Capitolo 17
-Dovremmo uscire…-
-Dobbiamo proprio?-
-Mh mh…-
Hermione si appoggiò
al petto di Draco, mentre lui portava una mano dietro alla schiena per chiudere
il getto dell’acqua calda che ancora scendeva sopra di loro. Decisamente era un sacco di tempo che erano dentro alla
doccia. E se non volevano rischiare di finire l’acqua d
tutto il quartiere era meglio per loro uscire.
Con un ultimo, tenero, bacio
a fior di labbra i due uscirono dalla doccia, e subito Draco avvolse Hermione
in un caldo asciugamano.
-Ti preferisco senza…-
Hermione sorrise, prima di
tirargli un leggero pugnetto sulla spalla.
-Ahia!-
-O andiamo, non ho tutta questa forza! Che Auror sei, se
ti riesco a far male io?-
-Sei manesca!-
-Lo devo essere, per tutti e due. Altrimenti non usciremo più da questo
bagno, e sarà Pansy a venirci a cercare, o, ancora peggio, Harry-
Al nome Pansy, il biondo si
affrettò a legarsi l’asciugamano intorno alla vita, e aprendo
leggermente la porta si guardò attorno per vedere se la strada era
libera, in modo che il loro segreto rimanesse tale.
-Via libera?- domandò
Hermione con fare cospiratorio.
Draco fece cenno di sì
con la testa, e alcune goccioline d’acqua gli scivolarono lungo il collo.
Hermione fu grata al suo autocontrollo per averle evitato di correre da lui per
leccarle via lei stessa.
Quando scesero al piano di sotto era praticamente ora di pranzo. James stava
strepitando attorno alla madre, chiedendole ogni cinque
secondi cosa c’era da mangiare e quando sarebbe stato pronto,
saltellano prima su un piede e poi sull’altro.
-JAMES!- urlò alla
fine Pansy, esasperata –Ti ho già detto dieci volte che ci sono i
tortellini, quante volte vuoi sentirtelo dire ancora? Cosa credi che
chiedendolo ogni mezzo secondo il menù cambi?-
-Ma a me non piacciono i tortellini-
-Sì
che ti piacciono-
-No, è Lily quella che
ne va pazza-
Pansy sbuffò, e
lanciando un’occhiataccia ad Harry, che
comodamente seduto al tavolo della cucina, seppelliva le sue risate dietro alla
Gazzetta del Profeta.
-James,
quali sono i tortellini?-
-Quelli rotondi con dentro la
carne, no? Ah, e il brodo-
La risata di Harry ora
arrivava forte e chiara, e l’occhiata che gli lanciò la moglie
bastava per far congelare l’intero Sahara.
-Quelli, James, sono i
cappelletti. I tortellini sono quelli con dentro le erbe, quelli verdi insomma!-
-Oh!-
-JD, sono il tuo piatto
preferito, idiota-
-Lily! Cosa
sono quelle parole?-
-Scusa papi, ma ci voleva! Quale altro ragazzo conosci
che non si ricorda nemmeno qual è il suo primo preferito?-
Ora era Pansy a sghignazzare,
e fu la volta di Harry a guardarla male.
-Questo non ti autorizza ad
offendere tuo fratello! Mi chiedo da chi tu le abbia imparate
certe parole…-
In quel momento Draco fece la
sua comparsa in cucina, sorridendo apertamente a tutti.
-Oh, ma guarda un po’
chi si vede. Pensavo fosti affogato nella doccia, ci speravo veramente-
-Molto divertente, Harry.
Allora che si mangia oggi?- domandò poi
annusando l’aria.
Harry scoppiò a ridere
ancora una volta, mentre Pansy alzava gli occhi al cielo, sbuffando. Non solo
aveva un figlio che la riempiva di domande inutili, ora ci si metteva anche il
suo migliore amico.
Hermione entrò poco
dopo, osservando incuriosita Harry che rideva da solo, Draco che si guardava
attorno stupito, James che sgranocchiava un grissino riempiendosi il maglione “Made in Molly Weasley” con la J verde al centro di
briciole, Lily che lo guardava disgustata e Pansy che sbuffava, guardando tutti e quattro i suoi “bambini”
alternativamente.
-Che è
successo?- domandò
Draco alzò i palmi
delle mani, come per dire “Non chiederlo a me!”
