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Autore: Inu_Ran    31/07/2013    2 recensioni
Il mezzo demone alle prese con costumi, acqua, tanta gente e una dolce kagome. Questa storia sarà composta da 2 capitoli massimo 3 e parlerà di una giornata di mare con Inuyasha. Non vi dico altro buona lettura ^^
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 3: Finalmente al mare.
Veloce, veloce, sempre più veloce. Il vento sbatteva prepotente  sul suo bel viso e spettinava i lunghi capelli corvini . Era stata una buona mezz’ora davanti allo specchio a sistemarsi. Voleva essere bella. Voleva essere perfetta. Lo voleva solo per lui. Ma lui aveva pensato di portala sulla schiena correndo a più non posso e tutti i suoi sforzi ,per essere notata, erano andati a farsi benedire. La mattina non era iniziata nel migliore dei modi, infatti Kagome era stata svegliata alle cinque del mattino dal mezzo demone poiché la ragazza gli aveva detto che dovevano partire presto. Quindi la mora l’aveva  spedito a cuccia ed era tornata a dormire come se nulla fosse. Per farsi perdonare aveva accettato di essere portata da lui fino la spiaggia, in quel modo sarebbero arrivati presto ma non l’avrebbe mai ammesso. Giunti finalmente al posto tanto atteso, Inuyasha la fece scendere e si guardò attorno curioso. Un enorme portone stava davanti a loro e sopra vi era una scritta. Alla sua destra un grande piazzale ospitava delle strane cose con quattro ruote.
“Andiamo, questo è un lido una volta entrati troveremo il mare.” Disse Kagome, l’ultima volta aveva combinato solo casini e lei non aveva fatto altro che rimproverarlo, anche se aveva tutte le ragioni possibili, ma aveva preso la decisione di spiegargli tutti i posti che avrebbero visitato o altri oggetti a lui sconosciuti, per non farlo sentire diverso: per farlo sentire a casa. Gli prese le mani e lo condusse all’intero fino ad un piccolo banchetto ove stava seduto vicino un uomo. L’uomo era piccolo, i capelli e la lunga barba erano bianchi.
“Salve, due ingressi, un ombrellone e due sdraio.” Disse gentilmente per poi prendere due pezzi di carta che vennero dati dall’uomo. Continuarono a camminare finche non giunsero davanti un enorme distesa di azzurro e dorato. Il mezzo demone si levò le infradito, che erano del nonno di Kagome visto che quel giorno non avevano avuto la possibilità di comprarle, e con fare beffardo guardò la mora.
“Andiamo, mi sto togliendo le scarpe perché non le sopporto più. Ti dimostrerò che non mi servono, io non sono un stupido essere umano, non mi farò male per un po’ di sabbia.” Detto questo s’incamminò ma fu subito costretto a tornare indietro fino la passerella poiché la sabbia scottava troppo. La ragazza poggiò le infradito a terra e camminò verso  la spiaggia. Evitò intenzionalmente battute sarcastiche per non fare arrabbiare il mezzo demone con la conseguenza di rovinare tutta la giornata. Lesse il biglietto: vi era scritto il numero tre. Si diresse verso l'ombrellone e le sdraio del medesimo numero e poggiò accanto la sua borsa del mare.
"Bene Inuyasha, la camicia è meglio se la dai a me, non vorrei si strappasse di nuovo." l'ultima parola fu sottolineata dalla ragazza reduce dall'esperienza con il mezzo demone e i capi di vestiario. Lui fece come gli era stato detto e si spogliò, tenendo solo il costume. La ragazza dopo aver poggiato delicatamente la camicia nella borsa, si tolse con pacatezza il suo vestito bianco, mostrando tutta la sua bellezza. L’unica cosa che la copriva  era un semplice bikini rosso. Alla vista della ragazza Inuyasha s’imbambolò e continuò a fissarla non riuscendo a distogliere lo sguardo da quel corpo così perfetto. La ragazza notò il rossore presente sul viso di lui e non riuscì a trattenere un sorriso.
“Come sto Inuyasha? Ti piaccio?” chiese curiosa della sua risposta. Il mezzo demone prese la tovaglia che era sopra la sdraio e la tirò, con poca delicatezza, addosso la ragazza.
“Copriti. Non lo vedi che sei nuda?”        
-Inspira, espira. Inspira, espira. Calma Kagome.- si ripete mentalmente ma la ragione non ebbe il soppravvento ed il povero malcapitato finì con la faccia sulla sabbia a causa del suo a cuccia.
“A mare ci si va vestiti così. Potevi anche farmi un complimento cosa ti costava?” sbuffò e poi s’incamminò verso il mare” Io vado a fare il bagno, quando ti sarai rialzato raggiungimi. Stai attento a non perdere il cappello mettilo bene. Ci manca solo che scoprano che tu sei un mezzo demone.” Arrivata fino la battigia mise un piede per sentire se l’acqua fosse fredda ma fu costretta a ritirarlo subito. Non era fredda ma congelata. Inuyasha che era riuscito ad alzarsi ed aveva visto tutta la situazione ebbe un’idea: aveva trovato un modo per vendicarsi. Prese in braccio la ragazza e andò più lontano possibile dal bagnasciuga. Lui al contrario non sentiva freddo, stava abbastanza bene.
“Mettimi giù oppure dico quella parola.”
“Fallo. Dimmi a cuccia. Ma sappi che così finiremo entrambi in  acqua e da quello che ho capito tu non ne hai tanta voglia.” Rise il mezzo demone, per una volta era lui quello che dettava le condizioni e la mora doveva arrendersi all’evidenza.
