre Kelly era dell’ultimo anno. Non le sarebbe mai passato nell’anticamera del cervello di fermarsi a conversare con una ragazzina del quarto anno. Lily però non si scoraggiò da questo piccolo particolare, la Mappa sarebbe stata sua…costi quel che costi!
«Proverò a parlarci, anche se sarà difficile convincerla…nessuna ragazza penserebbe mai di uscire con uno sciattone come te!» mormorò Lily, James ridacchiò arricciando un angolo della bocca.
 
«Una come Kelly non parlerebbe mai con una nanetta come te» disse ghignando «E cos’è questa storia che nessuna uscirebbe mai con me? Come la spieghi la fila di ragazze che cerca di sedurmi, ogni giorno»
 
«Proverò a parlarle» sospirò «E la fila di ragazze che cerca di sedurti te la sogni, James. Hai davvero una fervida immaginazione, non ne sapevo nulla.»
Lily si alzò dal divano rosso fuoco per partire alla ricerca di Kelly. Ma si bloccò improvvisamente facendo oscillare i suo capelli rossi, si girò nuovamente in direzione di James e alzò il dito indice.
 
«Come posso essere sicura che, se ti rimedierò un appuntamento, mi darai la Mappa?» chiese Lily.
James sospirò e si portò una mano al cuore, teatralmente.
 
«Hai la mia parola. Parola di Grifondoro» confermò. Lily decise di fidarsi, i Grifondoro non infrangono le promesse, mai. E Lily lo sapeva benissimo poiché lei stessa era una Grifondoro. Il ritratto della Signora Grassa si scansò lasciando entrare Dominique Weasley e una ragazza mai vista dai due fratelli. Domi le stava parlando fittamente indicando qualvolta degli oggetti presenti nella stanza. Dopo qualche minuto si accorse della presenza dei cugini e li salutò con un gesto annoiato della mano.
 
«Ciao ragazzi! Lei è Merope Gaunt! È nuova» annunciò indicando la ragazza affianco a lei.
Era bella, infinitamente bella. I capelli color oro erano legati in una treccia che ricadeva morbida sulle spalle, gli occhi erano quasi gialli e il viso perfetto, regolare e un po’ tondo per via delle paffute guance. Per non parlare del corpo, era alta e snella ma con le curve al posto giusto. James notò che al collo portava la cravatta di Grifondoro. Pensò che molto probabilmente era nuova poiché mai l’aveva vista a Hogwarts e una ragazza attraente come lei di certo non passava inosservata. Lily si fece avanti ma James rimase paralizzato sul divano scrutando la nuova arrivata con bocca e occhi spalancati dallo stupore. Improvvisamente Kelly McLaggen fu cancellata dal suo cervello, al suo posto comparve l’immagine di quella ragazza che appena aveva conosciuto.
 
«Visto che sembra aver perso la voce te lo presento io: lui è James Sirius Potter, mio fratello.» la voce placata e annoiata di Lily lo riscosse dai suoi pensieri, si avvicinò alle tre ragazze e porse la mano alla nuova, bellissima studentessa di Hogwarts.
 
«S-sì io…io sono James, piacere di fare la tua conoscenza!» balbettò, pregando Merlino di non essere arrossito come una ragazzina. L’altra strinse la sua mano e James e quando queste entrarono in contatto, James sentì il tepore della mano di Merope premuta contro la sua pelle. Una sensazione così gradevole che non si preoccupò nemmeno di interrompere il contatto.
 
«Io sono Merope. Il piacere è tutto mio!» rispose, un sorriso smagliante apparve sul suo splendido viso rendendolo ancora più vivace e delizioso.
 
«Bene, vieni Merope. Ti mostro il nostro dormitorio.» li interruppe la bellissima Domi.
Prese per mano Merope e l’accompagno verso le scale a destra, quelle che portavano al dormitorio femminile. James rimase a fissare le sagome delle due fino a quando anche l’ombra scomparve per le scale.
 
«Qualcuno qui si è innamorato!» ululò Lily saltellando attorno a James come quando un cagnolino fa le feste al proprio padroncino.
James, ancora incantato, frugò nella sua felpa e ne estrasse una pergamena perfettamente piegata e la porse a Lily.
«Tieni, la Mappa del Malandrino è tutta tua…» sospirò con gli occhi luccicanti. Lily spalancò gli occhi per la sorpresa, scruto per qualche secondo il fratello e poi lo abbracciò scoccandogli un bacio sulla guancia.
 
«Quando sei innamorato sei il fratello migliore del mondo!» cinguettò saltellando fuori dalla Sala Comune.
James ritornò sul divanetto per godersi un po’ di tranquillità. Nessuno poteva disturbarlo, nemmeno i suoi inseparabili compagni di scherzi: suo cugino Fred era stato trascinato a forza da sua sorella Roxanne in biblioteca, Frank Paciok era nella serra di Erbologia per aiutare suo padre a sistemare le piante e Lorcan era sempre alla ricerca dei Gorgosprizzi. Si rilassò stendendosi i muscoli delle braccia e delle gambe. Chiuse gli occhi e subito l’immagine di Merope apparve limpida e bellissima nella sua mente. Mai aveva visto una ragazza così graziosa e bella; Dominique, certo, era ineguagliabile, dopotutto nelle sue vene scorreva sangue Veela, anche Rose era bellissima con le sue lentiggini e le sue labbra sempre incurvate in un sorriso, ma Merope, lei aveva qualcosa in più, qualcosa che lo attraeva. Forse erano le sue curve perfette e ben definite, o i suoi occhi…unici e la sua bocca carnosa e morbida oppure il suo naso dritto e un po’ a punta. Un sogno, ecco cos’era solamente un sogno. Irraggiungibile.

Ehi! ciao! sono nuova di qui quindi non sono molto esperta nello scrivere. Comunque spero che questo primo capitolo sia decente e spero di avervi incuriosito un poco. Se lasciate un piccolo commentino ne sarei felicissima perchè non so se continuarla questa storia o se eliminarla... vi prego recensite vorrei sapere i vostri pareri...anche solo un "mi piace" o "mi fa schifo".
Ok, la pianto di supplicarvi e vi lascio
Alla prossima! (forse)


 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: IceCreamGirl