-Sono
circondata da bambini!- esclamò Pansy a quel punto, prendendosi tutto l’appoggio da parte di
Hermione. Anche se non aveva ben capito per quale
motivo cel’avesse con loro, era d’accordo con lei al cento per
cento. E di sicuro non si riferiva a Lily e James.
Pranzarono senza altri
inconvenienti, e in poco tempo arrivò la sera. James e Lily avevano costretto loro padre, Hermione e un riluttante Draco
a battaglia di palle di neve, e ovviamente avevano vinto loro due insieme ad
Harry. Per quanto Draco ed Hermione riuscissero ad evitare la maggior parte
delle palle, entrambi non avevano una mira
eccezionale, e ben presto Draco fu sommerso dalla neve, e dai gemelli che gli
saltarono addosso subito dopo. Se lo avesse fatto apposta
Hermione non riuscì a capirlo. Tutto sommato fu
una giornata silenziosa, senza Blaise intorno, dato che l’ex Serpeverde
aveva accompagnato Allison a casa, e ancora non aveva fatto ritorno. Secondo
Draco non sarebbe tornato presto, aveva detto, dato che ancora i genitori di lei non erano a casa. Finita la supposizione si
era beccato uno scappellotto in testa da Hermione e un calcio non proprio
leggero sullo stinco da parte di Pansy.
-Sono
circondato da donne manesche!- esclamò allora, fingendo un’espressione addolorata,
sfregandosi le parti dolenti con le mani.
Le due ridacchiarono,
battendosi il cinque con la mano, mentre Harry scuoteva la
testa divertito.
Poco prima di cena Hermione
salì un attimo in camera, e mentre cercava un paio di jeans puliti dentro
all’armadio sentì qualcuno bussare alla porta.
-Avanti- disse, continuando però a cercare dentro
all’armadio. Non dovette nemmeno girarsi, perché come quella
persona entrò, riconobbe subito il suo profumo, vaniglia e biancospino,
e sorrise. Era strano come si fosse subito abituata a
quella fragranza, dopo appena quattro giorni.
-Ciao- sentì infatti dire dalla voce di Draco.
Come risposta lei si
girò, e si accorse che il biondo era ancora fermo sulla porta.
-Guarda che puoi entrare. Non
mangio mica-
-Lo so. Ma
è di me stesso che non rispondo, so perfettamente cosa accadrebbe se
solo mi avvicino ancora un po’ a te. Non riesco a
resisterti, ci credi?-
-Sì, perché
è quello che succede anche a me. Ma allora perché sei qui? Non
credo per restare a guardarmi vestire dalla porta-
-Veramente no-.
Era davvero una nota di imbarazzo, quella che sentiva nella sua voce?
-Ecco, io…volevo
chiederti se ti andava di fare un giro con me-
-Un giro?-
-Sì, come un uscita, ma niente di formale. Solo così, per
divertirci un po’ e…stare insieme- e gli regalò un
dolcissimo sorriso
-Però se non ti
va…non mi offendo se dici di no-
-No!- quasi lo urlò
–Certo che mi va! Quando?-
-Uhm…- il biondo
sembrò pensarci un attimo, ancora stranamente sorpreso per la risposta
–Stasera?-
-Perfetto!- Davvero Draco
credeva che lei non volesse uscire con lui?
-Solo, aspettiamo che i due
padroni di casa si ritirino nei loro alloggi, ti va?-
-Sarebbe perfetto,
così eviteremmo inutili risposte ad inutili domande-
Draco sorrise, e
avvicinandosi a lei disse:
-La pensi esattamente come
me, è forse per questo che mi piaci così
tanto-
E con un leggero bacio sulle labbra di lei, uscì dalla stanza lasciandosi dietro
un Hermione imbambolata.
“…mi piaci così tanto” l’aveva veramente detto? A
lei?
Con un sorriso ebete sulle
labbra, la riccia scese di sotto, sviando accuratamente le domande di Pansy che
le chiedeva se andava tutto bene.
Le venne da sorridere alla
vista di Draco che per poco non si strozzava, mangiando troppo velocemente
tutto quello che aveva nel piatto.