“ Lo sai che quando saremo fuori sarai tu quello a soffrire?” rise malignamente la ragazza.
“Kagome io volevo essere gentile ma tu non fai altro che insultarmi e minacciarmi di morte… quindi buon bagno.” E lasciò cadere la ragazza. Un’ondata di freddo le penetrò nelle ossa, risalì velocemente e cercò di levarsi l’acqua dal viso per vedere meglio. Diede le spalle al mezzo demone e incominciò a singhiozzare. Mille sensi di colpa attraversarono la mente di Inuyasha. Odiava veder piangere una ragazza. Odiava, specialmente, veder piangere lei,soprattutto se era lui la causa dello stato d’animo della mora.
“Ehi Kagome, non c’è bisogno che piangi. Ti do una mano ad alzarti” si abbassò di poco in modo da non bagnarsi anche lui e porse la mano in direzione della ragazza. Kagome si girò di scatto, afferrò l’arto e lo tirò verso il basso.
“Scemo non stavo piangendo, volevo solo buttarti in acqua.” Il mezzo demone risalì subito e vide Kagome fargli la linguaccia per poi incominciare a ridere. Anche lui fu contagiato da tanta felicità e spensieratezza, si sentì sollevato nel constatare che lei non era triste. Iniziarono una battaglia spruzzandosi l’acqua finché esausti non uscirono dirigendosi verso le sdraio. Lei prese un telo da mare e si asciugò dopodiché lo passo a lui. Inuyasha, invece, si scrollò l’acqua proprio come un cane. Se un momento prima Kagome era semi asciutta successivamente si ritrovò tutta bagnata. Quella vacanza non la stava facendo rilassare anzi era più nervosa e stressata di prima.
“Inuyasha usa questa stramaledettissima tovaglia e non ti comportare come un cane.” Disse furiosa per poi coricarsi sulla sdraio.
“Mettiti sulla sdraio, rilassati e prenditi il sole.” E lui indifeso, poiché sapeva che se avesse tirato troppo la corda sarebbe finito spiaccicato sulla sabbia, eseguì gli ordini come un bravo cagnolino.
Era passata all’incirca un ora ed ormai la spiaggia era piena di gente ed il mezzo demone, con grande stupore da parte di Kagome, era stato zitto e buono.
“Kagome?” ecco le ultime parole famose.
“Si, dimmi.” Disse irritata poiché era stata disturbata .
“Ho caldo.”
“Mettiti sotto l’ombrellone.” Il mezzo demone si posizionò sotto esso ma non ebbe un gran sollievo.
“Ho ancora caldo. Sarà anche per i capelli, forse.” Quei capelli erano veramente lunghi per non contare che doveva tenersi in testa quello stupido copricapo.
“Tagliali.” Rispose secca lei ormai satura di quel discorso.
“Va bene, lasciamo perdere ora non ho più caldo.” Non avrebbe mai tagliato i suoi capelli a lui piacevano
”Ma mi sto annoiando.” Ecco che un problema si risolveva e subito ne spuntava un altro.
“Inuyasha ti hanno mai detto che sei insopportabile?”
“Ma io mi annoio, ho bisogno di movimento. Non posso stare fermo senza far niente.”
“Scava, fai un enorme buca.”
“Perché?”
“Ti fidi di me?Fallo e poi ti dirò il motivo.” Non esisteva un vero motivo ma almeno lui avrebbe fatto qualcosa e non avrebbe rotto più. Inuyasha annui poco convinto ed iniziò l’operazione buca: si accucciò e con gli arti superiori iniziò a mandare la sabbia indietro per poi usare successivamente anche le gambe. Con movimenti veloci riuscì in poco tempo a scavare una buca talmente profonda che se avesse continuato sarebbe potuto arrivare dall’altra parte del mondo. Si girò fiero verso la ragazza.
“Hai visto Kagome? Non sono stato troppo bravo?” la mora sputò un po’ di sabbia a con uno sguardo poco rassicurante inveì contro Inuyasha.
“Bravo un corno. Mi hai buttato tutta la sabbia addosso. Inuyasha sono stanca la mia pazienza si è esaurita, vai a cuccia.”  Prese l’orologio dentro la borsa e si accorse di come il tempo fosse volato.
“Inuyasha andiamo a mangiare.” Il poverino era ancora a terra a mangiare la sabbia”smettila di giocare con la sabbia. Non te la mangiare perché non è poi così tanto buona.” Rise prendendosi gioco del mezzo demone. In fin dei conti non era brutta quella giornata, stare con lui la stava rendendo felice.
 
Angolo dell’autrice:
Avevo detto che si sarebbe conclusa con 3 capitoli ma stava diventando troppo lungo quindi ho deciso di farne un altro, se no avrei dovuto aggiornate tra un’altra settimana e già vi ho fatto attendere abbastanza. In questo capitolo sono arrivati al tanto atteso mare ma la giornata è lunga ed ancora non è finita. Ho introdotto qualche scena un po’ dolce tra i due, non possono passare un giorno odiandosi XD sarebbe inverosimile. Anche Inuyasha è rimasto estasiato da Kagome ma la reazione al suo abbigliamento non era quello che si aspettava da lui. Povera Kagome un po’ mi dispiace =)- me perfida- XD. Non vi rubo altro tempo prezioso, un bacione e un grazie enorme quanto il mondo a tutti.
Notte Inu_Ran ^.^
  
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