-Ecco da chi ha preso
James…la vicinanza con te gli fa male-
esclamò Pansy
-Qualcosa mi dice che anche l’accurato dizionario di Lily è
stato appreso da lui-
-Vorrà dire che dovremmo tenerli più lontano da lui, tesoro-
-Di sicuro il piccolo Sirius
lo sarà-
-Non iniziare con questa
storia, te l’ho già detto questa volta la scelta del nome tocca a me-
-Almeno come secondo nome,
Pans- la supplicò Harry con una vocina e una faccia tale da far
impietosire la McGranitt in persona
-Vedremo…non sappiamo nemmeno
se è maschio ancora-
-È un maschio Pans, te
lo assicuro-
-Se lo dici
tu…-
-Mamma, papà, non
iniziate per favore. E poi ho già deciso io i nomi per il mio fratellino-
Harry e Pansy si voltarono
verso Lily, che li guardava a sua volta, con un sorriso enorme stampato in
faccia.
-Li volete sapere?-
I genitori le fecero cenno di
sì con la testa.
-Allora se sarà un maschio allora potremo chiamarlo Salazar, oppure
Severus…non sono nomi affascinanti?-
Dallo sguardo di Harry si
poteva ben capire che se su Salazar poteva anche farci
un pensierino, Severus sarebbe certamente l’ultimo nome che avrebbe dato
a suo figlio, mentre Pansy sorrideva beata, felice di aver inculcato la mania
dei nomi stravaganti a sua figlia.
-Oppure, se papà si
è sbagliato e sarà una sorellina, bhè…io mi chiamo
come nonna Lily, ho pensato che la potremo chiamare come l’altra
nonna…-
-Assolutamente no!-
esclamò a quel punto Harry –Non chiamerò mai mia figlia Cordelia-
-Papi, mi fai finire? Grazie.
Anche a me non piace come nome, e allora ho pensato a Chlelia, oppure
Althea…o…-
-Decisamente molto meglio,
Lily- le disse Pansy
-Vi piacciono?-
domandò lei, felice
-Moltissimo tesoro-
-Davvero, davvero
papà?-
-Ma certo!-
-Sarei così felice se
fosse una sorellina-
-Ma che schifo! No! Molto meglio un maschio...così
potrò insegnarli a giocare a Quidditch!-
-Non mi sembra che con me tu
non lo possa fare! Mi confondo con una mia sosia o
sono una cercatrice, tanto più in squadra con te JD?-
-Sì, ma se sarà
un fratellino sarà diverso, potrò insegnarli tutto quanto, raccontargli
i miei segreti, potrò farlo cadere dalla
scopa…-
-Calma, calma…tu non
farai cadere dalla scopa nessuno, nemmeno se è
un maschio. Se proprio lo vuoi fare lo farai quando
lui avrà diciassette anni e non sarà sotto la mia responsabilità.
Così almeno tua madre non può dare la
colpa a me, perlomeno-
-Harry!- esclamò a
quel punto Pansy
-Che c’è? Ho solo detto la verità,
saresti capace di uccidermi se succedesse qualcosa a loro e se solo ti passasse
per l’anticamera del cervello che possa essere colpa mia-.
La cena proseguì
tranquilla, ormai tutti quanti erano fin troppo sazi dalle feste appena
trascorse per poter anche solo apprezzare l’ottimo arrosto.
Dopo cena Harry riuscì
miracolosamente a convincere ad andare a letto presto, o per lo meno in camera
loro, puntando sul fatto che il giorno dopo sarebbe stato quello della
“Giornata dei Figli al Lavoro”, in cui tutti i dipendenti del
Ministero erano tenuti a portare i propri figli al lavoro con loro. Harry, in
quanto Capo dell’Ufficio Auror, non poteva essere da meno. Non erano
neanche le dieci e trenta, quando Harry e Pansy salirono a loro volta in
camera. Harry perché il giorno dopo sarebbe andato al
lavoro, Pansy per seguire il marito. Da quando era rimasta nuovamente
incinta era aumentato il suo fabbisogno giornaliero do coccole, aveva
specificato, prima di salire le scale mano per mano con Harry.
-Finalmente soli- commentò Draco quando i padroni di casa sparirono
dalla loro vista.
Era semi
sdraiato su una poltrona (da notare la sua consueta eleganza Malfoy che
lo contraddistingueva anche in quei momenti), e Hermione gli si avvicinò
sedendosi sulle sue gambe, e sorridendogli maliziosa.
-Lo sai che se continui
così non usciremo mai più vero?-.
Come risvegliata dalle parole
del biondo Hermione si tirò su in piedi, porgendogli la mano.
-Allora forza! Stasera si esce- esclamò.
Dieci minuti dopo apparirono
in una via nascosta che spuntava su uno dei principali viali della Londra
Babbana, avvolti nei loro pesanti cappotti.
Nonostante ormai fossero già le undici di sera, molta
gente era ancora in giro per la città, coppie per lo più. Si
diressero verso un piccolo pub in fondo alla strada, l’insegna diceva
“Magic Heaven”, e le luci di natale attorno ad
esso lo rendevano realmente magico.
Anche l’interno aveva
quel lato magico che contraddistinguevano i vari pub
di Hogsmeade, l’aroma del caffé che impregnava l’aria, così
come il cioccolato, o la birra, dipendeva dalle parti del locale in cui si
stava. Scelsero un tavolino rotondo in un angolo, proprio sotto un rametto di
vischio.
Iniziarono
a parlare ancora prima che la cameriera arrivasse a prendere le loro
ordinazioni.
-Tu credi che avrebbero
qualcosa da dire se gli altri scoprissero di noi?-
-Non lo so, forse no. Per lo meno Pansy sarebbe contenta come una pasqua, è un
po’ come mia madre sai?-
-Ce la vedo davvero fare la
mamma chioccia. Non oso immaginare quando James gli
presenterà la fidanzata…-
-Oh, nemmeno io se per
questo! D’altra parte la reazione di Harry quando
sarà Lily a presentarsi con il fidanzato posso ben immaginarmela…-
-Anche io! Solo a vederlo si capisce che è altamente
iperprotettivo nei suoi confronti-
-Dovevi vederlo
quando è arrivata la lettera che diceva che sarebbero andati ad
Hogwarts! Pansy mi ha chiamato alla sera dicendo era
da quella mattina stessa che non sentiva Harry, che era andato in ufficio come
tutti i giorni. Così mi sono materializzato nel suo ufficio, e lui era là, seduto alla scrivania, con lo sguardo perso
davanti a sé. Faceva quasi paura! Quando mi sono avvicinato per vedere
se andava tutto bene lui si è mosso, ha sospirato e poi gli ho dovuto
estorcere tutto parola per parola. È venuto
fuori che era in crisi perché la sua bambina presto sarebbe andata via,
avrebbe passato sette anni della sua vita ad Hogwarts,
e quando sarebbe tornata sarebbe stata una donna e l’avrebbe persa per
sempre. È stato inutile fargli notare che per le vacanze sarebbe
tornata, ha subito ribattuto che tre mesi erano troppo pochi in confronto a
nove. Non era preoccupato per quello che eventualmente poteva capitarle a
Hogwarts, a lui erano capitate di cotte e di crude di certo a lei sarebbe
andata decisamente meglio, ma era il dopo che lo
atterriva. Mi ci è voluta quasi l’intera
notte e una bottiglia di FireWisky per convincerlo che Lily sarebbe rimasta per
sempre la sua bambina, qualsiasi scelta avrebbe fatto nella sua vita-
-Sul serio? Non pensavo
potesse reagire così-
-Te lo giuro,
aveva un aspetto orribile-
-Forse un po’
c’era da aspettarselo, ma credevo che almeno adesso con il nuovo bambino
in arrivo…-
-Sai, ad essere sincero credo
che in parte abbia a che fare con lui. Harry non lo
ammetterebbe mai, nemmeno sotto tortura, ma credo che
abbia paura, in fondo-
-Paura?-
-Ma sì, dopo quello che è successo quando sono nati i
gemelli…-.
L’espressione di
Hermione lasciava però intendere che non aveva
la minima idea di cosa stesse parlando.
-Scusami, dimentico sempre
che tu non c’eri, quindi non lo puoi sapere. Quando Lily e James sono nati Pansy ha avuto dei problemi, sai meglio di me quali
possono essere dato che sei una medimaga. I bambini erano in perfetta salute,
ma lei… i medimaghi non erano sicuri che cel’avrebbe
fatta. Sono stati dei giorni duri per tutti noi, soprattutto per Harry, dopo tutto quello che aveva dovuto passare…ricordo che io
ero fuori di me, voglio dire, Pansy era giovane, aveva solo diciotto anni, era
assurdo che potesse accaderle qualcosa di simile. Come puoi
ben immaginare Harry si è addossato tutta la colpa, dicendo che era
colpa sua se Pansy lottava per vivere, dato che era stato lui a metterla
incinta. Poi Pansy si è ripresa, Harry è tornato il solito di
sempre e i gemelli erano davvero fantastici. I medici
erano del tutto convinti che lei non potesse avere
più figli, ma quando sei mesi fa ha scoperto di essere incinta…ti
lascio immaginare quanto ne siano stati felici. Harry credo che abbia ancora paura, ma Pansy è tenuta costantemente sotto
controllo, stavolta non dovrebbero esserci problemi-
-Non ne avevo
la minima idea-
Hermione fu costretta a interrompersi per l’arrivo della cameriera, che
prese le loro ordinazioni scusandosi del ritardo a causa dei numerosi clienti.
-Non potevi averne- la
giustificò Draco, una volta nuovamente soli
-Già, undici anni sono
tanti, inizio a pentirmi di aver fatto quella scelta-
-E perché mai? Se tu non fossi partita noi due non saremmo mai diventati così…-
-Intimi?-
-Sì, è la
parola giusta. Io stavo per dire vogliosi, però il tuo suggerimento
è decisamente migliore-
-Quanto sei
scemo Draco?-
In quel momento arrivò
una seconda cameriera, con la birra di Draco e il drink di Hermione.
-Malfoy?- esclamò
-Weasley, è sempre un
piacere vederti-
-Che strano vederti in un
posto come questo, come del resto è meno strano trovarti in dolce compagnia-
Hermione dava le spalle alla
ragazza, però la voce di Ginny l’avrebbe
riconosciuta tra mille.
-È solo una
chiacchierata fra colleghi, non è vero Hermione?-
Come la riccia si
voltò Ginny spalancò la bocca e per poco non fece cadere il
vassoio, per fortuna vuoto.
-Hermione?- domandò
titubante
-Ciao Ginny-
-Oh mio Dio! Sei tornata!- il
vassoio, ormai dimentico, cadde definitivamente quando
Ginny si lanciò verso Hermione, abbracciandola.
Erano passati più di
venti minuti e Ginny non aveva ancora smesso nemmeno per un secondo di parlare,
raccontare, e far domande, alle quali puntualmente si rispondeva da sola.
Hermione non poteva far altro che ascoltarla e rispondere con qualche breve si e no quando la rossa glielo permetteva, ma ben presto
perse il filo del discorso-monologo.
-Non sei d’accordo
Herm?- domandò Ginny ad un certo punto
-Cosa? Oh, sì,
sì…certo!- rispose lei dopo un attimo di smarrimento, non sapendo
bene a cosa esattamente fosse d’accordo. Al suo
fianco Draco aveva finito la sua birra da un pezzo e cercava di allungare le
mani per appropriarsi del drink di Hermione.
-Ginny, scusami ma lo dico
per te. Ci sono molti clienti stasera, non rischi a star qui seduta con me?- fece notare la riccia, scoccando un’occhiataccia al
biondo che si raddrizzò all’istante.
-Oh, non ti preoccupare,
Harry non mi licenzierebbe mai!- cinguettò Ginny
-Harry?- esclamarono Draco e
Hermione insieme
-Sì, Harry- rispose la
rossa indicando qualcuno oltre le sue spalle –Sapete,
io non lavoro veramente qua, vengo solo quando c’è bisogno per
dare una mano al mio fidanzato. Aspetta qua, te lo devo far conoscere- e con un
balzo Ginny si alzò dalla sedia.
-Dove pensa
che potremmo andare?- sibilò Draco sotto voce, ma udito benissimo dalla
riccia.
Hermione vide Ginny
avvicinarsi saltellando al bancone del bar, parlare con qualcuno e dopo poco
tornare indietro seguita da un ragazzo altro, con una folta chioma corvina e
occhi verde chiaro seminascosti da un paio di occhiali
dalla montatura rettangolare.
-Non ti ricorda
qualcuno?- le bisbigliò Draco all’orecchio, ammiccando al
giovane con un sorriso ironico stampato in faccia.
Lei cercò di
ignorarlo, sebbene la somiglianza con una certa persona era
notevole.
-Herm, lui è Harry, il
mio fidanzato- annunciò Ginny una volta raggiunto
il tavolo
-Tesoro, lei è
Hermione. Ti ho parlato di lei, ricordi?-
-Certo Ginny, è un
piacere conoscerti Hermione-
-Piacere mio. Ma per caso ci siamo già incontrati da qualche
parte?- poteva sentire benissimo Draco che per poco non si strozzava da solo,
cercando di trattenersi dallo scoppiargli a ridere in faccia.
-Non credo. Ma Ginny mi ha
parlato così tanto di te che mi sembra di
conoscerti da una vita-
-Chissà perché
non perché non ne avevo alcun dubbio-
commentò ancora una volta Draco.
Per fortuna gli atri due non
lo udirono, o comunque non ne diedero alcun segno.
-Sei un medico, giusto?-
-Sì esatto, sono una
medima…-
-È un chirurgo tesoro-
la bloccò Ginny, rispondendo per lei
-Deve
essere davvero affascinate. Ora
però scusatemi, ma ho un locale da mandare avanti. Spero di rivederti,
Hermione- e con un sorriso se ne tornò al bancone.
Solo allora Hermione si
rivolse a Ginny.
-Non lo sa vero?-
-Cosa?-
-Harry è un babbano,
lui non sa che sei una strega-
-Come hai fatto a capirlo?-
-So riconoscerli, e poi tu mi
hai interrotta quando stavo per dire che sono una medimaga…-
-E hai fatto due più due. Ammetto che hai
ragione, come sempre-
-Solo una cosa vorrei chiederti. Da quanto state
insieme?-
-Ormai sono tre anni-
-E in tre anni lui non ha mai
espresso il desiderio di conoscere la tua famiglia?-
-Oh no, no! L’ha fatto-
-E come hai fatto a far
passare la caotica famiglia Weasley per una perfetta famiglia babbana?-
-Ma lui non li hai mai visti. Mi è bastato accennare al fatto di essere la più piccola della famiglia, con sei
fratelli maschi prima di me e lui ha cambiato immediatamente idea-
-Molto ingegnoso, ma quanto
pensi di andare avanti così?-
-So che prima
o poi dovrò dirglielo, ma molto meglio poi, no? Però, ora la curiosità l’avete fatta
venire a me. Cosa ci fate voi due in un bar babbano? E
per di più insieme?-
-Ecco…- iniziò
Hermione titubante
-Dobbiamo ammettere che ci
hai scoperti, Ginny-
Hermione lanciò uno
sguardo penetrante a Draco. Ma cosa aveva intenzione
di fare?
-Non so come dirtelo, ma devi
sapere che io e Hermione stiamo insieme-
Ginny sbattè gli occhi,
frastornata.
-Cosa?- trillò
Già, cosa? Voleva
farle eco Hermione, ma un occhiata di Draco le fece
capire che aveva tutto sotto controllo.
-In realtà è un
po’che va avanti, siamo segretamente sposati da due anni-
Questa volta Ginny non disse
niente, ma la sua bocca raggiunse le dimensioni di quella di un ippopotamo, da
tanto si spalancò.
Hermione provò in
quell’esatto momento una strana voglia di rompere sulla delicata
testolina bionda di quello che si spacciava per suo marito la bottiglia di
birra che lui si era appena bevuto. Ma si era bevuto
il cervello? Dire una cosa simile? A Ginny poi, che era
come se lo avesse detto a Rita Skeeter in persona.
-Mi state prendendo in giro,
vero? So che io casco sempre a tutto, quindi vi prego di
essere sinceri…-
Sul volto
di Draco apparì un sorrisino, che Hermione classificò come
“sorriso sadico alla Malfoy”.
-Ma certo che no, Ginny. Come potrei
farti uno scherzo simile? Lo sai che non ne sono il tipo-
-Oh, ti chiedo scusa Draco!
Ma sai qualche dubbio può venire a chiunque no?-
-Ma certo-
-Però…mi avete detto che è un segreto giusto?- i due
“sposini” fecero segno di sì con la testa –E allora il
vostro segreto è al sicuro con me, potete stare certi che nessuno
saprà niente. Per quanto mi riguarda, io non vi ho nemmeno visti
stasera!-
-Ti saremo debitori per
sempre, Ginny-
-Magari potreste chiamare il
vostro primo figlio Ginevra!-
-Ma che idea splendida! E speriamo che siano due gemelli,
così l’altro lo possiamo chiamare
Artù!-
E con questa
uscita che fece sorridere Ginny come un’ebete, Draco si
alzò dalla sedia, passò un braccio attorno alla vita di Hermione
e le sorrise.
-Vogliamo andare tesoro?-
-Ma certo- sibilò lei in risposta -Ginny, teniamoci in contatto, ok?-
-Ma certo Herm! A presto piccioncini!-
Appena uscirono dal locale, Hermione si staccò da
Draco, girandosi furente verso di lui.
-Si può sapere che
diavolo avevi intenzione di fare?- urlò
-Ho solo cercato di salvarci
la pelle!-
-Facendo credere a Ginny che
siamo sposati?-
-Segretamente sposati,
è questa la differenza-
-Ah certo! Perché tu
credi che Ginny manterrà il segreto, vero?-
-Esattamente-
-Ma andiamo! Lo sai meglio di me che
quando ci si mette è peggio di Rita Skeeter,
dalle due giorni e l’intera comunità magica crederà che
siamo sposati-
-È
proprio qui che ti sbagli. Sa di
essere a parte di un segreto più grande di lei, ed è per questo
motivo che non lo dirà a nessuno. Adora prendere parte ai segreti.
Credimi-
-Allora potevamo anche dirle che semplicemente eravamo usciti insieme, e poi
chiederle di mantenere il segreto-
-Ma non ci avrebbe mai creduto-
-Sì perché
è più facile credere a noi due sposati!-
-A quanto
pare sì-
-Ma ti rendi conto che quando
la rivedrò dovrò subirmi il terzo grado su quando, come e
perché noi due ci siamo sposati!-
-Inventati qualcosa, tanto!
Basta che non le dici che mi hai sedotto tu, ho una
reputazione da difendere, io-
-Oh! Sei
impossibile, lo sai? Possibile che hai sempre la risposta pronta?-
-Qualche volta sono
però costretto a rimanere senza parole, però-
-Ah sì? E sentiamo…quando avrò l’onore di assistere
a tale evento?-
Hermione lo fronteggiava, con
le mani sui fianchi e un’espressione seria sul volto, mentre Draco piano
avvicinava il volto al suo.
-Mmm…tipo…adesso- e posò delicatamente
le labbra sulle sue, attirando a sé il corpo di Hermione.
Le dita di Hermione erano
intrecciate ai suoi capelli, quando lui si staccò, ridacchiando piano,
poi sempre più forte.
-E adesso che c’è?- domandò
Hermione, scocciata.
-Scusa, ma non ce la faccio
più. Se penso alla Weasley e al suo “fidanzato”…- e
scoppiò nuovamente a ridere
-Saranno
solo coincidenze dai…-
-Ma per favore! L’hai visto? È moro con gli
occhiali e gli occhi verdi, si chiama
anche Harry…è assurdo-
-Forse un pochino, ma ci
saranno centinaia di Harry fra i babbani-
-E lei è andata a
trovarsene uno proprio con quelle caratteristiche…-
Draco alzò
il sopracciglio, e Hermione questa volta non ce la fece più. Era
tutto così assurdo! Ginny che si trovava un fidanzato che era praticamente la fotocopia del loro Harry…scoppiò
anche lei a ridere.
-Aspetta solo che lo dica a
Pansy...- riuscì alla fine a dire Draco, ancora ridendo
-Oh, ma tu non glielo dirai-
-E perché no?-
-Perché tu, caro il
mio “maritino” non hai alcuna intenzione
di dormire da solo, stanotte…non è vero?-
Esattamente un anno fa questa storia ha fatto la sua prima comparsa su EFP. La
mia prima storia! Sinceramente non credevo che avrebbe riscontrato tutto questo
successo…ma ovviamente non può che farmi
tanto, tanto felice!!
Come sempre ho aggiornato dopo un tempo interminabile, ma io confido
nella vostra anima pia che anche questa volta mi scuserete!!
E poi proprio oggi che
“Tutta Colpa di Silente” compie un anno!!
Ma torniamo al capitolo…
E così anche Ginny ha fatto la sua comparsa!
Spero che coloro che la adorano non cel’abbiano con me, perché si
vede no che proprio non la sopporto??
È
più forte di me, non riesco
a farla almeno un pochino intelligente!
Per quanto riguarda Ron,
ancora non apparirà per un po’. Ho in mente un preciso momento in
cui entrerà in scena, e dovrete attendere un pochino!
Sono felice che tante persone
continuino a seguire la mia storia, vi prego ditemi se vi sembra che stia
tirando tutto un po’ per le lunghe…ma io
sono fatta così!
In una storia mi piace
raccontare le piccole cose, e anche i più piccoli e inutili momenti!!
Va bè, ora vi saluto!! Purtroppo non ho tempo per farlo singolarmente con tutte
le persone che recensiscono, ma sappiate che ogni
volta mi rendete immensamente felice!!
Alla prossima
Baci
Kel